Pegno Mobiliare NON Possessorio

credito su pegno non possessorio

Il pegno mobiliare diventa non possessorio.

Una delle forme più antiche di finanziamento privato è il cosiddetto credito su pegno. Tornato in auge, negli ultimi tempi, a causa delle tante difficoltà economiche vissute da molte imprese. Oltre alle sempre maggiori difficoltà per l’accesso al credito bancario.

Vediamo come funziona il sistema per dare in garanzia qualsiasi bene mobile e/o immobile riservandosi l’uso ed il godimento. E comunque, ottenere un prestito ovvero una apertura straordinaria di credito bancario.

Ci occuperemo della normativa che disciplina il settore del credito bancario, quali sono le conseguenze se non si ripaga il debito contratto. Il meccanismo delle aste.

Quindi, valuteremo l’opportunità del credito su pegno, anche alla luce delle nuove tecnologie sugli smart contract ed il loro contenuto di patti ed immagini. I famigerati NFT (Non Fongible Token).

In fine segnaliamo le banche e le finanziarie che permettono di ottenere un piccolo prestito con il credito su pegno, almeno quelle principali. Le quali nonostante impieghino sempre più massicciamente la tecnologia in block chain non si prestano ancora alla realizzazione dei NFT.


SOMMARIO: Pegno Mobiliare NON Possessorio.

Come funziona il credito su pegno e che cos’è;

Il pegno non possessorio: quali le caratteristiche del contratto;

Il registro dei pegni non possessori;

La garanzia del prestito è il bene dato in pegno;

Quali oggetti si possono impegnare;

Valutazione del bene impegnato;

Nessuna istruttoria e tempi veloci;

Durata e riscatto;

A chi conviene;

Normativa e legge del credito su pegno;

Divieto del patto commissorio;

Lista istituti bancari che fanno credito su pegno.


Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Come funziona il credito su pegno e che cos’è

Chi cerca una soluzione di questo tipo è ovviamente un soggetto in gravi difficoltà economiche, costretto ad impegnare un bene posseduto, in genere oro. Per ottenere un piccolo prestito da restituire in un secondo momento.

Il funzionamento del credito su pegno è semplice, si dà in garanzia un bene di norma mobile, si ottiene un finanziamento. E se non si restituisce il prestito, il bene impegnato viene venduto all’asta dalla banca o altro soggetto finanziatore.

In particolare all’articolo 1 del DL 59/2016, approvato dal parlamento il 29 giugno 2016 (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale). Sono definite tutte le caratteristiche di questo che appare come nuovo contratto.

In questo approfondimento vediamo chi può farlo, su quali beni, quali caratteristiche ha il contratto. In cosa consiste la nuova formalità del “registro dei pegni non possessori”.

Cercheremo anche di tracciare un profilo contrattuale per la block chain.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Quali le caratteristiche del contratto

Il contratto costitutivo, che può essere generato come NFT su block chain, a pena di nullità. Deve risultare da atto scritto e registrato con le seguenti caratteristiche:

  • data di stipula indicazione del creditore;
  • indicazione del debitore e dell’eventuale terzo concedente il pegno;
  • descrizione del bene dato in garanzia;
  • indicazione del valore di commercio ed ammontare del prestito;
  • indicazione del credito garantito;
  • indicazione dell’importo massimo garantito;
  • modalità di pagamento degli interessi;
  • scadenza del rimborso del credito.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Il registro dei pegni non possessori

Il contratto così redatto è opponibile ai terzi solo se iscritto nel registro informatizzato (“registro dei pegni non possessori”) tenuto dall’Agenzia delle entrate: l’iscrizione determina il grado della garanzia e consente l’opposizione del pegno ai terzi e nelle procedure concorsuali.

Attenzione: il pegno non possessorio non si costituisce con l’iscrizione nel registro. Essendo sufficiente la conclusione del contratto. L’iscrizione consente però di rendere la garanzia sul bene pubblica e opponibile ai terzi.

A seguito di tale adempimento, inoltre, il contratto sarà opponibile anche nelle procedure esecutive, oltre che in quelle concorsuali.

Il pegno non possessorio, anche se anteriormente costituito ed iscritto, non è opponibile a chi abbia acquistato con un precedente finanziamento. Un bene determinato che sia destinato all’esercizio dell’impresa e sia garantito da riserva della proprietà sul bene medesimo. Oppure da un pegno anche non possessorio, a condizione che il pegno non possessorio sia iscritto nel registro. E che al momento della sua iscrizione il creditore, informi i titolari della esistenza del precedente pegno non possessorio iscritto.

L’iscrizione deve indicare il creditore, il debitore, se presente il terzo datore del pegno, la descrizione del bene dato in garanzia e del credito garantito. Secondo quanto previsto dal comma 1 e. Per il pegno non possessorio che garantisce il finanziamento per l’acquisto di un bene determinato, la specifica individuazione del medesimo bene. L’iscrizione ha una durata di dieci anni, rinnovabile per mezzo di un’iscrizione nel registro effettuata prima della scadenza del decimo anno. 

Tutte le specifiche del registro sono rimesse a un decreto del MEF da pubblicare entro i 30 giorni dalla conversione in legge del decreto legge.

Al registro dell’ AdE si affianca la block chain, la quale come sappiamo si presta a rendere univoca qualsiasi transazione e/o accordo, ogni transazione/accordo è rappresentata da un NFT.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

La garanzia del prestito è il bene dato in pegno

Il richiedente un prestito consegna alla banca, ma anche alcune finanziarie fanno credito su pegno. Un bene in garanzia il cui valore è sufficiente a coprire la richiesta di credito effettuata.

In cambio otterrà il prestito. Corrispondente ad un valore di stima, che andrà restituito in una certa data con in più gli interessi stabiliti ed eventuali spese dovute. Se vogliamo, il credito su pegno è una particolare forma di prestiti senza garanzie. Se per queste ultime intendiamo una busta paga od un reddito che sia.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Quali oggetti si possono impegnare

Naturalmente, le banche e le finanziarie che offrono credito su pegno tendono ad accettare in garanzia beni facilmente valutabili e vendibili. Se non si ripaga il prestito ottenuto.

Viene da sè che, soprattutto, si possono impegnare oggetti in metalli preziosi, monete, argenteria di casa, orologi di lusso e gioielli. Ovviamente, si possono impegnare anche i diamanti, ma aspettatevi una valutazione certo non a vostro favore.

Sono accettati anche altri beni di valore, come i tappeti, quadri, soprammobili e così via. L’importante è che abbiano un valore sufficiente a coprire il credito richiesto (vedremo più avanti come funziona la normativa del credito su pegno al riguardo).

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Valutazione del bene impegnato

È bene precisare che l’ammontare del prestito che concede una banca che fa servizio di credito su pegno. Non sarà mai equivalente al valore stimato del bene che andrete ad impegnare.

Vedremo poi come funziona la normativa del settore. Comunque la legge stabilisce un valore massimo del prestito che non può superare la soglia dei 4/5 del valore di stima dell’oggetto impegnato. Per quanto riguarda i beni preziosi, ed i 2/3 nel caso di altre tipologie di beni.

Quindi, se decidiamo di impegnare un’anello d’oro che il perito della banca stima con un valore di 1.000 euro. Il prestito che ci verrà concesso corrisponderà ad un massimo di 800 euro. Nel caso di una autovettura, per esempio, valutata 6.000 euro, otterremo un finanziamento fino a 4.000 euro.

La ragione di questi limiti per legge è data dal fatto che in mancanza di riscatto del bene da parte del proprietario. La banca, o finanziaria che sia, può recuperare dalla vendita del bene all’asta sia il capitale equivalente al prestito concesso che gli interessi previsti.

Per evitare di accettare una valutazione troppo bassa, se decidete di impegnare un oggetto in oro. Dovete farvi un’idea più precisa nel momento in cui decidete di impegnare un oggetto di tipo equivalente. Valutando se il valore stabilito dal perito della banca, o della finanziaria, rispecchia il reale valore del vostro bene.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Nessuna istruttoria e tempi veloci

Normalmente, quando si richiede un prestito presso una banca o una finanziaria. Viene svolta la cosiddetta istruttoria creditizia, con cui si valuta l’affidabilità del futuro debitore.

Nel caso del credito su pegno il bene consegnato fa da garanzia e quindi non è necessaria un’istruttoria o indagine patrimoniale, come la vogliamo chiamare. Questa caratteristica rende il prestito ottenuto con il credito su pegno particolarmente veloce, quasi istantaneo nella sostanza. I documenti necessari alla richiesta del finanziamento sono semplicemente un documento di identità ed il codice fiscale.

Una volta valutato il valore del pegno la banca rilascia una polizza al portatore. Con la data del riscatto del bene impegnato e l’indicazione degli interessi da pagare, vale a dire del costo del prestito. Il credito su pegno, dal punto di vista della velocità di erogazione del capitale richiesto, è l’alternativa principale ai prestiti cambializzati.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Durata e riscatto

Per legge il credito su pegno può avere una durata che va da un minimo di 3 mesi ad un massimo di un anno. In media, le banche che erogano questo servizio stabiliscono una durata di 6 mesi. Che si può successivamente anche rinnovare pagando gli interessi maturati e il diritto fisso di custodia.

Scaduto il termine del prestito, stabilito nella polizza al portatore. Il cliente debitore ha le due possibilità, seguono:

  • Riscatto del bene e restituzione del prestito;
  • Messa all’asta dell’oggetto impegnato.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

A chi conviene

Se per convenienza si intendono gli interessi, allora ci sentiamo di dire a nessuno! La verità è che il credito su pegno è considerato rischioso e quindi è costoso e non certo conveniente in genere. Ma può essere una soluzione per chi non può accedere al normale settore creditizio. Quindi è possibile superare i limiti di banche e finanziarie. Per chi non passerebbe la fase dell’istruttoria creditizia, perché non ha una busta paga, un reddito dimostrabile. Oppure ha avuto problemi nella restituzione di un precedente prestito ed è inserito in una lista di cattivi pagatori.

A questo proposito, vi consigliamo la nostra guida alle centrali di rischio. Dove troverete tutte le informazioni su quali sono e come funzionano le banche dati dei cattivi pagatori. Dalla Centrale rischi di Banca d’Italia ai vari SIC, come CRIF, il più diffuso nel nostro paese. Chi si trova in questa situazione, oltre ai prestiti cambializzati. può provare la strada del prestito tra privati. Oppure anche del Social Lending, il prestito tra privati online che sta prendendo piede sempre di più anche in Italia. In quest’ultimo caso qualche garanzia può essere richiesta, ma non è una regola fissa.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Normativa e legge del credito su pegno

Il credito su pegno viene disciplinato da una normativa risalente addirittura al 1938 ed ancora in vigore. Parliamo della Legge n° 745 del 10 maggio 1938, rivisitata soltanto con il D.LGS. 1 SETTEMBRE 1993, N. 385. La garanzia di pegno si applica su cose mobili. La normativa stabilisce anche durata minima e massima del prestito ed altre caratteristiche che andiamo ad elencare:

  • Durata;
  • Polizza al portatore;
  • Stima del bene;
  • Vendita all’asta;
  • Diritto di restituzione.

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Divieto del patto commissorio

Un aspetto molto importante della normativa del credito su pegno. Riguarda la proprietà del bene nel momento in cui il debitore non restituisce il prestito ricevuto. L’argomento è decisivo, perché va a legiferare la differenza di prezzo tra la stima iniziale del bene. Ed il valore che lo stesso potrebbe avere al momento della vendita all’asta. Pensiamo, per esempio, ad un oggetto in oro o in un altro materiale prezioso, la cui quotazione può variare nel tempo. Come abbiamo detto in precedenza, in questo caso la banca deve versare al cliente l’eventuale differenza di prezzo. Non può incassarla, perché il bene non diventa di sua proprietà se il cliente non lo riscatta. Può solo venderlo per rientrare del capitale finanziato e degli interessi vantati. Il divieto del patto commissorio, che alcune banche potrebbero cercare di imporre al cliente, è normato dall’articolo 2744 del Codice Civile, che recita:

“È nullo il patto (1419) con il quale si conviene che, in mancanza del pagamento del credito nel termine fissato, la proprietà della cosa ipotecata o data in pegno passi al creditore. Il patto è nullo anche se posteriore alla costituzione dell’ipoteca o del pegno (2796 e seguenti del c.c.).”

Pegno Mobiliare NON Possessorio:

Lista istituti bancari che fanno credito su pegno

Non sono poche le banche che effettuano questo servizio. Quindi vedremo la lista di quelle che, a nostro parere, ma anche per ricerche online effettuate da altri siti. Possono essere considerati gli istituti principali a cui è possibile rivolgersi per richiedere un credito su pegno.

Nella tabella seguente indicheremo anche varie caratteristiche del prestito che si può ottenere, compresi durata, interessi e costo totale. Mostreremo anche il Tan e il Taeg, così potrete farvi un’idea della convenienza o meno di questa soluzione rispetto ad altre opportunità. Come vedrete, comunque, il credito su pegno costa, non è certo a buon mercato. La tabella mostra le condizioni di un prestito per un bene impegnato con un valore di stima di 500 euro. Che quindi permette di ottenere un capitale finanziato di massimo 400 euro. Il costo totale viene calcolato, nei vari esempi, sommando il credito ottenuto e gli interessi dovuti. Questi esempi sono solo indicativi. In quanto le banche possono cambiare le condizioni del finanziamento anche con una certa frequenza. Quindi solo recandosi presso una filiale si può venire a conoscenza del costo reale del prestito.

Lista degli istituti bancari che fanno credito su pegno
BancaDurata (mesi)Prestito (euro)Costo totaleTan (%)Taeg (%)
Unicredit6400418,5010,509,46
Intesa San Paolo6400427,5010,7514,22
Ubi Banca6400426,00713,42
Carige4400420,5310,0016,20
Banca Sistema6400426,00713,42
Creval6400418,849,859,64
Banca di Asti6400423,509,0012,10
Banco Bpm6400427,609,8014,28
Carifermo6400418,005,009,20

Business Intelligence Analyst

Commercialista OnLine prenota una consulenza, ovunque tu sia in totale mobilità anche da telefono o tablet.

Business Intelligence Analyst sempre più organigrammi aziendali si arricchiscono di figure altamente specializzate. Non perdiamo l’occasione di rimanere al passo con i tempi.

Tenuto conto che un’azienda sana genera attività sana la BI quindi sarà inficiata dalla governance e la sua moralità.

Scopri il lavoro e le nuove sfide in azienda

  • Chi è il Business Intelligence Analyst e la sua routine;
  • Comunicare con l’utente/cliente per comprendere la sua richiesta;
  • Identificare le origini ed elaborare dati e metadati;
  • Visualizzare l’informazione.

La quotidianità della Business Intelligence

Quali sono i compiti, le sfide, le routine che incontra sul lavoro chi si occupa di Business Intelligence. Scoprilo con con il nostro studio l’organizzazione da BI, che ottimizza e semplifica le procedure del “BI Analyst“.

In questo contest parliamo di:

  • Chi è il Business Intelligence Analyst;
  • La routine operativa del BI Analyst;
  • Fase zero: comunicare con l’utente/cliente;
  • Fase uno: comprendere la richiesta ed i sui contenuti;
  • Fase due: identificare l’origine dei dati e metadati;
  • Fase tre: elaborare i dati
  • Fase quattro: fornire l’informazione verificata.

Cosa fa il Business Intelligence Analyst?

L’analista o consulente Business Intelligence è una figura tecnica che si occupa di rielaborare i dati provenienti dai vari reparti di un’azienda per estrarre nuove informazioni utili alla guida operativa, direzionale e strategica dell’azienda stessa.

Queste informazioni sono estrapolate dai dati del sistema informativo aziendale, per poi essere utilizzate dal management per prendere le decisioni o prevenire e verificare senza costi le mosse più opportune relative all’azienda.

Il BI Analyst è la persona con competenze tecniche incaricata di elaborare i metadati nella maniera più corretta e funzionale alle esigenze di qualsiasi core business.

In materia fiscale anche l’AdE ha avviato l’uso della IA attraverso l’analisi dei metadati già in suo possesso con i quali promette di scovare fino all’ultimo evasore attraverso l’allegato tecnico, che riporta un esempio di applicazione della logica degli algoritmi fiscali, utili al BI Analyst, per non confondere l’AdE e rimanere intrappolati in assurdi contenziosi o richieste fiscali non dovute.

In particolare, questi algoritmi sono stati sviluppati al fine di supportare gli Uffici preposti al controllo, con lo scopo di effettuare efficaci selezioni delle posizioni dei contribuenti verso cui avviare l’attività istruttoria.

Approfondimenti e consigli

Ci occupiamo ogni giorno di Business Intelligence, dalla programmazione dell’utilizzo delle soluzioni più competitive presenti e possibili nel mercato di riferimento.

Siamo a disposizione per consigliare la soluzione più adatta alle esigenze dell’azienda, contattaci per consulenza senza impegno.

come usano la “IA” le banche

come usano la "IA" le banche

Sappiamo bene che anche le banche utilizzano l’Intelligenza Artificiale (IA) vediamo in sintesi come usano la IA le banche. Abbiamo già avuto modo di affrontare l’argomento riguardante la IA da parte dei professionisti. In particolare ci siamo chiesti la IA rappresenta una risorsa oppure un pericolo da scongiurare.

L’ABI già dal 2019 ha inteso osservare il mondo della IA per porlo al “servizio dei clienti“. Oppure più semplicemente per orientare le banche verso il proprio futuro.

Le banche la usano in vari modi per migliorare i loro servizi e processi. Ecco alcuni esempi comuni di come le banche possono sfruttare l’IA:

  1. Rilevamento delle frodi: L’IA può essere utilizzata per analizzare i modelli di transazioni finanziarie e rilevare comportamenti sospetti o attività fraudolente. Algoritmi di machine learning possono apprendere dai dati storici e identificare anomalie che potrebbero indicare una frode in corso.
  2. Assistenza virtuale e chatbot: Molte banche utilizzano chatbot basati sull’IA per fornire assistenza automatizzata ai clienti. Questi chatbot possono rispondere a domande comuni, fornire informazioni sui conti, aiutare nella gestione delle transazioni e persino fornire suggerimenti finanziari di base.
  3. Analisi dei dati e previsioni: L’IA può analizzare grandi quantità di dati finanziari e fare previsioni sulla base di modelli statistici. Ciò può essere utilizzato per identificare tendenze di mercato, valutare il rischio di credito, ottimizzare le decisioni di investimento e migliorare la pianificazione finanziaria.
  4. Personalizzazione dei servizi: Le banche possono utilizzare l’IA per offrire servizi personalizzati ai propri clienti. Attraverso l’analisi dei dati dei clienti. L’IA può fornire raccomandazioni personalizzate per prodotti finanziari; Suggerire piani di risparmio o investimento e offrire esperienze bancarie su misura.
  5. Automazione dei processi: L’IA può automatizzare diversi processi bancari, come l’elaborazione dei documenti, la verifica dell’identità dei clienti e la gestione delle transazioni. Ciò consente di ridurre i tempi di attesa, migliorare l’efficienza operativa e ridurre gli errori umani.
  6. Gestione del rischio: L’IA può essere utilizzata per analizzare e valutare i rischi finanziari, come la valutazione del credito dei mutuatari. L’identificazione delle transazioni sospette o non conformi e la gestione dei portafogli di investimento.

Questi sono solo alcuni esempi di come usano la IA le banche.

Le applicazioni specifiche possono variare da istituto a istituto, a seconda delle loro esigenze e delle risorse disponibili.

Ma sicuramente in futuro saranno sempre maggiori le occasioni di impiego della IA in ambito bancario.

Sappiamo bene che le banche operano in stretta sintonia con le assicurazioni, ci occuperemo quindi anche della IA impiegata dalle assicurazioni.

Miniguida NFT: dell’Architetto

Miniguida NFT: dell'Architetto

Prosegue la Miniguida NFT: dell’Architetto, questo piccolo viaggio all’interno delle professioni per mettere a fuoco quali sono le applicazioni pratiche della realtà aumentata o quella virtuale all’interno delle principali professioni.

Abbiamo già avuto modo di analizzare come gli NFT possono arricchire l’esperienza del professionista attraverso gli smart contract, ci siamo quindi occupati del Commercialista; del Consulente del Lavoro; dell’Ingegnere. Oggi parleremo degli NFT creati ed utilizzati nello studio di Architettura.

La realtà aumentata è utilizzata dall’Architetto anche per la progettazione delle strutture abitative e non.

Uno dei vantaggi della realtà aumentata è che permette al committente di valutare nel dettaglio il progetto prima di approvarlo.

In questo caso il cliente può visionare un rendering altamente realistico, immergendosi completamente negli spazi sia esterni che interni della struttura per completare la sue esperienza visionarne le finiture, le dimensioni e l’effetto finale.

La realtà aumentata è un arricchimento della percezione sensoriale umana grazie a elementi migliorati dall’input generato dal computer. 

Questi elementi “aumentano” o “diminuiscono” la quantità di informazioni normalmente percepibili per via sensoriale, grazie a contenuti multimediali e possono essere:

  • dispositivi di visione: come ad esempio occhiali a proiezione sulla retina;
  • dispositivi di ascolto: come degli auricolari;
  • dispositivi di manipolazione: come guanti.

Una corretta esperienza nell’architettura

Sino ad oggi il rendering realizzato dall’esperto Architetto ha permesso sia al cliente che agli acquirenti finali di valutare tutte le scelte stilistiche e architettoniche in modo più approfondito.

Grazie alla realtà aumentata e al rendering è stato quindi possibile visionare sia gli interni che gli esterni, immergendosi nelle geometrie e nel piano architettonico in maniera completa.

La realtà aumentata rappresenta un ottimo strumento sia per le nuove costruzioni, come in questo caso, sia per la ristrutturazione di esterni o interni di ambienti già esistenti. 

Miniguida NFT: dell’Architetto

1. Le attività tradizionali dello studio dell’architetto

Comprendono la progettazione di edifici, la pianificazione urbana, la gestione dei progetti e la gestione dei materiali. Gli architetti possono anche fornire consulenza sull’efficienza energetica, la sostenibilità e l’accessibilità.

2. Le applicazioni NFT nello studio dell’architetto

Possono aiutare a migliorare la produttività e la qualità dei progetti. Ad esempio, gli architetti possono utilizzare la realtà aumentata per visualizzare i progetti in tempo reale, consentendo loro di identificare e risolvere eventuali problemi prima della costruzione. Inoltre, gli architetti possono utilizzare i NFT per creare modelli 3D di edifici e spazi, consentendo loro di esplorare le possibili soluzioni prima di iniziare la costruzione.

3. I consigli software per generare IA ed NFT nello studio tecnico dell’architetto

Includono l’utilizzo di strumenti di modellazione 3D, come Autodesk Revit, per creare modelli 3D di edifici e spazi. Inoltre, gli architetti possono utilizzare strumenti di realtà aumentata come HoloLens per visualizzare i progetti in tempo reale.

4. I consigli software per generare NFT

Nello studio tecnico dell’architetto si include l’utilizzo di strumenti di modellazione 3D come Autodesk Revit e strumenti di realtà aumentata come HoloLens.

Inoltre, gli architetti possono utilizzare strumenti di gestione dei progetti come Microsoft Project per gestire i progetti e monitorare i progressi.

L’esperienza aumentata quindi con prepotenza sta invadendo tutte le professioni.

A ciò si aggiunge che la certezza data dagli NFT, per economicità e semplicità di realizzazione non ha pari al momento e quindi di conseguenza saranno sempre maggiori gli impieghi negli studi professionali sia della realtà aumentata che quella virtuale, tutto suggellato da NFT e smart contract sempre più affidabili ed irrinunciabili.

Per digitalizzare il vostro studio non esitate a contattare la principale società impegnata nella digitalizzazione degli studi professionali.

Incista SpA sarà lieta di analizzare gratuitamente i passi fondamentali per rendere anche il vostro studio al passo con i tempi e di conseguenza proiettarlo al futuro sempre più virtuale ma sempre meno dispersivo e costoso.

Appalti: al via il nuovo codice

Appalti: al via il nuovo codice

Appalti: al via il nuovo codice;

Più autonomia agli enti locali i quali potranno procedere con affidamenti diretti fino a 5 milioni di euro. Tagliati i tempi della burocrazia e snellite le procedure.

Alle amministrazioni meno discrezionalità nel rifiutare un’opera.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo con il codice degli appalti, Nuovo Codice appalti PDF, aggiornato e completo di allegati – BibLus-net (acca.it).

Voluto principalmente dalla Lega il nuovo codice degli appalti significa :

  • appalti più rapidi, con un risparmio di tempo (solo per gli affidamenti senza gara si risparmiamo da sei mesi a un anno), 
  • più autonomia agli enti locali con particolare riferimento ai piccoli comuni, corsia preferenziale per le forniture italiane ed europee,
  • digitalizzazione con risparmio di carta e incombenze burocratiche. 

È previsto il dissenso qualificato, principio per cui le amministrazioni pubbliche avranno una cornice più limitata in caso di contrarietà a un’opera.

È prevista la cosiddetta liberalizzazione sotto soglia: fino a 5,3 milioni ci potranno essere affidamenti diretti. Dal primo gennaio 2024 tutti gli scambi di informazione avverranno su una piattaforma digitale nazionale, in modo che le imprese non debbano presentare la stessa documentazione più di una volta (risparmio di tempo, di costi, di carta).

Appalti: al via il nuovo codice

I piccoli Comuni potranno procedere ad affidamenti diretti fino a 500mila euro e per il primo anno avranno più opzioni per scegliere la stazione appaltante qualificata, allargando il recinto che prima prevedeva solo le Province.

I Municipi più piccoli avranno semplificazioni sul personale: le funzioni di Rup potranno essere affidate ai dipendenti in servizio anche con contratti a tempo determinato. Non manca la clausola per accelerare i pagamenti (è garantita la possibilità per l’esecutore di emettere fatture anche al momento dell’adozione del SAL)”.

Il codice degli appalti, rivisto e integrato alla luce delle osservazioni delle commissioni parlamentari, che ha il pregio di procedere nella direzione della semplificazione, sburocratizzazione delle procedure e liberalizzazione infatti si legge in una nota del ministero delle Infrastrutture:

“Uno strumento che mette in grado istituzioni e imprese di lavorare con celerità per fornire beni e servizi ai cittadini. Per fare una gara si risparmieranno dai sei mesi a un anno, grazie innanzitutto alla digitalizzazione delle procedure (in vigore dal 1 gennaio 2024)”

Una banca dati degli appalti conterrà le informazioni relative alle imprese, una sorta di carta d’identità digitale, consultabile sempre, senza che sia necessario per chi partecipa alle gare presentare di volta in volta plichi di documentazione, con notevoli risparmi di costi e soprattutto di carta.

La norma è dunque apprezzabile anche sotto il profilo ambientale.

Rivive l’appalto integrato: il contratto potrà quindi avere come oggetto la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base di un progetto di fattibilità tecnico-economica approvato.

Inoltre, per garantire la conclusione dei lavori, si potrà procedere anche al subappalto cosiddetto a cascata, senza limiti”.

Appalti: al via il nuovo codice

“Nessuna paura per la “firma”: niente colpa grave – continua la nota del Mit – “per i funzionari e i dirigenti degli enti pubblici se avranno agito sulla base della giurisprudenza o dei pareri dell’autorità”.

Tutele simili per la delicata questione dell’illecito professionale.

Nella riformulazione del codice si è proceduto a una razionalizzazione e semplificazione delle cause di esclusione, anche attraverso una maggiore tipizzazione delle fattispecie.

In particolare, per alcuni tipi di reato, l’illecito professionale può essere fatto valere solo a seguito di condanna definitiva, condanna di primo grado o in presenza di misure cautelari.

Una importante innovazione riguarda poi l’introduzione della figura del dissenso costruttivo per superare gli stop degli appalti quando è coinvolta una pluralità di soggetti.

In sede di conferenza di servizi l’ente che esprime il proprio no, non solo dovrà motivare, ma soprattutto dova fornire una soluzione alternativa.

Anche la valutazione dell’interesse archeologico, il cui iter, spesso lungo e articolato, rischia di frenare gli appalti, dovrà essere svolta contestualmente alle procedure di approvazione del progetto, in modo da non incidere sul cronoprogramma dell’opera.

Infine ma non ultima la salvaguardia del “made in Italy”: tra i criteri di valutazione dell’offerta è previsto come premiale il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei paesi UE, rispetto al totale.

Una tutela per le forniture italiane ed europee dalla concorrenza sleale di Paesi terzi.

Le stazioni appaltanti possono indicare anche i criteri di approvvigionamento dei materiali per rispondere ai più elevati standard di qualità.

Tra i criteri premiali la valorizzazione delle imprese, che abbiano sede nel territorio interessato dall’opera.

Torna al Blog.

Robotica dal Commercialista

Robot dal Commercialista

“Robotica dal Commercialista: la soluzione per una gestione più efficiente dei conti!”

Non possiamo avventurarci nei metaversi senza approfondire l’argomento “Bot” i robot che interagiscono con gli umani.

Robotica dal Commercialista: Introduzione

La robotica e i commercialisti sono due settori che stanno diventando sempre più interconnessi. La robotica sta diventando una parte sempre più importante della vita di tutti i giorni, sia nella vita professionale che in quella personale. I commercialisti, d’altra parte, sono professionisti che si occupano di gestire le finanze di un’azienda o di un individuo. La robotica sta diventando uno strumento sempre più importante per aiutare i commercialisti a gestire le finanze in modo più efficiente. La robotica può aiutare i commercialisti a gestire le finanze in modo più accurato, veloce e sicuro. Inoltre, la robotica può aiutare i commercialisti a prendere decisioni più informate e a risparmiare tempo prezioso. La robotica può anche aiutare i commercialisti a gestire le finanze in modo più efficiente, riducendo i costi e aumentando i profitti. La robotica può anche aiutare i commercialisti a prendere decisioni più informate e a risparmiare tempo prezioso.

Robotica dal Commercialista: Come la robotica può aiutare i commercialisti a gestire meglio i loro clienti

La robotica sta diventando sempre più importante nel mondo della contabilità. I commercialisti possono ora sfruttare le tecnologie robotiche per aiutarli a gestire meglio i loro clienti.

Le tecnologie robotiche possono aiutare i commercialisti a gestire meglio i loro clienti in diversi modi. Ad esempio, possono aiutare a automatizzare alcune delle attività più ripetitive, come la compilazione dei moduli fiscali. Inoltre, possono aiutare a gestire le informazioni dei clienti in modo più efficiente, consentendo ai commercialisti di accedere ai dati più rapidamente.

Inoltre, le tecnologie robotiche possono aiutare i commercialisti a fornire un servizio più personalizzato ai loro clienti. Ad esempio, possono aiutare a identificare le esigenze specifiche dei clienti e fornire consigli personalizzati in base a queste esigenze. Inoltre, possono aiutare a fornire un servizio più veloce, poiché le attività più ripetitive possono essere automatizzate.

Infine, le tecnologie robotiche possono aiutare i commercialisti a risparmiare tempo e denaro. Ad esempio, possono aiutare a ridurre i costi di gestione dei clienti, poiché le attività più ripetitive possono essere automatizzate. Inoltre, possono aiutare a ridurre i tempi di risposta, poiché le informazioni possono essere recuperate più rapidamente.

In conclusione, la robotica può aiutare i commercialisti a gestire meglio i loro clienti. Le tecnologie robotiche possono aiutare a automatizzare alcune delle attività più ripetitive, a gestire le informazioni dei clienti in modo più efficiente, a fornire un servizio più personalizzato e a risparmiare tempo e denaro.

Robotica dal Commercialista: Come la robotica può aiutare i commercialisti a prendere decisioni più informate

La robotica sta diventando sempre più importante nel mondo della contabilità. I commercialisti possono ora usare la robotica per prendere decisioni più informate e avere una visione più ampia dei loro clienti.

La robotica può aiutare i commercialisti a raccogliere e analizzare dati più rapidamente e accuratamente. I commercialisti possono usare la robotica per raccogliere informazioni sui loro clienti, come le loro spese, le loro entrate e le loro attività finanziarie. Queste informazioni possono essere utilizzate per prendere decisioni più informate su come gestire i conti dei loro clienti.

Inoltre, la robotica può aiutare i commercialisti a identificare le tendenze e le opportunità di investimento. I commercialisti possono usare la robotica per analizzare i dati dei loro clienti e identificare le opportunità di investimento più redditizie. Questo può aiutare i commercialisti a prendere decisioni più informate su come investire i soldi dei loro clienti.

Infine, la robotica può aiutare i commercialisti a gestire meglio i loro clienti. I commercialisti possono usare la robotica per monitorare le attività dei loro clienti e assicurarsi che stiano seguendo le procedure contabili corrette. Questo può aiutare i commercialisti a prendere decisioni più informate su come gestire i conti dei loro clienti.

In conclusione, la robotica può aiutare i commercialisti a prendere decisioni più informate. La robotica può aiutare i commercialisti a raccogliere e analizzare dati più rapidamente e accuratamente, identificare le tendenze e le opportunità di investimento e gestire meglio i loro clienti. La robotica può quindi aiutare i commercialisti a prendere decisioni più informate su come gestire i conti dei loro clienti.

Robotica dal Commercialista: Come la robotica può aiutare i commercialisti a gestire meglio le loro finanze

La robotica sta diventando sempre più importante nel mondo della contabilità. I commercialisti possono ora sfruttare le tecnologie robotiche per aiutarli a gestire meglio le loro finanze.

Le tecnologie robotiche possono aiutare i commercialisti a gestire le loro finanze in modo più efficiente. Ad esempio, possono aiutare a automatizzare le attività di contabilità, come la creazione di report finanziari, la gestione dei conti bancari e la gestione dei pagamenti. Inoltre, possono aiutare a identificare le aree in cui è possibile risparmiare denaro, come le spese di viaggio o le spese di marketing.

Inoltre, le tecnologie robotiche possono aiutare i commercialisti a prendere decisioni più informate. Possono analizzare i dati finanziari e fornire informazioni dettagliate su come gestire al meglio le finanze. Possono anche aiutare a identificare le opportunità di investimento più redditizie.

Infine, le tecnologie robotiche possono aiutare i commercialisti a risparmiare tempo. Possono automatizzare le attività di contabilità, come la creazione di report finanziari, la gestione dei conti bancari e la gestione dei pagamenti. Inoltre, possono aiutare a identificare le aree in cui è possibile risparmiare denaro, come le spese di viaggio o le spese di marketing.

In conclusione, la robotica può aiutare i commercialisti a gestire meglio le loro finanze. Le tecnologie robotiche possono aiutare a automatizzare le attività di contabilità, a prendere decisioni più informate e a risparmiare tempo. I commercialisti possono quindi trarre vantaggio dall’utilizzo di tecnologie robotiche per gestire meglio le loro finanze.

Robotica dal Commercialista: Come i commercialisti possono sfruttare la robotica per migliorare la loro produttività

La robotica sta diventando sempre più importante nel mondo dei servizi professionali, e i commercialisti non sono da meno. La robotica può aiutare i commercialisti a migliorare la loro produttività, riducendo i tempi di lavorazione e aumentando l’accuratezza dei risultati.

In primo luogo, la robotica può aiutare i commercialisti a gestire più facilmente le loro attività. Ad esempio, i robot possono essere utilizzati per automatizzare le attività di contabilità, come la creazione di report finanziari, la gestione dei conti bancari e la preparazione delle dichiarazioni fiscali. Inoltre, i robot possono essere utilizzati per eseguire attività di back office come la gestione dei documenti, la gestione dei clienti e la gestione dei pagamenti.

In secondo luogo, la robotica può aiutare i commercialisti a migliorare la loro produttività. Ad esempio, i robot possono essere utilizzati per eseguire attività di analisi dei dati, come l’analisi dei trend di mercato, l’analisi dei dati finanziari e l’analisi dei rischi. Inoltre, i robot possono essere utilizzati per eseguire attività di consulenza, come la consulenza sugli investimenti, la consulenza fiscale e la consulenza sulla gestione dei rischi.

Infine, la robotica può aiutare i commercialisti a migliorare la loro produttività attraverso l’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale. Ad esempio, i robot possono essere utilizzati per eseguire attività di apprendimento automatico, come la previsione dei prezzi dei titoli, la previsione dei tassi di interesse e la previsione dei risultati finanziari. Inoltre, i robot possono essere utilizzati per eseguire attività di analisi predittiva, come l’analisi dei dati storici e l’analisi dei dati di mercato.

In conclusione, la robotica può aiutare i commercialisti a migliorare la loro produttività. I robot possono essere utilizzati per automatizzare le attività di contabilità, eseguire attività di back office, eseguire attività di analisi dei dati e di consulenza, e utilizzare strumenti di intelligenza artificiale. La robotica può quindi aiutare i commercialisti a migliorare la loro produttività e a fornire servizi di qualità superiore ai loro clienti.

Robotica dal Commercialista: Come la robotica sta cambiando il lavoro dei commercialisti

La robotica sta cambiando il modo in cui i commercialisti svolgono il loro lavoro. La robotica sta offrendo ai commercialisti una serie di strumenti che possono aiutarli a svolgere le loro attività in modo più efficiente e accurato.

Uno dei modi in cui la robotica sta cambiando il lavoro dei commercialisti è l’utilizzo di software di contabilità automatizzati. Questi programmi possono aiutare i commercialisti a gestire le loro finanze in modo più efficiente, riducendo al minimo gli errori e aumentando la produttività. Inoltre, i programmi di contabilità automatizzati possono aiutare i commercialisti a risparmiare tempo prezioso, poiché possono eseguire molte delle attività di contabilità in modo più rapido ed efficiente.

Un altro modo in cui la robotica sta cambiando il lavoro dei commercialisti è l’utilizzo di strumenti di analisi dei dati. Questi strumenti possono aiutare i commercialisti a prendere decisioni più informate, poiché possono analizzare grandi quantità di dati in modo rapido ed efficiente. Inoltre, questi strumenti possono aiutare i commercialisti a identificare le tendenze e le opportunità di mercato, consentendo loro di prendere decisioni più informate.

Infine, la robotica sta cambiando il lavoro dei commercialisti anche attraverso l’utilizzo di strumenti di automazione. Questi strumenti possono aiutare i commercialisti a svolgere le loro attività in modo più efficiente, poiché possono eseguire molte delle attività in modo automatico. Inoltre, questi strumenti possono aiutare i commercialisti a risparmiare tempo prezioso, poiché possono eseguire molte delle attività in modo più rapido ed efficiente.

In conclusione, la robotica sta cambiando il modo in cui i commercialisti svolgono il loro lavoro. La robotica sta offrendo ai commercialisti una serie di strumenti che possono aiutarli a svolgere le loro attività in modo più efficiente e accurato. Questi strumenti possono aiutare i commercialisti a risparmiare tempo prezioso, a prendere decisioni più informate e a identificare le tendenze e le opportunità di mercato.

Robotica dal Commercialista: Conclusione

In conclusione, la robotica sta cambiando il modo in cui i commercialisti svolgono il loro lavoro. La robotica sta aiutando i commercialisti a svolgere le loro attività in modo più efficiente, veloce e accurato. Sta anche aiutando i commercialisti a risparmiare tempo e denaro, aumentando la produttività e riducendo i costi. Aiuta i commercialisti a fornire servizi di qualità superiore ai loro clienti. La robotica sta quindi contribuendo a rendere i commercialisti più competitivi e a migliorare la qualità dei servizi offerti dal proprio studio professionale.