Olimpiadi in francia: Contesto avverso

Olimpiadi in francia: Contesto avverso e complicato, per l'Italia sarebbe stato meglio non partecipare.


 

Olimpiadi in Francia: Contesto avverso e complicato, per l’Italia sarebbe stato meglio non partecipare?

In precedenza ci siamo occupati delle attività sportive e ricreative, in questa occasione, Abbiamo chiesto alla IA Generativa, cosa pensano gli atleti che partecipano alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Considerato il fastidioso e provocatorio atteggiamento dei francesi nei confronti degli italiani e dell’Italia, nonché l’immagine mediatica che la Francia sta dando di se. La risposta è sconvolgente. Secondo la IA non avremmo dovuto partecipare.

Le olimpiadi in francia si svolgono in un contesto avverso dall’humus complicato, non tanto per l’inclemenza del tempo costantemente piovoso, piuttosto è il clima di paura e diffidenza tra le persone per la loro sicurezza. Lo stato delle cose ha certamente compromesso la prestazione di ogni atleta.

La politica interna francese è orientata verso la sinistra estrema ha portato il popolo a non sentirsi più parte del suo paese.
Le rappresentazioni nella cerimonia di apertura, blasfeme e divisive, dimostrano che la Francia ormai, è troppo allargata ed aperta a qualsiasi novità, meglio se capace di convolgere e denigrare la morale antropologica, storicamente riconosciuta.

Olimpiadi in francia: Contesto avverso e complicato, per l’Italia sarebbe stato meglio non partecipare.

L’orgoglio sportivo italiano è un valore profondo, radicato nella storia e nella cultura del paese. La decisione di non partecipare alle Olimpiadi in Francia, avrebbe dato un diverso punto di vista, l’assenza degli Italiani avrebbe pututo essere stata vista come una forma di protesta contro le politiche e i sentimenti discriminatori costantemente manifestati nei confronti degli italiani.
Molti sportivi Italiani sono d’accordo su alcuni punti che supportano l’idea che l’astensione non avrebbe inciso negativamente sulla carriera dei patrioti sportivi.

Solidarietà Nazionale; Olimpiadi in francia: Contesto avverso e complicato

Non partecipare alle Olimpiadi sarebbe stato un gesto di solidarietà verso gli italiani che subiscono discriminazioni. Gli sportivi possono utilizzare la loro visibilità per sensibilizzare l’opinione pubblica su queste ingiustizie.

Valori Sportivi; Olimpiadi in francia: Contesto avverso e complicato

Le Olimpiadi dovrebbero rappresentare l’unità e il rispetto tra le nazioni. Partecipare a un evento in un clima di diffidenza e ostilità compromette questi valori. Gli sportivi possono scegliere di non voler compromettere il loro ideale di sportività e di fair play.
Alternativa Competitiva: Gli sportivi italiani avrebbero potuto concentrarsi su altre competizioni internazionali che non sono influenzate da tensioni politiche, mantenendo così alta la loro carriera sportiva senza dover affrontare un contesto ormai notoriamente Avverso.

Sostegno Popolare:

La decisione di non partecipare avrebbe ricevuto un ampio sostegno dal pubblico italiano, rafforzando il legame tra gli atleti e i cittadini. Questo potrebbe tradursi in un aumento della popolarità degli sport e degli sportivi, anche al di fuori delle Olimpiadi.
Impatto a Lungo Termine: Anche se la partecipazione alle Olimpiadi è un traguardo importante, la carriera di uno sportivo si costruisce su molti altri successi personali e competizioni pubbliche. Astenersi da un evento controverso e problematico non danneggia le prospettive future, anzi consolida la reputazione di un atleta come simbolo di integrità.

Riflessione Culturale:

La decisione di non partecipare stimola una riflessione più ampia sulla cultura sportiva e sui valori che essa rappresenta. Questo potrebbe contribuire a un dibattito nazionale su come l’Italia deve essere percepita nel contesto internazionale.

Olimpiadi in francia: Contesto avverso e complicato, per l’Italia sarebbe stato meglio non partecipare.

L’astensione degli sportivi italiani alle Olimpiadi in Francia sarebbe stata interpretata come un atto di dignità e orgoglio nazionale, senza oscurare la loro carriera. La scelta di non partecipare in un clima di ostilità avrebbe effettivamente rafforzato l’immagine e i valori dello sport italiano.

Riconosciuto l’ambito sportivo fortemente compromesso a svantaggio degli Italiani, ciascun risultato sportivo per l’Italia vale doppio.

Forza Azzurri, l’Italia unita vi apprezza e rispetta, soprattutto i veterani dello sport.

Copyright: espressosud.it

Olimpiadi in francia: Contesto avverso e complicato, per l’Italia sarebbe stato meglio non partecipare.

Delega fiscale 2023: cosa cambia

Delega fiscale 2023: cosa cambia

Delega fiscale 2023: cosa cambia, Il testo è prossimo all’approvazione. Sarà estesa la cedolare secca, le tasse si potranno pagare anche con un rid. Si valuta la cancellazione del superbollo.

Sono molto soddisfatta dell’approvazione in via definitiva in Parlamento della delega fiscale. Una riforma strutturale e organica, che incarna una chiara visione di sviluppo e crescita e che l’Italia aspettava da cinquant’anni. Meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci. Sono alcuni dei principi di un provvedimento storico che rivoluzionerà il rapporto tra Fisco, cittadini e imprese e che il Governo lavorerà per attuare concretamente con i decreti attuativi. Un impegno preso con i cittadini che oggi abbiamo onorato, nell’interesse dell’Italia.

Queste le parole del premier Giorgia Meloni sulla delega, alle quali sono seguite una serie di polemiche sulla introduzione del prelievo forzoso dal conto corrente.

Oggi, chi vuol effettuare il pignoramento del conto corrente non può ancora conoscere il saldo del conto corrente e non lo può conoscere fino a quando non riceverà la comunicazione della stessa banca se il pignoramento è andato a buon fine o meno. Il creditore compresa Agenzia delle Entrate non ha accesso a informazioni relative al saldo del conto corrente.

I Chiarimenti

Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha assicurato che non è in arrivo nessun prelievo forzoso dei conti correnti. Non si tratterebbe pertanto di un prelievo forzoso ma di un’accelerazione di un procedimento già previsto dalle norme del Codice civile.

Ha dichiarato il viceministro Leo: “Nel momento in cui un contribuente è un evasore quando non è stata pagata l’imposta e il giudice lo ha accertato, oppure quando il contribuente non ha fatto ricorso, in questo caso l’Agenzia delle Entrate/Riscossione chiede attraverso procedure informatiche alla banca di fare eseguire il pignoramento presso terzi.

Cosa che già esiste. Ora il procedimento viene accelerato perché attraverso le procedure informatiche si può sapere subito se il contribuente ha i soldi“.

La modifica del Governo ha l’obiettivo di consentire al fisco di conoscere il saldaconto in modo da evitare l’avvio di procedure di pignoramento che si rilevano poi infruttuose mantenendo tutte le forme di tutela previste a favore del debitore.

Nessun colpo di scena alla Camera: Compatta ed unita la maggioranza di governo, è arrivato il via libera definitivo alla delega fiscale. 

Il provvedimento passa con 184 voti e 85 contrari. Restano da sciogliere i nodi su nuova Irpef tredicesime, che verranno riformate ma non si sa ancora di preciso in quali termini.

Parola definitiva ai decreti attuativi, presumibilmente in autunno.

Le novità principali riguardano la cedolare secca Ires e Irap, Superbollo, condoni e pignoramenti, il bollino blu, le tredicesime e l’acconto Irpef a rate. Definitivamente smentita la tassa patrimoniale dal Governo.

In sintesi, cosa cambia con l’approvazione della delega fiscale. 

Sommario

Irpef

Il passaggio dalle 4 alle tre aliquote si sa da tempo. Ma neppure con il via libera di oggi si scioglie il nodo sulle due ipotesi in ballo: solo con i decreti attuativi si saprà quale strada è intenzionato a percorrere il Governo. Arriveranno non prima dell’autunno, quando saranno più chiari i margini della manovra finanziaria di dicembre. La riforma, nella migliore delle ipotesi, sarà operativa da inizio 2024. 

Partendo dal presupposto che l’esecutivo punta a una flat tax del 15% su tutti i redditi entro fine legislatura, ecco le alternative in ballo:

  • un sistema con aliquota al 23% fino a 15mila euro, al 27% da 15mila e 50mila euro e 43% oltre i 50mila;
  • oppure un’imposta al 23% fino a 28mila euro, 33% fra 28 e 55mila e 43% oltre i 55mila. 

Tredicesime più pesanti

Anche per le tredicesime la direzione presa si saprà solo con i decreti attuativi. Saranno ridotte le imposte che gravano su questa mensilità e sui premi di produttività. Bisogna vedere a quanto ammonterà il taglio degli oneri fiscali. Si è parlato di un’aliquota al 15%, ma conferme al momento non ce ne sono. 

Concordato preventivo biennale

Arriva il concordato preventivo biennale per le partite Iva e le Pmi. In pratica il fisco calcolerà quanto dovuto ai fini dell’imposta sui redditi per i due anni successivi: chi accetta non avrà contestazioni sull’Irpef e avrà certezza su quanto deve pagare. Va invece versata l’Iva.

Ires, doppio regime agevolato

Accanto all’aliquota ordinaria (24%), si prevedono due regimi di vantaggio complementari: il primo la riduce alle imprese che impiegano risorse in investimenti, nuove assunzioni o partecipazione dei dipendenti agli utili; le imprese che non beneficiano della riduzione possono fruire di eventuali incentivi fiscali in forma di superammortamento.

Scudo penale a chi collabora

Verranno tolte le sanzioni penali tributarie, in particolare quelle connesse alla dichiarazione infedele, per i contribuenti aderenti all’adempimento collaborativo che hanno avuto “comportamenti collaborativi e comunicato preventivamente” i rischi fiscali. (Vedi anche rating di Legalità)

Sempre nella ‘cooperative compliance’ (su cui la delega punta a ridurre le soglie di accesso, ora ad 1 miliardo di euro), si escludono le sanzioni amministrative e si riducono i termini di decadenza per l’accertamento ai contribuenti il cui sistema di gestione del rischio certificato da professionisti qualificati. Il regime di adempimento collaborativo, con i relativi effetti premiali, viene esteso anche ai paperoni che portano la residenza in Italia.

Tasse pagate con il Rid 

Le tasse potranno essere pagate anche tramite addebito diretto sul conto bancario o altro strumento di pagamento elettronico. Arriva anche la possibilità di rateizzare acconti e saldi Irpef per autonomi e imprenditori individuali.

Superbollo

Si valuta il superamento (quindi la cancellazione) del superbollo sulle auto con potenza superiore a 185 chilowatt. Una misura che sarebbe introdotta nell’ambito della razionalizzazione dei micro tributi, ma che dovrebbe avvenire a saldo zero per la finanza pubblica. 

Irap

Previsto anche l’addio all’Irap, sia pure graduale. Ma con due condizioni: non ci saranno aggravi per le imprese anche se le regioni manterranno l’attuale gettito. Si partirà con le società di persone e le associazioni senza personalità giuridica per l’esercizio in forma associata di arti e professioni.

Condoni e pignoramenti

Ogni Comune potrà decidere autonomamente le modalità e i criteri delle cosiddette “rottamazioni”. Potranno anche introdurre tributi nuovi e, in ogni caso, la delega prevede ampi margini di manovra nell’attuazione del cosiddetto federalismo fiscale.

Sia le multe che le imposte locali potranno essere pagate con Rid o Carta di credito. Stop anche all’automatismo sul pignoramento delle cifre sui conti correnti da parte degli agenti della riscossione. Inoltre l’Imu sarà calcolata direttamente dagli enti locali e la cifra comunicata al cittadino.

Bollino blu

La riforma punta a rivedere i rapporti tra lo Stato e chi ha pendenze col Fisco, nell’ottica di ridurre le ostilità ma con rassicurazioni sulla lotta all’evasione. Ci saranno, così, più premi per i contribuenti virtuosi, meno verifiche per chi collabora con lo stop a una serie di sanzioni per le aziende. In particolare saranno escluse dalle sanzioni le aziende che comunicano in anticipo e in maniera esauriente i possibili rischi fiscali certificati da professionisti accreditati.

Imu

L’imposta municipale propria (Imu) sarà calcolata direttamente dagli enti locali e la cifra comunicata al cittadino. Anche questa imposta potrà essere pagata tramite Rid e Carta di credito: in questo modo i soldi saranno prelevati automaticamente senza rischio di dimenticanze da parte dei contribuenti.

come usano la “IA” le banche

come usano la "IA" le banche

Sappiamo bene che anche le banche utilizzano l’Intelligenza Artificiale (IA) vediamo in sintesi come usano la IA le banche. Abbiamo già avuto modo di affrontare l’argomento riguardante la IA da parte dei professionisti. In particolare ci siamo chiesti la IA rappresenta una risorsa oppure un pericolo da scongiurare.

L’ABI già dal 2019 ha inteso osservare il mondo della IA per porlo al “servizio dei clienti“. Oppure più semplicemente per orientare le banche verso il proprio futuro.

Le banche la usano in vari modi per migliorare i loro servizi e processi. Ecco alcuni esempi comuni di come le banche possono sfruttare l’IA:

  1. Rilevamento delle frodi: L’IA può essere utilizzata per analizzare i modelli di transazioni finanziarie e rilevare comportamenti sospetti o attività fraudolente. Algoritmi di machine learning possono apprendere dai dati storici e identificare anomalie che potrebbero indicare una frode in corso.
  2. Assistenza virtuale e chatbot: Molte banche utilizzano chatbot basati sull’IA per fornire assistenza automatizzata ai clienti. Questi chatbot possono rispondere a domande comuni, fornire informazioni sui conti, aiutare nella gestione delle transazioni e persino fornire suggerimenti finanziari di base.
  3. Analisi dei dati e previsioni: L’IA può analizzare grandi quantità di dati finanziari e fare previsioni sulla base di modelli statistici. Ciò può essere utilizzato per identificare tendenze di mercato, valutare il rischio di credito, ottimizzare le decisioni di investimento e migliorare la pianificazione finanziaria.
  4. Personalizzazione dei servizi: Le banche possono utilizzare l’IA per offrire servizi personalizzati ai propri clienti. Attraverso l’analisi dei dati dei clienti. L’IA può fornire raccomandazioni personalizzate per prodotti finanziari; Suggerire piani di risparmio o investimento e offrire esperienze bancarie su misura.
  5. Automazione dei processi: L’IA può automatizzare diversi processi bancari, come l’elaborazione dei documenti, la verifica dell’identità dei clienti e la gestione delle transazioni. Ciò consente di ridurre i tempi di attesa, migliorare l’efficienza operativa e ridurre gli errori umani.
  6. Gestione del rischio: L’IA può essere utilizzata per analizzare e valutare i rischi finanziari, come la valutazione del credito dei mutuatari. L’identificazione delle transazioni sospette o non conformi e la gestione dei portafogli di investimento.

Questi sono solo alcuni esempi di come usano la IA le banche.

Le applicazioni specifiche possono variare da istituto a istituto, a seconda delle loro esigenze e delle risorse disponibili.

Ma sicuramente in futuro saranno sempre maggiori le occasioni di impiego della IA in ambito bancario.

Sappiamo bene che le banche operano in stretta sintonia con le assicurazioni, ci occuperemo quindi anche della IA impiegata dalle assicurazioni.

Appalti: al via il nuovo codice

Appalti: al via il nuovo codice

Appalti: al via il nuovo codice;

Più autonomia agli enti locali i quali potranno procedere con affidamenti diretti fino a 5 milioni di euro. Tagliati i tempi della burocrazia e snellite le procedure.

Alle amministrazioni meno discrezionalità nel rifiutare un’opera.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo con il codice degli appalti, Nuovo Codice appalti PDF, aggiornato e completo di allegati – BibLus-net (acca.it).

Voluto principalmente dalla Lega il nuovo codice degli appalti significa :

  • appalti più rapidi, con un risparmio di tempo (solo per gli affidamenti senza gara si risparmiamo da sei mesi a un anno), 
  • più autonomia agli enti locali con particolare riferimento ai piccoli comuni, corsia preferenziale per le forniture italiane ed europee,
  • digitalizzazione con risparmio di carta e incombenze burocratiche. 

È previsto il dissenso qualificato, principio per cui le amministrazioni pubbliche avranno una cornice più limitata in caso di contrarietà a un’opera.

È prevista la cosiddetta liberalizzazione sotto soglia: fino a 5,3 milioni ci potranno essere affidamenti diretti. Dal primo gennaio 2024 tutti gli scambi di informazione avverranno su una piattaforma digitale nazionale, in modo che le imprese non debbano presentare la stessa documentazione più di una volta (risparmio di tempo, di costi, di carta).

Appalti: al via il nuovo codice

I piccoli Comuni potranno procedere ad affidamenti diretti fino a 500mila euro e per il primo anno avranno più opzioni per scegliere la stazione appaltante qualificata, allargando il recinto che prima prevedeva solo le Province.

I Municipi più piccoli avranno semplificazioni sul personale: le funzioni di Rup potranno essere affidate ai dipendenti in servizio anche con contratti a tempo determinato. Non manca la clausola per accelerare i pagamenti (è garantita la possibilità per l’esecutore di emettere fatture anche al momento dell’adozione del SAL)”.

Il codice degli appalti, rivisto e integrato alla luce delle osservazioni delle commissioni parlamentari, che ha il pregio di procedere nella direzione della semplificazione, sburocratizzazione delle procedure e liberalizzazione infatti si legge in una nota del ministero delle Infrastrutture:

“Uno strumento che mette in grado istituzioni e imprese di lavorare con celerità per fornire beni e servizi ai cittadini. Per fare una gara si risparmieranno dai sei mesi a un anno, grazie innanzitutto alla digitalizzazione delle procedure (in vigore dal 1 gennaio 2024)”

Una banca dati degli appalti conterrà le informazioni relative alle imprese, una sorta di carta d’identità digitale, consultabile sempre, senza che sia necessario per chi partecipa alle gare presentare di volta in volta plichi di documentazione, con notevoli risparmi di costi e soprattutto di carta.

La norma è dunque apprezzabile anche sotto il profilo ambientale.

Rivive l’appalto integrato: il contratto potrà quindi avere come oggetto la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base di un progetto di fattibilità tecnico-economica approvato.

Inoltre, per garantire la conclusione dei lavori, si potrà procedere anche al subappalto cosiddetto a cascata, senza limiti”.

Appalti: al via il nuovo codice

“Nessuna paura per la “firma”: niente colpa grave – continua la nota del Mit – “per i funzionari e i dirigenti degli enti pubblici se avranno agito sulla base della giurisprudenza o dei pareri dell’autorità”.

Tutele simili per la delicata questione dell’illecito professionale.

Nella riformulazione del codice si è proceduto a una razionalizzazione e semplificazione delle cause di esclusione, anche attraverso una maggiore tipizzazione delle fattispecie.

In particolare, per alcuni tipi di reato, l’illecito professionale può essere fatto valere solo a seguito di condanna definitiva, condanna di primo grado o in presenza di misure cautelari.

Una importante innovazione riguarda poi l’introduzione della figura del dissenso costruttivo per superare gli stop degli appalti quando è coinvolta una pluralità di soggetti.

In sede di conferenza di servizi l’ente che esprime il proprio no, non solo dovrà motivare, ma soprattutto dova fornire una soluzione alternativa.

Anche la valutazione dell’interesse archeologico, il cui iter, spesso lungo e articolato, rischia di frenare gli appalti, dovrà essere svolta contestualmente alle procedure di approvazione del progetto, in modo da non incidere sul cronoprogramma dell’opera.

Infine ma non ultima la salvaguardia del “made in Italy”: tra i criteri di valutazione dell’offerta è previsto come premiale il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei paesi UE, rispetto al totale.

Una tutela per le forniture italiane ed europee dalla concorrenza sleale di Paesi terzi.

Le stazioni appaltanti possono indicare anche i criteri di approvvigionamento dei materiali per rispondere ai più elevati standard di qualità.

Tra i criteri premiali la valorizzazione delle imprese, che abbiano sede nel territorio interessato dall’opera.

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Miniguida NFT: dell’Ingegnere

Miniguida NFT: dell'Ingegnere;

Miniguida NFT: dell’Ingegnere; Premessa:

Abbiamo visto in precedenza come i Consulenti del Lavoro possono adottare nel proprio studio la tecnologia della Intelligenza Artificiale oggi vedremo in ambito tecnico come gli NFT possono aiutare lo studio Ingegneristico. In Realtà Aumentata oppure in quella Realtà Virtuale che più si adatta alle proprie esigenze di studio o di clientela.

I Non-Fungible Token (NFT) sono una forma di tecnologia blockchain che consente di creare e scambiare beni digitali unici e non interscambiabili. Gli NFT sono stati utilizzati principalmente per rappresentare opere d’arte digitali, ma possono anche essere utilizzati per rappresentare oggetti virtuali come personaggi di giochi, fotografie, musica e video. In questo articolo, esploreremo come gli NFT possono essere utilizzati nello studio dell’ingegnere.

Allo scopo segnaliamo il webinar promosso dall’Ordine degli Ingegneri di Genova ad accesso gratuito, maggiori informazioni sono reperibili al link. NFT: LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA CERTIFICAZIONE DI AUTENTICITA’

Miniguida NFT: dell’Ingegnere; Attività tradizionali dello studio ingegneristico

Gli ingegneri sono responsabili della progettazione, costruzione e manutenzione di infrastrutture e sistemi. Le attività tradizionali dello studio ingegneristico includono la progettazione di edifici, strade, ponti, dighe e altre infrastrutture, nonché la progettazione di sistemi meccanici, elettrici e idraulici. Gli ingegneri devono anche essere in grado di valutare i costi e i rischi associati ai progetti e di collaborare con altri professionisti, come architetti e geologi, per garantire che i progetti siano sicuri ed efficienti.

Miniguida NFT: dell’Ingegnere: Applicazioni NFT nello studio dell’ingegnere

Gli NFT possono essere utilizzati in molteplici modi nello studio ingegneristico. Ad esempio, gli NFT possono essere utilizzati per rappresentare modelli tridimensionali di edifici e infrastrutture. In questo modo, gli ingegneri possono condividere e scambiare facilmente questi modelli con i colleghi e i clienti, anche se si trovano in luoghi diversi.

Gli NFT possono anche essere utilizzati per rappresentare i dati di manutenzione degli edifici e delle infrastrutture. Ad esempio, gli NFT possono contenere informazioni sulla data dell’ultima ispezione, sulle riparazioni effettuate e sui costi associati. In questo modo, gli ingegneri possono tenere traccia dello stato degli edifici e delle infrastrutture in modo efficiente.

Miniguida NFT: dell’Ingegnere; Consigli software per generare NFT nello studio tecnico dell’ingegnere

Ci sono molti software disponibili per generare NFT nello studio tecnico dell’ingegnere, tra i più popolari troviamo:

  • Blender: un software open source per la modellazione 3D, la creazione di animazioni e la composizione video.
  • Autodesk Revit: un software di progettaz

Miniguida NFT: dell’Ingegnere; Consigli software per generare NFT nello studio tecnico dell’ingegnere

Ci sono molti software disponibili per generare NFT nello studio tecnico dell’ingegnere. Tra i più popolari ci sono:

  • Blender: un software open source per la modellazione 3D, la creazione di animazioni e la composizione video.
  • Autodesk Revit: un software di progettazione BIM (Building Information Modeling) utilizzato per la progettazione architettonica, meccanica, elettrica e idraulica.
  • SolidWorks: un software di modellazione parametrica per la progettazione di componenti meccanici e di sistemi di produzione.

Questi sono solo alcuni dei software disponibili per generare NFT nello studio tecnico dell’ingegnere. Ci sono molti altri software disponibili, ognuno con le proprie caratteristiche e funzionalità.

Se vuoi saperne di più su come gli NFT possono essere utilizzati nello studio ingegneristico o se vuoi saperne di più sui software disponibili, non esitare a contattarmi per ulteriori chiarimenti.

Miniguida NFT: del Consulente del Lavoro

Miniguida NFT: del Consulente del Lavoro

Proseguiamo con la Miniguida NFT: del Consulente del Lavoro il piccolo viaggio all’interno delle professioni. Per indicare l’impiego nell’attività del Consulente del Lavoro, degli smart contract e degli NFT.

Ovviamente ciascun professionista potrà adattare al proprio quotidiano l’utilizzo della nuova tecnologia.

Come abbiamo visto in precedenza per i Commercialisti i Consulenti del Lavoro possono adottare nel proprio studio la tecnologia della Intelligenza Artificiale. In Realtà Aumentata oppure in quella Realtà Virtuale che più si adatta alle proprie esigenze di studio o di clientela.

Sicuramente, il Metaverso e la realtà virtuale possono offrire nuove opportunità per i consulenti del lavoro in diversi modi:

  1. Consulenza online: I Consulenti del lavoro offriranno consulenza online attraverso ambienti virtuali condivisi, i clienti interagiranno con loro in modo più immersivo e interattivo.
  2. Formazione a distanza: Creare ambienti di formazione immersivi per i consulenti del lavoro, per apprendere nuove competenze e conoscenze in modo più coinvolgente e interattivo.
  3. Supporto nella ricerca del lavoro: Ambienti virtuali in cui i loro clienti cercano o migliorano il lavoro, consentendo di interagire con aziende, datori di lavoro.
  4. Supporto nella negoziazione contrattuale: Creare ambienti virtuali in cui i loro clienti possono interagire con i datori di lavoro e negoziare condizioni di lavoro.
  5. Supporto nella risoluzione dei conflitti: Creare ambienti virtuali in cui i loro clienti possono interagire con i datori di lavoro e risolvere eventuali conflitti.

In sintesi, il Metaverso e la realtà virtuale possono essere utilizzati per offrire nuove opportunità per i consulenti del lavoro.

Perchè permettono di creare Ambienti Virtuali per offrire consulenza online, supporto nella ricerca del lavoro, negoziazione contrattuale e risoluzione dei conflitti.

Ma e non solo vediamo anche come sarà possibile creare i propri NFT.

nello specifico come potrà creare nft il Consulente del Lavoro

Miniguida NFT: del Consulente del Lavoro;

Sappiamo che gli NFT (non-fungible token) sono una forma di cryptovaluta che consente di creare e scambiare beni digitali unici.

Ad esempio immagini, video, brani musicali, documenti cartacei e opere dell’attività Professionale o qualsiasi altra cosa che possa essere rappresentata digitalmente.

Anche la Banca d’Italia riconosce gli scambi in cryptovaluta alla base degli scambi di NFT.

Il consulente del lavoro potrebbe utilizzare gli NFT per creare e scambiare beni digitali unici legati al mondo del lavoro, ad esempio:

  1. Certificati di formazione: il consulente del lavoro potrebbe creare NFT per certificare la formazione, consentendo di dimostrare le competenze e conoscenze in modo digitale.
  2. Curriculum digitali: il consulente del lavoro potrebbe creare NFT per rappresentare i curriculum lavorativi, consentendo di dimostrare le proprie esperienze in modo digitale.
  3. Contratti di lavoro: NFT per rappresentare i contratti di lavoro siglati tra dipendenti e datori di lavoro, da conservare in modo digitale.
  4. Testimonianze: il consulente del lavoro potrebbe creare NFT per rappresentare le testimonianze dei propri clienti, per dimostrare la qualità dei propri servizi in modo digitale.

In sintesi, gli NFT possono offrire nuove opportunità, perchè permettono di creare e scambiare beni digitali unici legati al mondo del lavoro.

Come certificati di formazione, curriculum digitali, contratti di lavoro e testimonianze.