Il nuovo blog amministrativo e fiscale. Semplice e chiaro!
Categoria: Italia
La categoria “Italia” comprende una vasta gamma di argomenti relativi al Paese stesso.
Alla sua cultura, alla sua storia, alla sua politica, alla sua economia, allo sviluppo tecnico ed alla sua società.
Ecco cosa può includere questa categoria:
Leggi e Normative:
Questo aspetto riguarda le leggi, i decreti, i regolamenti e le disposizioni giuridiche.
Che regolano la vita all’interno del territorio italiano. Ciò può includere le leggi costituzionali, le leggi ordinarie, i decreti legislativi, i regolamenti ministeriali e altre normative.
Politica:
Questa sezione comprende gli argomenti relativi alla politica italiana.
Inclusi i partiti politici, le elezioni, le istituzioni governative, i processi decisionali e le politiche pubbliche adottate a livello nazionale e locale.
Economia:
Questo aspetto riguarda l’economia italiana, compresi i settori industriali, il commercio internazionale, le politiche economiche, il lavoro e l’occupazione, il sistema bancario e finanziario. Nonché le relazioni economiche con altri paesi.
Cultura e Storia:
Questa sezione include argomenti relativi alla cultura italiana.
Alla sua storia, alla letteratura, all’arte, alla musica, al cibo, alla moda e ad altri aspetti culturali che caratterizzano il Paese e la sua identità.
Turismo e Attrazioni:
Questo aspetto riguarda il turismo in Italia. Inclusi i luoghi di interesse storico, artistico e culturale, le attrazioni turistiche, le città d’arte, le località balneari, i parchi naturali e altri siti di interesse turistico.
Società e Stili di Vita:
Questa sezione comprende argomenti relativi alla società italiana. Inclusi gli stili di vita, le tradizioni, le abitudini alimentari, la religione, la demografia, l’istruzione, la sanità, il benessere sociale e altri aspetti della vita quotidiana.
In sintesi, la categoria “Italia” comprende una vasta gamma di argomenti. Che spaziano dalla legislazione e dalla politica all’economia, alla cultura, alla storia, al turismo, alla società e agli stili di vita nel Paese.
Considerato il fastidioso e provocatorio atteggiamento dei francesi nei confronti degli italiani e dell’Italia, nonché l’immagine mediatica che la Francia sta dando di se. La risposta è sconvolgente. Secondo la IA non avremmo dovuto partecipare.
Le olimpiadi in francia si svolgono in un contesto avverso dall’humus complicato, non tanto per l’inclemenza del tempo costantemente piovoso, piuttosto è il clima di paura e diffidenza tra le persone per la loro sicurezza. Lo stato delle cose ha certamente compromesso la prestazione di ogni atleta.
La politica interna francese è orientata verso la sinistra estrema ha portato il popolo a non sentirsi più parte del suo paese.
Le rappresentazioni nella cerimonia di apertura, blasfeme e divisive, dimostrano che la Francia ormai, è troppo allargata ed aperta a qualsiasi novità, meglio se capace di convolgere e denigrare la morale antropologica, storicamente riconosciuta.
Olimpiadi in francia: Contesto avverso e complicato, per l’Italia sarebbe stato meglio non partecipare.
L’orgoglio sportivo italiano è un valore profondo, radicato nella storia e nella cultura del paese. La decisione di non partecipare alle Olimpiadi in Francia, avrebbe dato un diverso punto di vista, l’assenza degli Italiani avrebbe pututo essere stata vista come una forma di protesta contro le politiche e i sentimenti discriminatori costantemente manifestati nei confronti degli italiani.
Molti sportivi Italiani sono d’accordo su alcuni punti che supportano l’idea che l’astensione non avrebbe inciso negativamente sulla carriera dei patrioti sportivi.
Solidarietà Nazionale; Olimpiadi in francia: Contesto avverso e complicato
Non partecipare alle Olimpiadi sarebbe stato un gesto di solidarietà verso gli italiani che subiscono discriminazioni. Gli sportivi possono utilizzare la loro visibilità per sensibilizzare l’opinione pubblica su queste ingiustizie.
Valori Sportivi; Olimpiadi in francia: Contesto avverso e complicato
Le Olimpiadi dovrebbero rappresentare l’unità e il rispetto tra le nazioni. Partecipare a un evento in un clima di diffidenza e ostilità compromette questi valori. Gli sportivi possono scegliere di non voler compromettere il loro ideale di sportività e di fair play.
Alternativa Competitiva: Gli sportivi italiani avrebbero potuto concentrarsi su altre competizioni internazionali che non sono influenzate da tensioni politiche, mantenendo così alta la loro carriera sportiva senza dover affrontare un contesto ormai notoriamente Avverso.
Sostegno Popolare:
La decisione di non partecipare avrebbe ricevuto un ampio sostegno dal pubblico italiano, rafforzando il legame tra gli atleti e i cittadini. Questo potrebbe tradursi in un aumento della popolarità degli sport e degli sportivi, anche al di fuori delle Olimpiadi.
Impatto a Lungo Termine: Anche se la partecipazione alle Olimpiadi è un traguardo importante, la carriera di uno sportivo si costruisce su molti altri successi personali e competizioni pubbliche. Astenersi da un evento controverso e problematico non danneggia le prospettive future, anzi consolida la reputazione di un atleta come simbolo di integrità.
Riflessione Culturale:
La decisione di non partecipare stimola una riflessione più ampia sulla cultura sportiva e sui valori che essa rappresenta. Questo potrebbe contribuire a un dibattito nazionale su come l’Italia deve essere percepita nel contesto internazionale.
Olimpiadi in francia: Contesto avverso e complicato, per l’Italia sarebbe stato meglio non partecipare.
L’astensione degli sportivi italiani alle Olimpiadi in Francia sarebbe stata interpretata come un atto di dignità e orgoglio nazionale, senza oscurare la loro carriera. La scelta di non partecipare in un clima di ostilità avrebbe effettivamente rafforzato l’immagine e i valori dello sport italiano.
Riconosciuto l’ambito sportivo fortemente compromesso a svantaggio degli Italiani, ciascun risultato sportivo per l’Italia vale doppio.
Forza Azzurri, l’Italia unita vi apprezza e rispetta, soprattutto i veterani dello sport.
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Olimpiadi in francia: Contesto avverso e complicato, per l’Italia sarebbe stato meglio non partecipare.
Sempre più banche sviluppano i loro algoritmi per sfruttare a pieno l’Intelligenza artificiale nel credit scoring.
Ci siamo già occupati del credit scoring ma in quella occasione ci occupammo della prevenzione della crisi aziendale e degli indici utili alla particolare analisi di bilancio.
Ci accompagna nella lettura chat.openai.io GPT 3.5.
Introduzione e Importanza del Credit Scoring
Le banche hanno adottato sempre più l’intelligenza artificiale (AI) e il machine learning per valutare il rischio nei processi di C.S.. Questi approcci offrono numerosi vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali, come evidenziato dalla recente ricerca della Banca d’Italia. “N. 721 – Intelligenza artificiale nel credit scoring: analisi di alcune esperienze nel sistema finanziario italiano“ In particolare, la questione della discriminazione etnica e di genere è stata oggetto di analisi approfondita. I risultati indicano che l’uso dell’AI nel C.S. non aumenta in alcun modo la discriminazione. L’importanza del credit scoring nell’ambito finanziario è fondamentale, poiché consente alle banche di valutare l’affidabilità creditizia dei clienti, facilitando decisioni cruciali sull’erogazione di prestiti, finanziamenti, rinnovi, sconti e qualsiasi altra operazione si richiede alla banca
Concetto e Funzionamento del Credit Scoring
Il C.S. è un processo statistico utilizzato dalle istituzioni finanziarie per valutare la solvibilità dei clienti. Si basa su una serie di informazioni riguardanti il richiedente e il finanziamento richiesto, fornendo un punteggio che indica il rischio di insolvenza. Questo punteggio influenza la decisione della banca riguardo all’approvazione del prestito o del finanziamento. Le informazioni considerate includono il reddito del cliente, la natura e l’importo del finanziamento, il bene da finanziare e il livello di indebitamento.
Fattori Determinanti del Credit Scoring
Alcuni fattori chiave influenzano il merito creditizio di un individuo, tra cui il reddito, la solidità finanziaria nel periodo di prestito, il livello di indebitamento e la storia creditizia passata, inclusi eventuali precedenti insolvenze o ritardi nei pagamenti. Le banche esaminano anche la reputazione finanziaria del cliente, valutando i dati registrati nelle centrali rischi. Questi elementi contribuiscono a una valutazione completa della solvibilità del richiedente. Da parte dell’algoritmo impiegato nell’esame dei dati.
Ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel Credit Scoring
L’intelligenza artificiale e il machine learning hanno rivoluzionato il settore del C.S., consentendo alle banche di analizzare grandi quantità di dati in modo rapido ed efficiente. Questi algoritmi possono identificare modelli e correlazioni nascoste nei dati, migliorando la precisione delle valutazioni di rischio. È essenziale monitorare e regolamentare attentamente l’uso di tali tecnologie per garantire l’equità e la trasparenza nel processo decisionale.
Conclusioni e Considerazioni Finali
In conclusione, l’adozione dell’intelligenza artificiale nel credit scoring offre notevoli vantaggi, tra cui una valutazione più accurata del rischio e una maggiore efficienza operativa. Resta fondamentale mantenere l’attenzione costante sulla questione della discriminazione e della privacy per garantire che il processo di valutazione sia equo e trasparente per tutti i clienti. L’evoluzione del credit scoring continuerà a essere influenzata dall’avanzamento delle tecnologie e dalle sfide emergenti nel settore finanziario, richiedendo una gestione attenta e una regolamentazione adeguata per garantire il suo ruolo cruciale nel facilitare l’accesso al credito in modo responsabile e sostenibile.
Nell’era in cui viviamo, anche la materia e l’arte assumono il loro ruolo digitale.
Il ruolo degli influencer sui social media è diventato sempre più predominante. Molti di questi veri e propri individui.
Hanno guadagnato e guadagnano un seguito massiccio e un’influenza significativa, che spazia dalle opinioni di moda e stile di vita. Fino alla politica e alle questioni sociali.
Tuttavia, nonostante il loro successo e la loro popolarità, gli influencer sono spesso oggetto di critiche da parte dei giornalisti tradizionali. Questo articolo si propone di esaminare le ragioni dietro questo fenomeno e di analizzare le dinamiche complesse tra influencer e giornalisti.
Competizione per l’attenzione
I giornalisti tradizionali hanno tradizionalmente monopolizzato l’attenzione del pubblico come principali fonti di informazione. Tuttavia, con l’avvento dei social media e la crescente popolarità degli influencer, c’è stata una frammentazione dell’attenzione.
Gli influencer hanno ora accesso a un vasto pubblico che una volta era riservato ai giornalisti. Questa competizione per l’attenzione può portare i giornalisti a vedere gli influencer come una minaccia alla loro influenza e al loro status.
Credibilità e Etica
Uno dei principali argomenti sollevati dai giornalisti contro gli influencer riguarda la credibilità e l’etica. Mentre i giornalisti tradizionali sono tenuti a seguire rigorosi standard etici e a fornire notizie accurate e verificate.
Gli influencer spesso operano in un contesto meno regolamentato. Ciò solleva preoccupazioni sulla morale e la veridicità delle informazioni condivise dagli influencer e sulla loro potenziale manipolazione delle opinioni del pubblico a fini personali o di lucro. Di recente il caso “Ferragni” ha dimostrato che tutte le preoccupazioni sono più che fondate.
Conflitto di Interessi
Un’altra critica comune è il sospetto di conflitto di interessi tra gli influencer e le aziende o i marchi con cui collaborano. Molti influencer guadagnano attraverso sponsorizzazioni e partnership con famosi marchi, il che solleva domande sulla loro capacità di fornire recensioni obiettive e trasparenti dei prodotti o dei servizi che promuovono. Non solo i giornalisti possono percepire questa pratica come una minaccia all’obiettività e all’indipendenza dell’informazione.
Ruolo dell’Influenza nel Pluralismo dei Media
Nonostante le critiche, gli influencer hanno anche contribuito a diversificare il panorama mediatico. Offrono prospettive uniche e accessibili su una vasta gamma di argomenti. Che possono essere più vicine ai loro follower rispetto alle notizie tradizionali. Tuttavia, ciò solleva la questione di come bilanciare la diversità delle voci con la necessità di garantire l’accuratezza e l’integrità delle informazioni.
La Potenza della Narrazione Personale
Gli influencer spesso si distinguono per la loro capacità di creare narrazioni personali coinvolgenti e autentiche. Questo li rende estremamente persuasivi e influenti, specialmente tra i giovani e le generazioni più digitali. I giornalisti possono percepire questa abilità come una minaccia alla loro autorità nel formare l’opinione pubblica e nella creazione di narrazioni su eventi e questioni.
La relazione tra giornalisti e influencer
È complessa e in continua evoluzione. Mentre alcuni vedono gli influencer come una minaccia al giornalismo tradizionale, altri li considerano complementari e in grado di arricchire il panorama mediatico. È chiaro che entrambi hanno un ruolo importante nel plasmare il dibattito pubblico e influenzare le opinioni.
Tuttavia, la sfida rimane nel trovare un equilibrio tra la libertà di espressione e l’etica giornalistica, garantendo che il pubblico abbia accesso a informazioni accurate, diverse ma formative ed affidabili.
La trasformazione digitale nel settore assicurativo è evidente grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale (IA). Un’indagine ISVASS del febbraio 2023 ha evidenziato l’ampio impiego di algoritmi di Machine Learning da parte delle assicurazioni. La Miniguida NFT si è focalizzata su varie figure professionali :
Ora esploriamo l’impatto dell’IA nel settore assicurativo.
Sommario: L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il funzionamento delle compagnie assicurative, offrendo nuove opportunità e sfide.
La Miniguida NFT si concentra su:
Agenti virtuali intelligenti:
Chatbot basati su IA gestiscono richieste di routine, migliorando la soddisfazione del cliente e riducendo il carico di lavoro umano.
Applicazioni specifiche dell’IA nel settore assicurativo:
Elaborazione dei sinistri: Sistemi basati su IA semplificano e accelerano l’elaborazione delle richieste di indennizzo, migliorando la soddisfazione del cliente.
Sottoscrizione e valutazione del rischio: L’IA analizza grandi quantità di dati, consentendo valutazioni più accurate del rischio e personalizzazione delle polizze.
Chatbot e assistenti virtuali: Automatizzano l’assistenza clienti, fornendo risposte rapide e precise.
Individuazione delle frodi: L’IA analizza dati per individuare potenziali frodi, contribuendo a risparmiare denaro agli assicuratori.
L’implementazione dell’IA presenta sfide, come garantire la privacy dei big data e affrontare questioni etiche e normative. Il settore assicurativo è comunque pronto a sperimentare ulteriori progressi e interazioni con l’evoluzione dell’IA. Per approfondimenti, è possibile contattare il blogger attraverso la form che segue.
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Una delle forme più antiche di finanziamento privato è il cosiddetto credito su pegno. Tornato in auge, negli ultimi tempi, a causa delle tante difficoltà economiche vissute da molte imprese. Oltre alle sempre maggiori difficoltà per l’accesso al credito bancario.
Vediamo come funziona il sistema per dare in garanzia qualsiasi bene mobile e/o immobile riservandosi l’uso ed il godimento. E comunque, ottenere un prestito ovvero una apertura straordinaria di credito bancario.
Ci occuperemo della normativa che disciplina il settore del credito bancario, quali sono le conseguenze se non si ripaga il debito contratto. Il meccanismo delle aste.
Quindi, valuteremo l’opportunità del credito su pegno, anche alla luce delle nuove tecnologie sugli smart contract ed il loro contenuto di patti ed immagini. I famigerati NFT (Non Fongible Token).
In fine segnaliamo le banche e le finanziarie che permettono di ottenere un piccolo prestito con il credito su pegno, almeno quelle principali. Le quali nonostante impieghino sempre più massicciamente la tecnologia in block chain non si prestano ancora alla realizzazione dei NFT.
Chi cerca una soluzione di questo tipo è ovviamente un soggetto in gravi difficoltà economiche, costretto ad impegnare un bene posseduto, in genere oro. Per ottenere un piccolo prestito da restituire in un secondo momento.
Il funzionamento del credito su pegno è semplice, si dà in garanzia un bene di norma mobile, si ottiene un finanziamento. E se non si restituisce il prestito, il bene impegnato viene venduto all’asta dalla banca o altro soggetto finanziatore.
In particolare all’articolo 1 del DL 59/2016, approvato dal parlamento il 29 giugno 2016 (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale). Sono definite tutte le caratteristiche di questo che appare come nuovo contratto.
In questo approfondimento vediamo chi può farlo, su quali beni, quali caratteristiche ha il contratto. In cosa consiste la nuova formalità del “registro dei pegni non possessori”.
Cercheremo anche di tracciare un profilo contrattuale per la block chain.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Quali le caratteristiche del contratto
Il contratto costitutivo, che può essere generato come NFT su block chain, a pena di nullità. Deve risultare da atto scritto e registrato con le seguenti caratteristiche:
data di stipula indicazione del creditore;
indicazione del debitore e dell’eventuale terzo concedente il pegno;
descrizione del bene dato in garanzia;
indicazione del valore di commercio ed ammontare del prestito;
indicazione del credito garantito;
indicazione dell’importo massimo garantito;
modalità di pagamento degli interessi;
scadenza del rimborso del credito.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Il registro dei pegni non possessori
Il contratto così redatto è opponibile ai terzi solo se iscritto nel registro informatizzato (“registro dei pegni non possessori”) tenuto dall’Agenzia delle entrate: l’iscrizione determina il grado della garanzia e consente l’opposizione del pegno ai terzi e nelle procedure concorsuali.
Attenzione: il pegno non possessorio non si costituisce con l’iscrizione nel registro. Essendo sufficiente la conclusione del contratto. L’iscrizione consente però di rendere la garanzia sul bene pubblica e opponibile ai terzi.
A seguito di tale adempimento, inoltre, il contratto sarà opponibile anche nelle procedure esecutive, oltre che in quelle concorsuali.
Il pegno non possessorio, anche se anteriormente costituito ed iscritto, non è opponibile a chi abbia acquistato con un precedente finanziamento. Un bene determinato che sia destinato all’esercizio dell’impresa e sia garantito da riserva della proprietà sul bene medesimo. Oppure da un pegno anche non possessorio, a condizione che il pegno non possessorio sia iscritto nel registro. E che al momento della sua iscrizione il creditore, informi i titolari della esistenza del precedente pegno non possessorio iscritto.
L’iscrizione deve indicare il creditore, il debitore, se presente il terzo datore del pegno, la descrizione del bene dato in garanzia e del credito garantito. Secondo quanto previsto dal comma 1 e. Per il pegno non possessorio che garantisce il finanziamento per l’acquisto di un bene determinato, la specifica individuazione del medesimo bene. L’iscrizione ha una durata di dieci anni, rinnovabile per mezzo di un’iscrizione nel registro effettuata prima della scadenza del decimo anno.
Tutte le specifiche del registro sono rimesse a un decreto del MEF da pubblicare entro i 30 giorni dalla conversione in legge del decreto legge.
Al registro dell’ AdE si affianca la block chain, la quale come sappiamo si presta a rendere univoca qualsiasi transazione e/o accordo, ogni transazione/accordo è rappresentata da un NFT.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
La garanzia del prestito è il bene dato in pegno
Il richiedente un prestito consegna alla banca, ma anche alcune finanziarie fanno credito su pegno. Un bene in garanzia il cui valore è sufficiente a coprire la richiesta di credito effettuata.
In cambio otterrà il prestito. Corrispondente ad un valore di stima, che andrà restituito in una certa data con in più gli interessi stabiliti ed eventuali spese dovute. Se vogliamo, il credito su pegno è una particolare forma di prestiti senza garanzie. Se per queste ultime intendiamo una busta paga od un reddito che sia.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Quali oggetti si possono impegnare
Naturalmente, le banche e le finanziarie che offrono credito su pegno tendono ad accettare in garanzia beni facilmente valutabili e vendibili. Se non si ripaga il prestito ottenuto.
Viene da sè che, soprattutto, si possono impegnare oggetti in metalli preziosi, monete, argenteria di casa, orologi di lusso e gioielli. Ovviamente, si possono impegnare anche i diamanti, ma aspettatevi una valutazione certo non a vostro favore.
Sono accettati anche altri beni di valore, come i tappeti, quadri, soprammobili e così via. L’importante è che abbiano un valore sufficiente a coprire il credito richiesto (vedremo più avanti come funziona la normativa del credito su pegno al riguardo).
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Valutazione del bene impegnato
È bene precisare che l’ammontare del prestito che concede una banca che fa servizio di credito su pegno. Non sarà mai equivalente al valore stimato del bene che andrete ad impegnare.
Vedremo poi come funziona la normativa del settore. Comunque la legge stabilisce un valore massimo del prestito che non può superare la soglia dei 4/5 del valore di stima dell’oggetto impegnato. Per quanto riguarda i beni preziosi, ed i 2/3 nel caso di altre tipologie di beni.
Quindi, se decidiamo di impegnare un’anello d’oro che il perito della banca stima con un valore di 1.000 euro. Il prestito che ci verrà concesso corrisponderà ad un massimo di 800 euro. Nel caso di una autovettura, per esempio, valutata 6.000 euro, otterremo un finanziamento fino a 4.000 euro.
La ragione di questi limiti per legge è data dal fatto che in mancanza di riscatto del bene da parte del proprietario. La banca, o finanziaria che sia, può recuperare dalla vendita del bene all’asta sia il capitale equivalente al prestito concesso che gli interessi previsti.
Per evitare di accettare una valutazione troppo bassa, se decidete di impegnare un oggetto in oro. Dovete farvi un’idea più precisa nel momento in cui decidete di impegnare un oggetto di tipo equivalente. Valutando se il valore stabilito dal perito della banca, o della finanziaria, rispecchia il reale valore del vostro bene.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Nessuna istruttoria e tempi veloci
Normalmente, quando si richiede un prestito presso una banca o una finanziaria. Viene svolta la cosiddetta istruttoria creditizia, con cui si valuta l’affidabilità del futuro debitore.
Nel caso del credito su pegno il bene consegnato fa da garanzia e quindi non è necessaria un’istruttoria o indagine patrimoniale, come la vogliamo chiamare. Questa caratteristica rende il prestito ottenuto con il credito su pegno particolarmente veloce, quasi istantaneo nella sostanza. I documenti necessari alla richiesta del finanziamento sono semplicemente un documento di identità ed il codice fiscale.
Una volta valutato il valore del pegno la banca rilascia una polizza al portatore. Con la data del riscatto del bene impegnato e l’indicazione degli interessi da pagare, vale a dire del costo del prestito. Il credito su pegno, dal punto di vista della velocità di erogazione del capitale richiesto, è l’alternativa principale ai prestiti cambializzati.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Durata e riscatto
Per legge il credito su pegno può avere una durata che va da un minimo di 3 mesi ad un massimo di un anno. In media, le banche che erogano questo servizio stabiliscono una durata di 6 mesi. Che si può successivamente anche rinnovare pagando gli interessi maturati e il diritto fisso di custodia.
Scaduto il termine del prestito, stabilito nella polizza al portatore. Il cliente debitore ha le due possibilità, seguono:
Riscatto del bene e restituzione del prestito;
Messa all’asta dell’oggetto impegnato.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
A chi conviene
Se per convenienza si intendono gli interessi, allora ci sentiamo di dire a nessuno! La verità è che il credito su pegno è considerato rischioso e quindi è costoso e non certo conveniente in genere. Ma può essere una soluzione per chi non può accedere al normale settore creditizio. Quindi è possibile superare i limiti di banche e finanziarie. Per chi non passerebbe la fase dell’istruttoria creditizia, perché non ha una busta paga, un reddito dimostrabile. Oppure ha avuto problemi nella restituzione di un precedente prestito ed è inserito in una lista di cattivi pagatori.
A questo proposito, vi consigliamo la nostra guida alle centrali di rischio. Dove troverete tutte le informazioni su quali sono e come funzionano le banche dati dei cattivi pagatori. Dalla Centrale rischi di Banca d’Italia ai vari SIC, come CRIF, il più diffuso nel nostro paese. Chi si trova in questa situazione, oltre ai prestiti cambializzati. può provare la strada del prestito tra privati. Oppure anche del Social Lending, il prestito tra privati online che sta prendendo piede sempre di più anche in Italia. In quest’ultimo caso qualche garanzia può essere richiesta, ma non è una regola fissa.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Normativa e legge del credito su pegno
Il credito su pegno viene disciplinato da una normativa risalente addirittura al 1938 ed ancora in vigore. Parliamo della Legge n° 745 del 10 maggio 1938, rivisitata soltanto con il D.LGS. 1 SETTEMBRE 1993, N. 385. La garanzia di pegno si applica su cose mobili. La normativa stabilisce anche durata minima e massima del prestito ed altre caratteristiche che andiamo ad elencare:
Durata;
Polizza al portatore;
Stima del bene;
Vendita all’asta;
Diritto di restituzione.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Divieto del patto commissorio
Un aspetto molto importante della normativa del credito su pegno. Riguarda la proprietà del bene nel momento in cui il debitore non restituisce il prestito ricevuto. L’argomento è decisivo, perché va a legiferare la differenza di prezzo tra la stima iniziale del bene. Ed il valore che lo stesso potrebbe avere al momento della vendita all’asta. Pensiamo, per esempio, ad un oggetto in oro o in un altro materiale prezioso, la cui quotazione può variare nel tempo. Come abbiamo detto in precedenza, in questo caso la banca deve versare al cliente l’eventuale differenza di prezzo. Non può incassarla, perché il bene non diventa di sua proprietà se il cliente non lo riscatta. Può solo venderlo per rientrare del capitale finanziato e degli interessi vantati. Il divieto del patto commissorio, che alcune banche potrebbero cercare di imporre al cliente, è normato dall’articolo 2744 del Codice Civile, che recita:
“È nullo il patto (1419) con il quale si conviene che, in mancanza del pagamento del credito nel termine fissato, la proprietà della cosa ipotecata o data in pegno passi al creditore. Il patto è nullo anche se posteriore alla costituzione dell’ipoteca o del pegno (2796 e seguenti del c.c.).”
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Lista istituti bancari che fanno credito su pegno
Non sono poche le banche che effettuano questo servizio. Quindi vedremo la lista di quelle che, a nostro parere, ma anche per ricerche online effettuate da altri siti. Possono essere considerati gli istituti principali a cui è possibile rivolgersi per richiedere un credito su pegno.
Nella tabella seguente indicheremo anche varie caratteristiche del prestito che si può ottenere, compresi durata, interessi e costo totale. Mostreremo anche il Tan e il Taeg, così potrete farvi un’idea della convenienza o meno di questa soluzione rispetto ad altre opportunità. Come vedrete, comunque, il credito su pegno costa, non è certo a buon mercato. La tabella mostra le condizioni di un prestito per un bene impegnato con un valore di stima di 500 euro. Che quindi permette di ottenere un capitale finanziato di massimo 400 euro. Il costo totale viene calcolato, nei vari esempi, sommando il credito ottenuto e gli interessi dovuti. Questi esempi sono solo indicativi. In quanto le banche possono cambiare le condizioni del finanziamento anche con una certa frequenza. Quindi solo recandosi presso una filiale si può venire a conoscenza del costo reale del prestito.
Lista degli istituti bancari che fanno credito su pegno
Delega fiscale 2023: cosa cambia, Il testo è prossimo all’approvazione. Sarà estesa la cedolare secca, le tasse si potranno pagare anche con un rid. Si valuta la cancellazione del superbollo.
“Sono molto soddisfatta dell’approvazione in via definitiva in Parlamento della delega fiscale. Una riforma strutturale e organica, che incarna una chiara visione di sviluppo e crescita e che l’Italia aspettava da cinquant’anni. Meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci. Sono alcuni dei principi di un provvedimento storico che rivoluzionerà il rapporto tra Fisco, cittadini e imprese e che il Governo lavorerà per attuare concretamente con i decreti attuativi. Un impegno preso con i cittadini che oggi abbiamo onorato, nell’interesse dell’Italia.“
Queste le parole del premier Giorgia Meloni sulla delega, alle quali sono seguite una serie di polemiche sulla introduzione del prelievo forzoso dal conto corrente.
Oggi, chi vuol effettuare il pignoramento del conto corrente non può ancora conoscere il saldo del conto corrente e non lo può conoscere fino a quando non riceverà la comunicazione della stessa banca se il pignoramento è andato a buon fine o meno. Il creditore compresa Agenzia delle Entrate non ha accesso a informazioni relative al saldo del conto corrente.
I Chiarimenti
Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha assicurato che non è in arrivo nessun prelievo forzoso dei conti correnti. Non si tratterebbe pertanto di un prelievo forzoso ma di un’accelerazione di un procedimento già previsto dalle norme del Codice civile.
Ha dichiarato il viceministro Leo: “Nel momento in cui un contribuente è un evasore quando non è stata pagata l’imposta e il giudice lo ha accertato, oppure quando il contribuente non ha fatto ricorso, in questo caso l’Agenzia delle Entrate/Riscossione chiede attraverso procedure informatiche alla banca di fare eseguire il pignoramento presso terzi.
Cosa che già esiste. Ora il procedimento viene accelerato perché attraverso le procedure informatiche si può sapere subito se il contribuente ha i soldi“.
La modifica del Governo ha l’obiettivo di consentire al fisco di conoscere il saldaconto in modo da evitare l’avvio di procedure di pignoramento che si rilevano poi infruttuose mantenendo tutte le forme di tutela previste a favore del debitore.
Nessun colpo di scena alla Camera: Compatta ed unita la maggioranza di governo, è arrivato il via libera definitivo alla delega fiscale.
Il provvedimento passa con 184 voti e 85 contrari. Restano da sciogliere i nodi su nuova Irpef e tredicesime, che verranno riformate ma non si sa ancora di preciso in quali termini.
Parola definitiva ai decreti attuativi, presumibilmente in autunno.
Le novità principali riguardano la cedolare secca Ires e Irap, Superbollo, condoni e pignoramenti, il bollino blu, le tredicesime e l’acconto Irpef a rate. Definitivamente smentita la tassa patrimoniale dal Governo.
In sintesi, cosa cambia con l’approvazione della delega fiscale.
Il passaggio dalle 4 alle tre aliquote si sa da tempo. Ma neppure con il via libera di oggi si scioglie il nodo sulle due ipotesi in ballo: solo con i decreti attuativi si saprà quale strada è intenzionato a percorrere il Governo. Arriveranno non prima dell’autunno, quando saranno più chiari i margini della manovra finanziaria di dicembre. La riforma, nella migliore delle ipotesi, sarà operativa da inizio 2024.
Partendo dal presupposto che l’esecutivo punta a una flat tax del 15% su tutti i redditi entro fine legislatura, ecco le alternative in ballo:
un sistema con aliquota al 23% fino a 15mila euro, al 27% da 15mila e 50mila euro e 43% oltre i 50mila;
oppure un’imposta al 23% fino a 28mila euro, 33% fra 28 e 55mila e 43% oltre i 55mila.
Anche per le tredicesime la direzione presa si saprà solo con i decreti attuativi. Saranno ridotte le imposte che gravano su questa mensilità e sui premi di produttività. Bisogna vedere a quanto ammonterà il taglio degli oneri fiscali. Si è parlato di un’aliquota al 15%, ma conferme al momento non ce ne sono.
Arriva il concordato preventivo biennale per le partite Iva e le Pmi. In pratica il fisco calcolerà quanto dovuto ai fini dell’imposta sui redditi per i due anni successivi: chi accetta non avrà contestazioni sull’Irpef e avrà certezza su quanto deve pagare. Va invece versata l’Iva.
Accanto all’aliquota ordinaria (24%), si prevedono due regimi di vantaggio complementari: il primo la riduce alle imprese che impiegano risorse in investimenti, nuove assunzioni o partecipazione dei dipendenti agli utili; le imprese che non beneficiano della riduzione possono fruire di eventuali incentivi fiscali in forma di superammortamento.
Verranno tolte le sanzioni penali tributarie, in particolare quelle connesse alla dichiarazione infedele, per i contribuenti aderenti all’adempimento collaborativo che hanno avuto “comportamenti collaborativi e comunicato preventivamente” i rischi fiscali. (Vedi anche rating di Legalità)
Sempre nella ‘cooperative compliance’ (su cui la delega punta a ridurre le soglie di accesso, ora ad 1 miliardo di euro), si escludono le sanzioni amministrative e si riducono i termini di decadenza per l’accertamento ai contribuenti il cui sistema di gestione del rischio certificato da professionisti qualificati. Il regime di adempimento collaborativo, con i relativi effetti premiali, viene esteso anche ai paperoni che portano la residenza in Italia.
Le tasse potranno essere pagate anche tramite addebito diretto sul conto bancario o altro strumento di pagamento elettronico. Arriva anche la possibilità di rateizzare acconti e saldi Irpef per autonomi e imprenditori individuali.
Si valuta il superamento (quindi la cancellazione) del superbollo sulle auto con potenza superiore a 185 chilowatt. Una misura che sarebbe introdotta nell’ambito della razionalizzazione dei micro tributi, ma che dovrebbe avvenire a saldo zero per la finanza pubblica.
Previsto anche l’addio all’Irap, sia pure graduale. Ma con due condizioni: non ci saranno aggravi per le imprese anche se le regioni manterranno l’attuale gettito. Si partirà con le società di persone e le associazioni senza personalità giuridica per l’esercizio in forma associata di arti e professioni.
Ogni Comune potrà decidere autonomamente le modalità e i criteri delle cosiddette “rottamazioni”. Potranno anche introdurre tributi nuovi e, in ogni caso, la delega prevede ampi margini di manovra nell’attuazione del cosiddetto federalismo fiscale.
Sia le multe che le imposte locali potranno essere pagate con Rid o Carta di credito. Stop anche all’automatismo sul pignoramento delle cifre sui conti correnti da parte degli agenti della riscossione. Inoltre l’Imu sarà calcolata direttamente dagli enti locali e la cifra comunicata al cittadino.
La riforma punta a rivedere i rapporti tra lo Stato e chi ha pendenze col Fisco, nell’ottica di ridurre le ostilità ma con rassicurazioni sulla lotta all’evasione. Ci saranno, così, più premi per i contribuenti virtuosi, meno verifiche per chi collabora con lo stop a una serie di sanzioni per le aziende. In particolare saranno escluse dalle sanzioni le aziende che comunicano in anticipo e in maniera esauriente i possibili rischi fiscali certificati da professionisti accreditati.
L’imposta municipale propria (Imu) sarà calcolata direttamente dagli enti locali e la cifra comunicata al cittadino. Anche questa imposta potrà essere pagata tramite Rid e Carta di credito: in questo modo i soldi saranno prelevati automaticamente senza rischio di dimenticanze da parte dei contribuenti.
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