oligarchi pronti a sganciarsi: sono le donne a rompere gli indugi
Oligarchi Pronti a Sganciarsi: Sono le Donne a Rompere gli Indugi
Indice:
- Introduzione
- Il Malcontento tra gli Oligarchi Russi
- L’Europa con le Mani Legate
- Le Figlie degli Oligarchi: Le Rich Kids Contro Putin
- Il Comitato di Sicurezza Finanziaria in Italia
- Il Rischio per l’Italia
- Conclusione
Introduzione
Con l’aggravarsi della situazione geopolitica in Ucraina, cresce il malcontento tra gli oligarchi russi. La guerra voluta da Vladimir Putin non solo minaccia la stabilità politica, ma erode anche i patrimoni di questa elite economica. Tuttavia, sono le donne, in particolare le figlie degli oligarchi, a schierarsi apertamente contro il regime e la guerra, utilizzando i social media per esprimere il loro dissenso.
Il Malcontento tra gli Oligarchi Russi
Negli ultimi mesi, diversi oligarchi hanno iniziato a sfidare apertamente Putin, preoccupati per i danni irreparabili che la guerra sta causando alle loro fortune e alle loro reti di affari globali.
La sfida di Deripaska e Fridman
Due tra i più influenti oligarchi russi, Oleg Deripaska e Mikhail Fridman, hanno già iniziato a lanciare segnali di ribellione. Entrambi hanno strizzato l’occhio alle proteste di piazza contro il Cremlino, pur mantenendo un profilo cauto. Questo malcontento potrebbe presto trasformarsi in una sfida aperta al potere di Putin.
Il ruolo di Roman Abramovich
Un altro nome di spicco è Roman Abramovich, noto imprenditore e ex proprietario del Chelsea FC. Abramovich ha assunto un ruolo di mediatore tra Mosca e Kiev, cercando di favorire un cessate il fuoco. Le sue attività lo rendono una figura chiave nella ricerca di una soluzione diplomatica al conflitto, anche se è fortemente limitato dalle sanzioni imposte a suo carico.
Mordashov e il sequestro del Lady M
Uno degli eventi più significativi è stato il sequestro del maxi yacht “Lady M”, di proprietà di Aleksei Mordashov, avvenuto nel porto di Imperia. Mordashov, il primo oligarca colpito in Italia, ha visto congelati beni di lusso per un valore complessivo di 140 milioni di euro. Questo yacht rappresenta uno dei simboli del potere economico russo in Europa, che ora è sotto il controllo delle autorità italiane.
L’Europa con le Mani Legate
Non potendo intervenire militarmente contro la Russia, l’Europa ha scelto di utilizzare le sanzioni economiche come principale strumento di pressione. Tuttavia, le limitazioni e la lentezza burocratica stanno rendendo difficile l’applicazione immediata di queste misure.
Le sanzioni economiche come arma
Le sanzioni imposte dall’Unione Europea stanno colpendo direttamente i beni degli oligarchi russi, che vedono i loro conti bancari, proprietà e beni mobili congelati. Tuttavia, queste misure non hanno ancora provocato un cambio di rotta nella politica russa, lasciando l’Europa in una posizione di attesa.
Gli oligarchi sotto attacco
Molti degli oligarchi inseriti nella black list europea vedono i loro patrimoni minacciati anche al di fuori dell’Europa, con numerose nazioni che stanno adottando misure simili. Se queste pressioni continueranno, è possibile che la stessa elite economica russa si rivolti contro Putin per proteggere i propri interessi.
Le Figlie degli Oligarchi: Le Rich Kids Contro Putin
A differenza dei loro genitori, le figlie degli oligarchi, conosciute come “rich kids” o “rich girls”, hanno scelto di rompere il silenzio. Con milioni di follower sui social media, queste giovani donne stanno apertamente criticando la guerra in Ucraina, prendendo posizione contro Putin ed i loro stessi padri.
Le loro dichiarazioni sui social sottolineano come non tutti i russi siano d’accordo con la guerra e mettono in guardia contro la disinformazione che circola all’interno del paese. Queste giovani voci rappresentano un segnale di cambiamento, molto più avanzato rispetto alla posizione pubblica mantenuta finora dai loro stessi genitori.
Il Comitato di Sicurezza Finanziaria in Italia
In Italia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha attivato il Comitato di Sicurezza Finanziaria (CSF) per monitorare e applicare le misure di congelamento dei beni russi. Questo comitato, istituito nel 2001, è presieduto dal Direttore Generale del Tesoro e include rappresentanti di diverse istituzioni chiave come il Ministero dell’Interno, la Banca d’Italia e la Guardia di Finanza.
Le prime azioni del Comitato
Il Comitato ha già avviato una ricognizione delle misure di congelamento adottate finora nei confronti delle persone e delle entità russe. La Banca d’Italia, tramite l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), ha inviato una richiesta agli operatori finanziari per comunicare tempestivamente le informazioni relative ai fondi e alle risorse economiche riconducibili agli oligarchi russi. Questo controllo stretto è volto a garantire l’efficacia delle sanzioni europee.
Il Rischio per l’Italia
Un ulteriore rischio per l’Italia è rappresentato dalla possibilità che alcuni oligarchi, in possesso di cittadinanze multiple, come quella maltese, decidano di trasferirsi temporaneamente nel nostro Paese per sfuggire alle sanzioni. Malta, infatti, è stata per molti anni un rifugio sicuro per i miliardari russi grazie alla sua politica di attrazione degli investitori stranieri.
Le misure della Banca Centrale Russa
Nel frattempo, la Banca Centrale Russa ha annunciato nuove misure per sostenere il settore finanziario, sotto pressione a causa delle sanzioni. Queste misure potrebbero includere la limitazione della circolazione di capitali all’estero, un tentativo di mitigare l’impatto delle restrizioni economiche imposte dall’Occidente.
Conclusione
In un contesto sempre più teso, gli oligarchi russi stanno affrontando un dilemma: continuare a sostenere Putin o rischiare di vedere i loro patrimoni erosi dalle sanzioni. Mentre alcuni hanno già iniziato a rompere gli indugi, il vero cambiamento potrebbe arrivare dalle giovani generazioni, pronte a schierarsi apertamente contro la guerra.
Oligarchi pronti a sganciarsi: sono le donne a rompere gli indugi.