Lead Generation; Perché è così importante per le aziende ed i professionisti

Prima di allargare il discorso alla funzione ed alle sue applicazioni vediamo;

Cos’è la Lead Generation ?

In estrema sintesi, rappresenta uno dei sistemi di vendita on line, comprende l’insieme di tecniche di network marketing che consentono ad un’azienda di generare potenziali contatti, attirando persone si, ma realmente interessate, le quali saranno parte del relativo processo di fidelizzazione.

Acquisire nuovi clienti con la Lead Generation significa costruire relazioni e guadagnare la fiducia dei nuovi clienti periodo dopo periodo, per far sì che questi scelgano e continuino a scegliere il prodotto e/o il servizio dell’azienda o dello studio Professionale.

Un tempo, per acquisire contatti, le aziende utilizzavano il passaparola le fiere o gli eventi di settore, i clienti fidelizzati, oppure concentravano tutta la loro attenzione sulle classiche “chiamate a freddo”, oggi strumenti come i siti web, i social network, gli SMS/MMS o l’e-mail; Hanno stravolto il modo di fare marketing migrando gran parte delle attività nella rete internet, ove attingere e generare nuova clientela.

L’avvento delle risorse informatiche ha permesso che il processo decisionale utile a condurre il cliente all’acquisto è totalmente cambiato.

Tutte le aziende, dai piccoli artigiani alle grandi industrie, ma anche gli studi professionali, sono costretti a porsi nuove domande; Come acquisire nuovi clienti, come fidelizzarli quali sono gli strumenti moderni utili allo scopo;

La lead generation in conclusione è il sistema integrato di attività che risponde a queste domande.

In dettaglio vediamo che per ottenere i risultati sperati dalle campagne di lead generation è necessario adoperare gli strumenti più utili del mondo digitale, in parte alla base della già nota net economy:

  1. SEO, Search Engine Optimization. Sono le attività di posizionamento organico sui motori di ricerca;
  2. SEM, Search Engine Marketing. Identifica ma ha un ambito più ampio della SEO, include la stessa SEO ma anche la SEA;
  3. SEA, Search Engine Advertising. È la disciplina che comprende tutte le strategie e le tecniche finalizzate ad aumentare la visibilità di un sito web;
  4. Content Marketing. È il marketing strategico che si basa sulla creazione e distribuzione di contenuti di valore;
  5. Social Media Marketing. È il modo per aumentare la popolarità e diffondere ad una vasta community il proprio brand, attraverso i Social Network;
  6. DEM, Direct Email Marketing. È l’attività pubblicitaria online basata sull’invio di un messaggio pubblicitario tramite email verso una lista preselezionata e monitorata nelle reazioni che suscita;
  7. Squeeze Page. Rappresentano le pagine dedicate ad aumentare il più possibile la lista di contatti;
  8. Lead Nurturing. È l’insieme di attività che puntano alla creazione di un rapporto con i lead attraverso l’invio di contenuti rilevanti per chi li riceve;
  9. Funnel. È il modello di marketing impiegato per descrivere e analizzare il cammino per l’acquisto, ossia il percorso che dovrà compiere il consumatore per aderire alla promozione in corso.

Raggiunta la fase di acquisizione del contatto, attraverso i nove punti sopra, bisogna passare alla cura della relazione instaurata con comunicazioni Business to Business o Business to Customers, che la coltivino.

Convertire l’interesse dell’utente raggiunto, in una vendita è il compito più difficile, soccorre quindi il lead nurturing (nutrimento in Italiano) è parte integrante di una strategia di marketing, che parta dall’acquisizione del contatto fino alla “vendita” definitiva, ed oltre fino alla fidelizzazione del nuovo cliente.

La fiducia e l’empatia con il potenziale cliente va costruita sono i contenuti a giocare un ruolo fondamentale, in questa fase.

Senza dimenticare poi che è necessario non lasciare da parte le campagne su Google Adwords o Facebook e l’utilizzo di software di Marketing Automation oggi diffusamente disponibile nella rete internet.

Ma perché la Lead Generation è così importante per il business ? per le imprese, per gli studi Professionali.
L’acquisizione di un lead (in italiano condurre) rappresenta come abbiamo visto il principio del funnel (in Italiano imbuto) di vendita in cui è fondamentale raggiungere in maniera semplice con un argomento valido ed accompagnare il potenziale cliente, attraverso strumenti e messaggi specifici, in questo percorso mirato che si completi in un acquisto.

Il punto di forza della lead generation è poter fare business su una lista profilata di contatti interessati all’azienda od ai servizi di uno studio Professionale ed ottenere maggiori possibilità di conversione, perché attraverso una strategia mirata ed un percorso ben preciso (funnel), i contatti vengono condotti fino alla fase di acquisto ed oltre fino alla fidelizzazione, che sappiamo non essere mai anche definitiva.

Ciò che diventa vitale per le aziende è capire quanti sono i potenziali clienti (lead) che può ottenere nel medio/lungo periodo, quanto fatturato può generare dalle strategie di lead generation e quanto costa, l’itero programma di marketing. La risposta a questa domanda dipende dall’azienda interessata e dal prodotto/servizio che intende vendere.

Nel contesto analitico di una campagna di marketing va tenuto conto dell’Inbound Marketing e delle variabili generate per una Lead Generation.
Il metodo Inbound è di fondamentale importanza nella lead generation, poiché mette al centro della comunicazione l’utente e le sue esigenze.

Niente pubblicità invasive e rumori di sottofondo, ma solo trasmissione dati concreti dai quali ci si attende una interazione che serva sia all’azienda proponente che al cliente raggiunto.

La competizione si gioca tutta online, in questo contesto in cui il consumatore diventa un soggetto attivo nella scelta e nel processo di acquisto. sarà stesso il cliente da raggiungere con le sue tracce lasciate in internet a dichiarare come e quanto vuole spendere.

L’Inbound marketing consiste nell’offrire valore agli utenti, creare contatti e curare relazioni: azioni fondamentali per la promozione e la crescita del business di un’azienda.

Infatti, la logica generale dell’Inbound marketing si basa su 4 fasi:

  1. attrarre traffico,
  2. convertire il traffico in lead,
  3. accompagnare i lead in funnel,
  4. vendere e fidelizzare.

È possibile, quindi, affermare che la stessa lead generation si divide in 5 fasi:

  1. acquisizione traffico,
  2. attrazione dell’attenzione,
  3. conversione in vendita,
  4. fidelizzazione,
  5. cura del cliente.

Ma è bene sottolineare che non esistono regole universali per la lead generation: ogni strategia va strutturata caso per caso, perché ogni azienda ha le sue caratteristiche specifiche ed il suo mercato di riferimento, ciascuna azienda soddisfa bisogni diversi per diversi consumatori/ici.

Una campagna di lead generation online, ben studiata consente di acquisire clienti al minor costo di acquisizione rispetto ai classici canali proposti dalle agenzie di pubblicità ormai tutte migrate su internet.

Spiegato così sembra facile apporre al proprio sito un plug in che proponga sulle pagine del web un lead magnet che attiri l’attenzione degli utenti ed offra loro un contenuto di valore es. brochure di approfondimento, e-book, podcast, altri regali o benefici).

Siamo tutti coscienti che la campagna di lead generation non non è così semplice, ma diventa un vero e proprio investimento per il futuro della propria azienda/studio Professionale, misurabile in termini di ROI, (Return on Investment)

Mettendo al centro della propria strategia di marketing; Il cliente, il quale avrà sempre e costantemente un problema da risolvere o un desiderio da soddisfare, si possono ottenere risultati sorprendenti soprattutto per il proprio business, grazie a tutta una serie di strumenti, da Facebook Advertising agli articoli sul proprio blog fino ad arrivare alle attività SEO & SEM.

Ma quali sono gli strumenti della lead generation ed il marketing automation.
Una volta che la strategia ha portato traffico al sito e fornito visibilità al prodotto e/o servizio dell’azienda, non resta che iniziare a convertire i visitatori che vengono in contatto con l’attività in potenziali clienti.

Lasciando i propri dati personali sono pronti per poter usufruire di attività di lead nurturing.

In questa fase, possono sopraggiungere in aiuto dell’esperto di lead generation una nuova serie di tool o strumenti per il marketing automation.

Innescando un sistema automatizzato di mail, con Mailchimp, Magnews o Hubspot, ecc. sarà possibile “curare” il rapporto con i contatti in precedenza reperiti.

Altri software di fondamentale importanza sono Unbounce per la realizzazione di landing pages o Hotjar per le mappe di calore che riguardano l’analisi qualitativa del comportamento degli utenti online sul sito web.

In questa fase, infatti, i lead reperiti, ovvero gli utenti potenzialmente interessati a quello che l’azienda offre, possono trasformarsi in prospect, ovvero potenziali clienti che hanno mostrato interesse per il prodotto e/o servizio dell’azienda.

Insomma, senza una strategia di lead generation a 360 gradi non sarà possibile massimizzare i propri investimenti di business e riuscire a convertire i lead in clienti.

Ogni azienda come gli studi Professionali dovrebbero comprenderlo il prima possibile ed iniziare ad approfondire questa tematica all’interno della propria struttura.

Perchè è utile seguire un Corso in Growth Hacking ?

Per quanto riguarda il significato dell’espressione growth hacking o growth hacker ormai il senso dovrebbe essere chiaro, la traduzione letterale è fortemente sconsigliata in luogo del Significato anglosassone concentrarsi sulla crescita (growth) ragionando fuori dagli schemi (hacking).

Il Corso in Growth Hacking & Performance Marketing è un percorso formativo studiato per aggiornare le competenze aziendali necessarie per mettere a punto strategie e tecniche di crescita del business basate sulla massimizzazione delle conversioni nel proprio mercato, sull’ottimizzazione di attività e campagne di marketing. Secondo i principi sopra enunciati.

Seguendo questo personalizzabile percorso, potremo:
  • Visualizzare il ROI in una ottica di miglioramento continuo della performance online;
  • Ottimizzare i contenuti di un sito web per massimizzare le conversioni;
  • Valutare priorità e criticità delle azioni di marketing di un progetto web;
  • Misurare le conversioni ed analizzare i dati con Google Analytics;
  • Impostare una campagna di Google Adwords;
  • Programmare in maniera efficiente i budget pubblicitari su Facebook, Twitter od altri social network;
  • Selezionare al meglio i target delle campagne marketing ottimizzando le tecniche di profilazione;
  • Applicare le potenzialità dei social network quali Facebook, Twitter ecc. ecc. in pubblicità per le aziende e gli studi Professionali.

Come di consueto speriamo che questo approfondimento per nulla esaustivo, possa contribuire a far cescere la coscienza del manager verso una integrazione nella rete di tutte le sue attività.

Per qualsiasi necessità come di consueto potete compilare ed inviare il form che segue, ricordiamo che la consulenza via internet è totalmente gratuita per gli utenti del blog.

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L’analisi del bilancio; Svela i segreti del cliente

L'analisi del bilancio; Svela i segreti del cliente

L’analisi del bilancio; Svela i segreti del cliente

Ormai sempre più imprenditori sembrano particolarmente avveduti, molti cercano di evitare situazioni di insolvenza dei propri clienti. Infatti a cospetto dell’acquisizione di un nuovo cliente, ci richiedono nella qualità di loro consulenti, come appare la situazione dell’affidabilità del loro cliente.

Ovviamente scaricato dalla CCIAA il bilancio e gli allegati procediamo ad una analisi che possa quantomeno sincerare sulla solvibilità o meno a medio termine. Del cliente da affidare per le forniture future.

Di norma prima di rilasciare un parere scritto informiamo il cliente sulla non esaustività del parere e sulla percentuale di rilevanza effettiva. Perché l’analisi di bilancio non è una scienza esatta. Subito dopo consideriamo le domande che si pone il fornitore riguardo la situazione patrimoniale del suo cliente. Le quali sono molto simili a quelle che si è già posto il fisco.

E’ così, che dagli studi di settore soccorrono gli indici che segnalano anche al fisco come stanno le cose. Salvo poi a verificare attraverso le segnalazioni all’Agenzia delle Entrate la realtà degli scostamenti analizzati. Ovvero la bontà del bilancio di esercizio, il quale ricordiamo, viene redatto secondo il principio della continuità e della prudenza.

Due indici per tutti: Presenti nello stato patrimoniale precisamente nell’Attivo.

  1. il magazzino in termini di rotazione;
  2. i crediti verso clienti (soprattutto se non verso imprese private)

Per capire se il valore del magazzino esposto in bilancio e gonfiato. Pratica commerciale scorretta che consente di migliorare il proprio rating e soprattutto per eludere le imposte. Circostanza che rende l’analisi di rotazione del magazzino particolarmente attenzionata per “coerenza” nello studio di settore.

In sintesi è facilmente rilevabile dalla sezione situazione patrimoniale ove prendete la voce C 1 “Rimanenza” la dividete per la somma dei valori espressi. Nella sezione Conto economico del bilancio le voci B6 “per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci” sommata e la voce B11 “Variazione delle rimanenze”; Il valore ottenuto se diviso per 365, restituisce se pur in maniera grossolana i giorni che impiega il magazzino a ruotare.

Il risultato quindi porrà in condizione di valutare con gli altri dati conosciuti se il magazzino risulta sopra valutato.

L’altra voce dell’attivo che tendenzialmente può risultare sopra valutata è quella dei crediti “verso clienti”, nell’attivo patrimoniale al rigo C, II, 1; il valore espresso diviso il valore espresso sempre nel conto economico alla voce “Ricavi delle Vendite” A ,1; l’importo che viene restituito restituirà i giorni medi d’incasso, quindi ove contenuto in 60 saranno i giorni medi data fattura dell’incasso.

È fuori dubbio che ad esempio un risultato di 200 gg sarà ritenuto inusuale od addirittura eccessivo per eccesso o per difetto tenuto conto del tipo di attività dell’azienda osservata.

Questi ed altri indicatori, anche se ripetiamo non sono valori assoluti, data la vocazione statistica dell’intera analisi di bilancio; Ma comunque sono capaci di dare una risposta ai mille interrogativi che affliggono i fornitori prima di potersi fidare completamente di un cliente, soprattutto se nuovo.

Non indugiare oltre, prima di acquisire nuovi clienti, fai come tanti altri scaltri imprenditori, prova a conoscerli meglio attraverso i dati che loro stessi dichiarano al fisco, anche il nostro studio può eseguire una accurata e completa analisi dei bilanci depositati alla CCIAA.

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L’analisi del bilancio; Svela i segreti del cliente

Redditometro & auto

Redditometro & auto

Redditometro & auto

Dopo l’ennesimo flop sugli aiuti economici, vedi il secondo Decreto Ristori e la incombente necessità di un terzo ristoro, per tutte le categorie “dimenticate” dal Governo.

Sicuramente saranno utilizzati fondi europei, che produrranno interessi da pagare.

Difficile quindi pensare ad una ripresa spontanea dell’economia e delle finanze.

L’unica via di fuga per il Governo è la lotta alla evasione fiscale, infatti la pandemia avrà modificato la vita a tutti, partendo proprio dal modo di intendere il lavoro, ma non ha fornito alcuna forma di contrasto alla evasione fiscale. Anzi!

Prima della pandemia l’attenzione fiscale era concentrata sulle spese dei contribuenti al fine di poter ricostruire con estrema precisione, il reddito prodotto, o quantomeno il flusso di danaro occorrente per il tenore di vita rappresentato dal redditometro.

Tra le spese capaci di determinare un Accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate vi sono quelle legate all’acquisto ed al mantenimento dell’auto anche se non di grossa cilindrata ed anche se non è stata acquistata ma è solo in lungo noleggio oppure in  leasing.

La possibilità che il coronamento del proprio sogno possa creare problemi con il fisco è concreta

Infatti la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate sappiamo che hanno in calendario i controlli a tappeto per stanare le evasioni fiscali e, nella valutazione dei soggetti a rischio, fanno riferimento al possesso di beni di elevato valore come auto e non solo di lusso, infatti è ben noto a chiunque che il mantenimento in esercizio di un natante anche di piccole dimensioni di un’auto d’epoca o storica implica l’impiego di molto capitale.

Completano il ciclo delle attenzioni ovvero si determina una recrudescenza la coincidenza tra bene mobile sospetto e la e proprietà/disponibilità di appartamenti di grande dimensione.

Molti concessionari, mossi dalla necessità di convincere il cliente all’acquisto dell’auto, suggeriscono di prendere la macchina in leasing/noleggio. Sperando di evitare l’allerta del sistema informatico fiscale (SID). Infatti nella circostanza il cliente non risulterà intestatario. Ma non è così !

È possibile l’accertamento fiscale per l’auto in leasing ?

E l’auto usata ?

A partire da quale cilindrata per l’auto si rischia l’applicazione di un accertamento scaturito dal redditometro ?

A fornire una risposta a questo comprensibile dubbio sono state numerose pronunce della Cassazione tra cui l’ultima  [Cass. ord. n. 29750/2018.].

La pronuncia della Corte Suprema spiega come funziona il redditometro auto non solo per le auto di lusso, ma per qualsiasi altro mezzo di trasporto che il contribuente non possa apparentemente permettersi. Tenuto conto dei dati di reddito dallo stesso dichiarati.

L’acquisto di una macchina può comportare dei rischi nei rapporti con il fisco, vediamo se le cose cambiano in caso di auto di seconda mano o in lungo noleggio ovvero quello finanziario cosiddetto leasing.

Ma procediamo secondo l’indice che segue:

Cos’è e come funziona il Redditometro

Chi spende di più di quanto dichiara all’Agenzia delle Entrate è perché ha dei redditi nascosti.

Su questo principio nasceva il redditometro, ma oggi ?

Chi più spende più guadagna !

Così ragiona il software in uso al fisco con cui vengono messi su una bilancia, da un lato, i redditi riportati nella dichiarazione annuale e, dall’altro, gli acquisti per incrementi patrimoniali, intesi per tali anche le spese occurrenti per il mantenimento dello stesso patrimonio: se c’è scostamento più alto del 20% di quanto risulta dalla dichiarazione presentata per l’annualità in accertamento, allora parte l’allerta per l’ufficio delle imposte di competenza.

Ma prima di poter acclarare che il maggior impiego di spesa o di incremento patrimoniale è frutto di evasione fiscale, con l’aggravante dell’auto riciclaggio di proventi illeciti;

Il contribuente è invitato; A fornire chiarimenti sulla provenienza del denaro impiegato in più, rispetto a quanto dichiarato nell’anno, e nei 5 precedenti quello in contestazione.

A questo punto; Se ritenute insufficienti le giustificazioni, l’Agenzia delle Entrate con il supporto della consolidata Cassazione, parte all’attacco e notifica l’accertamento fiscale. Non c’è scampo solo la Commissione Tributaria potrà rilevare eventuali vizi di forma della procedura.

Redditometro per auto nuova

Il Redditometro è viene utilizzato per qualsiasi acquisto fatto dai contribuenti ma solo per quelli di valore elevato e che siano “tracciabili”;

È il caso dell’acquisto di qualsiasi bene mobile od immobile la cui proprietà risulta trascritta nei pubblici registri.

L’attenzione fiscale quindi si concentra sui contratti di acquisto anche di beni di consumo dove bisogna fornire il codice fiscale o la partita Iva: un mutuo, un affitto, un viaggio, un’utenza telefonica. V’è di più non dimentichiamo che a ciò si aggiungono tutte le spese di manutenzione e/o riparazione.

Tornando a chi compra una macchina e non ha un reddito sufficiente non solo per pagarne il prezzo, ma anche per mantenerla ivi compresi i costi periodici che essa comporta come il bollo, l’assicurazione, la benzina è molto probabile che sia convocato a documentare con quali soldi ha fatto fronte alla spesa.

La giurisprudenza unanime espressa dalla Suprema Corte, attesta nello specifico che la titolarità di un’automobile fa scattare il redditometro.

Sta al contribuente dimostrare che :

  1. il presunto reddito maggiore non esiste;
  2. l’esborso non è riconducibile al contribuente;
  3. la differenza di reddito non è significativa ai fini dell’accertamento;
  4. la spesa è stata possibile con redditi soggetti a ritenuta alla fonte;
  5. la spesa esiste ma in misura inferiore a quella contestata.

Secondo la giurisprudenza [Cass. sent. n. 13041/17 del 24.05.2017], infatti, è legittimo l’accertamento fiscale dell’Agenzia delle Entrate successivo all’acquisto di un’auto, «in quanto fondato sui fattori-indice, essenzialmente costituiti dal possesso da parte del contribuente di determinati beni in concomitanza, attestati un tenore di vita definibile di lusso (macchine, case, barche, cavalli, qualsiasi bene rifugio, ecc.).

Si tratta di elementi sintomatici di capacità di spesa occultata da cui deriva la presunta corrispondente disponibilità di un adeguato reddito da tassare in capo al Contribuente».

Redditometro per auto usata

Al momento sembra che le cose vadano meglio per chi acquista un’auto di seconda mano. Infatti la Suprema Corte ha statuito che [Cass. ord. n. 23715/2018], non c’è rischio di un accertamento fiscale se il valore residuo del mezzo usato è minimo.

Ma se la macchina dovesse avere ancora un discreto valore allora il controllo sarebbe lecito, sopratutto in presenza di ingenti spese di mantenimento.

Redditometro per auto in leasing

Con l’ordinanza cui abbiamo fatto riferimento in apertura, la Cassazione ha ritenuto legittimo l’accertamento fiscale basato sul redditometro anche se l’auto di lusso non è stata acquistata ma è soltanto in leasing.

La legge [Art. 38 DPR n. 600/1973] si legge – legittima la presunzione, da parte dell’amministrazione finanziaria, di un reddito maggiore di quello dichiarato dal contribuente sulla base di elementi indiziari dotati dei caratteri della gravità, precisione e concordanza.

E ancora, per la Cassazione, in presenza di tale presupposto, la norma non impone altro onere all’Amministrazione  Finanziaria ma piuttosto consente al Contribuente di offrire la prova contraria: Con la espressa precisazione che l’entità di tali redditi e la durata del loro possesso devono risultare da idonea documentazione. Non bastano eventuali prove testimoniali.

Come contestare il redditometro auto

Considerato come l’acquisto la locazione oppure il leasing di un’auto possa mettere in moto il redditometro, vediamo come il contribuente può difendersi.

Se convocato dalla Guardia di Finanza nell’ambito di precedenti indagini oppure dall’Agenzia delle Entrate per segnalazione tributaria, il Contribuente deve dimostrare la fonte da cui provengono i redditi “eccedenti il 20%” rispetto a quelli denunciati nella dichiarazione dei redditi, grazie ai quali si è potuto permettere determinate spese.

Esperita la fase precedente la notifica dell’accertamento, compresa la possibilità di raggiungere un accordo con l’Amministrazione Finanziaria;

Al Contribuente non rimane quindi che impugnare e contestare l’accertamento con redditometro.

Ovviamente dovrà fornire prova documentale e dimostrare che eventualmente:

  • ci sono errori procedurali;
  • ci sono errori materiali o di calcolo;
  • i soldi sono frutto di un prestito tra parenti: nel caso si dovrà quindi dimostrare il passaggio di denaro dal conto del parente a quello proprio oppure a quello dello stesso venditore; Oppure dovrà produrre le copie degli assegni con cui gli è stato donato il denaro; Un ulteriore documento che attesti la non assoggettabilità del prestito ad interesse verso il parente coinvolto, perchè esposto anch’esso ad accertamento.
  • i soldi sono risultati da un risarcimento assicurativo oppure da una vincita al gioco: La prova documentale della maggiore disponibilità economica è di quelle previste per la circostanza;
  • ha venduto un oggetto di sua proprietà (ad esempio la precedente macchina) e con il ricavato, o parte di questo, ha comprato il nuovo veicolo;
  • ha ottenuto un mutuo;
  • ha percepito altri redditi esenti o già tassati alla fonte che, come tali, non andavano riportati nella dichiarazione dei redditi. di cui non si è voluto tener conto durante la fase precedente l’accertamento.

Di norma nelle attività di revisione è sempre prestata particolare attenzione alla documentazione delle spese tenuto conto della rilevanza ai fini del redditometro.

Dal Blog è possibile richiedere adesso la CONSULENZA specifica GRATUITA: il blogger esperto – sulla base delle esigenze specifiche– verificherà se ci sono i presupposti per applicare i servizi del blog. Per ridurre il rischio da accertamento a causa del redditometro oppure per ridurre il carico fiscale in maniera inattaccabile.

Eventuali esigenze specifiche del lettore vanno analizzate, il tutto va impostato per essere adattato al caso concreto eventualmente sottoposto. Per redigere un parere scritto per il web, è opportuno rivolgersi ad un professionista esperto della materia e che abbia conoscenze approfondite di del web.

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Stigma sociale associato a COVID-19

Stigma sociale associato a COVID-19

Stigma sociale associato a COVID-19

La parola stigma, di origine greca, significa marchio, impronta, segno, distintivo.

È utilizzata in diversi ambiti, dalla botanica alla medicina, dalle economie alle religioni.

Lo stigma consiste in una attribuzione di puro pregiudizio; Quando infondato ha come conseguenza l’isolamento. Nel caso della medicina ad esempio, porta ad isolare il malato e la sua incurabilità.

In particolare quindi, secondo gli aspetti della salute si individua con la stigmatizzazione la discriminazione basata sul pregiudizio nei confronti del malato.

Bisogna essere coscienti; In conseguenza per un malato subire lo stigma significa vivere ogni giorno nell’esclusione, nel rifiuto, nella vergogna e nella solitudine. Senza alcuna possibilità di salvezza.

Il pregiudizio nei confronti dei malati si sviluppa in contesti in cui le informazioni sono accettate in maniera apparente e superficiale e portano, di conseguenza, all’attuarsi di pregiudizi ed emarginazione nei confronti delle persone malate.

Alla base si genera una mancanza di riconoscimento della sofferenza derivante dalla malattia e una attribuzione di stabile invalidità nei confronti di queste persone, che se adeguatamente considerate e curate possono recuperare le proprie capacità fisiche, sociali e intellettive.
Per saperne di più, su come evitare discorsi od attribuzioni discriminatorie, il Ministero della Salute ho diffuso la
Guida per prevenire e affrontare lo stigma sociale. da COVID-19.
Il documento include le raccomandazioni del Johns Hopkins Center for Communication Programs, READY Network. Che riguarda la traduzione italiana di “Social Stigma associated with COVID-19” prodotto da IFRC (International Federation of Red Cross, and Red Crescent Societies), UNICEF e WHO.

Cinque consigli utili

Per alimentare una solidarietà collettiva e diffondere informazioni chiare e corrette, ecco alcuni suggerimenti rivolti agli esperti di comunicazione:
1. correggere falsi miti e stereotipi;
2. promuovere l’importanza della prevenzione, delle azioni salvavita, dello screening precoce e della cura;
3. condividere racconti che generano empatia o storie che umanizzano le difficoltà delle persone colpite dalla malattia;
4. comunicare supporto e incoraggiamento per tutti quelli che sono impegnati nella risposta a questa epidemia quali gli operatori sanitari, le autorità, i volontari;
5. nei discorsi, usare le parole giuste e con attenzione.

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Esazione Imposte; prescrizione o decadenza ?

Esazione Imposte; Ad Ottobre ricomincia la diatriba - prescrizione o decadenza ?

Esazione Imposte; Ad Ottobre ricomincia la diatriba – prescrizione o decadenza ?

La Pandemia e look down hanno contribuito a rendere le cartelle di pagamento sospese per la riscossione;

Molti si domandano; Allora nulla sarà più dovuto ?

Chiariamo subito che gli effetti della pandemia sulla riscossione delle imposte. Hanno soltanto sospeso i termini di prescrizione, pertanto tutte le attività poste in essere presso l’esattore delle imposte restano congelate.

Le somme che sono state oggetto di ruolo consegnato all’esattore. Sono tutte lì ad attendere la fine della sospensione che sembra sia operativa già dal 14 ottobre.

Invece! Se l’ente ha ritardato la formazione del ruolo. Resta operativa e non sospesa la decadenza dello stesso ente per la richiesta e la formazione del ruolo da consegnare all’esattore. In quanto solo la decadenza non è suscettibile di sospensione.

Da ciò ne discerne una sostanziale differenza tra l’istituto della prescrizione e quello della decadenza.

Va detto ancora che le regole della prescrizione non possono essere applicate alla decadenza.

È chiaro quindi. Che nel momento in cui si dovesse ricevere la notifica di un ruolo. Emesso dall’ente impositore tramite una cartella di pagamento da parte dell’esattore delle imposte. Bisogna con molta cautela analizzare il documento ricevuto e gli atti che lo hanno preceduto. Presso gli enti coinvolti nella formazione del ruolo, anche tenuto conto dei due sopra cennati momenti.

Con queste note non si esorta l’evasione. L’elusione fiscale ovvero inutili contenziosi tributari, ma semplicemente si vuol rendere edotti i debitori o presunti tali, sui propri diritti.

Come di consueto l’analisi dei ruoli notificati, resta attività di studio totalmente gratuita per i fruitori del nostro Blog ed i collegati sui social.

Per qualsiasi necessità, non rinunciate all’utilizzo della form che segue per richiedere l’analisi degli atti ricevuti.

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Rivalutazione beni ammortizzabili DL 104/2020

Rivalutazione beni ammortizzabili DL 104/2020

Rivalutazione beni ammortizzabili DL 104/2020

Il DL 104/2020 (“Decreto Agosto”) riapre i termini per l’ulteriore rivalutazione dei beni aziendali e delle partecipazioni inserite nei bilanci chiusi al 31dicembre 2020.
Questa riedizione della norma sembra più convincente delle precedenti, per flessibilità e convenienza, certamente sarà meglio considerata dalle imprese.

In sintesi la norma prevede per l’Ambito soggettivo e oggettivo

La rivalutazione è destinata ai “soggetti indicati nell’art.73,co.1, lettere a)e b) ”Tuir (le quali operino in contabilità non riferita agli indici internazionali IAS). Si tratta, in particolare, delle società di capitali e degli enti commerciali residenti.
I beni oggetto di rivalutazione sono rappresentati da:
– immobilizzazioni materiali, ammortizzabili e non;
– immobilizzazioni immateriali consistenti in beni, cioè diritti giuridicamente tutelati (non sono oggetto di possibile rivalutazione i costi pluriennali o d’avviamento);
– le partecipazioni in società controllate e in società collegate ai sensi dell’art.2359 cod. civ.. Costituenti immobilizzazioni (nel caso la rivalutazione fiscale ha senso in assenza dei requisiti PEX).
Va ricordato che sono compresi tra i beni strumentali anche quelli il cui valore è al di sotto di €516,45. Oltre a quelli completamente ammortizzati e, inoltre, sono rivalutabili anche le immobilizzazioni in corso di costruzione.

I beni in parola devono essere di proprietà e devono risultare tanto nel bilancio. Relativo all’esercizio in corso al 31 dicembre 2019 quanto in quello successivo.

Sui beni in parola la norma non pone alcun veto ad eventuali pesi trascritti o meno e se presenti sui beni oggetto di rivalutazione.

I punti di interesse della nuova rivalutazione

Rispetto alle precedenti versioni, la nuova rivalutazione si presenta particolarmente appetibile per diverse ragioni:
– E’ possibile optare sia per una rivalutazione meramente contabile (e gratuita), sia per una rivalutazione con effetto fiscale;
– In caso di riconoscimento fiscale della rivalutazione l’imposta sostitutiva da corrispondere è particolarmente ridotta. Pari al 3% sia per i beni ammortizzabili che per i beni non ammortizzabili, da versare in 3 rate annuali senza interessi. (ricorderemo che nella precedente formulazione l’imposta sostitutiva ammontava al 16% per i beni ammortizzabili e del 12% per i beni non ammortizzabili);
– Viene meno l’obbligo di rivalutare tutti i beni e per “categorie omogenee”. Infatti ora è possibile procedere con la rivalutazione distintamente per ciascun bene, lasciando quindi massima flessibilità d’impiego;

– I maggiori valori assoggettati all’imposta sostitutiva assumono valenza fiscale immediatamente, quindi a partire dal periodo di imposta in corso al 31.12.2021. Nel dettaglio il valore fiscale è immediatamente riconosciuto per:

  • la deduzione dei maggiori ammortamenti (recuperando ires e irap per il 27,9%);
  • l’incremento del plafond di deducibilità delle spese di manutenzione ex art.102 c.6 del TUIR;
  • l’incremento dei valori da assumere nell’applicazione del test di comodo (per le società non operative) ex art.30 L.724/94.

È invece previsto

Un periodo di moratoria fiscale in caso di cessione dei beni oggetto di rivalutazione. In tal caso le plusvalenze e/o minusvalenze vanno calcolate. Considerando i maggiori valori solo se la cessione è realizzata dal quarto esercizio successivo alla rivalutazione (quindi a far data dal 01.01.2024).
-Il riconoscimento fiscale immediato della rivalutazione evita il disallineamento temporaneo civile-fiscale degli ammortamenti, semplificando la gestione contabile.

Il patrimonio
Dal punto di vista civilistico. La rivalutazione comporta il vantaggio di far emergere un maggior patrimonio netto. Con l’iscrizione della riserva di rivalutazione, da utilizzare sia per la copertura di eventuali perdite. Senza la necessità di abbattimenti del capitale o di nuovi apporti dei soci, sia per migliorare il proprio rating creditizio. Da questo punto di vista la rivalutazione verrà certamente valutata dalle imprese che si attendono perdite gestionali generate dall’emergenza Covid-19. (rimane il fatto che un’impresa in perdita, per poter accedere alla rivalutazione, deve comunque verificare che il maggior valore delle immobilizzazioni possa essere recuperato).
Andrà fatta però un’attenta valutazione sui metodi contabili di rivalutazione, che possono avere diversi effetti contabili e fiscali.

Le tecniche contabili di rivalutazione. Di fatto sono possibili tre modalità:

– Rivalutazione del costo storico e del fondo ammortamento dei beni. Il costo storico del cespite da rivalutare ed il relativo fondo di ammortamento sono contemporaneamente incrementati nella stessa proporzione. Tale metodo consente di mantenere inalterata l’originaria durata del processo di ammortamento e la misura dei coefficienti;
– Rivalutazione del solo costo storico dei beni: l’intera rivalutazione viene attribuita esclusivamente al valore del bene. Questo metodo determina un allungamento del processo di ammortamento, se viene mantenuta inalterata la % di ammortamento;
-Rivalutazione mediante riduzione del fondo ammortamento dei beni. L’intera rivalutazione viene utilizzata per ridurre il fondo ammortamento, senza modificare il costo originario del bene; il metodo comporta un allungamento del periodo di ammortamento.
Le 3 modalità determinano effetti diversi. Sia in termini di maggiori quote di ammortamento da spesare a Conto Economico sia in termini di velocità di recupero dell’eventuale beneficio fiscale della rivalutazione.

Cessione dei beni rivalutati

Nel caso di cessione a titolo oneroso. Di assegnazione ai soci o di destinazione a finalità estranee all’esercizio dell’impresa. Ovvero al consumo personale o familiare dell’imprenditore. Dei beni rivalutati in data anteriore a quella di inizio del quarto esercizio successivo a quello nel cui bilancio la rivalutazione è stata eseguita. Ai fini della determinazione delle plusvalenze o minusvalenze si ha riguardo al costo del bene prima della rivalutazione.

Possiamo valutare con voi la migliore opportunità per la vostra impresa, utilizzando la form di contatto che segue.

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