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Categoria: Multiverso
La categoria “Multiverso” è un concetto che si riferisce alla possibilità di esistenza di più universi o realtà parallele, ognuna con le proprie leggi fisiche e ambienti distinti.
Tuttavia, nel contesto tecnologico e digitale, il termine “Multiverso” può essere interpretato in modo simile al “Metaverso”, ma con una connotazione più ampia. Ecco cosa può comprendere questa categoria:
Leggi e Regolamenti:
Questo aspetto riguarda le leggi, i regolamenti e le normative che potrebbero essere sviluppate per governare l’accesso, l’uso e la gestione dei diversi “universi” all’interno dei mondi digitali.
Queste normative potrebbero riguardare la sicurezza dei dati, la privacy degli utenti, la proprietà intellettuale e altre questioni relative alla navigazione e all’interazione nei diversi ambienti virtuali.
Attività di Creazione e Sviluppo nel Digitale:
Questa sezione comprende le attività di creazione e sviluppo di ambienti digitali all’interno del Multiverso.
Gli sviluppatori potrebbero lavorare alla progettazione e alla costruzione di mondi virtuali distinti, ciascuno con le proprie caratteristiche uniche e leggi fisiche.
Esperienze e Attività nel Multiverso:
Questo aspetto riguarda le esperienze e le attività che gli utenti possono svolgere all’interno dei diversi “universi” del mondo digitale.
Queste attività possono includere socializzare con altri utenti, partecipare a eventi virtuali, esplorare mondi fantastici e molto altro ancora.
Innovazioni Tecnologiche nel Multiverso:
Questa sezione comprende le innovazioni tecnologiche che consentono la creazione e l’esperienza del Multiverso digitale.
Ciò può includere sviluppi nell’ambito della realtà virtuale e aumentata, della grafica computerizzata avanzata, dell’intelligenza artificiale.
Per la gestione degli ambienti virtuali e altre tecnologie che contribuiscono alla creazione di mondi digitali complessi e realistici.
Interazione con il Metaverso e l’Intelligenza Artificiale:
Questa sezione comprende l’interazione tra il Multiverso e concetti correlati come il Metaverso e l’Intelligenza Artificiale.
Gli utenti potrebbero essere in grado di spostarsi liberamente tra diversi ambienti virtuali all’interno del proprio universo digitale.
Mentre l’IA potrebbe essere utilizzata per arricchire le esperienze utente e rendere più dinamici e interattivi i mondi virtuali.
Sviluppi Normativi e Regolatori nel Multiverso:
Questa sezione comprende gli sviluppi normativi e regolatori che potrebbero emergere per affrontare le sfide uniche associate alla navigazione e all’interazione nel Multiverso digitale.
Ciò potrebbe includere la creazione di standard per la sicurezza dei dati, la protezione della privacy e la gestione dei diritti di proprietà intellettuale all’interno del Multiverso.
In sintesi, la categoria “Multiverso” comprende una serie di argomenti relativi alla creazione, all’esperienza e alla gestione di universi digitali multipli e distinti.
Inclusi aspetti legali, attività di creazione e sviluppo, esperienze utente, innovazioni tecnologiche, interazioni con il Metaverso e l’Intelligenza Artificiale, e sviluppi normativi e regolatori nel settore.
Con l’attività del commercialista inizia questa serie di approfondimenti simpaticamente battezzata “miniguida NFT” riguardo l’impiego dei Non Fungible Token in ampio ambito libero professionale. Saranno oggetto di approfondimento tutte le attività professionali dal commercialista al medico, dall’agronomo all’ingegnere, vedremo insieme come questi professionisti potranno utilizzare gli NFT e perchè dovrebbero cominciare a farlo.
È possibile anche segnalare la propria attività per suggerire l’approfondimento e cominciare così a creare i propri NFT e migrare la finanza in cryptomoneta.
Digitalizzazione, tocca tutti gli Italiani
Si argomenta tanto sulla digitalizzazione, ma ovviamente una volta digitalizzata un’attività il contenuto prodotto diventa un bene non fungible, il passo quindi è breve verso la sua tokenizzazione, al documento potrà essere quindi assegnato un valore ed un pagamento od un compenso, che avverrà in valuta naturalmente digitale. I NFT (Non Fungible Token) sono token digitali unici che rappresentano un’attività lavorativa sia essa espressa da un testo oppure un video con o senza audio, un’immagine o qualsiasi altra attività od opera della professione, che possa essere rappresentata digitalmente.
Gli NFT vengono utilizzati per creare
La prova sulla originalità ovvero sulla proprietà l’autenticità dell’attività del commercialista, successivamente resa digitale. Pensiamo a quante firme digitali oggi già sono apposte dal professionista commercialista. Gli studi professionali come quello del commercialista, possono beneficiare dell’utilizzo degli NFT in diversi modi, neanche immaginabili al momento. Possiamo pensare ad un registro digitale, per la proprietà intellettuale dello studio, contenente i ricorsi i contratti e tutti i documenti prodotti ad och per la clientela, ivi compreso il Know How. Gli NFT nello studio commerciale possono essere utilizzati per la registrazione dei marchi, per la tutela dei diritti d’autore e per la gestione delle licenze, per verbalizzare assemblee o sancire delibere condominiali, attestare benefici ai soci agli amministratori a tutti quelli che hanno rapporti tra privati, con le società oppure con l’impresa o con l’imprenditore. Diciamo in questa Miniguida NFT: del Commercialista che se siamo a buon punto con la digitalizzazione, non possiamo dire la stessa cosa e siamo sicuramente agli albori dell’impiego degli NFT professionali; Ogni previsione è sicuramente un limite al larghissimo impiego degli NFT anche negli studi commerciali.
È certo che gli NFT
Gli NFT possono essere utilizzati per creare un sistema economico di incassi e pagamenti alternativo alle banche e tracciato digitalmente. Anche se questo tipo di transazioni nascono per supportare il commercio relativo alle opere soprattutto d’arte digitali, ma di fatto, hanno eliminato la necessità di intermediari finanziari e rendono le transazioni più veloci ed efficienti.
Sfuggono a qualsiasi controllo esterno
Le transazioni digitali operano e sono note soltanto al cedente ed al cessionario oggi e per sempre, ciò supportato dalla garanzia di ciascuna block chain su cui si regge l’intero sistema degli NFT.
È certo in questa Miniguida NFT: del Commercialista che gli NFT possono anche essere utilizzati per creare un mercato digitale per le attività digitali e non, quali ad esempio le dichiarazioni dei redditi, oppure la certificazione di un bilancio od un rendiconto; il che consente ai professionisti, di vendere e distribuire le loro attività in modo più efficiente, ed ai clienti di acquistare e possedere attività uniche. Con tutte le inderogabili garanzie contenute nell’ormai famoso Smart Contract. Gli NFT possono rappresentare l’opportunità per i commercialisti di diversificare la loro attività; Offrendo servizi di consulenza in ambito NFT ai loro clienti, per esempio, aiutando le aziende a creare e utilizzare NFT per le loro attività.
Creare e gestire il conto non più corrente, ma “portafoglio”, era ora che i nostri soldi fossero depositati nel nostro privatissimo “wallet”, non da ultimo la fiscalità conseguente.
Miniguida NFT: del Commercialista- L’attività del Governo
Nonostante l’apertura verso la liberazione sulla circolazione del contante sino alla soglia dei 4.999,99 euro le politiche connesse alla limitazione all’uso del contante quali ad esempio i questionari dell’Agenzia delle Entrate, se non proprio gli accertamenti, l’atteggiamento diffidente delle banche che in larga misura operano le segnalazioni.
Altro non fanno che, spingere ad utilizzare la criptovaluta, guardacaso alla base del NFT, anche se le somme non hanno natura od origine illegale. A giudicare quanto si legge in giro questa opinione non è limitata alla presente Miniguida NFT: del Commercialista. In generale, l’utilizzo degli NFT in ambito degli studi professionali può portare a una maggiore efficienza, trasparenza e sicurezza nelle transazioni commerciali relative alle attività digitali e non.
Sono tanti quindi i temi da affrontare ed a questo punto ciascun lettore riuscirà a trovare il modo di impiegare gli NFT nelle proprie attività.
Miniguida NFT: del Commercialista- in Conclusione
Spero che questo articolo sia stato utile a riflettere sull’impiego degli NFT. Commercialisti e non, se hanno bisogno di ulteriori informazioni per digitalizzare e tokenizzare le vostre attività, saremo felici di aiutarvi. Non dimenticate di registrarvi al blog per non perdere tutte le schede informative sulla “miniguida NFT”.
L’ultima evoluzione degli NFT contempla la possibilità di utilizzare questi certificati “di proprietà” nati per le opere digitali, come un potente strumento contrattuale anche per i professionisti e le imprese.
Abbiamo già avuto modo su tax blog di interessarci del Metaverso delle CryptoValute, e dell’uso indiscriminato di cui ne fanno i VIP nel mondo; Non possiamo non soffermarci sulle attività dello Studio libero Professionale e nelle aziende.
Ecco alcune evidenze, le piattaforme di utilizzo e le possibili prospettive di sviluppo, degli smart contract per i Professionisti, le imprese e perchè no, anche la Pubblica Amministrazione.
In questo momento di espansione, che potrebbe stabilizzare la crescita d’impiego o condannare all’oblio questo nuovo orizzonte tecnologico, gli NFT si stanno espandendo oltre il settore della crypto-art che li aveva fatti esplodere, cercando sempre nuove identità digitali e sperimentare nuove funzionalità.
Tutto ciò che è collezionabile può essere attratto e rappresentato da un NFT;
Tra i “collectibles” più bizzarri recentemente ceduti come NFT si registra, ad esempio, chi ha venduto il codice sorgente di internet, chi invece come l’Università della California ha venduto come NFT una sorta di copia autografata di parte del lavoro del premio Nobel James Allison; chi invece progetta di vendere il proprio genoma, i professionisti trasformeranno in NFT il prodotto del loro lavoro.
Le evoluzioni del fenomeno NFT si basano sempre sul principio per cui, i token non fungibili, sono utilizzabili per “digitalizzare” beni collezionabili o conservabili.
Volendo immaginare di aprire nuovi impieghi per l’NFT, a volte di fatto è possibile creare dal nulla un bene ed attribuirgli un valore, altrimenti non spendibile sul web o perché non vendibile o perché già troppo diffuso. La rivoluzione è l’unicità data dal concetto di Non Fungible Token “NFT”.
Nel mercato degli NFT inizia però a muoversi qualcos’altro, qualcosa di forse più interessante e più duraturo della semplice possibilità di “autografare” pezzi di codice, fotografie oppure quadri e sculture.
Se studiamo quindi le caratteristiche essenziali degli NFT, ci rendiamo conto che questi possono essere un potente strumento contrattuale, e che sono quindi reinventabili come strumento giuridico in un senso più ampio, che possa spaziare dalla fiscalità alla medicina, oppure dalla libera contrattazione civile al prova e data certa nel processo per altro già ampiamente telematico.
Bisogna sempre ricordare che per capire di cosa si tratta è utile tornare alla definizione di “NFT“.
Infatti chi acquista un non fungible token acquista di fatto una piccola serie di bit, che digitalizzano uno speciale contratto, lo “Smart Contract” il quale è costituito da un preciso standard tecnologico ad esempio su OpenSea uno dei Market Place dove si scambiano gli NFT attraverso gli standard utilizzati ERC-721 o ERC-1155 i sistemi (ce ne sono moti altri) sono universalmente riconosciuti a valenza notarile.
L’ultima evoluzione degli NFT prevede che gli Smart Contract di norma contengano:
(1) collegamento al Wallet portafoglio digitale che si occupa dell’aspetto finanziario di ogni NFT scambi o prenotazioni di cryptovaluta.
(2) la serie di bit oggetto del contratto, la quale sarà successivamente spezzettata e distribuita nella rete rimanendo collegati in testa e coda per mezzo dei puntatori, Il sistema forma la ormai famosa BlockChain;
(3) l’indirizzo, l’account, il soggetto informatico, da cui proviene la serie di bit;
(4) una serie di regole e condizioni che disciplinano alcuni aspetti tecnici e soprattutto quelli legali da uniformare al paese ove viene effettuata l’invio;;
(5) l’indirizzo del destinatario della serie di bit, di norma il gestore del Market Place e successivamente gli acquirenti i cedenti e comunque l’ultimo beneficiario;
(6) attribuzione di una frase chiave di almeno 12 parole.
Per quel che interessa il mondo delle professioni, la serie di bit oggetto del contratto rimanda con una funzione di hash, ovvero un riferimento univoco ad un file oppure ad un contenuto preciso nella rete.
Quel che dà valore al contenuto e lo distingue dalle sue infinite repliche sulla rete è l’audience dell’account “sempre accreditato”, da cui proviene il contenuto stesso e che ne costituisce, di fatto, la proprietà, paternità oppure la firma. Proprio quello che cercano i Professionisti la Rappresentanza e la Responsabilità Legale.
L’anonimato che caratterizza le operazioni su BlockChain viene quindi meno quando si parla di NFT
Anzi è essenziale denunciare il collegamento fra l’autore dell’opera e l’account da cui questa proviene, perché sarà proprio la provenienza dell’opera professionale da un dato account legittimo a conferirle valore, la tecnologia BlockChain consentirà di poter risalire la catena delle cessioni a ritroso fino al creatore con sicurezza e senza possibilità di errori, plagi o truffe.
L’opera anche Professionale in sé, potrebbe non essere inclusa nel token, il contratto quindi include solamente un rimando univoco all’opera professionale, che sarà poi conservata altrove sulla rete spesso con sistemi sicuri come gli indirizzi IPFS InterPlanetary File System.
Un contratto garantito da un terzo imparziale
L’NFT però evidentemente si presta anche a nascondere il contenuto dell’opera trasferita e questo può essere un ottimo espediente per trasferire ad esempio la paternità di un diritto intellettuale che non può ancora essere reso pubblico.
L’effetto è quello di un contratto “garantito” da una figura terza e imparziale senza la necessità di dover divulgare il contenuto dell’opera al terzo né di pagare il realizzatore per la sua attività come detto in bozza od incompleta.
Il terzo imparziale è sostituito dalla blockchain, che con il proprio registro distribuito garantisce con certezza data e contenuto di una determinata operazione.
L’ultima evoluzione degli NFT, può contiene un riferimento univoco al file della bozza di un’opera professionale.
Ad entrambe le parti del contratto, senza che nessuno possa conoscere il contenuto dell’originale, Si possono associare lo smart contract al file originale in modo univoco, dimostrando che il contratto era riferito a quell’opera e sottoscritto in una certa data.
Le potenzialità degli NFT come strumenti contrattuali
È pur vero che una semplice operazione di trasferimento di fondi su BlockChain consente di ottenere lo stesso effetto della data certa (inserendo come “causale” l’hash del file), ed è pur vero che l’ultima evoluzione degli NFT li vede collegabili in altri smart-contract consentendo così di trasferire la disponibilità di opere o documenti da mantenere “nascosti”.
I contratti che solitamente regolano gli NFT hanno dei vantaggi rispetto alle alternative descritte sopra per le transazioni in crypto valuta, in quanto sono molto più evoluti rispetto a una “semplice” transazione su BlockChain e, al contempo, sono in formato standard, molto diffusi e quindi più semplici da utilizzare anche per l’utente meno esperto.
Quanto alle potenzialità degli strumenti che gestiscono gli NFT, più evolute rispetto alle semplici transazioni su BlockChain o al progetto OpenTimeStamps che nasce con l’obiettivo di attribuire la sola data certa dei file, basti pensare ad esempio alla possibilità di trasferire il contratto con NFT annesso, fra professionista e cliente, nel caso in cui il Professionista voglia cedere il contratto a terzi interessati alla sua attività, ovvero gestire la diffusione di quello che si preannuncia un grande lavoro unitamente ad un altro professionista per esigenze di economia di scala. Quante volte ad esempio per eseguire un’attività il commercialista è costretto ad usufruire di altri professionisti quali medici, ingegneri, architetti, avvocati, ecc. ecc.
Gli standard contrattuali che regolano gli NFT su Ethereum sono perfettamente in grado di regolare una cessione totale o parziale dell’NFT, consentendo così alle parti del contratto originario una gestione digitale molto più flessibile nel loro rapporto negoziale.
Un altro esempio che consente di intuire le potenzialità dei sistemi contrattuali legati agli NFT è quello di un patto di riservatezza (NDA), in cui i dati da non divulgare potrebbero essere inclusi in un rimando contenuto in un NFT fra il titolare dei dati e il soggetto tenuto a non divulgarli.
Anche qui, un NFT permette alle parti di avere ben chiaro contenuto e limiti dell’obbligazione di non divulgazione, consentendo alle parti di documentare con precisione quando la pattuizione è stata negoziata e a quali dati va limitata o rivolta.
FL’ultima evoluzione degli NFT ha quindi il vantaggio di poter trasferire/estendere l’obbligazione a diversi soggetti.
Altri casi d’uso interessanti sono quelli, ad esempio, dei brevetti e dei contratti di sviluppo, che possono veder “registrati” su NFT i vari stati di avanzamento, con data certa per la detenzione od il relativo trasferimento di obbligazioni.
È chiaro che i casi d’uso della tecnologia alla base degli NFT nel settore del diritto siano molto più estesi rispetto a quelli astrattamente ipotizzabili oggi.
Gli smart-contract, sono diventati famosi con la vendita di collectibles, ma sono certamente destinati a sopravvivere all’hype e continuare a popolare il nostro quotidiano come strumenti dedicati a professionisti e imprenditori, Soamo anche certi che la Pubblica Amministrazione non sta li a guardare per il momento sta sperimentando le sue BlockChain nei rapporti con l’esterno, ma non è escluso che a breve le prestazioni sanitarie dell’INPS potrebbero essere rappresentate dall’ultima evoluzione degli NFT.
La possibilità di “combinare” smart-contract
L’utilizzo degli smart-contract dedicati agli NFT, quindi a prodotti, servizi opere dell’arte o dell’ingegno che sono e devono rimanere “unici” ben si presta anche a forme evolute di contrattualizzazione su BlockChain ricorderemo che partono da un contratto NFT (es. ERC721) per la cessione di un bene “unico” e che deve rimanere tale.
A questo NFT iniziale si possono aggiungere altri contratti secondo diversi standard ad esempio ERC20, il token “base” di Ethereum per gli smart contract.
Questi ulteriori, o contratti dipendenti sono invece focalizzati sulla transizione economica e quindi possono essere utilizzati ad esempio per gestire sub-licenze di un’opera intellettuale inizialmente ceduta via NFT.
La “tokenizzazione” attraverso l’ultima evoluzione degli NFT non è quindi, che la punta dell’iceberg per l’utilizzo professionale ed aziendale di questi contratti su BlockChain, indubbiamente il fenomeno della crypto-art ha contribuito a far conoscere e familiarizzare il grande pubblico.
Le piattaforme per l’utilizzo degli NFT
Ovviamente questi discorsi complessi dovranno essere tradotti in strumenti molto semplici ed immediati da utilizzare perché possano diffondersi al grande pubblico, ed in realtà ci sono già degli applicativi che si stanno occupando di queste soluzioni rivolte al mondo business.
Un interessante esempio italiano è Pablock, sviluppato da un’azienda spin-off del Politecnico di Milano, che offre su una comoda e intuitiva app un servizio API con le caratteristiche della certificazione notarile, creare NFT o token ERC20, il sistema presenta anche un meccanismo di “verifica” dell’utente per comprovare l’identità del soggetto che opera sulla BlockChain.
Il sistema operando su Ethereum ha il vantaggio di essere del tutto decentralizzato e quindi potenzialmente interoperabile con altri NFT.
Interessante è anche la proposta di Stampd che propone la creazione di NFT per finalità di certificazione notarile sulla blockchain di Cardano un’altra BlockChain basata su proof-of-stake, i file sono poi automaticamente caricati su InterPlanetary File System (IPFS).
Su iOS Apple, invece, è disponibile l’app S!NG, che promette la certificazione notarile come NFT per “ogni idea”. grazie al suo Smart Contract molto versatile.
Altra soluzione italiana è Dedit, che si fonda sulla BlockChain di Algorand, una BlockChain basata su un meccanismo di consenso proof-of-stake è stata lanciata nel 2019, la quale pur non consentendo di creare NFT, permette soluzioni di certificazione notarile in parte assimilabili, infatti combina la certificazione notarile su BlockChain e servizi di firma digitale.
Prospettive di sviluppo dell’ultima evoluzione degli NFT
Dopo aver scosso dalle fondamenta il mondo dell’arte, gli NFT sono stati oggetto di accesi entusiasmi e di argomentati ridimensionamenti. proprio quando si accede ai sistemi di conservazione e sicurezza, Di norma gli archivi dello studio del professionista sono sicuri e reperibili in qualsiasi momento, potrebbe non essere così per via della perdita delle password o la frase chiave per accedere all’NFT.
Comunque vada, va riconosciuto all’NFT l’effetto positivo di aver avvicinato gli utenti all’idea che valori economici estremamente significativi possano essere affidati ad un contratto su BlockChain, avvicinando anche gli utenti meno avvezzi all’idea di una gestione digitale di contratti e trasferimenti di beni immateriali
Cambiamo il modo in cui ci si approccia alla professione digitale ciò consente di ridare valore a contenuti creativi professionali spesso non spendibili per l’eccessiva riproducibilità consentita dal loro supporto informatico e dalla concorrenza.
Segnaliamo l’articolo apparso su Commercialista Telematico per approfondire le piattaforme di Market Place e le loro BlcokChain.
Questo avvicinamento potrebbe lasciare un’impronta duratura se fosse in grado di avvicinare definitivamente questi strumenti al mondo dei professionisti e delle imprese, rendendoli un asset significativo per la gestione di contratti spesso delicati e difficili da negoziare anche perché necessitano di segretezza da un lato e di certezza dall’altro.
È utile anche l’interpretazione che ne da Mark Zuckerberg del suo Metaverso visto che Meta ex Facebook si sta dirigendo proprio in questa direzione.
Comprare immobili nel Metaverso: valori e tendenze; Dopo aver visto quali sono i mondi del Metaverso, che attualmente si concretano ad esempio.
Nel gioco, la medicina, le cripto valute in blockchain. Non possiamo non parlare degli azzardi disperati dei vip e mecenati che non sanno davvero come impiegare le proprie disponibilità.
Sino a quello che a noi “comuni mortali” potrebbe sembrare un ulteriore spreco di danaro. Spreco si, ma fino a quando qualcuno vende ci sarà sempre qualcun altro che lo farà arricchire.
Comprare una casa oppure un terreno nel Metaverso sta diventando una delle attività principali. Nella nuova dimensione digitale resa celebre dopo il cambio di nome di Facebook in Meta.
Nell’autunno 2021.
La costruzione, acquisto, vendita o affitto un immobile è infatti un elemento fondamentale per poter svolgere praticamente qualsiasi attività. Dal semplice avere un posto in cui stare all’avvio di attività commerciali, come i negozi.
Indice degli argomenti Comprare immobili nel Metaverso: valori e tendenze
Comprare casa nel Metaverso, ma che cos’è il Metaverso?
Può stupire, ma il termine “Metaverso” (Metaverse in inglese) non è nuovo, anzi: esiste da esattamente trent’anni.
È stato utilizzato per la prima volta nel 1992 dallo scrittore americano Neal Stephenson nel suo libro Snow Crash. Lo scrittore diventa il profeta indiscusso di un futuro che è già presente. Termini come Metaverso e avatar non sono più prerogativa dei cultori di fantascienza. Ma entrano a far parte di un linguaggio che oggi è condiviso da milioni di “naviganti” in rete e utenti di Second Life.
Comprare immobili nel Metaverso: valori e tendenze
Tra di essi, tanti si sentiranno simili a Hiro Protagonist, il personaggio principale del romanzo, fattorino per Cosa Nostra Pizza nella Realtà e principe del katana nel Metaverso.
Come lui, se la Realtà lascia poco spazio alla speranza e all’individualità, molti potrebbero scegliere di vivere nel Metaverso, un universo generato al computer dove la libertà è limitata dalla sola immaginazione.
Ma anche nel Metaverso tutto può accadere e, come in un vero e proprio thriller, ecco che Snow Crash, un virus letale colpisce la mente degli hacker, si diffonde con la rapidità di un contagio virtuale.
In un paese che è divenuto un allucinato mosaico di macerie, scorie industriali, periferie post atomiche e paesaggi chimici, e in uno scenario dominato da multinazionali anarco-capitalistiche ed enclave in franchising che sostituiscono i governi nazionali ormai collassati, si snoda uno dei romanzi indubbiamente più evocativi degli ultimi anni, un vero e proprio tecno-giallo dell’età dell’informazione.
Oggi il concetto di Metaverso non è poi molto diverso. Si tratta infatti di universi virtuali, in tre dimensioni, esplorabili grazie all’uso di avatar che rappresentano gli utenti reali.
Proprio come nel mondo “analogico”, anche nel Metaverso è possibile interagire con gli altri personaggi, fare viaggi, comprare oggetti e costruire, vendere o affittare spazi immobiliari in cui vivere o avviare attività commerciali.
Sebbene quindi abbia le sue radici nello scorso millennio, il concetto di “Metaverso” è entrato nell’uso comune solo di recente, quando a ottobre 2021 Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e tra gli uomini più ricchi del mondo, ha annunciato la nascita di Meta quale compagnia-ombrello di tutte le attività di Facebook in campo tecnologico, rivelando poi l’intenzione di investire sempre di più sulla creazione del suo Metaverso.
Nelle parole di Zuckerberg, questo dovrebbe essere “un ibrido delle esperienze online oggi disponibili, che si può estendere nelle tre dimensioni per proiettarsi nel mondo fisico”.
Comprare immobili nel Metaverso: valori e tendenze
Le piattaforme per entrare nel metaverso
Prima di vedere come funziona nel dettaglio la compravendita immobiliare nel mondo virtuale dei Metaversi, vediamo brevemente quali sono le principali piattaforme oggi disponibili.
Oltre a quello di Facebook/Meta, che come abbiamo visto è ancora in fase di costruzione, oggi esistono infatti altri mondi virtuali già attivi e accessibili dagli utenti.
Il primo vero e proprio “Metaverso” reso disponibile agli utenti è stato Second Life, lanciato nel 2003 dalla società americana Linden Lab.
Mentre esplorano il mondo virtuale di Second Life gli utenti possono, tra le altre cose, comunicare e socializzare, partecipare ad attività, creare e scambiare beni.
Second Life è presto diventato un fenomeno virale, al punto che diversi brand vi hanno insediato le loro sedi virtuali, mentre alcuni Stati hanno addirittura costituito delle vere e proprie ambasciate.
Second Life è ancora attivo, ma oggi i due Metaversi più popolari sono Sandbox e il più recente Decentraland, entrambi basati sulla tecnologia blockchain.
Il primo, Sandbox, è stato lanciato a San Francisco nel 2012 come un videogioco, e si è poi evoluto in un Metaverso vero e proprio.
Il primo è Voxel Editor, una funzione che permette agli utenti di creare elementi grafici virtuali in tre dimensioni, come i propri avatar, ma anche animali, veicoli o oggetti di vario tipo.
Il secondo pilastro è il Marketplace, tramite il quale gli utenti possono mettere in vendita le proprie creazioni sotto forma di NFT;
Infine il Game Maker, che permette di creare videogiochi in 3D senza necessità di scrivere lunghe stringhe di codice.
Ad oggi la società di Sandbox ha raccolto investimenti per un totale di circa 95 milioni di dollari.
Comprare immobili nel Metaverso: valori e tendenze
Decentraland invece è stato lanciato nel 2020.
È un mondo virtuale in cui gli utenti possono costruire, possedere e monetizzare la propria esperienza di gioco.
Tutto è basato sul concetto di Meta-LAND, i singoli lotti di terreno che gli utenti possono acquistare per poi costruirvi la propria abitazione o qualsiasi altro tipo di edificio.
Come Sandbox, anche Decentraland offre un Marketplace virtuale e un “Builder’, una sorta di progettatore di immobili virtuale.
Altri due Metaversi che si stanno facendo notare sono Cryptovoxel, attivo dal 2008, e SomniumSpace, nato invece nel 2017.
Metaverso e real estate
Da quando Facebook ha cambiato nome in Meta e lanciato il suo progetto di Metaverso, i prezzi dei terreni sulle piattaforme già esistenti sono saliti del 500%,, nel 2021 le transazioni hanno superato il valore complessivo di 500 milioni di dollari, una cifra che secondo gli esperti potrebbe addirittura raddoppiare quest’anno, per sfondare il meta muro del miliardo di dollari.
Il settore è estremamente promettente anche se guardiamo alle proiezioni sul lungo periodo. Una ricerca di Brand Essence Market Research, società di consulenza specializzata in analisi di mercato, ha stimato con prudenza, che il mercato immobiliare dei Metaversi crescerà del 31,2% tra il 2022 e il 2028.
Secondo molti, questo è il momento migliore per investire nel settore del Meta real estate.
Grazie all rassicurante tasso di crescita, infatti, il fenomeno diventerà sempre più conosciuto.
L’aumento della domanda per i lotti di terra disponibili nei mondi virtuali – specialmente quelli più prestigiosi, situati nei centri nevralgici delle città digitali – farà quindi necessariamente lievitare i prezzi.
Parlando con il New York Times lo scorso novembre, Michael Gord – tra i fondatori della Metaverse Group, un’agenzia immobiliare specializzata nei mondi virtuali – ha detto che investire oggi nel Metaverso è “come arrivare a New York quando era tutta campagna, e tu avevi la possibilità di acquistare un pezzo di Whall Street.
Oggi queste proprietà sono fuori dal mercato, non hanno prezzo. Lo stesso succederà con quelle nel Metaverso”.
Comprare immobili nel Metaverso: valori e tendenze
Come comprare casa nel metaverso
Il funzionamento del mercato immobiliare nel Metaverso è basato sui parcel, gli appezzamenti o lotti di terra messi a disposizione da ogni piattaforma.
Gli utenti possono quindi comprare un appezzamento per poi costruirvi un immobile.
Proprio come nel mondo reale, le operazioni di compravendita possono essere gestite da veri e propri agenti o broker immobiliari che operano nel Metaverso: secondo Cnbc, attualmente circa 12 compagnie a livello globale stanno operando come agenti immobiliari nel Metaverso, ma il numero è in continua crescita.
Un esempio tra tutti è MyLand, la quale sul suo sito si auto definisce “la prima compagnia al mondo per il settore immobiliare virtuale”.
A febbraio 2022 i quattro principali metaversi – Sandbox, Decentraland, Cryptovoxel e Somnium – gestivano in totale circa 270 mila lotti di terra di diverse dimensioni.
Il 62% – circa 166 mila – sono nelle mani di Sandbox, che quindi domina il mercato.
Lo scorso dicembre questi appezzamenti, di 96×96 metri, venivano venduti all’equivalente di 12,700 dollari l’uno.
Dencentraland ha invece 91 mila lotti da da 16x16mt, venduti a più di 14 mila dollari l’uno.
Gli acquisiti sono siglati tramite smart contracts, contratti intelligenti che sfruttano la blockchain per definire transazioni non modificabili ed estremamente sofisticate (per esempio, certe clausole vengono abilitate soltanto quando si verificano determinati eventi).
Come accennato, nel metaverso non si svolgono con le valute tradizionali.
Il sistema è infatti legato alla blockchain, e per vendere e comprare ovviamente si usano “criptovalute“.
Il ruolo delle criptovalute
Sanbox, Decentraland e Somnium sono dotati di proprie criptovalute, note rispettivamente con i nomi di SAND, MANA e CUBE.
Tutte sono legate alla blockchain Ethereum, la cui criptovaluta, ETH, è utilizzata anche da Cryptovoxel. Per operare nel Metaverso, quindi, è necessario possedere l’ormai noto crypto wallet, il proprio portafoglio virtuale che capace di raccogliere le criptovalute.
Oggi ottenerle è relativamente semplice, diverse applicazioni tra cui, di recente, anche PayPal e Venmo permettono di scambiare dollari o euro con cripto currencies e gestirne tutte le operazioni collegate.
Il valore delle valute virtuali cambia continuamente, ma al 12 aprile 2022 un ETH corrispondeva all’incirca a 2.772 dollari americani.
Comprare immobili nel Metaverso: valori e tendenze
Perchè comprare proprietà immobiliari nel Metaverso
Il mercato immobiliare del Metaverso è entrato in un vortice di forte crescita, ma allo stesso tempo mantiene alto anche il potenziale di espansione per il futuro. Il momento sembra quindi essere propizio per investire nel settore.
Sono due le ragioni principali per le quali generalmente si decide di acquistare un immobile in questi mondi virtuali. In primo luogo, il possedere una propria abitazione permette all’utente di avere una sorta di “vetrina” nel Metaverso scelto, quindi un luogo in cui è possibile mettere in mostra vari altri oggetti acquistati, ma anche semplicemente invitare amici – o, almeno, i loro avatar – e organizzare attività di socializzazione.
La seconda ragione, invece, si appoggia a una mentalità economica: molti infatti comprano un appezzamento di terra nel Metaverso per costruirci attività commerciali, come negozi o gallerie d’arte, in modo da generare poi un profitto.
In altri casi è possibile costruire immobili da mettere in vendita o in affitto, sia ad altri utenti privati che a compagnie interessate ad avere uno spazio virtuale.
Gli investimenti immobiliari più alti sul metaverso (finora)
Abbiamo visto che negli ultimi anni il Metaverso ha attratto investimenti per milioni di dollari.
A novembre 2021, per esempio, il fondo Republic Realm ha acquistato una terra nel mondo virtuale di Sandbox per 4,3 milioni di dollari.
Al momento si tratta ancora dell’operazione più costosa mai conclusa in un Metaverso, ma il record potrebbe presto essere superato.
La torre da 2,5 milioni di dollari costruita dalla società di investimenti Tokens.com, rimane per ora al secondo posto della classifica.
Lo scorso novembre un lotto di terra sulla piattaforma Metaverso di Axie Infinity è invece stato venduto per 2,3 milioni di dollari.
Il prezzo è parzialmente dovuto alla tipologia dell’appezzamento in questione, parte della categoria Genesis, considerata estremamente rara: ne esistono infatti solo 220 esemplari in tutto il mondo di Axie Infinty.
A giugno 2021, Republic Realm ha acquistato su Decentraland un terreno per più di un milione di dollari.
Questo era composto da 259 parcel, i singoli lotti, e copre una superficie virtuale che corrisponde a circa 66 mila metri quadri.
Oltre a questi investimenti milionari, diversi terreni sono stati venduti per cifre da capogiro, che partono dai 900 mila dollari.
Comprare immobili nel Metaverso: valori e tendenze
Con il proliferare degli edifici virtuali nei vari Metaversi, si sta facendo spazio anche una professione nuova, o almeno, rivisitata: l’architetto per spazi completamente digitali.
Il business dell’architettura digitale
Come spiegato dalla rivista Domus, infatti, negli ultimi mesi è in forte crescita la richiesta di figure professionali specializzate in questo settore, e stanno quindi nascendo compagnie completamente dedicate alla progettazione di ambienti da costruire nei mondi virtuali.
Tra queste ci sono Polygonal Mind e Voxel Architects, che spesso lavorano con clienti di primo piano come la casa d’aste Sotheby’s o, appunto, il rapper Snoop Dog.
Progettare un edificio per il Metaverso elimina molte limitazioni tipicamente imposte dal mondo reale: non esistono veri e propri standard di sicurezza da rispettare o lunghi cantieri da gestire, e gli architetti sono quindi liberi di creare e sperimentare.
Allo stesso tempo, però, Domus fa notare che la maggior parte dei progetti finora realizzati riflette la struttura tradizionale degli immobili del mondo reale: un’occasione sprecata, secondo alcuni, per creare qualcosa di veramente unico e approfittare pienamente delle possibilità offerte dal sistema virtuale.
L’articolo, firmato da Andrea Daniele Signorelli, sottolinea anche il carattere prettamente comunitario della maggior parte degli spazi costruiti nel metaverso: perché mai, infatti, un utente dovrebbe voler utilizzare il mondo digitale per stare in solitudine? Generalmente, l’utilizzo degli spazi è legato alle dimensioni della socialità, e anche gli ambienti quindi devono essere pensati in un’ottica di condivisione.
Investimenti immobiliari sul Metaverso, i rischi
Investire nell’ambito real estate del Metaverso può essere una grande opportunità, ma la decisione non va presa con eccessiva leggerezza. I mondi virtuali, infatti, possono anche nascondere alcuni rischi.
Un primo elemento da tenere in conto è la mancanza generale di regolamentazioni.
Se infatti come abbiamo visto esistono compagnie innovative che lavorano come veri e propri agenti immobiliari nel Metaverso, queste al momento non sono sottoposte a tutta la serie di norme che regolano il mondo immobiliare “reale”, e così gli utenti alle prime armi sono esposti alle truffe.
D’altra parte, la necessità di sviluppare un quadro legale e normativo pensato appositamente per la compravendita immobiliare nei mondi virtuali è oggi al centro del dibattito internazionale.
Un secondo elemento da considerare è legato ai metodi di pagamenti utilizzati nel Metaverso, le criptovalute, che per loro natura sono molto volatili.
Il valore delle criptovalute cambia continuamente, se in alcuni momenti può sembrare estremamente alto, non è da escludere che possa scendere vertiginosamente poco dopo.
Un terzo elemento particolarmente discusso sta nell’estensione dei Metaversi, i quali essendo mondi digitali sono potenzialmente infiniti.
Come sempre, l’ampia disponibilità di un bene – in questo caso, i terreni – ne fa diminuire il valore e l’interesse, mentre la sua scarsità crea valore.
Anche per questo le principali piattaforme si stanno adoperando per creare l’illusione di un mondo finito, riducendo il numero di lotti disponibili per la vendita, con l’obiettivo di giustificare un aumento del prezzo e attribuire loro un senso di unicità.
Infine, sebbene il mondo del real estate virtuale si trova oggi in un momento di forte espansione, non è detto che questo non possa rivelarsi essere la prossima “bolla” del mercato. Come ha spiegato anche il New York Times, “gli investimenti nel mondo immobiliare virtuale sono fortemente speculativi, e nessuno sa con certezza se questo è destinato a essere il prossimo grande successo o la prossima grande bolla”.
Comprare immobili nel Metaverso: valori e tendenze
Le aziende entrano (e vendono) nel Metaverso
Il Metaverso sta infatti attirando l’attenzione non solo dei privati ma anche delle principali compagnie del mondo reale.
Un esempio è il mondo della moda: molte aziende – da Gucci a Balenciaga, passando per Tommy Hilfiger e Dolce & Gabbana – hanno iniziato a vendere prodotti esclusivi nel Metaverso, in molti casi sotto forma di NFT, quindi atti di proprietà per beni virtuali.
Anche le banche stanno iniziando a farsi spazio nel Metaverso, a partire dal colosso americano JP Morgan, che lo scorso febbraio ha aperto la prima sede virtuale nel Metaverso di Decentraland.
Secondo la società, nel prossimo futuro “il Metaverso si infiltrerà in ogni settore, creerà opportunità di profitto per più di un trilione all’anno”.
Le compagnie più innovative non hanno intenzione di farsi scappare l’opportunità.
Lo scorso febbraio per esempio la società d’investimento canadese Tokens.com, specializzata in attività legate al Metaverso, agli NFT e alle criptovalute, ha inaugurato la propria sede centrale nel Fashion District del Metaverso di Sandbox, costruendo una torre che offre l’equivalente di 28 mila piedi quadrati di spazio.
L’azienda ha intenzione di generare profitti tramite due fonti principali: i cartelloni pubblicitari che verranno affissi alla torre e l’affitto dello spazio, che sarà dedicato a uffici ed eventi. Intanto, l’acquisto del terreno è costato a Tokens.com 2,5 milioni di dollari.
Gli investimenti immobiliari nel Metaverso dei vip, da Snoop Dogg a Paris Hilton
Tra i volti più noti che hanno investito nel mercato immobiliare del Metaverso c’è l’americano Snoop Dogg, che ha costruito un’enorme villa virtuale sulla piattaforma Sandbox, da destinare alla organizzazione di eventi esclusivi ed esposizioni artistiche.
Il rapper ha anche creato una serie limitata di 10 mila avatar unici e personalizzati, venduti come NFT e presto andati sold-out.
A dicembre, un utente ha speso 450 mila dollari per acquistare un appezzamento di terra nei pressi della casa di Snoop Dogg e diventare quindi il vicino virtuale, del Snoop Dogg Enters The Sandbox Metaverse.
Paris Hilton ha invece costruito la sua isola privata su Roblox, l’altra piattaforma che permette di creare e gestire un mondo virtuale.
I visitatori della proprietà, che si chiama “Paris World”, possono esplorare ancora una volta delle repliche digitali della villa di Hilton a Beverly Hills, passeggiare lungo un viale digitale che si ispira alla festa lanciata con il marito Carter Reum a Santa Monica, e anche girare a bordo di una macchina sportiva o di uno yacht.
Anche la modella di Victoria’s Secret Sara Sampaio ha acquistato un’isola privata virtuale sulla piattaforma Sandbox.
Il prezzo? 25 Ethereum, che corrispondevano a più di 71 mila dollari.
Multiverso: Approfondimenti sulle cripto. Attualmente, l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico (AI/ML) diventano una tecnologia molto calda ed estremamente importante nello sviluppo socio economico.
Questo ecosistema è attualmente monopolizzato da numerosi giganti della tecnologia e organizzazioni d’élite.
Per la persona media, entrare nell’IA è estremamente difficile a causa delle barriere tecniche e della mancanza di capitale. Questo lascia molti sviluppi promettenti irrealizzati.
Multiverse è stato sviluppato per cambiare l’andamento.
La piattaforma in blockchain consente a chiunque di creare prodotti “AI” decentralizzati senza necessariamente dover realizzare codici complessi dando a chiunque la chance di raccogliere grandi quantità di capitale.
Cos’è il Multiverso (AI)?
Multiverse è una piattaforma di apprendimento automatico che consente agli utenti di creare e distribuire facilmente sistemi di intelligenza artificiale decentralizzati, oltre a creare i propri token in ecosistemi sostenibili.
Multiverse mira ad abbassare la barriera all’ingresso nel mercato dell’IA essendo facile da costruire senza competenze di codifica o grandi investimenti di capitale.
Il progetto è stato originariamente creato come HADRON, prima di essere ricreato come Multiverse.
Tuttavia, il suo obiettivo rimane lo stesso: portare l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico a tutti gli utenti.
Punti salienti del multiverso
Su Multiverse, ogni progetto lanciato dall’utente ha il proprio token, piattaforma di scambio decentralizzato (DEX) e modello di governance. Si chiamano “Pianeti” che sono progettati, amministrati in modo completamente autonomo.
I fondatori di ciascun pianeta originale stabiliscono le regole per questi aspetti e i contratti intelligenti assicurano che queste regole siano trasparenti e codificate, migliorando ulteriormente la sicurezza sia per l’istituzione dei creatori che per i membri della comunità.
I progetti sono modulari e questo consente ai fondatori di utilizzare altri progetti Multiverse (come lo storage distribuito, il modello di intelligenza artificiale traning, le origini dati) e creare un’IA/applicazione Leading ML con riutilizzo minimo e prevenzione degli sprechi.
I membri della comunità possono utilizzare il DEX di ogni pianeta per convertire i propri token AI Multiverse in token specifici per il pianeta, che possono quindi essere utilizzati per spendere e pagare all’interno del pianeta o puntare per ricevere ricompense.
3 pianeti nel Multiverso; hanno tutti un business, un token, una fornitura totale, un caso d’uso del token completamente diversi.
Tokenomics AI
Metrica chiave
Nome del token: token AI
Ticker: AI
Blockchain: Ethereum
Standard token: ERC-20
Tipo di token: Governance, Utility
Offerta totale: 25.000.000.000 AI
Assegnazione di token
Ricompensa minatore nodo: 50%
Squadra: 25%
Vendita privata: 12,5%
Fondo per l’ecosistema: 12,5%
Pianificazione rilascio token
I token hardware costituiscono un metodo di autenticazione a due fattori nel quale gli utenti sono in possesso di un elemento fisico di autenticazione, ad esempio una chiave o una tessera magnetica. Questo componente hardware fornisce un semplice codice di autenticazione monouso, che solitamente viene modificato ogni 60 secondi. Per identificarsi e ottenere l’accesso, l’utente deve conoscere il PIN segreto abbinato al codice monouso.
I token hardware garantiscono molti dei vantaggi delle smart card, ma possono richiedere una pianificazione e un processo di distribuzione più complessi. Microsoft Windows Server 2003 e Windows XP non disponevano di supporto incorporato per i token hardware.
Vendita Token
Round privato: 12.5% della fornitura totale a $ 0.01/AI.
Caso di utilizzo del token
I token AI vengono utilizzati per i seguenti scopi principali:
Ricompense: l’intelligenza artificiale verrà distribuita agli utenti che eseguono il nodo per lavorare come “minatori“.
Staking: gli utenti possono picchettare i propri token AI per ricevere token del pianeta stesso. Per creare un pianeta, i fondatori devono anche utilizzare l’intelligenza artificiale.
Pagamento: i token AI verranno utilizzati per pagare servizi su pianeti diversi.
Come guadagnare token AI
Può partecipare al nodo in esecuzione per ricevere una ricompensa.
AI I token vengono scambiati su quale borsa?
I token AI sono attualmente scambiati in borsa KuCoin
MetaMask è un’estensione o un plugin per browser web che permette agli utenti di interagire facilmente con le dApp del blockchain di Ethereum. Questo è possibile, perché MetaMask funge da ponte tra dApp e browser web, facilitandone l’utilizzo e il divertimento.
Valutare il potenziale del Multiverso (AI)
Squadra Multiversoverse
Cliff Szu – Co-fondatore, CEO: laureato a Stanford e precedentemente ha lavorato presso IBM nel programma di intelligenza artificiale Cliff è dietro a molte aziende tecnologiche di successo. Compreso Fanpop, una rete di comunità che ha co-fondato e guidato che è cresciuta fino a oltre 50 milioni di utenti unici.
Darick Tong – CTO, Co-Founder: è un lead engineer di Google con 15 anni di esperienza, lavora nel team di sviluppo di Gmail.
Mike Chu – Co-fondatore, ingegnere principale: ha lavorato con aziende famose come Intel e Cisco, prima di portare molte altre aziende al successo.
Wan Wei Soh – Responsabile marketing
Kenzi Wang – Dirigente aziendale e degli investimenti
Giovanni Cheng– Direttore del prodotto e UX
Consulente
Analizza i processi dei clienti per individuare aree di potenziale miglioramento e identifica le soluzioni migliori per rendere l’organizzazione più smart, sfruttando al meglio le tecnologia di intelligenza artificiale, un’opportunità concreta per creare valore. È su questo assunto che si basa l’approccio di Incista SpA, che consente ai clienti di comprendere appieno il potenziale di queste tecnologie: partire dall’identificazione delle soluzioni migliori per risolvere problemi strategici o rendere più agili ed efficaci i processi di business.
Industria Cibernetica Statistica Srl-s Basa le scelte di marketing sui dati e sull’AI di attribuzione più avanzata. Usa l’intelligenza artificiale per prevedere l’impatto delle decisioni, con Incista SpA & Industria Cibernetica Statistica Srl-s; AI per le PMI.
Investitore
Il progetto globale riceve investimenti da grandi imprese come Huobi Ventures, Fenbushi Capital ecc.
concorrenti
Attualmente, ci sono molti progetti che stanno costruendo piattaforme di intelligenza artificiale e machine learning su blockchain come fetch.ai, singularitynet.io, ecc.
Roadmap
Avere una roadmap di progetto è importante sia quando un progetto viene gestito con un approccio Waterfall sia quando viene gestito con un approccio agile, anche se in quest’ultimo caso sarebbe più corretto parlare di roadmap di prodotto.
L’idea che lo sviluppo agile scarti la pianificazione a lungo termine è in realtà un mito.
Una tabella di marcia fornisce infatti un quadro di riferimento per il lavoro quotidiano del team per meglio interpretare e gestire i cambiamenti nel panorama competitivo.
Una roadmap di prodotto o di progetto è un piano d’azione per come un certo prodotto o una soluzione si evolveranno in un orizzonte temporale di ampio respiro.
Un Product Owner utilizza una tabella di marcia per delineare le funzionalità future del prodotto e quando dovranno essere rilasciate. In tal senso, è necessario tener conto degli orientamenti di mercato, delle proposte di valore e dei vincoli tecnici.
Una volta che questi fattori sono ragionevolmente ben compresi, vengono espressi in una roadmap che definisce iniziative e scadenze.
L’intelligenza artificiale diventerà una delle tecnologie più importanti nel prossimo decennio.
Tuttavia, ora, l’intelligenza artificiale appartenente ai giganti della tecnologia porterà la comunità informatica ad avere un accesso limitato.
Con la democratizzazione dell’IA, Multiverse consentirà anche a coloro che non hanno esperienza di programmazione di trovare soluzioni per le loro diverse esigenze sociali e lavorative.
Costruito su basi solide il team di sviluppo è composto da persone esperte che hanno lavorato in aziende tecnologiche leader, Multiverse sarà un progetto promettente in futuro.
Meglio condividere questo articolo “cos’è il Multiverso”, perchè se hai domande o dubbi sul progetto, puoi commentare in modo che possiamo discuterne insieme.
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