Pignoramento presso terzi; Cambia da giugno 2022

Pignoramento presso terzi; Cambia da giugno 2022

Pignoramento presso terzi; Cambia da giugno 2022. La cassazione ci fornisce l’occasione per approfondire i temi sul recupero dei crediti, fino al punto di doverli cedere per esigenze di bilancio.

La riforma del processo civile introduce un nuovo onere per il creditore, andando a modificare il pignoramento presso terzi ex art. 543 c.p.c.

  • Come cambia il pignoramento presso terzi
  • Cosa dovrà fare l’avvocato dal 22 giugno 2022?
  • Onere a pena d’inefficacia del pignoramento

Come cambia il pignoramento presso terzi

Il pignoramento presso terzi cambia dal 22 giugno 2022. Una data che l’avvocato dovrà tenere bene a mente per le nuove scadenzare se dovrà procedere, a partire dalla data, a un pignoramento presso terzi.

Ricordiamo che il 24 dicembre 2021 è entrata in vigore la Legge n. 206/2021. Che contiene la “Delega al Governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione. Della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione. Dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata”.

Diverse le norme del processo esecutivo modificate dalla riforma, tra queste anche l’art. 543 c.p.c., che prevede a carico del creditore un onere ulteriore, nel momento in cui procede al pignoramento presso terzi.

Cosa dovrà fare il creditore dal 22 giugno 2022?

L’art. 543 c.p.c, in virtù della riforma del processo civile viene integrato con altri due commi, che vengono aggiunti dopo il quarto e che così recitano:

  • “Il creditore. Entro la data dell’udienza di comparizione indicata nell’atto di pignoramento. Notifica al debitore e al terzo l’avviso di avvenuta iscrizione a ruolo con indicazione. Del numero di ruolo della procedura e deposita l’avviso notificato, nel fascicolo dell’esecuzione. La mancata notifica dell’avviso o il suo mancato deposito nel fascicolo dell’esecuzione determina l’inefficacia del pignoramento.
  • Qualora il pignoramento sia eseguito nei confronti di più terzi. L’inefficacia si produce solo nei confronti dei terzi rispetto ai quali non è notificato o depositato l’avviso. In ogni caso. Ove la notifica dell’avviso di cui al presente comma non sia effettuata. Gli obblighi del debitore e del terzo cessano alla data dell’udienza indicata nell’atto di pignoramento.”

L’onere che dovrà essere sopportato dal creditore. In caso di pignoramento presso terzi, è quello della notifica dell’avviso di avvenuta iscrizione a ruolo e del relativo deposito nel fascicolo dell’esecuzione.

Nuovo onere a pena d’inefficacia del pignoramento

Un inutile e vergognoso onere procedurale in più. Che va a gravare sul legale del creditore. E che sembra porsi in contrasto con le finalità di “semplificazione” e di accelerazione del rito procedurale in materia civile. Tanto sbandierato dai governo, finendo così come di consueto. Per appesantire la procedura finalizzata a tutelare il credito da parte di un soggetto che comunque. È già in possesso di un titolo esecutivo, per avviare l’esecuzione nelle sue diverse e possibili forme.

Informatica quantistica nello Studio Professionale

Quale influenza potrebbe avere l’informatica quantistica nello Studio Professionale?

Quale influenza potrebbe avere l’informatica quantistica nello Studio Professionale ? Abbiamo visto come la IA può influenzare l’attività del commercialista.

L’idea dell’informatica quantistica nasce all’inizio degli anni ottanta quando il fisico americano Paul Benioff espose il suo primo modello teorico di computer quantico. Parallelamente a Benioff, un altro fisico statunitense, Richard Feynman, indicò nel suo studio Simulating Physics with Computers la necessità di progettare computer quantistici per poter realizzare esperimenti di meccanica quantistica in modo digitale.

Concetti base del calcolo quantistico

Prima di procedere, introduciamo rapidamente alcuni concetti di calcolo quantisticoNei computer classici (ad esempio i nostri laptop, telefoni, ecc.), tutte le informazioni sono rappresentate in forma binaria, attraverso sistemi fisici bistabili che possono trovarsi in uno stato 0 oppure 1. Ciò che rende unici i bit quantistici (o qubit) è che sono “non-binari”, nel senso che possono trovarsi in uno stato 0, 1 o in uno stato speciale noto come sovrapposizioneMentre si trova in sovrapposizione, un qubit è contemporaneamente sia 0 che 1. Quando misuriamo il qubit, esso collassa fuori dal suo stato quantico e restituisce uno 0 o 1.

L’informatica quantistica si sta facendo strada nel mondo. I computer quantistici sono passati da essere il futuro dell’informatica nei primi anni 90 ad essere sempre più vicini e diventare realtà.

Questi super computer utilizzano le regole della meccanica quantistica, cioè, quel ramo della fisica che studia il comportamento della luce e della materia su scala atomica e subatomica, per superare le limitazioni dell’informatica classica.

Anche lo studio professionale e l’attività del Libero Professionista, saranno influenzate. Ma quali applicazioni può avere questa nuova informatica quantistica nello Studio Professionale?

Con l’aiuto della quantistica si potrebbe ottenere, ad esempio, una migliore gestione della clientela in termini di assistenza realmente efficiente, Prevenire l’assunzione di responsabilità non attese o non previste, nei confronti della Pubblica Amministrazione e dei suoi organi di controllo.

Cos’è l’informatica quantistica?

La computazione quantistica consiste nell’applicare le leggi della meccanica quantistica nell’ambito dell’informatica. Secondo quanto afferma il Professore di Scienza Quantistica Lee Spector nel suo libro Advances in Genetic Programming: “L’informatica quantistica è un campo dell’informatica che utilizza le dinamiche degli oggetti su scala atomica per immagazzinare e manipolare le informazioni”.

In altre parole, questa tecnologia parte dai principi di sovrapposizione della materia e la correlazione quantistica per sviluppare la capacità dei computer. Se possibile mantenere la capacità dell’uomo di non perdere il controllo. L’informatica mette a disposizione dei computer algoritmi molto più efficaci a livello numerico, dotando il sistema di maggior capacità di calcolo rispetto a un computer tradizionale.

Dal bit classico al qubit

qubit (dall’inglese, quantum bit) sono l’unità d’informazione usata nell’informatica quantistica.

A differenza del classico bit binario, che ammette solo i valori 0 o 1, un qubit ammette uno stato indefinito di 0, 1 o qualsiasi proporzione di 0 e 1 sovrapposta.

Potendo sviluppare contemporaneamente funzioni di 0 e 1 mediante i bit quantistici, l’informatica quantistica aumenta notevolmente la velocità di esecuzione“I qubit sono l’unità d’informazione più piccola processabile nell’informatica quantistica, cioè, un sistema di meccanica quantistica bidimensionale che permette di combinare allo stesso tempo la codifica classica dei bit d’informazione (0 e 1)”, cos’ semplifica Román Orús, Professore della Johannes Gutenberg University in Germania, nella rivista accademica Reviews in Physics.

In funzione del numero esatto di bit quantistici, questi computer possono eseguire calcoli in meno spazio e a una velocità irraggiungibile da un computer classico. Microsoft, in tema di spazio occupato l’azienda leader nella realizzazione del software quantistico, spiega che, ad esempio, l’informazione contenuta in 500 qubit equivale alla medesima informazione in più di 2500 bit classici.

Attualmente, esistono già i computer quantistici sul mercato: la multinazionale nordamericana IBM ha lanciato il suo primo computer quantistico commerciale nel 2019, che unisce l’informatica quantistica con quella tradizionale.

Vantaggi (e svantaggi) dell’informatica quantistica

Il principale vantaggio dell’informatica quantistica è il suo maggior potere di calcolo. Questa tecnologia, tuttavia, continua a presentare alcuni svantaggi. I super computer quantistici non apportano ancora la flessibilità necessaria. Questo non è l’unico inconveniente dell’informatica quantistica: i computer quantistici hanno bisogno di lavorare in ambienti molto freddi (-273 ºC). Attualmente, questi computer richiedono che i materiali superconduttivi stiano a questa temperatura per garantire un buon funzionamento.

Applicazioni in ufficio del computer quantistico

L’informatica quantistica potrebbe migliorare la velocità di risposta delle tecnologie che sono sempre più presenti nel nostro quotidiano: Internet delle Cose Industriali, Big data o blockchain. La maggiore interazione tra le macchine di gestione delle immagini e le machine che eseguono applicativi possono restituire una precisa archiviazione dei documenti ricevuti dai clienti.

Sulla stessa linea si trova lo studio Quantum supremacy using a programmable superconducting processor, pubblicato sulla rivista Nature“Con i computer quantistici certe attività di calcolo potrebbero essere eseguite molto più rapidamente in un processore quantistico piuttosto che in uno tradizionale”.

Questo incremento della velocità dei computer potrebbe apportare vantaggi in molti campi, dall’investigazione statistica, alla diagnosi di patologie delle imprese o della clientela, fino alla prevenzione di attività, i cui studi ne aumentano l’affidabilità grazie all’analisi simultanea di molteplici modelli dell’informatica quantistica applicata alla gestione dello Studio Professionale..

L’informatica quantistica nello Studio Professionale

L’informatica quantistica potrebbe offrire molteplici possibilità nel campo della logica e della promozione, della affidabilità e della esaustività. Se supportati con professionale attenzione, i computer quantistici integrerebbero i processori attuali, aumentando la rapidità dei dispositivi che lavorano con tecnologie come il machine learning o l’intelligenza artificiale.

Come segnala un report dell’agenzia di consulenza internazionale Accenture, “I computer quantistici possono fornire informazioni sicure agli algoritmi di machine learning. Ogni iterazione di nuovi dati può aiutare l’intelligenza artificiale nell’apprendimento”.

Nel campo libero Professionale, la pianificazione delle consulenze sarebbe una delle grandi avvantaggiate dall’implementazione dei super computer quantistici.

L’informatica quantistica permetterebbe una migliore applicazione della simulazione sulle attività del Professionista, analizzando tutti i percorsi possibili e scegliendo quelli più efficienti, tenendo in considerazione tutte le varianti. Cliente per cliente.

La Pianificazione delle consulenze non è l’unico campo dove l’implementazione dell’informatica quantistica potrebbe beneficiare il rendimento logico di uno Studio Professionale. Velocizzando la simulazione degli scenari, i computer quantistici potrebbero arrivare ad essere in grado di creare delle supply chain più resilienti e sostenibili.

Quale influenza potrebbe avere l’informatica quantistica nello Studio Professionale?

L’informatica quantistica non è semplicemente una tecnologia in più da tenere presente nei prossimi anni.
Coloro che non vogliono essere presi alla sprovvista dall’informatica quantistica, possono già iniziare a preparare il suo arrivo.

Quale influenza potrebbe avere l’informatica quantistica nello Studio Professionale?

Fake news, come riconoscerle ?

Fake news, come riconoscerle ?

Fake news, come riconoscerle ?

Le reti di conoscenze, la tv, la radio, ed i social sono il terreno fertile e l’humus che alimenta le fake news.

Le fake news hanno più terreno fertile in maniera diretta e proporzionale quanto più i contenuti sono letti senza alcuno spirito critico da parte del lettore.

Abbiamo fatto in modo ed accettato di buon grado che chiuse tutte o quasi, le edicole perchè non si vende più il giornale, l’informazione personale sia acquisita direttamente dalla rete nella maggior parte dei casi direttamente sul telefono cellulare.

È quindi fondamentale che gli utenti della rete imparino a distinguere tra le opinioni ed i fatti accertati, per informarsi correttamente bisogna saper identificare fonti credibili.

Non che la carta stampata sia credibile al 100% ma almeno sulla carta stampata esisteva a deontologia dei professionisti che la scrivono. Infatti depurata dalle inflessioni politiche o di marketing, difficilmente dai giornali o dall’etere si ascoltavano notizie false. Le famigerate Fake News sono annoverate tra gli effetti collaterali della digitalizzazione.

La digitalizzazione ha intensificato la tendenza di influenzare in maniera strumentale i lettori.

In internet i maggiori fornitori di informazione ed i social media hanno predisposto dei piani di informazione per evitare che, le fake news si diffondano in modo frequente e rapido.

Sulle piattaforme online siamo tutti editori, forniamo informazioni unilaterali e possiamo non ammettere altri punti di vista.

Ma come essere in grado di verificare la credibilità delle affermazioni, od il grado di affidabilità del diffusore della informazione.

Cosa sono le fake news?

A prima vista, le fake news somigliano alle notizie o ai report tradizionali.

Siccome però l’obiettivo dell’autore non è quello di adempiere al dovere di informare, bensì quello di manipolare l’opinione e/o scatenare emozioni.

Ad esempio bisogna evitare i gruppi con opinioni estreme, o una particolare visione del mondo ove sistematicamente sono fomentati gli animi e si diffondono opinioni unilaterali, e fatti manipolati.

Riguardo la guerra in Ucraina, in particolare, circola una grande quantità di fake news. Anche la politica e la scienza sono spesso bersaglio e fucina di fake news.

Come individuare le fake news

Individuare fake news spesso è anche facile. Ecco alcuni spunti di riflessione per stimolare la critica, oppure suggerire alcune delle modalità di verifica prima di assumere qualsiasi notizia quale veritiera, per riconoscere le fonti affidabili ed eventualmente poterla riportare.

  • Controllo: Da dove proviene l’informazione, chi e quale attinenza ha con la pubblicazione della notizia oppure con il contenuto pubblicato. La notizia pubblicata potrebbe giovare qualcuno che vuol diffondere un messaggio mirato. In quale contesto abbiamo ricevuto l’informazione giornale, reti sociali, YouTube, servizi di messaggeria gruppi WhatsApp ecc. l’informazione od il suo contenuto si prestano ad una qualsiasi strumentalizzazione ad esempio politica o professionale.
  • Verifica: È attuale. L’argomento è riportato anche su altri canali noti e seri. Come e con quali toni è riportato lì. 
  • Target: A chi è rivolta la notizia. Se il messaggio è pubblicato sul web, quanta altra informazione è visibile su questa pagina. Il titolo, il layout sembrano strani, ci sono molti errori di ortografia o il testo è enfatizzato o grossolano con più punti esclamativi.
  • L’URL: Che aspetto ha l’indirizzo telematico l’URL oppure gli indirizzi dei link per intenderci. Le fake news appaiono spesso su pagine che sembra appartengano ad editori seri ed accreditati. Anche l’indirizzo web può confondere perché molto simile a quello del sito originale, ad esempio è importante che il nome che riconosciamo (ad esempio il famoso e serio editore “notizie” sia immediatamente prima della desinenza o TLD del nome a dominio. www.notizie.it invece di notizie.blog.it

Esistono anche strumenti tecnici che ci possono aiutare a smascherare i fake editors e le loro news, ad esempio il motore di ricerca di fake news «Hoaxsearch.com», il portale di informazione «Mimikama.at» o la pagina web «Zuerst denken, dann klicken» su Facebook o Instagram. 

Attenzione a TikTok

Distinguere tra circostanze reali e notizie false è particolarmente difficile perché le informazioni si diffondono molto più velocemente sui social media che sui media classici dove prima della pubblicazione vengono adeguatamente controllate. Un recente fenomeno riguarda le notizie sulla guerra riportate sul portale video TikTok.

La piattaforma ha un numero di utenti giovani superiore alla media. In molti casi la fonte originale di un video non è visibile e, oltre ai video autentici provenienti dall’Ucraina, circolano anche video in cui sono state montate registrazioni di suoni e immagini di altri conflitti o addirittura di videogiochi.

moltiplicatori di fake news

Le fake news si diffondono principalmente attraverso le reti sociali, come Facebook, Twitter, Instagram, YouTube, o servizi di messaggeria come Telegram o WhatsApp. Ricevono molta attenzione soprattutto quando evocano forti emozioni. Le notizie false che seminano dubbi, ridicolizzano una tesi o escludono le minoranze ricevono facilmente più «like» o vengono condivise e commentate più rapidamente e, così, si diffondono in pochissimo tempo.

Per gli utenti

  • Avvertiamo i più piccoli, che non tutto ciò che legge, vede o sente su internet corrisponde alla verità. Mostriamo loro perché è importante usare diversi canali e permettere alla propria discrezione di decidere attraverso la diversità di opinioni riscontrabili.
  • Saremo il modello di cui figli, colleghi e dipendenti hanno bisogno: saremo i primi a essere attenti ed a mettere in discussione i contenuti online. Esprimete i vostri pensieri ad alta voce e parlatene tra di voi.
  • Parliamo e smascheriamo le fake news, delle intenzioni che si celano dietro e di come si diffondono. Chiediamo ai più piccoli cosa ne pensano. Cerchiamo insieme esempi attuali di fake news.
  • Confrontiamo la notifica e la notizia la loro proporzionale attinenza, di norma svela fatti ed intenzioni reali.
  • Utilizzate i metodi di verifica più complessi, come il controllo dell’URL o la ricerca inversa della fonte per le immagini.
  • Trovate altri consigli utili su Giovani e media & AGICOM

In concreto non esiste un sistema dirimente la questione, ma l’attenzione ed il buon senso supportato dal proprio bagaglio culturale, sicuramente funzionano di più del migliore degli algoritmi messi in campo dai big della informazione. I quali giocoforza sono anche i maggiori diffusori di fake news.

Questa in Italia è l’informazione, figuriamoci quando si parla di politica, che si basa su questo tipo di informazione supportata dalla statistica più becera, sulla quale ci soffermeremo in un prossimo articolo.

Preammortamento: cos’è a cosa serve come si calcola ?

Preammortamento: cos’è a cosa serve come si calcola ?

Preammortamento su prestito: cos’è, a cosa serve e come si calcola ?

Quando ci si appresta a stipulare un mutuo, spesso ci si confronta con termini quantomeno insoliti od inusuali, i quali però sono capaci di confonderci le idee, soprattutto per i prestiti che beneficiano della garanzia statale del Fondo di Garanzia. Ci riferiamo nello specifico alla parola “preammortamento”

Bisogna quindi sapere cos’è il preammortamento e se eventualmente chiederlo alla banca per farlo diventare un vantaggio.

Ma nel dettaglio vediamo tre le domande che ci rivolgono i clienti, gli imprenditori piuttosto che una coppia di giovani:

Cos’è il preammortamento

È pacifico che quando si chiede un prestito, bisogna restituire l’importo finanziato in un determinato periodo di tempo che insieme con tutte le altre condizioni viene “concordato” con la banca.

Le modalità di restituzione del finanziamento alla banca quali la durata, il tasso di interesse e quello di mora, la periodicità della rata, le spese di incasso di ogni singola rata, le commissioni di istruttoria e l’eventuale assicurazione; Queste sono le informazioni utili per definire il piano di ammortamento del finanziamento.

https://www.avvocatoandreani.it/servizi/utility.php?ut=calcolo-ammortamento-mutuo&palette=giallo

L’importo della rata periodica, è composta dalla:

  • Quota capitale: con cui si rimborsa la parte del capitale riferita al periodo;
  • Quota interessi: con cui si rimborsa la parte degli interessi riferiti al periodo.

La rata quindi rappresenta il rimborso o l’ammortamento del capitale e degli interessi, spesso però, prima del pagamento delle rate di ammortamento, potrebbe essere previsto un periodo di preammortamento, durante il quale si pagano delle rate più basse, in quanto contengono solo la quota interessi e non la quota capitale del finanziamento.

Durante questo periodo che anticipa l’ammortamento vero  e proprio, saranno dovuti alla banca degli interessi di preammortamento.

Per darne una definizione:

Il preammortamento, è il periodo che intercorre tra la data di erogazione del prestito e la data di inizio dell’ammortamento vero e proprio.

 A cosa serve il Preammortamento

Sono due le tipologie di preammortamento, distinte tra:

Il Preammortamento TECNICO:

Questo tipo di preammortamento ha lo scopo di spostare la data di scadenza della prima rata in un giorno diverso rispetto al giorno dell’erogazione.

Può essere richiesto:

  • dalla banca, per allineare le scadenze di tutti i finanziamenti in un determinato giorno ad esempio ad inizio mese oppure a fine mese, per evitare la confusione con le scadenze fiscali di metà mese.
  • dal cliente, per far si che la rata scada in un periodo del mese in cui si riesce maggiormente a pagare regolarmente, ad esempio alcuni giorni dopo l’accredito dello stipendio per un privato, alcuni giorni dopo l’incasso dei crediti dai clienti per un impresa.

Generalmente è bene evitare o quanto meno limitare l’ammortamento tecnico, in questo articolo del Sole24Ore è spiegato molto bene, perchè può rappresentare un onere inutile e gravoso.

Il Preammortamento FINANZIARIO:

Il secondo tipo di preammortamento, ha lo scopo di concedere al debitore un periodo di tempo di maggiore tranquillità finanziaria.

Infatti può beneficiare di un periodo di preammortamento di 6, 12, 24 mesi 60 per i mutui ipotecari giustificati per esempio da:

  • l’acquisto di un nuovo macchinario che permette un incremento del fatturato, che andrà a pieno regime produttivo entro un tempo preciso;
  • la costruzione di un nuovo fabbricato su terreno di proprietà, con erogazione del finanziamento a stati avanzamento lavori (S.A.L.);
  • una situazione di particolare incertezza come quella dell’era pandemica da COVID-19. In questo caso il periodo di preammortamento permette al debitore di dover far fronte a rate di importo inferiore, in attesa che si stabilizzi la situazione economica e si torni alla “normalità economica”.

 Come si calcolano gli interessi di Preammortamento

Considerato che nel periodo di preammortamento non viene rimborsata la quota capitale, calcolare gli interessi di preammortamento è semplice.

Quella che segue è la formula matematica per il calcolo degli interessi di preammortamento in base ai giorni, che viene utilizzato in un preammortamento tecnico:

 Giorni di preamm.to * capitale * Tasso % annuo / 36500

Nel caso, si debba calcolare la rata di preammortamento relativa ad un preammortamento finanziario, è consigliato utilizzare questa seconda formula di calcolo definita in mesi:

 Periodicità rata preamm.to  (in mesi) * capitale * Tasso % annuo / 1200

In conclusione, quando si chiede un prestito alla banca, è meglio chiedere anche un periodo di preammortamento?

Sempre meglio non chiedere il preammortamento, perché potrebbe dare l’illusione della soluzione di un problema, che invece è solo rimandato.

Preammortamento su prestito: cos’è, a cosa serve e come si calcola ?

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Amerigo Vespucci e Palinuro insieme nelle acque di Procida

Amerigo Vespucci e Palinuro insieme nelle acque di Procida

Amerigo Vespucci e Palinuro insieme nelle acque di Procida

L’incontro dei due velieri nel golfo di Napoli è l’occasione per ripassare la nostra storia.

Amerigo Vespucci

Era il 22 febbraio 1931 quando venne varata presso il Regio Cantiere di Castellamare di Stabia. C’erano le autorità militari, civili e religiose così come il progettista, l’ingegnere Francesco Rotundi, un tenente colonnello del Genio navale e la madrina del varo, la signora Elena Cerio.

Consegnata alla Regia Marina il 26 maggio 1931, entrò in servizio come nave-scuola il successivo 6 giugno, aggiungendosi alla gemella Cristoforo Colombo, di tre anni più anziana ceduta alla fine della seconda guerra mondiale alla Russia tra gli altri beni chiesti in risarcimento.

Costituivano la Divisione Navi Scuola al comando dell’Ammiraglio Domenico Cavagnari. Il motto originario era Per la Patria e per il Re, ma venne modificato successivamente con l’avvento dell’Italia repubblicana e la caduta della monarchia, nel 1946, in Saldi nella furia dei venti e degli eventi.

L’attuale motto è Non chi comincia, ma quel che perservera. Assegnato nel 1978 è un’esortazione all’impegno e alla perseveranza a non mollare nei momenti difficili. 

La coincidenza del cambio di motto concentrandolo sulla resilienza, con la fine degli anni settanta la dice lunga sui governi inconcludenti che si susseguono proprio da quegli anni.

Palinuro

La nave scuola Palinuro è un veliero che la Marina Militare Italiana utilizzata come nave scuola per gli Allievi Sottufficiali Nocchieri, Nocchieri di Porto, Meccanici e Motoristi Navali. Le Scuole frequentate dagli Allievi sono quelle di Venezia, Porto Ferraio, La Maddalena e Taranto.
Il nocchiere è il marinaio che governa la nave. Sono nocchieri il timoniere, il capo timoniere e tutti coloro che si occupano delle operazioni in coperta e fuori bordo (ormeggio, disormeggio, rifornimento, manutenzione e pulizia).

Il Palinuro è una nave goletta. Ha tre alberi più il bompresso. L’albero di trinchetto ha le vele quadre. Gli alberi di mezzana e maestra invece sono armati con vele auriche. Il bompresso ha i fiocchi.

La nave fu varata nel 1934 in Francia, nei Cantieri Navali di Nantes. Il suo primo nome fu Commandant Louis Richard.

Era utilizzata da una società privata francese come nave da trasporto e da pesca del merluzzo nella zona dei Banchi di Terranova. Era armata con tre alberi a vele auriche ed era dotata di un motore diesel di 375hp.
Venne acquistata dalla Marina Militare Italiana nel 1950, dopo la perdita della nave scuola Cristoforo Colombo, ceduta alla Russia come già detto, in conto danni di guerra.

Grazie alle cure dell’Arsenale di La Spezia sono stati apportati i lavori necessari per trasformarla in nave scuola. Il 16 luglio 1955 entrò finalmente in servizio. Ha effettuato 34 Campagne Addestrative (nel 2005) soprattutto nel Mediterraneo, ma anche nel Nord Europa.

Il motto mai sostituito di Nave Palinuro è “Faventibus Ventis”, “Con il favore dei venti”, il porto di assegnazione è La Maddalena.

Guerra Ucraina: oligarchi russi i primi dissociati

Guerra Ucraina: oligarchi russi i primi dissociati

Guerra Ucraina: oligarchi russi i primi dissociati.

Nella serata di lunedì 28 febbraio la Ue ha pubblicato una lista nera contenente i nomi degli uomini d’affari legati strettamente al presidente russo Vladimir Putin.

Si tratta dei famigerati oligarchi, diventati miliardari alla fine degli anni ’90 con le privatizzazioni delle ex aziende di Stato, nei settori delle telecomunicazioni del petrolio, dell’acciaio, delle materie prime, e che poi nel corso degli anni duemila fino ai giorni nostri hanno investito le loro fortune nei mercati occidentali comprando palazzi nelle città, ville nelle località più prestigiose e yacht di dimensioni enormi.

Nelle acque turchesi della Costa Smeralda

La scorsa estate ha fatto capolino proveniente da Gibilterra il “Nord”, nuovo megayacht di 142 metri di Alexei Mordashov, 56 anni, principale azionista del gruppo metallurgico Severstal e titolare di un patrimonio oltre i 25 miliardi di dollari.

Mordashov nel 2013 aveva rilevato dalla famiglia Lucchini le acciaierie di Piombino ma non è riuscito a rilanciarle e dopo un breve periodo le ha lasciate in mano alle banche creditrici.

In quell’anno ha anche acquistato la villa Parodi a Portisco, a sud di Porto Cervo, per 66 milioni, ed è stato accusato di evasione fiscale per 6 milioni.

Mossi dall’intenzione di ostentare ricchezza e acquisire territori, non pochi danni sono stati creati anche nella nostra economia.

Finora questi signori del denaro russo, quasi sempre veicolato attraverso paradisi fiscali ed il sistema bancario di Cipro, avevano giurato fedeltà a Putin, promettendo di assecondare tutte le mosse del presidente in cambio del mantenimento delle loro ricchezze.

Chi non ha obbedito a questo patto occulto

Come Mikhail Khodorkovsky, è stato spogliato delle proprietà e mandato in carcere con accuse false, oppure costretti all’esilio, c’è anche chi ha deciso di suicidarsi.

Mikhail Khodorkovsky nel 2003 era l’uomo più ricco della Russia, con un patrimonio stimato di 15 miliardi. Negli anni ’90 si impadronì delle principali aziende del Paese, specialmente quelle nel campo dell’estrazione delle materie prime, come la Yukos Oil.

Feroce oppositore di Putin, nel 2003 venne arrestato per frode fiscale e scontò dieci anni di carcere. Rilasciato nel 2013, Khodorkovsky lasciò la Russia costretto all’esilio. Attualmente vive a Londra.

Boris Berezovskij invece faceva parte della cerchia di oligarchi che approfittò dell’ondata di privatizzazioni dell’era Eltsin negli anni ’90.

Dopo aver sostenuto economicamente la campagna che portò all’elezione di Putin nel 2000, Berezovskij ne diventò oppositore.

Accusato di frode ed evasione fiscale, lasciò la Russia per la Gran Bretagna, dove fu trovato morto suicida nel 2013 a 67 anni, nello stupore di parenti ed amici i quali lo vedevano in pieno godimento della vita e delle sue fortune.

Qualche incrinatura nel sistema rosso di potere e denaro sembra però manifestarsi.

A supportare l’humus negativo le stime di Forbes, secondo la quale l’invasione dell’Ucraina è costata finora 128 miliardi di dollari solo agli oligarchi russi più ricchi.

I pacchetti di sanzioni finanziarie messi a punto dall’Occidente vanno a colpire i loro interessi economici causando perdite nei loro patrimoni miliardari.

Guerra Ucraina: oligarchi russi i primi dissociati

Ma vediamo chi sono gli uomini d’affari più in vista del Paese.

Negli ultimi giorni due degli oligarchi più vicini a Putin, cioé Mikhail Fridman Oleg Deripaska, hanno espresso opinioni contrarie alla guerra in Ucraina.

  • Mikhail Fridmanha inviato una lettera al suo staff alla sede londinese della sua società di private equity LetterOne. “Non faccio dichiarazioni politiche, sono un uomo d’affari con responsabilità nei confronti delle mie migliaia di dipendenti in Russia e Ucraina. Sono convinto che la guerra non potrà mai essere la risposta.

Vive tra Mosca e Londra. Forbes stima il patrimonio di Fridman in 15,5 miliardi di dollari. Ha 57 anni, ha creato e controlla Alpha Bank, la più grande banca privata russa, ed è tra gli ultimi a essersi arricchito con le privatizzazioni di fine millennio

È il primo oligarca russo  con una significativa presenza patrimoniale nei Paesi occidentali a criticare apertamente il conflitto, dopo le sanzioni che di fatto sono rivolte proprio agli oligarchi.

  • Oleg Deripaska, molto vicino a Putin, ha dichiarato che è arrivato il momento di porre fine al “capitalismo di stato” in Russia.

Deripaska è il fondatore di Basic Element

Uno dei più grandi gruppi industriali della Russia. “Re” dell’acciaio, possiede energia, metalmeccanica e aeroporti. Nel 2008 il suo patrimonio era di 28 miliardi.

  • Roman Abramovich, classe 1966, iniziò a fare fortuna nell’imprenditoria a fine anni ’80. Ha fondato diverse aziende di import/export, specializzandosi nel settore del commercio di petrolio e derivati. 

Secondo Forbes, nel 2020 il suo patrimonio era di 13,8 miliardi di dollari, cifra che lo ha reso il 113° uomo più ricco al mondo.

Dal 2003 è proprietario della squadra di calcio inglese del Chelsea. A causa dei rapporti tra Abramovich e Putin, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina l’oligarca ha affidato la gestione del club alla Chelsea Charitable Foundation, nonostante ne rimanga il proprietario.

  • Gennady Timchenko, ha fondato e possiede il gruppo di investimento privato Volga Group, specializzato in investimenti in asset energetici, trasporti e infrastrutture.

Il suo patrimonio stimato è di quasi 20 miliardi. Timchenko è già stato colpito dalle sanzioni internazionali dopo la guerra in Crimea del 2014.

  • Yuri Kovalchuk, noto per essere il banchiere personale di Vladimir Putin è tra gli oligarchi più vicini al presidente russo.

Possiede molti mezzi d’informazione del Paese. Nel 2008 Forbes lo inseriva tra i 100 uomini più ricchi della Russia, ma dopo le sanzioni imposte a Kovalchuk nel 2014 il suo patrimonio si è notevolmente ridotto.

  • Viktor Vekselberg è il proprietario e presidente della Renova Group, conglomerata che si occupa di materie prime, energia e telecomunicazioni. Possiede 15 uova Fabergé. 

Nel 2021 è tra le persone più ricche del mondo con un patrimonio stimato in 12,5 miliardi di dollari. Molto vicino al Cremlino, Vekselberg sta sovraintendendo i progetti per modernizzare l’economia russa.

Nel 2018

Finisce nella “black list” Usa per cui ne ha subito le imposte sanzioni.

  • Mikhail Prokhorov si è arricchito nel settore finanziario, è il 193° uomo più ricco del mondo. È presidente di Polyus Gold e del gruppo Pnexim e controlla la maggior parte della produzione di minerali preziosi nel Paese.

Prochorov è stato anche proprietario dei Brooklyn Nets della Nba fino a settembre 2019.

  • Alisher Usmanov ha un patrimonio netto stimato di 22,6 miliardi di dollari.

Imprenditore e dirigente sportivo, proprietario del quotidiano Kommersant, del secondo operatore di telefonia mobile del Paese e della più grande grande società internet del mondo russo. 

Già azionista di maggioranza di Metalloinvest, conglomerato industriale, è il direttore generale di Gazprom Invest. Dal 2019 il suo gruppo è lo sponsor dell’Everton Football Club.

Igor Bidilo. Petroliere kazako con un patrimonio personale stimato tra i cinquecento milioni e il miliardo di euro ha a disposizione una ricca collezione di passaporti in tasca è diventato il re di Siena comprando bar, ristoranti, immobili, la storica pasticceria Nannini, una tenuta alle porte della città. Con proprietà e interessi anche a Firenze, è suo lo storico caffè Giubbe Rosse, Milano e Roma, Bidilo è la dimostrazione di come i soldi (tanti) e gli amici giusti possano aprire tutte le porte. Specialmente in Italia.

La storia di Igor Bidilo, dei legami con Luigi Di Maio e con il Movimento di Grillo ora raccontata in un libro che tratta della conquista che gli oligarchi stanno facendo di Siena e non solo. In sintonia con gli accordi recentemente firmati da Conte con Putin per rilanciare il turismo in Italia, tenuto conto delle iniziative relative all’applicazione della direttiva Bolkestein, sulle concessioni balneari, ultimo esproprio ai danni di circa 30mila aziende italiane.

Guerra Ucraina: oligarchi russi i primi dissociati

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