come usano la “IA” le banche

come usano la "IA" le banche

Sappiamo bene che anche le banche utilizzano l’Intelligenza Artificiale (IA) vediamo in sintesi come usano la IA le banche. Abbiamo già avuto modo di affrontare l’argomento riguardante la IA da parte dei professionisti. In particolare ci siamo chiesti la IA rappresenta una risorsa oppure un pericolo da scongiurare.

L’ABI già dal 2019 ha inteso osservare il mondo della IA per porlo al “servizio dei clienti“. Oppure più semplicemente per orientare le banche verso il proprio futuro.

Le banche la usano in vari modi per migliorare i loro servizi e processi. Ecco alcuni esempi comuni di come le banche possono sfruttare l’IA:

  1. Rilevamento delle frodi: L’IA può essere utilizzata per analizzare i modelli di transazioni finanziarie e rilevare comportamenti sospetti o attività fraudolente. Algoritmi di machine learning possono apprendere dai dati storici e identificare anomalie che potrebbero indicare una frode in corso.
  2. Assistenza virtuale e chatbot: Molte banche utilizzano chatbot basati sull’IA per fornire assistenza automatizzata ai clienti. Questi chatbot possono rispondere a domande comuni, fornire informazioni sui conti, aiutare nella gestione delle transazioni e persino fornire suggerimenti finanziari di base.
  3. Analisi dei dati e previsioni: L’IA può analizzare grandi quantità di dati finanziari e fare previsioni sulla base di modelli statistici. Ciò può essere utilizzato per identificare tendenze di mercato, valutare il rischio di credito, ottimizzare le decisioni di investimento e migliorare la pianificazione finanziaria.
  4. Personalizzazione dei servizi: Le banche possono utilizzare l’IA per offrire servizi personalizzati ai propri clienti. Attraverso l’analisi dei dati dei clienti. L’IA può fornire raccomandazioni personalizzate per prodotti finanziari; Suggerire piani di risparmio o investimento e offrire esperienze bancarie su misura.
  5. Automazione dei processi: L’IA può automatizzare diversi processi bancari, come l’elaborazione dei documenti, la verifica dell’identità dei clienti e la gestione delle transazioni. Ciò consente di ridurre i tempi di attesa, migliorare l’efficienza operativa e ridurre gli errori umani.
  6. Gestione del rischio: L’IA può essere utilizzata per analizzare e valutare i rischi finanziari, come la valutazione del credito dei mutuatari. L’identificazione delle transazioni sospette o non conformi e la gestione dei portafogli di investimento.

Questi sono solo alcuni esempi di come usano la IA le banche.

Le applicazioni specifiche possono variare da istituto a istituto, a seconda delle loro esigenze e delle risorse disponibili.

Ma sicuramente in futuro saranno sempre maggiori le occasioni di impiego della IA in ambito bancario.

Sappiamo bene che le banche operano in stretta sintonia con le assicurazioni, ci occuperemo quindi anche della IA impiegata dalle assicurazioni.

Appalti: al via il nuovo codice

Appalti: al via il nuovo codice

Appalti: al via il nuovo codice;

Più autonomia agli enti locali i quali potranno procedere con affidamenti diretti fino a 5 milioni di euro. Tagliati i tempi della burocrazia e snellite le procedure.

Alle amministrazioni meno discrezionalità nel rifiutare un’opera.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo con il codice degli appalti, Nuovo Codice appalti PDF, aggiornato e completo di allegati – BibLus-net (acca.it).

Voluto principalmente dalla Lega il nuovo codice degli appalti significa :

  • appalti più rapidi, con un risparmio di tempo (solo per gli affidamenti senza gara si risparmiamo da sei mesi a un anno), 
  • più autonomia agli enti locali con particolare riferimento ai piccoli comuni, corsia preferenziale per le forniture italiane ed europee,
  • digitalizzazione con risparmio di carta e incombenze burocratiche. 

È previsto il dissenso qualificato, principio per cui le amministrazioni pubbliche avranno una cornice più limitata in caso di contrarietà a un’opera.

È prevista la cosiddetta liberalizzazione sotto soglia: fino a 5,3 milioni ci potranno essere affidamenti diretti. Dal primo gennaio 2024 tutti gli scambi di informazione avverranno su una piattaforma digitale nazionale, in modo che le imprese non debbano presentare la stessa documentazione più di una volta (risparmio di tempo, di costi, di carta).

Appalti: al via il nuovo codice

I piccoli Comuni potranno procedere ad affidamenti diretti fino a 500mila euro e per il primo anno avranno più opzioni per scegliere la stazione appaltante qualificata, allargando il recinto che prima prevedeva solo le Province.

I Municipi più piccoli avranno semplificazioni sul personale: le funzioni di Rup potranno essere affidate ai dipendenti in servizio anche con contratti a tempo determinato. Non manca la clausola per accelerare i pagamenti (è garantita la possibilità per l’esecutore di emettere fatture anche al momento dell’adozione del SAL)”.

Il codice degli appalti, rivisto e integrato alla luce delle osservazioni delle commissioni parlamentari, che ha il pregio di procedere nella direzione della semplificazione, sburocratizzazione delle procedure e liberalizzazione infatti si legge in una nota del ministero delle Infrastrutture:

“Uno strumento che mette in grado istituzioni e imprese di lavorare con celerità per fornire beni e servizi ai cittadini. Per fare una gara si risparmieranno dai sei mesi a un anno, grazie innanzitutto alla digitalizzazione delle procedure (in vigore dal 1 gennaio 2024)”

Una banca dati degli appalti conterrà le informazioni relative alle imprese, una sorta di carta d’identità digitale, consultabile sempre, senza che sia necessario per chi partecipa alle gare presentare di volta in volta plichi di documentazione, con notevoli risparmi di costi e soprattutto di carta.

La norma è dunque apprezzabile anche sotto il profilo ambientale.

Rivive l’appalto integrato: il contratto potrà quindi avere come oggetto la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base di un progetto di fattibilità tecnico-economica approvato.

Inoltre, per garantire la conclusione dei lavori, si potrà procedere anche al subappalto cosiddetto a cascata, senza limiti”.

Appalti: al via il nuovo codice

“Nessuna paura per la “firma”: niente colpa grave – continua la nota del Mit – “per i funzionari e i dirigenti degli enti pubblici se avranno agito sulla base della giurisprudenza o dei pareri dell’autorità”.

Tutele simili per la delicata questione dell’illecito professionale.

Nella riformulazione del codice si è proceduto a una razionalizzazione e semplificazione delle cause di esclusione, anche attraverso una maggiore tipizzazione delle fattispecie.

In particolare, per alcuni tipi di reato, l’illecito professionale può essere fatto valere solo a seguito di condanna definitiva, condanna di primo grado o in presenza di misure cautelari.

Una importante innovazione riguarda poi l’introduzione della figura del dissenso costruttivo per superare gli stop degli appalti quando è coinvolta una pluralità di soggetti.

In sede di conferenza di servizi l’ente che esprime il proprio no, non solo dovrà motivare, ma soprattutto dova fornire una soluzione alternativa.

Anche la valutazione dell’interesse archeologico, il cui iter, spesso lungo e articolato, rischia di frenare gli appalti, dovrà essere svolta contestualmente alle procedure di approvazione del progetto, in modo da non incidere sul cronoprogramma dell’opera.

Infine ma non ultima la salvaguardia del “made in Italy”: tra i criteri di valutazione dell’offerta è previsto come premiale il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei paesi UE, rispetto al totale.

Una tutela per le forniture italiane ed europee dalla concorrenza sleale di Paesi terzi.

Le stazioni appaltanti possono indicare anche i criteri di approvvigionamento dei materiali per rispondere ai più elevati standard di qualità.

Tra i criteri premiali la valorizzazione delle imprese, che abbiano sede nel territorio interessato dall’opera.

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Miniguida NFT: dell’Ingegnere

Miniguida NFT: dell'Ingegnere;

Miniguida NFT: dell’Ingegnere; Premessa:

Abbiamo visto in precedenza come i Consulenti del Lavoro possono adottare nel proprio studio la tecnologia della Intelligenza Artificiale oggi vedremo in ambito tecnico come gli NFT possono aiutare lo studio Ingegneristico. In Realtà Aumentata oppure in quella Realtà Virtuale che più si adatta alle proprie esigenze di studio o di clientela.

I Non-Fungible Token (NFT) sono una forma di tecnologia blockchain che consente di creare e scambiare beni digitali unici e non interscambiabili. Gli NFT sono stati utilizzati principalmente per rappresentare opere d’arte digitali, ma possono anche essere utilizzati per rappresentare oggetti virtuali come personaggi di giochi, fotografie, musica e video. In questo articolo, esploreremo come gli NFT possono essere utilizzati nello studio dell’ingegnere.

Allo scopo segnaliamo il webinar promosso dall’Ordine degli Ingegneri di Genova ad accesso gratuito, maggiori informazioni sono reperibili al link. NFT: LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA CERTIFICAZIONE DI AUTENTICITA’

Miniguida NFT: dell’Ingegnere; Attività tradizionali dello studio ingegneristico

Gli ingegneri sono responsabili della progettazione, costruzione e manutenzione di infrastrutture e sistemi. Le attività tradizionali dello studio ingegneristico includono la progettazione di edifici, strade, ponti, dighe e altre infrastrutture, nonché la progettazione di sistemi meccanici, elettrici e idraulici. Gli ingegneri devono anche essere in grado di valutare i costi e i rischi associati ai progetti e di collaborare con altri professionisti, come architetti e geologi, per garantire che i progetti siano sicuri ed efficienti.

Miniguida NFT: dell’Ingegnere: Applicazioni NFT nello studio dell’ingegnere

Gli NFT possono essere utilizzati in molteplici modi nello studio ingegneristico. Ad esempio, gli NFT possono essere utilizzati per rappresentare modelli tridimensionali di edifici e infrastrutture. In questo modo, gli ingegneri possono condividere e scambiare facilmente questi modelli con i colleghi e i clienti, anche se si trovano in luoghi diversi.

Gli NFT possono anche essere utilizzati per rappresentare i dati di manutenzione degli edifici e delle infrastrutture. Ad esempio, gli NFT possono contenere informazioni sulla data dell’ultima ispezione, sulle riparazioni effettuate e sui costi associati. In questo modo, gli ingegneri possono tenere traccia dello stato degli edifici e delle infrastrutture in modo efficiente.

Miniguida NFT: dell’Ingegnere; Consigli software per generare NFT nello studio tecnico dell’ingegnere

Ci sono molti software disponibili per generare NFT nello studio tecnico dell’ingegnere, tra i più popolari troviamo:

  • Blender: un software open source per la modellazione 3D, la creazione di animazioni e la composizione video.
  • Autodesk Revit: un software di progettaz

Miniguida NFT: dell’Ingegnere; Consigli software per generare NFT nello studio tecnico dell’ingegnere

Ci sono molti software disponibili per generare NFT nello studio tecnico dell’ingegnere. Tra i più popolari ci sono:

  • Blender: un software open source per la modellazione 3D, la creazione di animazioni e la composizione video.
  • Autodesk Revit: un software di progettazione BIM (Building Information Modeling) utilizzato per la progettazione architettonica, meccanica, elettrica e idraulica.
  • SolidWorks: un software di modellazione parametrica per la progettazione di componenti meccanici e di sistemi di produzione.

Questi sono solo alcuni dei software disponibili per generare NFT nello studio tecnico dell’ingegnere. Ci sono molti altri software disponibili, ognuno con le proprie caratteristiche e funzionalità.

Se vuoi saperne di più su come gli NFT possono essere utilizzati nello studio ingegneristico o se vuoi saperne di più sui software disponibili, non esitare a contattarmi per ulteriori chiarimenti.

Miniguida NFT: del Consulente del Lavoro

Miniguida NFT: del Consulente del Lavoro

Proseguiamo con la Miniguida NFT: del Consulente del Lavoro il piccolo viaggio all’interno delle professioni. Per indicare l’impiego nell’attività del Consulente del Lavoro, degli smart contract e degli NFT.

Ovviamente ciascun professionista potrà adattare al proprio quotidiano l’utilizzo della nuova tecnologia.

Come abbiamo visto in precedenza per i Commercialisti i Consulenti del Lavoro possono adottare nel proprio studio la tecnologia della Intelligenza Artificiale. In Realtà Aumentata oppure in quella Realtà Virtuale che più si adatta alle proprie esigenze di studio o di clientela.

Sicuramente, il Metaverso e la realtà virtuale possono offrire nuove opportunità per i consulenti del lavoro in diversi modi:

  1. Consulenza online: I Consulenti del lavoro offriranno consulenza online attraverso ambienti virtuali condivisi, i clienti interagiranno con loro in modo più immersivo e interattivo.
  2. Formazione a distanza: Creare ambienti di formazione immersivi per i consulenti del lavoro, per apprendere nuove competenze e conoscenze in modo più coinvolgente e interattivo.
  3. Supporto nella ricerca del lavoro: Ambienti virtuali in cui i loro clienti cercano o migliorano il lavoro, consentendo di interagire con aziende, datori di lavoro.
  4. Supporto nella negoziazione contrattuale: Creare ambienti virtuali in cui i loro clienti possono interagire con i datori di lavoro e negoziare condizioni di lavoro.
  5. Supporto nella risoluzione dei conflitti: Creare ambienti virtuali in cui i loro clienti possono interagire con i datori di lavoro e risolvere eventuali conflitti.

In sintesi, il Metaverso e la realtà virtuale possono essere utilizzati per offrire nuove opportunità per i consulenti del lavoro.

Perchè permettono di creare Ambienti Virtuali per offrire consulenza online, supporto nella ricerca del lavoro, negoziazione contrattuale e risoluzione dei conflitti.

Ma e non solo vediamo anche come sarà possibile creare i propri NFT.

nello specifico come potrà creare nft il Consulente del Lavoro

Miniguida NFT: del Consulente del Lavoro;

Sappiamo che gli NFT (non-fungible token) sono una forma di cryptovaluta che consente di creare e scambiare beni digitali unici.

Ad esempio immagini, video, brani musicali, documenti cartacei e opere dell’attività Professionale o qualsiasi altra cosa che possa essere rappresentata digitalmente.

Anche la Banca d’Italia riconosce gli scambi in cryptovaluta alla base degli scambi di NFT.

Il consulente del lavoro potrebbe utilizzare gli NFT per creare e scambiare beni digitali unici legati al mondo del lavoro, ad esempio:

  1. Certificati di formazione: il consulente del lavoro potrebbe creare NFT per certificare la formazione, consentendo di dimostrare le competenze e conoscenze in modo digitale.
  2. Curriculum digitali: il consulente del lavoro potrebbe creare NFT per rappresentare i curriculum lavorativi, consentendo di dimostrare le proprie esperienze in modo digitale.
  3. Contratti di lavoro: NFT per rappresentare i contratti di lavoro siglati tra dipendenti e datori di lavoro, da conservare in modo digitale.
  4. Testimonianze: il consulente del lavoro potrebbe creare NFT per rappresentare le testimonianze dei propri clienti, per dimostrare la qualità dei propri servizi in modo digitale.

In sintesi, gli NFT possono offrire nuove opportunità, perchè permettono di creare e scambiare beni digitali unici legati al mondo del lavoro.

Come certificati di formazione, curriculum digitali, contratti di lavoro e testimonianze.

Miniguida NFT: del Commercialista

Miniguida NFT: del Commercialista Con l'attività del commercialista inizia questa serie di approfondimenti simpaticamente battezzata "miniguida NFT" riguardo l'impiego dei Non Fungible Token in ampio ambito libero professionale.

Con l’attività del commercialista inizia questa serie di approfondimenti simpaticamente battezzata “miniguida NFT” riguardo l’impiego dei Non Fungible Token in ampio ambito libero professionale.
Saranno oggetto di approfondimento tutte le attività professionali dal commercialista al medico, dall’agronomo all’ingegnere, vedremo insieme come questi professionisti potranno utilizzare gli NFT e perchè dovrebbero cominciare a farlo.

È possibile anche segnalare la propria attività per suggerire l’approfondimento e cominciare così a creare i propri NFT e migrare la finanza in cryptomoneta.

Digitalizzazione, tocca tutti gli Italiani

Si argomenta tanto sulla digitalizzazione, ma ovviamente una volta digitalizzata un’attività il contenuto prodotto diventa un bene non fungible, il passo quindi è breve verso la sua tokenizzazione, al documento potrà essere quindi assegnato un valore ed un pagamento od un compenso, che avverrà in valuta naturalmente digitale.
I NFT (Non Fungible Token) sono token digitali unici che rappresentano un’attività lavorativa sia essa espressa da un testo oppure un video con o senza audio, un’immagine o qualsiasi altra attività od opera della professione, che possa essere rappresentata digitalmente.

Gli NFT vengono utilizzati per creare

La prova sulla originalità ovvero sulla proprietà l’autenticità dell’attività del commercialista, successivamente resa digitale. Pensiamo a quante firme digitali oggi già sono apposte dal professionista commercialista.
Gli studi professionali come quello del commercialista, possono beneficiare dell’utilizzo degli NFT in diversi modi, neanche immaginabili al momento.
Possiamo pensare ad un registro digitale, per la proprietà intellettuale dello studio, contenente i ricorsi i contratti e tutti i documenti prodotti ad och per la clientela, ivi compreso il Know How.
Gli NFT nello studio commerciale possono essere utilizzati per la registrazione dei marchi, per la tutela dei diritti d’autore e per la gestione delle licenze, per verbalizzare assemblee o sancire delibere condominiali, attestare benefici ai soci agli amministratori a tutti quelli che hanno rapporti tra privati, con le società oppure con l’impresa o con l’imprenditore.
Diciamo in questa Miniguida NFT: del Commercialista che se siamo a buon punto con la digitalizzazione, non possiamo dire la stessa cosa e siamo sicuramente agli albori dell’impiego degli NFT professionali; Ogni previsione è sicuramente un limite al larghissimo impiego degli NFT anche negli studi commerciali.

È certo che gli NFT

Gli NFT possono essere utilizzati per creare un sistema economico di incassi e pagamenti alternativo alle banche e tracciato digitalmente. Anche se questo tipo di transazioni nascono per supportare il commercio relativo alle opere soprattutto d’arte digitali, ma di fatto, hanno eliminato la necessità di intermediari finanziari e rendono le transazioni più veloci ed efficienti.

Sfuggono a qualsiasi controllo esterno

Le transazioni digitali operano e sono note soltanto al cedente ed al cessionario oggi e per sempre, ciò supportato dalla garanzia di ciascuna block chain su cui si regge l’intero sistema degli NFT.

È certo in questa Miniguida NFT: del Commercialista che gli NFT possono anche essere utilizzati per creare un mercato digitale per le attività digitali e non, quali ad esempio le dichiarazioni dei redditi, oppure la certificazione di un bilancio od un rendiconto; il che consente ai professionisti, di vendere e distribuire le loro attività in modo più efficiente, ed ai clienti di acquistare e possedere attività uniche. Con tutte le inderogabili garanzie contenute nell’ormai famoso Smart Contract.
Gli NFT possono rappresentare l’opportunità per i commercialisti di diversificare la loro attività; Offrendo servizi di consulenza in ambito NFT ai loro clienti, per esempio, aiutando le aziende a creare e utilizzare NFT per le loro attività.

Creare e gestire il conto non più corrente, ma “portafoglio”, era ora che i nostri soldi fossero depositati nel nostro privatissimo “wallet”, non da ultimo la fiscalità conseguente.

Miniguida NFT: del Commercialista- L’attività del Governo

Nonostante l’apertura verso la liberazione sulla circolazione del contante sino alla soglia dei 4.999,99 euro le politiche connesse alla limitazione all’uso del contante quali ad esempio i questionari dell’Agenzia delle Entrate, se non proprio gli accertamenti, l’atteggiamento diffidente delle banche che in larga misura operano le segnalazioni.

Altro non fanno che, spingere ad utilizzare la criptovaluta, guardacaso alla base del NFT, anche se le somme non hanno natura od origine illegale. A giudicare quanto si legge in giro questa opinione non è limitata alla presente Miniguida NFT: del Commercialista.
In generale, l’utilizzo degli NFT in ambito degli studi professionali può portare a una maggiore efficienza, trasparenza e sicurezza nelle transazioni commerciali relative alle attività digitali e non.

Sono tanti quindi i temi da affrontare ed a questo punto ciascun lettore riuscirà a trovare il modo di impiegare gli NFT nelle proprie attività.

Miniguida NFT: del Commercialista- in Conclusione

Spero che questo articolo sia stato utile a riflettere sull’impiego degli NFT. Commercialisti e non, se hanno bisogno di ulteriori informazioni per digitalizzare e tokenizzare le vostre attività, saremo felici di aiutarvi.
Non dimenticate di registrarvi al blog per non perdere tutte le schede informative sulla “miniguida NFT”.

CCII in concreto: adeguati assetti

Riforma CCII in concreto: obbligo di adeguati assetti organizzativi per tutte le aziende

Il 15 Luglio 2022 è scattata la Riforma CCII in concreto: obbligo adeguati assetti organizzativi per tutte le aziende italiane volti all’emersione precoce della crisi.

La riforma del CCII in concreto: obbligo di adeguati assetti organizzativi per tutte le aziende, nella pratica riguarda la verifica degli adeguati assetti organizzativi per tutte le aziende, il suo naturale indicatore è l’ESG obbligo che deriva dall’entrata in vigore della legge 155/2017 che, di fatto, rivoluziona il diritto fallimentare e si allinea a quelle che sono le direttive europee in materia.

Non c’è più tempo da perdere, le imprese devono necessariamente mettere mano alla verifica degli adeguati assetti organizzativi.

Le nuove disposizioni in materia impattano notevolmente sull’amministratore inadempiente che, oltre al danno, rischia molto.

L’attività svolta dalle aziende che non sono dotate di adeguato assetto organizzativo è da considerarsi illecita al pari di una attività condotta con patrimonio netto negativo esponendo direttamente gli amministratori i sindaci ed i revisori, alla responsabilità solidale e risarcitoria.

In pratica cosa comportano queste novità? Lo vediamo insieme.

Riforma CCII in concreto: obbligo di adeguati assetti organizzativi

Il D.lgs. n. 14 2019 “Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza”

Nel 2017 la riforma della crisi di impresa introduce procedure di allerta per favorire l’emersione dello stato di crisi in fase precoce e il monitoraggio della salute delle aziende in capo a diversi soggetti, anche per preparare le stesse imprese all’adozione della direttiva EU 1023/2019 vincolante dal 16 Luglio 2016.

La legge, però, rimane in attesa dei decreti attuativi fino a Gennaio 2019.

A partire dal 2019 viene imposto all’imprenditore collettivo di adottare un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato (ai sensi dell’art.  2086 c.c.) alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi d’impresa e della perdita della continuità aziendale.

Simultaneamente a questo, visto il ruolo chiave dell’imprenditore e degli amministratori nel contesto di questa norma, viene introdotta anche la responsabilità solidale ed illimitata degli amministratori.

In altre parole nel momento in cui l’impresa si trova in difficoltà e non riesce a pagare un soggetto terzo, automaticamente il giudice può richiedere il pagamento con il patrimonio personale degli amministratori, nel momento in cui questi non riescono a dimostrare, attraverso un documento con valore legale, di aver provveduto al monitoraggio degli adeguati assetti.

Di fatto però, nell’impostazione della norma, non erano stati definiti i parametri necessari alla definizione degli adeguati assetti.

CCII in concreto: adeguati assetti

Segnali di allarme e allineamento alla legge

Quali sono i segnali di allarme?
Come monitorare la situazione aziendale per rilevare questi segnali?

Il perimetro di ciò che ogni imprenditore è obbligato a fare per adempiere alla legge viene definito da un’esatta elencazione dei segnali di allarme:

  • l’esistenza di debiti per retribuzioni scaduti da almeno trenta giorni pari a oltre la metà dell’ammontare complessivo mensile delle retribuzioni; 
  • l’esistenza di debiti verso fornitori scaduti da almeno novanta giorni di ammontare superiore a quello dei debiti non scaduti;
  • l’esistenza di esposizioni nei confronti delle banche e degli altri intermediari finanziari che siano scadute da più di sessanta giorni o che abbiano superato da almeno sessanta giorni il limite degli affidamenti ottenuti in qualunque forma purché rappresentino complessivamente almeno il cinque per cento del totale delle esposizioni; 
  • l’esistenza di una o più delle esposizioni debitorie nei confronti del Fisco e dell’Inps nelle soglie previste dal nuovo articolo 25-novies, comma 1, del Codice della Crisi.

Riforma CCII in concreto: obbligo di adeguati assetti organizzativi

15 Luglio 2022 – entra in vigore la riforma del CCII: adeguati assetti e composizione negoziata della crisi

Dal 15 Luglio 2022 diventa effettiva la normativa e con essa il D.L. 2022, che contribuisce a:

  1. fornire una chiara e puntuale descrizione degli adeguati assetti previsti dall’art. 2086 c.c. che ogni azienda deve adottare per essere in regola con il dettato della legge
  2. introdurre il nuovo istituto della composizione negoziata della crisi d’impresa

Con “adeguato assetto” si afferma che chiunque eserciti l’attività di impresa deve adottare un assetto organizzativo idoneo al fine di:

  • rilevare squilibri di natura economica, finanziaria e patrimoniale
  • monitorare l’insorgere di segnali di allarme: debito con AdE, INPS, AR, dipendenti, fornitori, bance.
  • Verificare la sostenibilità dei debiti successivi nei 12 mesi
  • Ottenere le informazioni della checklist per la composizione della crisi d’impresa

Di queste attività sarà fondamentale documentarne attraverso report con data certa.

In sostanza, nel caso in cui l’azienda si trovi con una denuncia in tribunale da parte di un portatore d’interesse oppure vi sia una sanzione di responsabilità verso gli amministratori, per provare l’avvenuto monitoraggio degli adeguati assetti e salvaguardare il proprio patrimonio personale:

  • gli amministratori dovranno provare il monitoraggio periodico degli anni precedenti
  • avere data certa sugli elaborati trimestrali tramite marca temporale sul PDF con firma digitale

Composizione negoziata: cos’è, vantaggi (rispetto al concordato fallimentare)

Per gli imprenditori che si trovano in affanno, al posto di procedure aggressive come il concordato fallimentare è possibile accedere, in modo volontario, alla composizione negoziata della crisi che non allontana l’amministratore dal proprio ruolo.

La composizione negoziata è una procedura semplificata volta a ridurre l’indebitamento per mezzo di un esperto indipendente nominato dalla camera di commercio che media tra aziende e creditori.

Attraverso la composizione negoziata:

  • L’imprenditore continua ad amministrare in maniera esclusiva
  • Ha la tutela del patrimonio di impresa/imprenditore
  • Solo su base volontaria
  • La privacy viene garantita
  • Non possono essere fatti decreti ingiuntivi
  • Durata 180gg (rapida)

I compiti degli amministratori dal 15 Luglio 2022 nell’ambito della Riforma CCII in concreto: obbligo di adeguati assetti organizzativi per tutte le aziende

Sulla base delle novità introdotte dalla nuova normativa gli amministratori devono in ogni caso:

  • creare l’adeguato assetto e fare il monitoraggio periodico di prevenzione della crisi d’impresa
  • redigere report infra annuali a data certa per difendere il patrimonio personale di soci e amministratori