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Delega fiscale 2023: cosa cambia


Delega fiscale 2023: cosa cambia
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Delega fiscale 2023: cosa cambia, Il testo è prossimo all’approvazione. Sarà estesa la cedolare secca, le tasse si potranno pagare anche con un rid. Si valuta la cancellazione del superbollo.

Sono molto soddisfatta dell’approvazione in via definitiva in Parlamento della delega fiscale. Una riforma strutturale e organica, che incarna una chiara visione di sviluppo e crescita e che l’Italia aspettava da cinquant’anni. Meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci. Sono alcuni dei principi di un provvedimento storico che rivoluzionerà il rapporto tra Fisco, cittadini e imprese e che il Governo lavorerà per attuare concretamente con i decreti attuativi. Un impegno preso con i cittadini che oggi abbiamo onorato, nell’interesse dell’Italia.

Queste le parole del premier Giorgia Meloni sulla delega, alle quali sono seguite una serie di polemiche sulla introduzione del prelievo forzoso dal conto corrente.

Oggi, chi vuol effettuare il pignoramento del conto corrente non può ancora conoscere il saldo del conto corrente e non lo può conoscere fino a quando non riceverà la comunicazione della stessa banca se il pignoramento è andato a buon fine o meno. Il creditore compresa Agenzia delle Entrate non ha accesso a informazioni relative al saldo del conto corrente.

I Chiarimenti

Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha assicurato che non è in arrivo nessun prelievo forzoso dei conti correnti. Non si tratterebbe pertanto di un prelievo forzoso ma di un’accelerazione di un procedimento già previsto dalle norme del Codice civile.

Ha dichiarato il viceministro Leo: “Nel momento in cui un contribuente è un evasore quando non è stata pagata l’imposta e il giudice lo ha accertato, oppure quando il contribuente non ha fatto ricorso, in questo caso l’Agenzia delle Entrate/Riscossione chiede attraverso procedure informatiche alla banca di fare eseguire il pignoramento presso terzi.

Cosa che già esiste. Ora il procedimento viene accelerato perché attraverso le procedure informatiche si può sapere subito se il contribuente ha i soldi“.

La modifica del Governo ha l’obiettivo di consentire al fisco di conoscere il saldaconto in modo da evitare l’avvio di procedure di pignoramento che si rilevano poi infruttuose mantenendo tutte le forme di tutela previste a favore del debitore.

Nessun colpo di scena alla Camera: Compatta ed unita la maggioranza di governo, è arrivato il via libera definitivo alla delega fiscale. 

Il provvedimento passa con 184 voti e 85 contrari. Restano da sciogliere i nodi su nuova Irpef tredicesime, che verranno riformate ma non si sa ancora di preciso in quali termini.

Parola definitiva ai decreti attuativi, presumibilmente in autunno.

Le novità principali riguardano la cedolare secca Ires e Irap, Superbollo, condoni e pignoramenti, il bollino blu, le tredicesime e l’acconto Irpef a rate. Definitivamente smentita la tassa patrimoniale dal Governo.

In sintesi, cosa cambia con l’approvazione della delega fiscale. 

Sommario

Irpef

Il passaggio dalle 4 alle tre aliquote si sa da tempo. Ma neppure con il via libera di oggi si scioglie il nodo sulle due ipotesi in ballo: solo con i decreti attuativi si saprà quale strada è intenzionato a percorrere il Governo. Arriveranno non prima dell’autunno, quando saranno più chiari i margini della manovra finanziaria di dicembre. La riforma, nella migliore delle ipotesi, sarà operativa da inizio 2024. 

Partendo dal presupposto che l’esecutivo punta a una flat tax del 15% su tutti i redditi entro fine legislatura, ecco le alternative in ballo:

  • un sistema con aliquota al 23% fino a 15mila euro, al 27% da 15mila e 50mila euro e 43% oltre i 50mila;
  • oppure un’imposta al 23% fino a 28mila euro, 33% fra 28 e 55mila e 43% oltre i 55mila. 

Tredicesime più pesanti

Anche per le tredicesime la direzione presa si saprà solo con i decreti attuativi. Saranno ridotte le imposte che gravano su questa mensilità e sui premi di produttività. Bisogna vedere a quanto ammonterà il taglio degli oneri fiscali. Si è parlato di un’aliquota al 15%, ma conferme al momento non ce ne sono. 

Concordato preventivo biennale

Arriva il concordato preventivo biennale per le partite Iva e le Pmi. In pratica il fisco calcolerà quanto dovuto ai fini dell’imposta sui redditi per i due anni successivi: chi accetta non avrà contestazioni sull’Irpef e avrà certezza su quanto deve pagare. Va invece versata l’Iva.

Ires, doppio regime agevolato

Accanto all’aliquota ordinaria (24%), si prevedono due regimi di vantaggio complementari: il primo la riduce alle imprese che impiegano risorse in investimenti, nuove assunzioni o partecipazione dei dipendenti agli utili; le imprese che non beneficiano della riduzione possono fruire di eventuali incentivi fiscali in forma di superammortamento.

Scudo penale a chi collabora

Verranno tolte le sanzioni penali tributarie, in particolare quelle connesse alla dichiarazione infedele, per i contribuenti aderenti all’adempimento collaborativo che hanno avuto “comportamenti collaborativi e comunicato preventivamente” i rischi fiscali. (Vedi anche rating di Legalità)

Sempre nella ‘cooperative compliance’ (su cui la delega punta a ridurre le soglie di accesso, ora ad 1 miliardo di euro), si escludono le sanzioni amministrative e si riducono i termini di decadenza per l’accertamento ai contribuenti il cui sistema di gestione del rischio certificato da professionisti qualificati. Il regime di adempimento collaborativo, con i relativi effetti premiali, viene esteso anche ai paperoni che portano la residenza in Italia.

Tasse pagate con il Rid 

Le tasse potranno essere pagate anche tramite addebito diretto sul conto bancario o altro strumento di pagamento elettronico. Arriva anche la possibilità di rateizzare acconti e saldi Irpef per autonomi e imprenditori individuali.

Superbollo

Si valuta il superamento (quindi la cancellazione) del superbollo sulle auto con potenza superiore a 185 chilowatt. Una misura che sarebbe introdotta nell’ambito della razionalizzazione dei micro tributi, ma che dovrebbe avvenire a saldo zero per la finanza pubblica. 

Irap

Previsto anche l’addio all’Irap, sia pure graduale. Ma con due condizioni: non ci saranno aggravi per le imprese anche se le regioni manterranno l’attuale gettito. Si partirà con le società di persone e le associazioni senza personalità giuridica per l’esercizio in forma associata di arti e professioni.

Condoni e pignoramenti

Ogni Comune potrà decidere autonomamente le modalità e i criteri delle cosiddette “rottamazioni”. Potranno anche introdurre tributi nuovi e, in ogni caso, la delega prevede ampi margini di manovra nell’attuazione del cosiddetto federalismo fiscale.

Sia le multe che le imposte locali potranno essere pagate con Rid o Carta di credito. Stop anche all’automatismo sul pignoramento delle cifre sui conti correnti da parte degli agenti della riscossione. Inoltre l’Imu sarà calcolata direttamente dagli enti locali e la cifra comunicata al cittadino.

Bollino blu

La riforma punta a rivedere i rapporti tra lo Stato e chi ha pendenze col Fisco, nell’ottica di ridurre le ostilità ma con rassicurazioni sulla lotta all’evasione. Ci saranno, così, più premi per i contribuenti virtuosi, meno verifiche per chi collabora con lo stop a una serie di sanzioni per le aziende. In particolare saranno escluse dalle sanzioni le aziende che comunicano in anticipo e in maniera esauriente i possibili rischi fiscali certificati da professionisti accreditati.

Imu

L’imposta municipale propria (Imu) sarà calcolata direttamente dagli enti locali e la cifra comunicata al cittadino. Anche questa imposta potrà essere pagata tramite Rid e Carta di credito: in questo modo i soldi saranno prelevati automaticamente senza rischio di dimenticanze da parte dei contribuenti.

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