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Holding Societaria; fiscalità, vantaggi


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Holding Societaria; fiscalità, vantaggi. Tutto quello che bisogna sapere se costretti ad aprire una holding per gestire il gruppo societario.


La creazione di una holding consente di gestire un gruppo societario, ovvero una struttura di società legate da partecipazioni dove una o più società saranno operative (c.d. “figlie“) ed una sola ne detiene le partecipazioni (c.d. “madre”).

Questa struttura è alla base di moltissime imprese anche internazionali, consente di ottimizzare l’organizzazione contabile delle imprese ed oltre sotto il profilo della protezione patrimoniale in alcuni casi anche in ottica fiscale si riscontrano notevoli vantaggi.

Uno degli aspetti che creano maggiori problemi è scegliere la migliore struttura societaria per il proprio core business business, in altre parole a quale madre affidare la proprietà di tutte le altre.

Da tener presente che ancora oggi non tutti i professionisti del settore conoscono le potenzialità che può offrire una holding per gestire un gruppo societario.

Il classico schema operativo holding ed una società operativa, non è una struttura che permette un costante risparmio fiscale (solo in un unica fattispecie lo consente). Per questo motivo, in questo articolo non ci occuperemo di strategie di pianificazione ma piuttosto di struttura di business che riteniamo corretta.

Buona parte degli imprenditori che ci contattano in relazione alla struttura del proprio business si trovano in una situazione ove la holding può essere applicabile. Tuttavia, ancora oggi la possibilità di creare una holding viene sottovalutata.

Non sono rari i casi in cui è opportuno consigliare la costituzione di un gruppo societario: questo sia per gestire al meglio la propria attività, che per pianificare un eventuale e prevedibile passaggio generazionale.

Spesso tanti consulenti sconsigliano una gestione di questo tipo perché formalmente costosa e complessa. Tuttavia, molto spesso a fronte di questi costi ci sono dei vantaggi che è opportuno conoscere e considerare per sfruttare al meglio l’opportunità.

In questo articolo affronteremo il problema legato alla scelta della struttura societaria da adottare per gestire un business in modo ottimale.

In quale ambito la scelta legata alla formazione di una holding societaria può essere un valido strumento in grado di offrire vantaggi legati sia alla gestione dei flussi finanziari che al risparmio fiscale.


Indice degli Argomenti

Quando è opportuno passare da SRL o SRL-s a gruppo societario

Diciamo subito che non esiste la risposta unica a questa domanda. Infatti; ogni impresa ha le proprie caratteristiche, ed un proprio contesto operativo, dovuto al comparto ed al contesto territoriale, a ciò aggiungendo anche quello virtuale del metaverso, ogni imprenditore ha i propri obiettivi, per questo diffidare sempre da chi è portato a generalizzare.

Possiamo dire con certezza che, in molti casi l’imprenditore si rende conto che per migliorare la redditività della propria attività deve investire in altri business, collegati al core business principale, oppure in settori completamente diversi.

Pensa al caso dell’impresa che decide di integrare ed acquisire la società di un fornitore per migliorare la redditività e ridurre i costi, oppure ad un altro imprenditore che decide di investire in un business completamente diverso dal suo principale per reimpiegare i proventi evitandone la tassazione.

In altri casi, invece, l’imprenditore può sentire la necessità di diversificare il rischio di impresa, magari separando l’attività commerciale da quella immobiliare il c.d. “spin-off immobiliare”, oppure pensiamo al caso in cui l’impresa decida di entrare in mercati esteri e debba aprire una unità produttiva all’estero con partner locali.

Quando l’impresa oppure l’imprenditore detengono più partecipazioni in altre società anch’esse operative è necessario valutare con attenzione la situazione per capire se vi sono condizioni della ottimizzazione del gruppo societario in holding.

Schema_gruppo_societario_con_holding

Come è possibile vedere dall’immagine la holding operante nel settore chimico è la società che detiene partecipazioni in:

  • Società che detengono a loro volta altre partecipazioni (c.d. “sub-holding“, come la “A” nel medesimo settore chimico e la “B” diversificando il business nel settore siderurgico. Come rappresentato nell’immagine);
  • Società operative nel settore chimico (come “x”, “y”, tramite essa sub holding A “z”).
  • Società operative nel settore siderurgico (come “m”, “n”, tramite essa sub holding B “o”, “q”).

La creazione di questo tipo di struttura societaria caratterizza tantissime società multinazionali, ma anche molte imprese che operano sul territorio nazionale. Si cerca di consigliare la struttura in quanto consente di limitare i rischi economici sulle società controllate perché il patrimonio è veicolato attraverso società che non svolgono attività di tipo commerciale.

L’obiettivo di questo schema è arrivare ad annullare il rischio di impresa.

In questo modo da una parte le proprietà immobiliari i diritti attivi ed i beni immateriali vengono tenuti distinti dall’attività operativa. Attività che per sua natura soggetta al rischio di impresa.

Per poter mitigare il rischio d’impresa è necessario costituire la società holding del gruppo.

In questo articolo non trovano tutte le informazioni necessarie per capire se anche nel singolo caso specifico è utile costituire una holding e realizzare un gruppo societario.

Cos’è la holding

Sappiamo quindi che la holding, o società di partecipazione, è una società che possiede le azioni/quote di altre società. Il suo scopo principale non è produrre beni o servizi da sola, ma possedere gli asset delle altre società per formarne un gruppo societario.

La parola “holding” deriva dall’inglese “to hold“, che significa “prendere” possiamo in questo caso ritenere anche “detenere“. Le holding company nascono, infatti, con l’obiettivo di detenere quote e/o azioni di altre società. Le società che detengono partecipazioni si possono ulteriormente distinguere tra:

  1. Holding pure o finanziarie. Si tratta di società di sola partecipazione le quali svolgono l’unica attività del controllo e il finanziamento delle società partecipate, operative e non;
  2. Holding miste o industriali. Si tratta di società che oltre a detenere e gestire partecipazioni svolgono anche direttamente attività commerciale o industriale;
  3. Investment holding. Si tratta di società aventi ad oggetto l’acquisizione di partecipazioni al fine di ottenere redditi sotto forma di dividendi e di capital gains. Chi costituisce questo tipo di holding lo fa con esclusiva ottica di investimento finanziario, non è rilevante l’esercizio o meno del controllo economico delle società partecipate.

La caratteristica giuridicamente rilevante nell’ambito della rappresentazione economico-aziendale del gruppo di imprese è l’esistenza di un rapporto societario. Il controllo societario, giuridicamente, può essere di diritto o di fatto.

Si ha controllo di diritto quando si detiene la maggioranza dei diritti di voti esercitabili nell’assemblea ordinaria di una società. Questo presume, pertanto, in maniera assoluta l’esercizio di un’influenza dominante.

Il controllo di fatto si fonda, invece, sulla disponibilità di diritti di voto sufficienti a esercitare un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria di una società (c.d. controllo di fatto interno). Ovvero sulla possibilità di esercitare un’influenza dominante in virtù di particolari vincoli contrattuali (c.d. controllo di fatto esterno).

Le holding company detengono la maggioranza delle azioni di voto delle società in cui investono, il che consente loro di controllare queste società e le loro politiche di gestione. In alcuni casi, una holding company può possedere tutte le azioni di una società, rendendola interamente controllata.

Le holding company sono utilizzate per ridurre il rischio pur ottenendo il controllo di più società. Possono anche consentire la creazione di strutture aziendali più efficienti e offrire benefici fiscali.

Ad esempio, una holding company può essere utilizzata per possedere attività ad alto rischio e legalmente separate, proteggendo il resto dell’azienda da eventuali responsabilità. Oppure, una holding company può essere utilizzata per consolidare le attività di diverse società, permettendo una gestione e un controllo più efficienti.


Come funziona la holding

Le cosiddette “holding di partecipazioni industriali” sono società di capitali (SPA, SRL, SAPA) oppure di persone (ad esempio, società semplice). Si tratta di società che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente:

  • L’assunzione e la gestione (statica o dinamica) di partecipazioni, di solito di controllo, in altre imprese svolgenti attività industriali e/o commerciali e/o di servizi. Si tratta delle holding industriali;
  • L’assunzione e la gestione (Statica o dinamica) di partecipazioni di controllo in altre imprese, con la relativa gestione finanziaria del gruppo. Si tratta delle holding finanziarie.

L’attività di una holding nei gruppi di più grandi dimensioni può essere esercitata anche tramite una o più sub-holding. Si tratta di società che rappresentano un’ulteriore schermo tra la proprietà e le società operative in business diversificati. Solitamente, le holding industriali, possono avere la residenza fiscale sia in Italia che all’estero.

Esse sono possedute da persone fisiche o da famiglie che ne traggono un reddito tramite:

  1. Dividendi;
  2. Interessi attivi;
  3. Compensi da amministratore.

Quali sono i vantaggi della holding di partecipazioni

Le società holding possono essere costituite per molteplici motivi, tra cui possiamo individuare i principali:

  1. Protezione del patrimonio familiare;
  2. Gestione del passaggio generazionale all’interno della famiglia;
  3. Gestione dei legami e dei flussi tra la proprietà e l’impresa.

A partire da queste motivazioni di base è possibile individuare alcuni vantaggi legati alla costituzione di una società holding a capo del gruppo societario. Vantaggi che possono essere di natura fiscale, finanziaria o gestoria.

Attraverso la holding è possibile, ottenere in alcuni casi dei vantaggi di ordine fiscale.

Quali sono i vantaggi fiscali della holding di partecipazioni

La costituzione di una holding porta con se diversi elementi positivi da un punto di vista fiscale:

  • Possibilità di sfruttare il regime della partecipation exemption (c.d. “PEX“);
  • Possibilità di usufruire del consolidato fiscale o dell’IVA di gruppo;
  • Sfruttamento della gestione finanziaria di gruppo, finanziamenti, interessi, etc;
  • Possibilità di sfruttare trattati la tassazione agevolata sui dividendi.

Vediamo insieme questi vantaggi con maggiore dettaglio.

Holding per sfruttare il regime della partecipation exemption

La gestione di un gruppo societario con una holding può essere vantaggioso in caso di cessione di partecipazioni delle società controllate operative. Il nostro sistema fiscale prevede un particolare regime, conosciuto con l’acronimo di “PEX“. Tale regime è disciplinato dall’articolo 87 del DPR n. 917/86 (TUIR).

L’applicazione di questo regime, rispettandone i requisiti, permette la detassazione dell’eventuale plusvalenza generata dalla cessione di partecipazioni.

Si tratta, sicuramente, di un vantaggio fiscale importante. Qualora la holding, verificando i requisiti che vedremo di seguito, ceda una partecipazione in una società operativa ha la possibilità di detassare al 95% la plusvalenza generata dalla cessione della partecipazione.

Quindi, in ottica di possibilità di cessione di “rami aziendali” la holding permette all’imprenditore di poter sfruttare questo tipo di detassazione. Tuttavia, al fine di poter concretamente sfruttare il regime PEX è necessario il rispetto di alcuni requisiti.

In particolare:

  • Classificazione nella categoria delle immobilizzazioni finanziarie nel primo bilancio chiuso durante il periodo di possesso;
  • Ininterrotto possesso dal primo giorno del dodicesimo mese precedente quello dell’avvenuta cessione;
  • Residenza fiscale della società partecipata in uno Stato o territorio non a fiscalità privilegiata. Salvo interpello;
  • Esercizio da parte della società partecipata di un’impresa commerciale. Questo secondo la definizione di cui all’articolo 55 del DPR n. 917/86. Con esclusione delle società il cui patrimonio è prevalentemente costituito da immobili non strumentali.

Holding per sfruttare il consolidato fiscale

L’utilizzo di una holding permette anche la possibilità di usufruire del consolidato fiscale. Si tratta della possibilità per le imposte dirette di effettuare un unico versamento delle imposte per tutte le società appartenenti al gruppo ed incluse nel perimetro di consolidamento. Il vantaggio legato all’adozione del consolidato fiscale riguarda la determinazione di un unico imponibile fiscale che viene versato (aspetto finanziario) da una società del gruppo (solitamente la holding). Tale imponibile rappresenta la somma algebrica di imponibili e perdite fiscali delle varie società del gruppo (in questo modo società in utile ed in perdita possono compensare le proprie posizioni con il Fisco). In buona sostanza, con il consolidato fiscale è possibile raggiungere una migliore gestione finanziaria del gruppo.

Allo stesso modo, oltre che per i redditi è possibile utilizzare anche la disciplina dell’IVA di gruppo.

Holding e finanziamenti infragruppo

Una holding pura, di tipo finanziario, viene sfruttata per operare da società finanziaria del gruppo. Questa società ha la possibilità di sfruttare i finanziamenti infragruppo, anche tra società appartenenti alla UE. Infatti, in questi casi è possibile sfruttare l’esenzione dall’applicazione della ritenuta sugli interessi attivi, se si tratta di società a partecipazione diretta.

Holding ed esenzione sui dividendi percepiti

Il principale vantaggio di una Holding è quello di poter accentrare la gestione finanziaria del gruppo. Non a caso le holding spesso vengono definite “società Cassaforte“. Questo perché la società a capo del gruppo ha la possibilità di farsi arrivare i dividendi una quasi totale detassazione. L’imponibilità è solo al 5%. Questo è quanto prevede il comma 2, dell’articolo 89 del TUIR. Nel caso di Holding Estera in Paese UE, si può arrivare alla totale detassazione del dividendo distribuito. La detassazione è possibile sfruttando  e rispettando i requisiti previsti dalla Direttiva Madre-Figlia.

In altri casi, invece, la ritenuta in uscita è ridotta, secondo quanto previsto dalle Convenzioni Internazionali. Il fatto di poter accentrare i dividendi è sicuramente un vantaggio non da poco. La liquidità del gruppo viene accentrata e da li può essere o distribuita ai soci oppure reinvestita nelle società operative. 

Quali sono i vantaggi gestori della holding

Dal punto di vista della gestione la holding consente di raggruppare e consolidare la proprietà del gruppo. Attraverso la ottimale costituzione della holding è possibile evitare o limitare gli effetti sulle società di eventuali litigi o dissidi tra i soci.

Specialmente nelle imprese partecipate da più gruppi familiari la gestione del business attraverso una holding permette di risolvere più facilmente eventuali dissidi. Inoltre, bisogna considerare che cessioni di quote o altri passaggi possono essere gestiti senza interferire direttamente sul business.

Inoltre, attraverso la holding, è possibile gestire al meglio l’eventuale passaggio generazionale dell’impresa. Molto spesso, infatti, si parla di holding di famiglia proprio per sottolineare l’aspetto familiare del business comune.

Quali sono i vantaggi finanziari della holding

Finanziariamente attraverso la costituzione di una holding si ha la possibilità di razionalizzazione la struttura finanziaria del gruppo. Questo anche tramite il cash pooling, ovvero la possibilità per la capogruppo di gestire indirettamente la finanza delle società partecipate.

Questo tipo di gestione, solitamente, porta ad una migliore solidità finanziaria quando ci si interfaccia con il sistema bancario. A meno che si ritenga strategicamente utile che ogni società operativa debba avere la massima autonomia finanziaria. Inoltre si possono gestire più efficacemente gli utili relativi alle società del gruppo.

Svantaggi della holding di partecipazioni

Tra gli aspetti sfavorevoli si segnala la moltiplicazione dei costi societari ed amministrativi, l’eventuale presentazione del bilancio consolidato di gruppo e l’aumento della burocrazia infragruppo.

In linea generale l’utilizzo della società di capitali, rispetto alla più snella società di persone, comporta indubbi aggravi amministrativi.

Basti pensare che viene meno la possibilità di adottare la contabilità semplificata ed inoltre è obbligatorio depositare il bilancio annuale.

Gli oneri, quindi, aumentano consideriamo inoltre una minore riservatezza nei confronti dei terzi. Soggetti che dispongono di un documento dal quale risulta la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della società. Tutto questo in quanto vi sarà la stipula di contratti su eventuali finanziamenti erogati e sull’attività svolta con:

  • Servizi amministrativi contabili;
  • Servizi gestionali;
  • Infine, servizi finanziari.

Dal punto di vista fiscale si deve tenere presente:

  • L’applicazione della disciplina sulle società di comodo;
  • L’effettuazione di operazioni esenti ai fini IVA (interessi passivi e cessione di partecipazioni). Operazioni che possono ridurre la detraibilità dell’Iva sugli acquisti.

Si tratta di svantaggi che devono essere messi in conto, ma che devono comunque essere ponderati adeguatamente pesando i vantaggi che si possono ottenere. 

Per questo motivo occorre un consulente esperto in materia regolarmente iscritto all’Albo Professionale.


Tassazione della holding societaria

Per quanto riguarda gli aspetti fiscali, invece la società di capitali sconta di norma l’IRES al 24%. Tuttavia, nel rispetto dei requisiti previsti dalla legge, è possibile optare per il regime della trasparenza fiscale. Si tratta di un regime fiscale opzionale con cui è possibile determinare la tassazione in capo ai soci come nelle società di persone. In questo secondo caso la distribuzione di dividendi non comporterà tassazione alcuna. In relazione alla tassazione dei proventi tipici della holding, si segnala che l’articolo 89 del DPR n. 917/86 esenta al 95% i dividendi provenienti da altre società di capitali residenti o di società estere.

Proviamo a fare un esempio concreto. Immagina la tua holding Alfa SRL, che incassa un dividendo dalla sua controllata Beta SRL. Il dividendo incassato è pari a 100 euro. Alfa SRL tassa soltanto il 5% del dividendo, ottenendo una tassazione del 24% su 5 euro.

In pratica la holding pura tassa i dividendi incassati all’1,2%.

Non male vero!? Questo tipo di tassazione riguarda tutti i dividendi incassati le cui partecipazioni rispettano i requisiti PEX. Non vi sono differenze tra dividendi provenienti da società italiane od estere. L’unica eccezione è data dai dividendi incassati da controllate residenti in Paesi a fiscalità privilegiata (c.d. Paesi black list). In questo caso la tassazione del dividendo è piena (al 100%).

Holding e applicazione dell’IRAP

A seguito del recepimento della Direttiva ATAD UE ad opera del D.Lgs. n. 142/18 è stato introdotto il concetto di “società di partecipazione finanziaria“.

Nella definizione sono riconducibili le società che esercitano in via prevalente l’attività di assunzione di partecipazioni in soggetti diversi dagli intermediari finanziari.

Sostanzialmente si ha una società di partecipazione finanziaria quando, in base ai dati dell’ultimo bilancio approvato, l’ammontare complessivo delle partecipazioni nei soggetti diversi dagli intermediari finanziari, nonché gli altri elementi patrimoniali intercorrenti con i medesimi, superino (unitariamente) il 50% del totale dell’attivo patrimoniale.

In questo caso la holding (società di partecipazione finanziaria) è soggetta all’applicazione dell’IRAP.

L’articolo 6, comma 9, del DLgs n 446/97 stabilisce che i contribuenti riconducibili alle società a partecipazione non finanziaria determinano la base imponibile come le società ordinarie, oltre a tener conto della “differenza tra gli interessi attivi e proventi assimilati e gli interessi passivi e oneri assimilati” (con interessi passivi che concorrono alla formazione del valore della produzione per il 96%).

Inoltre, per tali soggetti trova applicazione l’aliquota IRAP maggiorata del 4,65% (articolo 16, comma 1-bis lettera b) DLgs n 446/97).

Come si determina la base imponibile IRAP per le Holding Industriali

Verificata la sussistenza dei requisiti la società qualificabile come Holding Industriale determina la base imponibile IRAP partendo dai criteri dettati per le società di capitali (art. 5 del D.Lgs. n. 446/1997).

Si deve poi rettificare l’importo così ottenuto con una componente finanziaria, rappresentata dal risultato della differenza tra due aggregati (art. 6, co. 9, del Decreto Irap), irrilevanti ai fini IRAP nel caso della generalità delle imprese esclusivamente commerciali:

  • Gli interessi attivi e i proventi ad essi assimilati;
  • Gli interessi passivi ed oneri della medesima natura ad essi assimilati, nel limite del 96% del proprio importo.

PEX e consolidato nazionale

L’articolo 87 del DPR n.917/86, inoltre, prevede l’esenzione al 95% in relazione alle plusvalenze derivanti dall’alienazione di società commerciali residenti o da società estere.

Questo regime fiscale di favore è applicabile a condizione che le società oggetto di cessione non siano residenti in Paesi a fiscalità privilegiata, (per approfondire: “La disciplina della Pex“).

A differenza delle società di persone, inoltre, le società di capitali possono optare per l’applicazione del regime del consolidato Nazionale.

Un regime che consente la tassazione del reddito imponibile complessivo del gruppo derivante dalla somma degli imponibili dei singoli soggetti aderenti. In questo modo è possibile compensare gli utili e le perdite realizzate nello stesso esercizio. Il regime del consolidato fiscale offre inoltre ulteriori opportunità come ad esempio la possibilità di trasferire beni plusvalenti tra le società del gruppo in sospensione di imposta. Questi, in particolare sono i principali vantaggi fiscali legati alla holding di un gruppo di imprese. Naturalmente quanto più si rendono necessarie queste operazioni societarie nel tempo, più la holding diventa strumento profittevole.


Holding e gruppi a vocazione internazionale

L’utilizzo della società di capitali, è fortemente raccomandato nel caso di gruppi a vocazione internazionale.

Solamente le società di capitale, infatti, possono applicare le normative comunitarie che agevolano le ristrutturazioni o la tassazione dei flussi di reddito. Si pensi al caso di soci di una società di capitale italiana che possono conferire le partecipazioni in una Holding residente in un altro Paese dell’Unione Europea. L’operazione è fiscalmente neutra se viene conferita la maggioranza della società italiana e se si tratta di società di capitale.

Inoltre, la direttiva n. 1990/435 impone, nel rispetto di alcune condizioni, la non applicazione delle ritenute alla fonte sui dividendi. Si tratta di dividendi distribuiti da una società di capitali ad un’altra società residente in un altro stato UE. Si tratta della c.d. Direttiva Madre-Figlia, di cui al precedente accenno.

Da sottolineare in questo senso come una valida alternativa all’utilizzo delle società italiane come Holding di partecipazioni possa essere costituita indubbiamente dall’impiego di società estere.

Ad esempio una holding Francese, può ricevere dividendi in esenzione d’imposta da una controllata italiana. Stessa cosa vale al contrario.

Sulla base di quanto sin qui esposto si possono effettuare delle considerazioni conclusive in merito ai vantaggi e svantaggi derivanti dal conferimento di partecipazioni in una holding.

Senza dubbio, comunque in caso di imprese di medio grandi dimensioni l’operazione presenta molte più “opportunità assorbenti in larga misura i maggiori costi”.


Holding di partecipazioni: esempi concreti

Arrivati a questo punto della lettura bisogna sapere se e quando una holding può aiutare nella pianificazione fiscale.

È chiaro che la holding è un eccellente strumento per convogliare i dividendi delle società operative.

La prima regola generale quindi è che:

Se non si ha un gruppo societario, non c’è bisogno della Holding!

Cosa vuol dire? 

Immaginiamo di essere il socio al 100% della società SUD SRL che distribuisce un dividendo di 1000 euro. Il dividendo è tassato sul socio persona fisica con ritenuta a titolo di imposta del 26%.

Al netto della tassazione rimane in tasca, il netto di 740 euro.

Se si inserisce in questo schema la holding (Daba SRL) che incassa il dividendo di 1000 euro di SUD SRL, la situazione fiscale per il socio è la seguente:

  • Daba SRL tassa il 5% del dividendo, arrivando a sua volta a distribuire un dividendo di 980,8 euro (1000 arrivate da SUD al netto della tassazione di 1,2);
  • Il socio di Daba SRL, persona fisica, incassa il dividendo di 980,8 euro ed applica sempre la ritenuta del 26%. Il suo netto è di 730,11 euro.

La holding è utile se vi sono più società che devono distribuire un dividendo ad una stessa compagine sociale.

In questo caso la holding segrega il patrimonio e permette una migliore gestione dei dividendi.

Si tenga in considerazione che Paesi come Italia, Spagna e Austria offrono l’esenzione parziale su dividendi e plusvalenze dopo un anno di possesso delle partecipazioni.

Altri Paesi, come Olanda, Inghilterra, Bulgaria, Irlanda, offrono l’esenzione su dividendi e plusvalenze da subito.

La scelta del Paese in cui localizzare la Holding è di fondamentale importanza.

Per questo motivo invitiamo a richiedere la consulenza specifica.

Consigli di ordine gemerale.

Il Paese in cui posizionare la Holding non deve dipendere da mere ragioni fiscali

La scelta del Paese in cui localizzare una Controllante dipende anche dalla giurisdizione in cui sono localizzate le società figlie
La scelta del Paese ove posizionare la Holding dipende anche dalla Residenza Fiscale dei soci di maggioranza.


Gli apporti dei soci nella holding ed i vantaggi del “realizzo controllato

Una volta analizzata la disciplina fiscale della holding societaria, con vantaggi e svantaggi, è opportuno andare ad analizzare anche gli aspetti connessi agli apporti dei soci.

I soci di una holding, infatti, possono apportare denaro beni all’interno della società. Questo apporto, a seconda dei casi, può essere effettuato a titolo di capitale proprio o a titolo di capitale di debito (es. finanziamento soci).

La scelta di una modalità di apporto piuttosto che l’altra ha dei risvolti sia fiscali sia legati alla possibilità per il socio di rientrare dell’apporto effettuato a distanza di tempo.

Allo stesso modo deve essere valutata anche la tipologia di bene che viene apportato.

In caso di partecipazioni, il conferimento è sicuramente la scelta migliore, in quanto consente la capitalizzazione della società, ed alla verifica di determinate condizioni, ex art. 177, co 2 o art. 175 del TUIR (a seconda dei casi) è possibile beneficiare della disciplina di favore del conferimento a “realizzo controllato“.

Allo stesso modo in caso di beni immobili è opportuno valutare il conferimento ovvero l’acquisto dell’immobile da parte della società, con i relativi riflessi ai fini delle imposte indirette (in particolare l’imposta di registro al 9%).

In conclusione, la holding presenta riflessi fiscali e di gestione importanti che devono essere attentamente valutati ai fini delle diverse modalità di apporto che hanno a disposizione i soci. Per questo motivo è opportuno farsi assistere, in questa fase valutativa, da un dottore Commercialista esperto.

Per approfondire: “Conferimento di partecipazioni a realizzo controllato“.

Gruppo societario e contributi previdenziali INPS

L’ultimo paragrafo per approfondire un aspetto che interessa molti imprenditori, ovvero, i contributi previdenziali dovuti su società commerciali o artigianali. In queste società l’imprenditore (socio amministratore) può essere chiamato a versare una doppia contribuzione previdenziale, ovvero:

  • La gestione separata sul compenso amministratore percepito;
  • La gestione artigiani e commercianti sul reddito imponibile della società.

Attraverso la costituzione di un gruppo di società viene a mancare il presupposto legato alla contribuzione sul reddito imponibile della società, ovvero che l’amministratore sia anche socio e svolga attività prevalente per la società.

Qualora, infatti, la società operativa sia controllata da altra società, viene a mancare il presupposto legato alla partecipazione detenuta direttamente dalla persone fisica (imprenditore).

Per questo motivo la costituzione di un gruppo societario può essere valutata anche per ottimizzare questo aspetto e valutare per quali società versare i contributi previdenziali.

Quando ci si trova di fronte a partecipazioni detenute da società, infatti, non essendoci più coesistenza della figura del socio con quella dell’amministratore della società operativa, l’INPS non può richiedere il versamento dei contributi dovuti alla gestione artigiani e commercianti.

Val bene la pena di non prendere questa indicazione come valida in assoluto, ma piuttosto di valutarla attentamente come possibilità, in relazione alle esigenze di impresa ed anche personali dell’imprenditore.

Consigli e conclusioni sulla creazione di un gruppo societario

Stante quanto detto sinora è possibile trasferire nella Holding gli introiti derivanti dalle società operative. Questo senza grossi esborsi di imposte. Con questo metodo è possibile avere a disposizione flussi finanziari detassati per effettuare altri investimenti. Si tratta di un elemento molto importante che ogni imprenditore dovrebbe avere bene a mente.

E’ vero che le holding pagano relativa poca imposizione sui proventi derivanti dalle attività operative, ma è altrettanto vero che questo può avvenire solo in caso di reinvestimento. Nel momento in cui, invece, questi flussi finanziari dovessero tornare nelle mani dei soci, quindi costituire ulteriori dividendi, la tassazione tornerebbe piena. Ed anzi, quella piccola percentuale di tassazione che grava sulle società holding diverrebbe un eccesso di tassazione rispetto alla tassazione ordinaria.

Per questo motivo la holding non è sempre la soluzione più conveniente. Dipende tutto dalla capacità di reinvestire i capitali che l’imprenditore vuole effettuare. Tuttavia, se sei spaventato dalla possibilità di far fuoriuscire i guadagni dalla tua società, puoi leggere questo articolo che ho scritto sull’argomento: “Prelevare i guadagni da una società: come farlo al meglio“.

Questa è sicuramente la migliore struttura giuridica da mettere in piedi e organizzare in maniera efficiente le aziende di medio grandi dimensioni. Tanto più è complessa la struttura delle aziende in gioco, tanto è più vantaggiosa questa struttura.


Pianificazione fiscale e consulenza online

Se questo articolo è stato di interesse sicuramente si avrà bisogno di capire meglio se anche nel caso specifico operare con una holding di partecipazioni può essere utile.

Si tenga presente che ogni attività ed ogni impresa che opera in un settore può avere caratteristiche diverse che ne possono influenzare la gestione. Si tratta di elementi che possono spingere o meno verso un modello di gestione caratterizzato dalla presenza di una holding a capo del gruppo.

Se cerchi un professionista in grado di assisterti e valutare la situazione personale per individuare la più corretta soluzione applicabile al caso, contattami!

Di seguito il link alla pagina dedicata al form di contatto. Basterà descrivere in dettaglio la situazione personale e per ricevere in breve tempo un preventivo.

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