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oligarchi pronti a sganciarsi: sono le donne a rompere gli indugi


oligarchi pronti a sganciarsi: sono le donne a rompere gli indugi
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Categories : Europa , Turismo

oligarchi pronti a sganciarsi: sono le donne a rompere gli indugi.

Tra gli oligarchi russi monta il malcontento contro Putin e la guerra voluta dallo “zar 4.0”, sta toccando seriamente i loro interessi economici, ma soprattutto sono i patrimoni ad essere aggrediti ed erosi.

Deripaska e Fridman lo sfidano, e strizzano l’occhio alle proteste di piazza, mentre Roman Abramovich media con Kiev per arrivare al cessate il fuoco.

È Mordashov il primo oligarca colpito dall’Italia Sequestrato ad Imperia il maxi yacht «Lady M» Già congelati beni di lusso per 140 milioni.

L’Europa con le mani legate

Perchè non può intervenire con i militari, punta sulle sanzioni economiche per cercare di fermare Vladimir Putin e la guerra in Ucraina.

Gli oligarchi, inseriti nella black list europea vedono aggredito e non solo dall’europa il loro patrimonio e potrebbero a loro volta rivoltarsi contro il presidente russo.

Al momento, però, quasi tutti tacciono.

Chi non tace sono le figlie dei ricchissimi di Mosca e dintorni. Le chiamano rich kids (o rich girls), si schierano apertamente contro la guerra in Ucraina attraverso i social forti dei milioni di follower precisano che non tutti i Russi sono d’accordo con Putin, molte avvertono sulla pericolosa disinformazione in Russia e si pongono così molto più avanti dei loro stessi padri.

Gli oligarchi sono da tempo attenzionati anche in Italia.

Ad occuparsene proprio oggi è stato il Ministero dell’Economia e delle Finanze che per questo ha riunito il Comitato di Sicurezza Finanziaria. Tenuto conto della pubblicazione

A strettissimo giro è infatti arrivata anche la richiesta della Uif di Bankitalia a banche e operatori finanziari di comunicare «non appena possibile» considerate le difficoltà che si incontrano per notificare atti agli oligarchi le misure di congelamento di fondi e risorse economiche» dei soggetti russi colpiti dalle sanzioni europee.

Il Csf, fondato nel 2001

Presieduto dal Direttore Generale del Tesoro, è composto da rappresentanti del Mef, dell’Interno, della Giustizia, degli Affari Esteri, della Banca d’Italia, della Consob, dell’Isvap, dell’Unità di informazione finanziaria, della GdF, della DiA, dei Carabinieri e della Direzione Nazionale Antimafia.

«Il Comitato – spiega il Mef – ha condotto una ricognizione delle misure di congelamento di fondi, risorse economiche mobili e immobili, sinora adottate nei confronti delle persone ed entità russe individuate nelle liste allegate ai suddetti regolamenti, e degli scambi informativi in corso». Quindi ora: «Il Comitato continuerà a garantire il massimo raccordo delle iniziative e azioni amministrative e investigative necessarie ad assicurare l’efficacia delle sanzioni».

Il rischio per l’Italia

Tutti sanno che gli oligarchi hanno una serie di cittadinanze ciascuno, Malta in particolare per attrarre investitori negli anni ha concretato una vera e propria svendita.

Gli oligarchi con cittadinanza maltese possono decidere di venire a svernare da noi.

La Banca Centrale Russa, intanto, annuncia misure per «supportare il settore finanziario» sotto pressione a causa delle sanzioni.

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