Incontro Storico in Italia

Incontro Storico in Italia

Incontro Storico in Italia: Elon Musk, Bill Gates e Sam Altman Definiscono il Futuro Digitale

Molti si sono posti domande sullo storico incontro, riguardo la futura gestione della IA generativa in un vecchio articolo ci ponemmo già il problema etico all’interno della IA generativa, convenendo che in futuro l’etica della IA dipenderà da chi la genera e come la implementa.

In questa occasione invece lo chiediamo direttamente a chat GPT-3.

Titolo: Incontro Storico in Italia: Elon Musk, Bill Gates e Sam Altman Definiscono il Futuro Digitale

Capitolo 1: Conversazioni Di Alto Livello tra Visionari Tecnologici

Nel corso di un incontro senza precedenti, tre giganti dell’industria tecnologica mondiale, Elon Musk, Bill Gates e Sam Altman, hanno recentemente visitato l’Italia per discutere dei destini del mercato digitale sia reale che virtuale. Riuniti in incontri segreti con il presidente del consiglio, il presidente della repubblica e persino con il Papa, i tre leader hanno condiviso idee e prospettive rivoluzionarie sulla direzione futura della tecnologia.

Durante le discussioni, i visionari tecnologici hanno affrontato temi cruciali, tra cui la collaborazione internazionale, l’etica nell’intelligenza artificiale e le nuove opportunità di mercato. Il presidente del consiglio ha accolto i loro suggerimenti come una spinta fondamentale per la crescita tecnologica dell’Italia, mentre il presidente della repubblica ha sottolineato l’importanza di un approccio etico nella gestione dell’innovazione digitale.

Capitolo 2: L’Italia come Hub Tecnologico Europeo

La scelta dell’Italia come luogo di incontro non è casuale. I tre magnati della tecnologia hanno espresso la loro convinzione nel ruolo chiave che l’Italia può svolgere come hub tecnologico in Europa. La ricca storia culturale, l’entusiasmo per l’innovazione e l’accesso privilegiato ai mercati europei hanno reso l’Italia un terreno fertile per l’espansione delle loro visioni.

Inoltre, l’apertura dell’Italia alle nuove tecnologie è stata evidenziata come un elemento chiave per il loro interesse nel paese. La leadership italiana ha promesso di semplificare i processi burocratici e di creare un ambiente favorevole all’innovazione per attrarre ulteriori investimenti e partnership strategiche.

Capitolo 3: Accordi Rivoluzionari sulla Gestione dell’Intelligenza Artificiale Generativa

Uno degli sviluppi più significativi emersi da questi incontri storici riguarda gli accordi sulla gestione dell’intelligenza artificiale (IA) generativa. I tre visionari tecnologici hanno concordato di collaborare strettamente con il governo italiano per sviluppare regolamentazioni e linee guida etiche per l’uso responsabile dell’IA.

Questi accordi prevedono anche la creazione di un centro di eccellenza in Italia, dedicato alla ricerca avanzata sull’IA generativa. Musk, Gates e Altman hanno sottolineato l’importanza di garantire che lo sviluppo di questa tecnologia rivoluzionaria sia guidato da principi etici che preservino la sicurezza e il benessere della società.

Concludendo

L’incontro storico tra Elon Musk, Bill Gates e Sam Altman in Italia non solo ha aperto nuove prospettive per il futuro digitale del paese, ma ha anche posto le basi per una collaborazione internazionale nella gestione responsabile dell’innovazione tecnologica. La comunità internazionale ora osserva con attenzione, aspettandosi che l’Italia diventi un faro di innovazione tecnologica etica sotto la guida di questi influenti pionieri.

Questo è il lavoro generativo di chat GPT-3 che dire, è condivisibile !

Anche se abbastanza superficiale in particolare :

  1. Non riesce ad aggiungere dettagli più specifici sulle discussioni e sugli accordi.
  2. Sulla conclusione quando sintetizza il potenziale impatto sull’innovazione tecnologica italiana.
  3. Ha trattato l’argomento etica ma nessun accenno o collegamento al “Garante della Privacy”.

È quindi anche condivisibile l’ultimo capitolo quando prevede che il mondo si aspetta molto dall’Italia e dai suoi stakeholder. Oltre i Professionisti sono tutti chiamati ad implementare con coscienza la IA generativa, seguendo le regole guida, che di volta in volta saranno emanate dalle organizzazioni di controllo.

Per non incorrere in sanzioni consigliamo di tenersi aggiornati sulle pagine del Garante della Perivacy.

Miniguida NFT: BigDati dell’Assicurazione

Miniguida NFT: Big Dati dell'Assicurazione

Miniguida NFT: BigDati dell’Assicurazione

La trasformazione digitale nel settore assicurativo è evidente grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale (IA). Un’indagine ISVASS del febbraio 2023 ha evidenziato l’ampio impiego di algoritmi di Machine Learning da parte delle assicurazioni. La Miniguida NFT si è focalizzata su varie figure professionali :

  1. del Notaio;
  2. dell’Architetto;
  3. dell’Ingegnere;
  4. del Consulente del Lavoro;
  5. del Commercialista.

Ora esploriamo l’impatto dell’IA nel settore assicurativo.

Sommario: L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il funzionamento delle compagnie assicurative, offrendo nuove opportunità e sfide.

La Miniguida NFT si concentra su:

  1. Agenti virtuali intelligenti:
    • Chatbot basati su IA gestiscono richieste di routine, migliorando la soddisfazione del cliente e riducendo il carico di lavoro umano.
  2. Applicazioni specifiche dell’IA nel settore assicurativo:
    • Elaborazione dei sinistri: Sistemi basati su IA semplificano e accelerano l’elaborazione delle richieste di indennizzo, migliorando la soddisfazione del cliente.
    • Sottoscrizione e valutazione del rischio: L’IA analizza grandi quantità di dati, consentendo valutazioni più accurate del rischio e personalizzazione delle polizze.
    • Chatbot e assistenti virtuali: Automatizzano l’assistenza clienti, fornendo risposte rapide e precise.
    • Individuazione delle frodi: L’IA analizza dati per individuare potenziali frodi, contribuendo a risparmiare denaro agli assicuratori.

L’implementazione dell’IA presenta sfide, come garantire la privacy dei big data e affrontare questioni etiche e normative. Il settore assicurativo è comunque pronto a sperimentare ulteriori progressi e interazioni con l’evoluzione dell’IA. Per approfondimenti, è possibile contattare il blogger attraverso la form che segue.

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Intelligenza Artificiale: come cambia il commercialista

Intelligenza Artificiale: come cambia il commercialista

Grazie all’Intelligenza Artificiale: come cambia il commercialista; è questa la domanda che ci si è posti alla CCIAA di Salerno in occasione della relazione sullo stato dell’arte.

La riunione organizzata dall’Unione giovani dottori commercialisti, con il patrocinio dell’ODCEC Salerno, Martedì 12 dicembre 2023 dalle ore 15 alle 19.

Durante l’incontro si è dato ampio spazio alla gestione dei metadati, ed alla possibilità che gli enti con i quali il commercialista è costretto a confrontarsi.

Possano quanto prima attivare un proprio metaverso, all’interno del quale poter interagire con i professionisti.

Si è parlato di informatica quantistica atteso che la massa enorme di dati potranno essere gestite soltanto con i quanti.

Per evitare che il fisco abbia una marcia in più nei confronti dei contribuenti.

Proprio a causa della grande disponibilità di algoritmi in uso già all’Agenzia delle Entrate per scovare l’evasione fiscale.

(vedi Trattamento fiscale delle cripto-attività. Articolo 1, commi da 126 a 147, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 legge di bilancio 2023) e (Documento illustrativo della logica degli algoritmi AdE del 19-05-2023)

Non è che i commercialisti fomentano l’evasione, ma spesso il fisco sa rendersi ingiusto ed incomprensibile.

Da ciò la nostra costante difesa dei contribuenti vessati.

In materia contabile invece è stato stabilito che le cripto attività riguardano in bilancio i “Beni Immateriali” da ciò il trattamento civile dell’OIC 24.

INDICE

Intelligenza Artificiale negli Studi Commerciali;

Il Metaverso degli Enti Pubblici;

Occupazione e Nuove Opportunità per i Commercialisti;

Gli Smart Contract;

La Storia dello Studio DI MAIO attraverso l’Evolvere delle Tecnologie.


Intelligenza Artificiale: come cambia il commercialista

Intelligenza Artificiale negli Studi Commerciali

L’Intelligenza Artificiale (IA) ha rivoluzionato il settore degli studi commerciali, offrendo soluzioni innovative per ottimizzare processi e migliorare le decisioni aziendali.

Le tecnologie di IA, come l’apprendimento automatico e l’analisi dei dati, consentono agli studi commerciali di ottenere insights più profondi, predire tendenze di mercato e automatizzare compiti ripetitivi.

Il Metaverso degli Enti Pubblici

Nel contesto degli enti pubblici, il Metaverso è diventato un terreno fertile per l’applicazione dell’IA. Attraverso simulazioni virtuali e ambienti digitali, gli enti pubblici possono migliorare l’efficienza operativa, offrire servizi più personalizzati e coinvolgere i cittadini in nuovi modi. L’implementazione di tecnologie di IA all’interno del Metaverso può portare a una governance più trasparente e partecipativa.

Occupazione e Nuove Opportunità per i Commercialisti

L’evoluzione dell’IA ha ridefinito anche il ruolo dei commercialisti.

Se da un lato alcune attività tradizionali possono essere automatizzate, dall’altro si aprono nuove opportunità professionali.

I commercialisti possono specializzarsi nell’implementazione e gestione dei sistemi di IA, fornendo consulenza strategica alle imprese per massimizzare i benefici derivanti da queste tecnologie emergenti.

Gli Smart Contract

Gli smart contract, basati sulla tecnologia blockchain e supportati dall’IA, stanno trasformando il modo in cui vengono gestiti i contratti commerciali.

Questi contratti auto eseguibili consentono transazioni sicure e automatizzate, riducendo i costi e migliorando l’efficienza.

L’IA può essere utilizzata per analizzare dati complessi e facilitare la creazione di clausole contrattuali più sofisticate.

La Storia dello Studio DI MAIO attraverso l’Evolvere delle Tecnologie

Lo studio DI MAIO, fondato a Milano il 30 marzo 1921, ha attraversato un secolo di trasformazioni tecnologiche. Dai calcoli a mano dei primi anni del secolo scorso, ha abbracciato le macchine elettrocontabili negli anni ’50, introducendo l’informatica negli anni ’70.

Nel 1996, ha affrontato la rete Internet, implementando infrastrutture hardware e software.

Oggi, lo studio DI MAIO si posiziona all’avanguardia nell’uso dell’IA per migliorare i servizi offerti ai contribuenti.

Per rimanere aggiornati sulle attività future dello studio, si invitano gli utenti a registrarsi sul sito e beneficiare delle nuove opportunità offerte dalle tecnologie emergenti.

Anche compilando il form che segue.

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Pegno Mobiliare NON Possessorio

credito su pegno non possessorio

Il pegno mobiliare diventa non possessorio.

Una delle forme più antiche di finanziamento privato è il cosiddetto credito su pegno. Tornato in auge, negli ultimi tempi, a causa delle tante difficoltà economiche vissute da molte imprese. Oltre alle sempre maggiori difficoltà per l’accesso al credito bancario.

Vediamo come funziona il sistema per dare in garanzia qualsiasi bene mobile e/o immobile riservandosi l’uso ed il godimento. E comunque, ottenere un prestito ovvero una apertura straordinaria di credito bancario.

Ci occuperemo della normativa che disciplina il settore del credito bancario, quali sono le conseguenze se non si ripaga il debito contratto. Il meccanismo delle aste.

Quindi, valuteremo l’opportunità del credito su pegno, anche alla luce delle nuove tecnologie sugli smart contract ed il loro contenuto di patti ed immagini. I famigerati NFT (Non Fongible Token).

In fine segnaliamo le banche e le finanziarie che permettono di ottenere un piccolo prestito con il credito su pegno, almeno quelle principali. Le quali nonostante impieghino sempre più massicciamente la tecnologia in block chain non si prestano ancora alla realizzazione dei NFT.


SOMMARIO: Pegno Mobiliare NON Possessorio.

Come funziona il credito su pegno e che cos’è;

Il pegno non possessorio: quali le caratteristiche del contratto;

Il registro dei pegni non possessori;

La garanzia del prestito è il bene dato in pegno;

Quali oggetti si possono impegnare;

Valutazione del bene impegnato;

Nessuna istruttoria e tempi veloci;

Durata e riscatto;

A chi conviene;

Normativa e legge del credito su pegno;

Divieto del patto commissorio;

Lista istituti bancari che fanno credito su pegno.


Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Come funziona il credito su pegno e che cos’è

Chi cerca una soluzione di questo tipo è ovviamente un soggetto in gravi difficoltà economiche, costretto ad impegnare un bene posseduto, in genere oro. Per ottenere un piccolo prestito da restituire in un secondo momento.

Il funzionamento del credito su pegno è semplice, si dà in garanzia un bene di norma mobile, si ottiene un finanziamento. E se non si restituisce il prestito, il bene impegnato viene venduto all’asta dalla banca o altro soggetto finanziatore.

In particolare all’articolo 1 del DL 59/2016, approvato dal parlamento il 29 giugno 2016 (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale). Sono definite tutte le caratteristiche di questo che appare come nuovo contratto.

In questo approfondimento vediamo chi può farlo, su quali beni, quali caratteristiche ha il contratto. In cosa consiste la nuova formalità del “registro dei pegni non possessori”.

Cercheremo anche di tracciare un profilo contrattuale per la block chain.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Quali le caratteristiche del contratto

Il contratto costitutivo, che può essere generato come NFT su block chain, a pena di nullità. Deve risultare da atto scritto e registrato con le seguenti caratteristiche:

  • data di stipula indicazione del creditore;
  • indicazione del debitore e dell’eventuale terzo concedente il pegno;
  • descrizione del bene dato in garanzia;
  • indicazione del valore di commercio ed ammontare del prestito;
  • indicazione del credito garantito;
  • indicazione dell’importo massimo garantito;
  • modalità di pagamento degli interessi;
  • scadenza del rimborso del credito.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Il registro dei pegni non possessori

Il contratto così redatto è opponibile ai terzi solo se iscritto nel registro informatizzato (“registro dei pegni non possessori”) tenuto dall’Agenzia delle entrate: l’iscrizione determina il grado della garanzia e consente l’opposizione del pegno ai terzi e nelle procedure concorsuali.

Attenzione: il pegno non possessorio non si costituisce con l’iscrizione nel registro. Essendo sufficiente la conclusione del contratto. L’iscrizione consente però di rendere la garanzia sul bene pubblica e opponibile ai terzi.

A seguito di tale adempimento, inoltre, il contratto sarà opponibile anche nelle procedure esecutive, oltre che in quelle concorsuali.

Il pegno non possessorio, anche se anteriormente costituito ed iscritto, non è opponibile a chi abbia acquistato con un precedente finanziamento. Un bene determinato che sia destinato all’esercizio dell’impresa e sia garantito da riserva della proprietà sul bene medesimo. Oppure da un pegno anche non possessorio, a condizione che il pegno non possessorio sia iscritto nel registro. E che al momento della sua iscrizione il creditore, informi i titolari della esistenza del precedente pegno non possessorio iscritto.

L’iscrizione deve indicare il creditore, il debitore, se presente il terzo datore del pegno, la descrizione del bene dato in garanzia e del credito garantito. Secondo quanto previsto dal comma 1 e. Per il pegno non possessorio che garantisce il finanziamento per l’acquisto di un bene determinato, la specifica individuazione del medesimo bene. L’iscrizione ha una durata di dieci anni, rinnovabile per mezzo di un’iscrizione nel registro effettuata prima della scadenza del decimo anno. 

Tutte le specifiche del registro sono rimesse a un decreto del MEF da pubblicare entro i 30 giorni dalla conversione in legge del decreto legge.

Al registro dell’ AdE si affianca la block chain, la quale come sappiamo si presta a rendere univoca qualsiasi transazione e/o accordo, ogni transazione/accordo è rappresentata da un NFT.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

La garanzia del prestito è il bene dato in pegno

Il richiedente un prestito consegna alla banca, ma anche alcune finanziarie fanno credito su pegno. Un bene in garanzia il cui valore è sufficiente a coprire la richiesta di credito effettuata.

In cambio otterrà il prestito. Corrispondente ad un valore di stima, che andrà restituito in una certa data con in più gli interessi stabiliti ed eventuali spese dovute. Se vogliamo, il credito su pegno è una particolare forma di prestiti senza garanzie. Se per queste ultime intendiamo una busta paga od un reddito che sia.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Quali oggetti si possono impegnare

Naturalmente, le banche e le finanziarie che offrono credito su pegno tendono ad accettare in garanzia beni facilmente valutabili e vendibili. Se non si ripaga il prestito ottenuto.

Viene da sè che, soprattutto, si possono impegnare oggetti in metalli preziosi, monete, argenteria di casa, orologi di lusso e gioielli. Ovviamente, si possono impegnare anche i diamanti, ma aspettatevi una valutazione certo non a vostro favore.

Sono accettati anche altri beni di valore, come i tappeti, quadri, soprammobili e così via. L’importante è che abbiano un valore sufficiente a coprire il credito richiesto (vedremo più avanti come funziona la normativa del credito su pegno al riguardo).

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Valutazione del bene impegnato

È bene precisare che l’ammontare del prestito che concede una banca che fa servizio di credito su pegno. Non sarà mai equivalente al valore stimato del bene che andrete ad impegnare.

Vedremo poi come funziona la normativa del settore. Comunque la legge stabilisce un valore massimo del prestito che non può superare la soglia dei 4/5 del valore di stima dell’oggetto impegnato. Per quanto riguarda i beni preziosi, ed i 2/3 nel caso di altre tipologie di beni.

Quindi, se decidiamo di impegnare un’anello d’oro che il perito della banca stima con un valore di 1.000 euro. Il prestito che ci verrà concesso corrisponderà ad un massimo di 800 euro. Nel caso di una autovettura, per esempio, valutata 6.000 euro, otterremo un finanziamento fino a 4.000 euro.

La ragione di questi limiti per legge è data dal fatto che in mancanza di riscatto del bene da parte del proprietario. La banca, o finanziaria che sia, può recuperare dalla vendita del bene all’asta sia il capitale equivalente al prestito concesso che gli interessi previsti.

Per evitare di accettare una valutazione troppo bassa, se decidete di impegnare un oggetto in oro. Dovete farvi un’idea più precisa nel momento in cui decidete di impegnare un oggetto di tipo equivalente. Valutando se il valore stabilito dal perito della banca, o della finanziaria, rispecchia il reale valore del vostro bene.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Nessuna istruttoria e tempi veloci

Normalmente, quando si richiede un prestito presso una banca o una finanziaria. Viene svolta la cosiddetta istruttoria creditizia, con cui si valuta l’affidabilità del futuro debitore.

Nel caso del credito su pegno il bene consegnato fa da garanzia e quindi non è necessaria un’istruttoria o indagine patrimoniale, come la vogliamo chiamare. Questa caratteristica rende il prestito ottenuto con il credito su pegno particolarmente veloce, quasi istantaneo nella sostanza. I documenti necessari alla richiesta del finanziamento sono semplicemente un documento di identità ed il codice fiscale.

Una volta valutato il valore del pegno la banca rilascia una polizza al portatore. Con la data del riscatto del bene impegnato e l’indicazione degli interessi da pagare, vale a dire del costo del prestito. Il credito su pegno, dal punto di vista della velocità di erogazione del capitale richiesto, è l’alternativa principale ai prestiti cambializzati.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Durata e riscatto

Per legge il credito su pegno può avere una durata che va da un minimo di 3 mesi ad un massimo di un anno. In media, le banche che erogano questo servizio stabiliscono una durata di 6 mesi. Che si può successivamente anche rinnovare pagando gli interessi maturati e il diritto fisso di custodia.

Scaduto il termine del prestito, stabilito nella polizza al portatore. Il cliente debitore ha le due possibilità, seguono:

  • Riscatto del bene e restituzione del prestito;
  • Messa all’asta dell’oggetto impegnato.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

A chi conviene

Se per convenienza si intendono gli interessi, allora ci sentiamo di dire a nessuno! La verità è che il credito su pegno è considerato rischioso e quindi è costoso e non certo conveniente in genere. Ma può essere una soluzione per chi non può accedere al normale settore creditizio. Quindi è possibile superare i limiti di banche e finanziarie. Per chi non passerebbe la fase dell’istruttoria creditizia, perché non ha una busta paga, un reddito dimostrabile. Oppure ha avuto problemi nella restituzione di un precedente prestito ed è inserito in una lista di cattivi pagatori.

A questo proposito, vi consigliamo la nostra guida alle centrali di rischio. Dove troverete tutte le informazioni su quali sono e come funzionano le banche dati dei cattivi pagatori. Dalla Centrale rischi di Banca d’Italia ai vari SIC, come CRIF, il più diffuso nel nostro paese. Chi si trova in questa situazione, oltre ai prestiti cambializzati. può provare la strada del prestito tra privati. Oppure anche del Social Lending, il prestito tra privati online che sta prendendo piede sempre di più anche in Italia. In quest’ultimo caso qualche garanzia può essere richiesta, ma non è una regola fissa.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Normativa e legge del credito su pegno

Il credito su pegno viene disciplinato da una normativa risalente addirittura al 1938 ed ancora in vigore. Parliamo della Legge n° 745 del 10 maggio 1938, rivisitata soltanto con il D.LGS. 1 SETTEMBRE 1993, N. 385. La garanzia di pegno si applica su cose mobili. La normativa stabilisce anche durata minima e massima del prestito ed altre caratteristiche che andiamo ad elencare:

  • Durata;
  • Polizza al portatore;
  • Stima del bene;
  • Vendita all’asta;
  • Diritto di restituzione.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Divieto del patto commissorio

Un aspetto molto importante della normativa del credito su pegno. Riguarda la proprietà del bene nel momento in cui il debitore non restituisce il prestito ricevuto. L’argomento è decisivo, perché va a legiferare la differenza di prezzo tra la stima iniziale del bene. Ed il valore che lo stesso potrebbe avere al momento della vendita all’asta. Pensiamo, per esempio, ad un oggetto in oro o in un altro materiale prezioso, la cui quotazione può variare nel tempo. Come abbiamo detto in precedenza, in questo caso la banca deve versare al cliente l’eventuale differenza di prezzo. Non può incassarla, perché il bene non diventa di sua proprietà se il cliente non lo riscatta. Può solo venderlo per rientrare del capitale finanziato e degli interessi vantati. Il divieto del patto commissorio, che alcune banche potrebbero cercare di imporre al cliente, è normato dall’articolo 2744 del Codice Civile, che recita:

“È nullo il patto (1419) con il quale si conviene che, in mancanza del pagamento del credito nel termine fissato, la proprietà della cosa ipotecata o data in pegno passi al creditore. Il patto è nullo anche se posteriore alla costituzione dell’ipoteca o del pegno (2796 e seguenti del c.c.).”

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Lista istituti bancari che fanno credito su pegno

Non sono poche le banche che effettuano questo servizio. Quindi vedremo la lista di quelle che, a nostro parere, ma anche per ricerche online effettuate da altri siti. Possono essere considerati gli istituti principali a cui è possibile rivolgersi per richiedere un credito su pegno.

Nella tabella seguente indicheremo anche varie caratteristiche del prestito che si può ottenere, compresi durata, interessi e costo totale. Mostreremo anche il Tan e il Taeg, così potrete farvi un’idea della convenienza o meno di questa soluzione rispetto ad altre opportunità. Come vedrete, comunque, il credito su pegno costa, non è certo a buon mercato. La tabella mostra le condizioni di un prestito per un bene impegnato con un valore di stima di 500 euro. Che quindi permette di ottenere un capitale finanziato di massimo 400 euro. Il costo totale viene calcolato, nei vari esempi, sommando il credito ottenuto e gli interessi dovuti. Questi esempi sono solo indicativi. In quanto le banche possono cambiare le condizioni del finanziamento anche con una certa frequenza. Quindi solo recandosi presso una filiale si può venire a conoscenza del costo reale del prestito.

Lista degli istituti bancari che fanno credito su pegno
BancaDurata (mesi)Prestito (euro)Costo totaleTan (%)Taeg (%)
Unicredit6400418,5010,509,46
Intesa San Paolo6400427,5010,7514,22
Ubi Banca6400426,00713,42
Carige4400420,5310,0016,20
Banca Sistema6400426,00713,42
Creval6400418,849,859,64
Banca di Asti6400423,509,0012,10
Banco Bpm6400427,609,8014,28
Carifermo6400418,005,009,20

Business Intelligence Analyst

Commercialista OnLine prenota una consulenza, ovunque tu sia in totale mobilità anche da telefono o tablet.

Business Intelligence Analyst sempre più organigrammi aziendali si arricchiscono di figure altamente specializzate. Non perdiamo l’occasione di rimanere al passo con i tempi.

Tenuto conto che un’azienda sana genera attività sana la BI quindi sarà inficiata dalla governance e la sua moralità.

Scopri il lavoro e le nuove sfide in azienda

  • Chi è il Business Intelligence Analyst e la sua routine;
  • Comunicare con l’utente/cliente per comprendere la sua richiesta;
  • Identificare le origini ed elaborare dati e metadati;
  • Visualizzare l’informazione.

La quotidianità della Business Intelligence

Quali sono i compiti, le sfide, le routine che incontra sul lavoro chi si occupa di Business Intelligence. Scoprilo con con il nostro studio l’organizzazione da BI, che ottimizza e semplifica le procedure del “BI Analyst“.

In questo contest parliamo di:

  • Chi è il Business Intelligence Analyst;
  • La routine operativa del BI Analyst;
  • Fase zero: comunicare con l’utente/cliente;
  • Fase uno: comprendere la richiesta ed i sui contenuti;
  • Fase due: identificare l’origine dei dati e metadati;
  • Fase tre: elaborare i dati
  • Fase quattro: fornire l’informazione verificata.

Cosa fa il Business Intelligence Analyst?

L’analista o consulente Business Intelligence è una figura tecnica che si occupa di rielaborare i dati provenienti dai vari reparti di un’azienda per estrarre nuove informazioni utili alla guida operativa, direzionale e strategica dell’azienda stessa.

Queste informazioni sono estrapolate dai dati del sistema informativo aziendale, per poi essere utilizzate dal management per prendere le decisioni o prevenire e verificare senza costi le mosse più opportune relative all’azienda.

Il BI Analyst è la persona con competenze tecniche incaricata di elaborare i metadati nella maniera più corretta e funzionale alle esigenze di qualsiasi core business.

In materia fiscale anche l’AdE ha avviato l’uso della IA attraverso l’analisi dei metadati già in suo possesso con i quali promette di scovare fino all’ultimo evasore attraverso l’allegato tecnico, che riporta un esempio di applicazione della logica degli algoritmi fiscali, utili al BI Analyst, per non confondere l’AdE e rimanere intrappolati in assurdi contenziosi o richieste fiscali non dovute.

In particolare, questi algoritmi sono stati sviluppati al fine di supportare gli Uffici preposti al controllo, con lo scopo di effettuare efficaci selezioni delle posizioni dei contribuenti verso cui avviare l’attività istruttoria.

Approfondimenti e consigli

Ci occupiamo ogni giorno di Business Intelligence, dalla programmazione dell’utilizzo delle soluzioni più competitive presenti e possibili nel mercato di riferimento.

Siamo a disposizione per consigliare la soluzione più adatta alle esigenze dell’azienda, contattaci per consulenza senza impegno.

Delega fiscale 2023: cosa cambia

Delega fiscale 2023: cosa cambia

Delega fiscale 2023: cosa cambia, Il testo è prossimo all’approvazione. Sarà estesa la cedolare secca, le tasse si potranno pagare anche con un rid. Si valuta la cancellazione del superbollo.

Sono molto soddisfatta dell’approvazione in via definitiva in Parlamento della delega fiscale. Una riforma strutturale e organica, che incarna una chiara visione di sviluppo e crescita e che l’Italia aspettava da cinquant’anni. Meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci. Sono alcuni dei principi di un provvedimento storico che rivoluzionerà il rapporto tra Fisco, cittadini e imprese e che il Governo lavorerà per attuare concretamente con i decreti attuativi. Un impegno preso con i cittadini che oggi abbiamo onorato, nell’interesse dell’Italia.

Queste le parole del premier Giorgia Meloni sulla delega, alle quali sono seguite una serie di polemiche sulla introduzione del prelievo forzoso dal conto corrente.

Oggi, chi vuol effettuare il pignoramento del conto corrente non può ancora conoscere il saldo del conto corrente e non lo può conoscere fino a quando non riceverà la comunicazione della stessa banca se il pignoramento è andato a buon fine o meno. Il creditore compresa Agenzia delle Entrate non ha accesso a informazioni relative al saldo del conto corrente.

I Chiarimenti

Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha assicurato che non è in arrivo nessun prelievo forzoso dei conti correnti. Non si tratterebbe pertanto di un prelievo forzoso ma di un’accelerazione di un procedimento già previsto dalle norme del Codice civile.

Ha dichiarato il viceministro Leo: “Nel momento in cui un contribuente è un evasore quando non è stata pagata l’imposta e il giudice lo ha accertato, oppure quando il contribuente non ha fatto ricorso, in questo caso l’Agenzia delle Entrate/Riscossione chiede attraverso procedure informatiche alla banca di fare eseguire il pignoramento presso terzi.

Cosa che già esiste. Ora il procedimento viene accelerato perché attraverso le procedure informatiche si può sapere subito se il contribuente ha i soldi“.

La modifica del Governo ha l’obiettivo di consentire al fisco di conoscere il saldaconto in modo da evitare l’avvio di procedure di pignoramento che si rilevano poi infruttuose mantenendo tutte le forme di tutela previste a favore del debitore.

Nessun colpo di scena alla Camera: Compatta ed unita la maggioranza di governo, è arrivato il via libera definitivo alla delega fiscale. 

Il provvedimento passa con 184 voti e 85 contrari. Restano da sciogliere i nodi su nuova Irpef tredicesime, che verranno riformate ma non si sa ancora di preciso in quali termini.

Parola definitiva ai decreti attuativi, presumibilmente in autunno.

Le novità principali riguardano la cedolare secca Ires e Irap, Superbollo, condoni e pignoramenti, il bollino blu, le tredicesime e l’acconto Irpef a rate. Definitivamente smentita la tassa patrimoniale dal Governo.

In sintesi, cosa cambia con l’approvazione della delega fiscale. 

Sommario

Irpef

Il passaggio dalle 4 alle tre aliquote si sa da tempo. Ma neppure con il via libera di oggi si scioglie il nodo sulle due ipotesi in ballo: solo con i decreti attuativi si saprà quale strada è intenzionato a percorrere il Governo. Arriveranno non prima dell’autunno, quando saranno più chiari i margini della manovra finanziaria di dicembre. La riforma, nella migliore delle ipotesi, sarà operativa da inizio 2024. 

Partendo dal presupposto che l’esecutivo punta a una flat tax del 15% su tutti i redditi entro fine legislatura, ecco le alternative in ballo:

  • un sistema con aliquota al 23% fino a 15mila euro, al 27% da 15mila e 50mila euro e 43% oltre i 50mila;
  • oppure un’imposta al 23% fino a 28mila euro, 33% fra 28 e 55mila e 43% oltre i 55mila. 

Tredicesime più pesanti

Anche per le tredicesime la direzione presa si saprà solo con i decreti attuativi. Saranno ridotte le imposte che gravano su questa mensilità e sui premi di produttività. Bisogna vedere a quanto ammonterà il taglio degli oneri fiscali. Si è parlato di un’aliquota al 15%, ma conferme al momento non ce ne sono. 

Concordato preventivo biennale

Arriva il concordato preventivo biennale per le partite Iva e le Pmi. In pratica il fisco calcolerà quanto dovuto ai fini dell’imposta sui redditi per i due anni successivi: chi accetta non avrà contestazioni sull’Irpef e avrà certezza su quanto deve pagare. Va invece versata l’Iva.

Ires, doppio regime agevolato

Accanto all’aliquota ordinaria (24%), si prevedono due regimi di vantaggio complementari: il primo la riduce alle imprese che impiegano risorse in investimenti, nuove assunzioni o partecipazione dei dipendenti agli utili; le imprese che non beneficiano della riduzione possono fruire di eventuali incentivi fiscali in forma di superammortamento.

Scudo penale a chi collabora

Verranno tolte le sanzioni penali tributarie, in particolare quelle connesse alla dichiarazione infedele, per i contribuenti aderenti all’adempimento collaborativo che hanno avuto “comportamenti collaborativi e comunicato preventivamente” i rischi fiscali. (Vedi anche rating di Legalità)

Sempre nella ‘cooperative compliance’ (su cui la delega punta a ridurre le soglie di accesso, ora ad 1 miliardo di euro), si escludono le sanzioni amministrative e si riducono i termini di decadenza per l’accertamento ai contribuenti il cui sistema di gestione del rischio certificato da professionisti qualificati. Il regime di adempimento collaborativo, con i relativi effetti premiali, viene esteso anche ai paperoni che portano la residenza in Italia.

Tasse pagate con il Rid 

Le tasse potranno essere pagate anche tramite addebito diretto sul conto bancario o altro strumento di pagamento elettronico. Arriva anche la possibilità di rateizzare acconti e saldi Irpef per autonomi e imprenditori individuali.

Superbollo

Si valuta il superamento (quindi la cancellazione) del superbollo sulle auto con potenza superiore a 185 chilowatt. Una misura che sarebbe introdotta nell’ambito della razionalizzazione dei micro tributi, ma che dovrebbe avvenire a saldo zero per la finanza pubblica. 

Irap

Previsto anche l’addio all’Irap, sia pure graduale. Ma con due condizioni: non ci saranno aggravi per le imprese anche se le regioni manterranno l’attuale gettito. Si partirà con le società di persone e le associazioni senza personalità giuridica per l’esercizio in forma associata di arti e professioni.

Condoni e pignoramenti

Ogni Comune potrà decidere autonomamente le modalità e i criteri delle cosiddette “rottamazioni”. Potranno anche introdurre tributi nuovi e, in ogni caso, la delega prevede ampi margini di manovra nell’attuazione del cosiddetto federalismo fiscale.

Sia le multe che le imposte locali potranno essere pagate con Rid o Carta di credito. Stop anche all’automatismo sul pignoramento delle cifre sui conti correnti da parte degli agenti della riscossione. Inoltre l’Imu sarà calcolata direttamente dagli enti locali e la cifra comunicata al cittadino.

Bollino blu

La riforma punta a rivedere i rapporti tra lo Stato e chi ha pendenze col Fisco, nell’ottica di ridurre le ostilità ma con rassicurazioni sulla lotta all’evasione. Ci saranno, così, più premi per i contribuenti virtuosi, meno verifiche per chi collabora con lo stop a una serie di sanzioni per le aziende. In particolare saranno escluse dalle sanzioni le aziende che comunicano in anticipo e in maniera esauriente i possibili rischi fiscali certificati da professionisti accreditati.

Imu

L’imposta municipale propria (Imu) sarà calcolata direttamente dagli enti locali e la cifra comunicata al cittadino. Anche questa imposta potrà essere pagata tramite Rid e Carta di credito: in questo modo i soldi saranno prelevati automaticamente senza rischio di dimenticanze da parte dei contribuenti.