Firmare i referendum online con SPID ?

Firmare i referendum online con SPID ?

Anche i referendum si possono firmare anche online autenticandosi in piattaforma con lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

L’approvvigionamento digitale che ha accompagnato la calda estate italiana ed arricchito le dotazioni informatiche riguarda la raccolta di firme in formato digitale per i referendum.

La pratica è diventata realtà, infatti per la prima volta nel nostro Paese è possibile firmare online con :

  • SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale;
  • CIE – Carta d’identità elettronica;
  • CNS – Carta nazionale dei servizi.

 i referendum e le leggi di iniziativa popolare.

Si parte subito con il referendum sull’Eutanasia Legale, attualmente in corso, che si può sottoscrivere comodamente online usando le proprie credenziali SPID.

“SPID. come richiederlo

Referendum: firme online con SPID, la svolta.

Finora nel nostro Paese l’unico modo per raccogliere le firme era allestire banchetti nelle città e utilizzare specifici moduli. Da adesso cambia tutto anche in Italia, come in tutti i paesi dell’Unione Europea, sarà possibile raccogliere le firme per indire referendum preferenze o votazioni in formato digitale.

L’identificazione del firmatario avviene tramite SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, attraverso una piattaforma predisposta da un ente certificatore convenzionato con l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID). Ovviamente viene eseguito anche un controllo preventivo per evitare il possesso di firme multiple da parte della stessa persona anche giuridica.

Si tratta di una svolta storica per il nostro Paese, la raccolta firme tradizionale rappresenta una barriera al libero esercizio di questo importante istituto democratico. Pensiamo alle persone non più deambulanti ma perfettamente abili e coscienti.

La possibilità di poter firmare le proposte di referendum con lo SPID è importantissima per aumentare la partecipazione sociale dei cittadini del paese alla politica.

Referendum sull’ Eutanasia Legale: un primo banco di prova per la firma online

La prima esperienza di raccolta di firme per le iniziative referendarie mediante sistemi di autenticazione telematici è la proposta di Referendum per l’Eutanasia Legale che, appunto, si può firmare anche online tramite SPID e CIE.

In merito al tema è indubbio che la novità ha avuto un forte impatto. Il traguardo delle 500mila firme è stato raggiunto con oltre un mese di anticipo rispetto alla scadenza prevista per il 30 settembre 2021.

Come ottenere SPID per firmare le proposte di referendum

Per richiedere e attivare le proprie credenziali SPID  basta rivolgersi a Register.it, Identity Provider accreditato dell’Identità Digitale.

Su Register.it l’attivazione di SPID è semplice e veloce tramite Spid Power, il software di registrazione include il riconoscimento individuale via webcam e l’accesso ad un’area riservata con assistenza dedicata via WhatsApp oltre contenuti esclusivi sull’uso di SPID.

Il Sistema Pubblico d’Identità Digitale non serve solo per i referendum ma ti consente di accedere con un’unica coppia di credenziali a tutti servizi online della Pubblica Amministrazione.

Un unico identificativo digitale, quindi, potrà prenotare una visita in ospedale, iscrivere i figli a scuola, accedere al Fascicolo sanitario elettronico, richiedere il Passaporto elettronico, partecipare ai concorsi pubblici, presentare il 730 precompilato, richiedere il Bonus Cultura e molto altro.


Scopriamo la Società semplice

Scopriamo la Società semplice

Spesso si tende a ritenere che complicando le attività si raggiungono i migliori risultati, ma sicuramente così non è.

In caso di costituzione di una società nessuno pensa alla sua funzione ma si tende a concentrarsi esclusivamente sulle responsabilità e sul coinvolgimento del patrimonio personale dei soci con i fatti e le obbligazioni della società.
A ben vedere però la prima domanda da porsi quando si costituisce una società è se la stessa dovrà vivere del proprio lavoro, o più semplicemente dovrà amministrare un patrimonio.

Tutte le aziende commerciali o di servizi dotate di patrimonio immobiliare operano nell’errore  sbagliando clamorosamente approccio tributario

I nuovi indici di bilancio i famosi DSCR e l’analisi del rating ormai ci hanno convinto che l’impresa che pone il suo patrimonio a garanzia delle obbligazioni commerciali, commette un grave errore finanziario e soprattutto gli amministratori di quella società eccedono nella prudenza, ponendo il patrimonio sociale inutilmente a rischio.

Altro che trust e legge di Jersey il nostro Codice prevede la protezione del patrimonio semplice e funzionale anche al risparmio fiscale.

Vediamo perchè.

Prima di andare nel dettaglio dell’analisi dei vantaggi legati alla costituzione della società semplice va detto della previsione statutaria sulla non sequestrabilità o della non pignorabilità della quota del socio, a tal uopo occorre evidenziare che, per il perfezionamento dello strumento legato alla protezione patrimoniale occorre costituire la società semplice prima che vi siano pericoli di aggressione da parte di terzi.

Infatti, non si deve mai dimenticare che proteggere il patrimonio significa prevenire le possibili aggressioni, perché se si intervenisse quando ormai è troppo tardi, potrebbe esserci sempre la possibilità di attivare possibili azioni revocatorie; ricordiamo che la revocatoria ordinaria si estingue in cinque anni dal compimento dell’atto nello specifico dal conferimento.
Per i contabili l’invito è a leggere “Le scritture contabili e il bilancio delle società di persone” ottimo lavoro del Prof. Quattrocchio dell’Università di Torino, il quale ripercorrendo gli aspetti civili della struttura societaria, ci spiega la differenza tra rendiconto e bilancio e quale tipo di rendiconto-bilancio redigere in occasione di un particolare tipo di società semplice.
In conseguenza della non obbligatorietà del rendiconto-bilancio.

Modificabilità del contratto sociale con consenso unanime, nella società semplice

Riguardo la tutela della posizione del socio dal suo creditore particolare bisogna favorire l’analisi delle disposizioni civilistiche.

Sul punto occorre analizzare quanto dispone l’art. 2252 c.c., il quale prevede che “il contratto sociale può essere modificato soltanto attraverso il consenso di tutti i soci, se non è disposto diversamente“.

Ciò significa che nella società semplice come nelle altre società di persone è necessario il consenso di tutti i soci per modificare i patti sociali.

La modifica o trasferimento della quota nelle società di persone comporta la modifica della compagine soggettiva come identificata nell’atto costitutivo e caratterizzata dalla scelta personale e fiduciaria dei singoli soci, per questo la modifica rimane assoggettata alla necessità del consenso unanime dei soci ai sensi dell’art. 2252 c.c.

Questa situazione di fatto rende impossibile l’esecuzione forzata della quota del socio, almeno fino allo scioglimento della società per volontà dei soci e alla liquidazione pecuniaria delle rispettive quote.

Questo significa che è necessario il consenso unanime dei soci esistenti per l’introduzione di nuovi soci, così come non potrebbero essere sostituiti i soci esistenti, se non con il consenso e l’unanimità dei precedenti soci.

Riassumendo; nello statuto della società semplice che preveda limiti alla libera circolazione delle partecipazioni, non è possibile ottenere l’esecuzione forzata della quota di uno o più soci, durante la vita della società.

All’interno delle società di persone la quota sociale ha una valenza diversa da quella che si possiede nelle società di capitali.

Nella società di persone la quota rappresenta la misura della partecipazione del socio ai diritti ed agli obblighi relativi al rapporto sociale, intrinsecamente legata alla persona del socio stesso. Il medesimo socio rappresenta l’insostituibile parte animata della società la sua componente imprescindibile per il corretto funzionamento, verso il raggiungimento dello scopo sociale.

A proposito del Regime fiscale degli utili distribuiti dalla società semplice va tenuto principalmente conto che;

Gli utili distribuiti alle società semplici vanno imputati ai soci per trasparenza e seguono il regime diverso a seconda del socio percipiente per inserirli in dichiarazione si procede alle modalità che seguono tenuto conto che il 25 dicembre 2019 con l’art. 32-quater del decreto legge n. 124 del 2019 fu modificata la tassazione degli utili distribuiti alle società semplici in qualsiasi forma e sotto qualsiasi denominazione.

Fissando così il concetto della tassazione per trasparenza in capo al socio percettore.

Il regime fiscale della trasparenza in capo al socio percettore segue la sua natura giuridica e varia a seconda che si tratti di:

  • persone fisiche;
  • impresa individuale o società di persone;
  • soggetti IRES.

Va inoltre ricordato che :

  • i redditi sono imputati a ciascun socio pro quota, indipendentemente dalla effettiva percezione, unica condizione é l’approvazione del rendiconto dell’amministratore;
  • Le società semplici, non possono esercitare attività di tipo commerciale.

L’articolo 32-quater del D.L. 124/2019 (Decreto Fiscale 2020), convertito in Legge n. 157/2019 stabilisce la imposizione per trasparenza e pertanto i dividendi sono imputati ai soci e seguono la tassazione propria di ciascuno di essi.

Il trattamento fiscale degli utili che sono distribuiti dalle società semplici è differenziato, in qualsiasi forma e sotto qualsiasi denominazione la società opera, la disposizione fiscale riguarda anche le somme o i beni ricevuti dai soci in caso di recesso, di esclusione, di riscatto e di riduzione del capitale esuberante o di liquidazione anche concorsuale dalle società ed agli enti IRES residenti in Italia, secondo la provenienza.

Scopriamo la Società semplice Di conseguenza:

  • con riferimento alla quota di dividendi che è imputabile ai soggetti IRES, tenuti all’applicazione dell’art. 89 del TUIR, i dividendi attribuiti dalla società semplice sono esclusi dalla formazione del reddito complessivo per il 95 per cento del loro ammontare e vanno indicati nella dichiarazione al quadro SC al rigo RF58;
  • per la quota imputabile a soggetti titolari di reddito d’impresa, tenuti all’applicazione dell’articolo 59 TUIR, i dividendi attribuiti dalle società semplici sono esclusi dalla formazione del reddito complessivo, nella misura del 41,86 per cento del loro ammontare e vanno indicati nella dichiarazione dei redditi nei righi RF58, per le imprese in contabilità ordinaria oppure RG 26 per le imprese in contabilità semplificata;
  • per la quota imputabile alle persone fisiche residenti in relazione a partecipazioni, qualificate e non qualificate, non relative all’impresa ai sensi dell’articolo 65 del TUIR, i dividendi sono soggetti a tassazione con applicazione di una ritenuta secca, nella misura del 26 per cento.

In sostanza si applica la modalità di tassazione che sarebbe operativa secondo la natura del soggetto percettore, anche ove non vi fosse il tramite della società.

Cosa dovrebbe contenere il contratto sociale di una società semplice per essere efficace.

  1. l’atto costitutivo di una società semplice
  2. Punti fondamentali dell’ atto costitutivo

Scopriamo la Società semplice l’atto costitutivo di una società semplice

L’atto costitutivo rappresenta il momento in cui almeno due persone sia fisiche che giuridiche, si accordano sulla costituzione di una S.s. e serve a regolare tutti i diritti e gli obblighi che i soci hanno sia tra loro che nei confronti della stessa società, ovvero verso i terzi.

Ma e soprattutto nei confronti del raggiungimento dello scopo sociale.

Siccome lo statuto della S.s. rappresenta l’accordo dei fondatori per la gestione della società e consentirle di raggiungere lo scopo sociale. Lo statuto della S.s. è anche rappresentato o definito “contratto”, la sua redazione non comporta esclusivamente la forma scritta, ma in caso i soci intendano conferire beni immobili è obbligatoria sia la forma scritta che l’atto pubblico.

La legge deduce l’esistenza di una società semplice anche solo tramite comportamento concludente ovvero per facta concludentia dei soci.

Ovvero dalla manifestazione tacita di una volontà di gestione. È infatti possibile limitarsi a stabilire un accordo di natura verbale per concretare una S.s. di fatto, tuttavia se dovessero insorgere complicazioni interne alla società sarà decisamente più complicato fare fede agli accordi presi, poiché formulati esclusivamente a voce.

Pertanto la stesura di un atto o contratto costitutivo comunemente indicato come statuto in forma scritta rende molto più facile il lavoro all’interno anche di una società semplice.

Ciò è dovuto principalmente al fatto che la legge non dà disposizioni precise, perciò l’atto costitutivo può aiutare a colmare quelle lacune lasciate dalla legge aiutando così a prevenire ambiguità e conflitti interni.

Il contratto sociale scritto di una società semplice è obbligatorio ai sensi dell’articolo 1350 del Codice civile solo se i soci conferiscono beni mobili o altri diritti reali immobiliari.

In linea di principio, tuttavia, raccomandiamo che ogni S.s. rediga per iscritto un atto costitutivo, i soci preventivamente alla firma lo sottopongano alla verifica di un notaio di un avvocato o meglio di un Commercialista.

I soci possono trarre grande beneficio dalla costituzione di una società semplice con atto scritto, il quale comprende sia l’atto costitutivo sia lo statuto, attraverso i patti contenuti.

Nell’Atto Costitutivo viene definita prima di tutto l’attività economica ma non commerciale che i soci intendono esercitare insieme; inoltre vengono determinati i conferimenti, i criteri di ripartizione degli utili e delle perdite, il potere degli amministratori e tutte le altre indicazioni che ritengono opportune.

Da non dimenticare la previsione statutaria del vincolo di trasferimento delle quote.

L’importanza dell’accordo scritto in quanto documento legale di riferimento si rivela in particolar modo utile al presentarsi di una delle seguenti situazioni:

  • Situazione economica svantaggiosa: in tempi di crisi il contratto può servire a regolare la distribuzione delle competenze;
  • Conflitti tra soci: conflitti di interesse e divergenze personali possono mettere a repentaglio l’esistenza della S.s.;
  • Distribuzione degli utili: un accordo scritto diventa praticamente indispensabile in caso di profitto da distribuire tra i soci se pur procurato da uno solo;
  • Scioglimento della S.s.: se i soci concordano sul fatto che la S.s. debba essere sciolta, senza un accordo scritto non è chiaro l’esatto svolgimento di tale processo, ma soprattutto la sua possibilità di soluzione.

Scopriamo la Società semplice Punti fondamentali dell’atto costitutivo

Come già accennato, nella pratica l’atto costitutivo è associato lo statuto che rappresenta l’accordo scritto nei patti sociali. Il primo definisce la volontà di creare la società, mentre il secondo ne regolamenta la gestione. Un accordo scritto che regolamenta una S.s. deve contenere:

  • I dati dei soci
  • La ragione sociale e la sede della S.s.
  • L’oggetto sociale
  • La natura, l’ammontare e l’attribuzione dei conferimenti
  • L’organizzazione amministrativa
  • La durata della società
  • Le norme sulla distribuzione degli utili/perdite
  • Le preclusioni sul trasferimento delle partecipazioni
  • Le regole per la rescissione o lo scioglimento
 Il socio è obbligato a eseguire i conferimenti suscettibili di valutazione economica determinati nel contratto sociale.
Quando i conferimenti non sono determinati, si presume che i soci sono obbligati a conferire, in parti uguali, quanto è necessario per il conseguimento dell’oggetto sociale. Così recita l’articolo 2253 del Codice civile il quale con questa formulazione rimarca l’importanza dell’impegno preso verso il conferimento. Impegno assunto con la costituzione della società semplice.
Vediamo cosa deve contenere esattamente il documento.
Sul web si trovano diversi esempi di contratti sociali per società semplici da scaricare gratuitamente. Accertatevi però che affrontino tutti gli aspetti importanti per la costituzione della vostra S.s.

Scopriamo la Società semplice Ragione sociale

Una società semplice è definita dal suo scopo, la vera ragione per cui le persone si riuniscono per formare una S.s.
Nel contratto questo punto deve essere in cima e rappresentare il credo vincolante della società.
A tal fine è necessario definirlo nel modo più comune possibile, in quanto si applica in ugual misura a tutti i soci.
Va usata una formulazione più chiara e semplice possibile: descrivendo nel modo più breve e preciso possibile ciò che la S.s. vuole essere e lo scopo che si prevede di raggiungere, possibilmente servendosi di un solo e corto periodo.
La ragione sociale può essere associata oppure seguire la denominazione e la sede legale della società nel primo paragrafo tra i patti dello statuto o contratto sociale.

Scopriamo la Società semplice Conferimenti dei soci

Come contenuto nell’articolo 2253 cc. sopra citato, ogni socio si prende l’impegno con l’apporto di beni e servizi di lavorare per raggiungere lo scopo comune della società.

Scopriamo la Società semplice. Nello specifico si fa riferimento a:

  • beni mobili o immobili
  • denaro
  • crediti
  • attività lavorativa

Tutto ciò indica il capitale sociale e come è stato conferito.

Scopriamo la Società semplice Ripartizione degli utili e delle perdite

Dopo aver approvato il rendiconto compreso del prospetto di riparto, ogni socio detiene il diritto di riscuotere la propria parte di utile, a meno che non sia stato deciso diversamente, come nel caso di conferimenti disuguali da parte dei singoli soci.

Nell’atto costitutivo si andrà a regolamentare il criterio di ripartizione degli utili. Se non si fa, ci pensa la legge a definire la ripartizione nel modo seguente:

  • ciascuno dei soci detiene il diritto di percepire parte degli utili, in proporzione al suo conferimento;
  • salvo quanto specificato nell’atto costitutivo, i conferimenti sono ritenuti pari ed uguali per tutti i soci;
  • se il conferimento è rappresentato da attività lavorativa o servizi, l’utile da ripartire va calcolato in mediazione preventiva oppure da un giudice secondo un principio di equità.

Scopriamo la Società semplice Amministrazione

L’amministrazione della società deve avere come unico fine quello di agire per realizzare l’attività economica e lavorare per ottenere lo scopo della società tramite i cosiddetti atti di gestione.

E’ possibile scegliere tra i diversi tipi di amministrazione:

  • disgiunta: ogni socio ricopre separatamente un ruolo amministrativo;
  • congiunta: qualsiasi atto di gestione va effettuato previo consenso di tutti i soci;
  • mista: si possono stabilire diverse categorie di atti di gestione per cui variano i ruoli amministrativi;
  • amministratore unico: un solo amministratore.

Durata

Si può decidere di dare una vita limitata alla società semplice, definendo già in anticipo la data del suo scioglimento.
In alternativa è possibile stabilire che la S.s. esista finché non venga conseguito il suo oggetto sociale.

Le informazioni contenute in questo articolo sono da considerarsi a titolo conoscitivo e non rappresentano attività di consulenza specifica, richiedibile gratuitamente compilando il form che segue.

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I redditi da capitale derivano da rendite finanziarie

I redditi da capitale sono tutti quei redditi che derivano da rendite finanziarie di varia natura e dai dividendi da partecipazione.

I redditi da capitale derivano da rendite finanziarie

Unica tassazione al 26%

Anche se non sai distinguere il tipo di partecipazione in tuo possesso non hai alcun problema.

Infatti, per gli utili maturati nel 2021. Che tu sia in possesso di una partecipazione qualificata o non qualificata, viene applicata una ritenuta a titolo d’imposta pari al 26%. In capo alla società.

La ritenuta, come detto, è in capo alla società, e tu socio non devi assolutamente fare nulla. Perché questi dividendi, essendo già tassati, non li devi indicare nemmeno nella dichiarazione dei redditi.

I dividendi essendo sottoposti a ritenuta a titolo d’imposta, come tale, viene pagata direttamente da chi effettua l’erogazione e va a rappresentare tutta l’imposta dovuta.

In questo caso, essendo la società ad erogare gli utili, è lei a versare la ritenuta del 26%.

Se i dividendi sono distribuiti a persona fisica?

Quanto detto succede solo se la tassazione riguarda i dividendi distribuiti nei confronti dei soci persona fisica.

La tassazione dei dividendi varia ancora quando questi vengono distribuiti nei confronti di soggetti che agiscono in regime d’impresa.

In questo caso, non solo cambia la tassazione, ma è necessario che vengono indicati in dichiarazione.

Agire in regime d’impresa significa che chi riceve i dividendi è una ditta individuale. Una società di persona o una società di capitali: sostanzialmente è una partita IVA.

In questo caso è bene fare una distinzione, perché, tra i vari soggetti appena detti, la tassazione varia e di molto.

Infatti:

– se i dividendi vengono erogati dalla Srl ad una Società di persona (Sas o Snc) o una ditta individuale, viene applicata la tassazione progressiva IRPEF.

La tassazione non andrà a colpire il 100% del dividendo ma solo il 58,14% è imponibile il restante 41,86% è esentato da imposte.

Quindi sulla base imponibile verrà applicata l’aliquota IRPEF di appartenenza del percettore perché, non è stabile ma varia a seconda del reddito da lui prodotto.

Se i dividendi sono distribuiti a soggetti IRES? Tassazione più conveniente

Se, i dividendi vengono erogati da una Srl ad un’altra società di capitali, quindi avviene uno scambio tra soggetti IRES,

– il 24% lo andrai a pagare solo sul 5%, mentre il 95% restante è totalmente esentato da tasse.

Una cosa molto importante, nel caso cui i soci sono solo persone fisiche non operanti in regime d’impresa, è consigliabile verificare se adottare o meno la tassazione del reddito per trasparenza, che consiste nel tassare il reddito prodotto dalla società non più in capo ad essa, ma in capo ai soci stessi (come avviene per la società di persona).

La tassazione dei dividendi erogati dalla Srl, dipende da come li prelevi e da come ci si inquadra, se sei solo socio persona fisica oppure si agisce in regime d’impresa.

La tassazione, infatti, può andare dallo 0% a oltre il 45%.

L’articolo pubblicato rappresenta l’esposizione sterile della normativa fiscale in vigore, non le nostre strategie di pianificazione fiscale, strumento importante per ridurre il carico fiscale e far crescere il proprio business.

Attraverso la CONSULENZA GRATUITA,

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il consulente specifico, sulla base delle informazioni saprà rispondere alle esigenze individuali al fine di abbattere concretamente il carico fiscale.

 

Come cambia la logica delle Imprese

Come cambia la logica delle Imprese, questa la sfida del prossimo decennio per i commercialisti alle prese con le nuove tecnologie informatiche.

Business Intelligence o BI

Per poter comprendere come funziona la Business Intelligence bisogna essere d’accordo sulla circostanza secondo la quale le aziende si pongono degli obiettivi di guadagno sperando di investire e pagare la quantità di imposte minima consentita di ottimizzare la produzione riducendo i costi e potendo smaltire i residui delle lavorazioni in maniera compatibile con il rispetto dell’ambiente.

Sembra impossibile ma non lo è.

Infatti, raggiungere obiettivi impone porsi delle domande. Le stesse oggi trovano risposta tramite la raccolta e l’analisi dei dati, i dati devono essere completi e analizzati per consentire alle aziende di crescere ampliando il proprio mercato.

L’intero strumento è un sistema di Business Intelligence.

La BI rappresenta  la “tecnologia ed il metodo di analisi dei dati a supporto delle decisioni, convenzionalmente utilizzata per descrivere il processo di analisi dei dati costruito per assumere le decisioni strategiche aziendali.

L’analisi dei dati disponibili,  attraverso l’impiego dei progressi compiuti dalle tecnologie informatiche quali ad esempio lo streaming, le cloud storage, la block chain od il data processing, rappresentano quindi gli strumenti utili all’impresa per le analisi self-service.

Oggi la Business Intelligence rappresenta un settore all’avanguardia, da cui nessuna organizzazione aziendale può prescindere.

Cosa comprende

La Business Intelligence riguarda tutti gli strumenti che le aziende hanno a disposizione per essere più tempestivamente informate, e più strategicamente presenti nel mercato di riferimento.

È la ponderata combinazione di scienza dei dati e analisi in prospettiva di business, che può aiutare le aziende a produrre di più investendo il minimo, ad operare in sicurezza ad investire riducendo i rischi, ad assumere ed  organizzare il lavoro oppure regolare gli scarti di lavorazione in maniera sostenibile.

La Business Intelligence di norma si concentra:

  • Ricerca del core business;
  • Miglioramento dei processi produttivi;
  • Strategie di scala tenuto conto del settore;
  • Ottimizzazione del posizionamento nel marketing e nelle vendite;
  • Identificazione di inefficienze;
  • Analisi delle azioni correttive;
  • Previsione di scenari/esigenze future;
  • Ricercare e suggerire decisioni sicure e fiscalmente sostenibili.

La conoscenza necessaria deriva dall’estrazione di dati interni ed esterni, strutturati e non strutturati, passati e presenti.

Un analista BI può aiutare a convertire i dati provenienti dalle fonti più disparate in uno o più report dettagliati.

Grazie a strumenti di analisi di business quali Microsoft Power BI, che trasformano i dati aziendali in elementi visivi avanzati, queste informazioni approfondite diventano uno storytelling, la cui narrativa prende la forma di dashboard interattive, composta da elementi grafici dinamici e reports dettagliati.

È per tutti

Sono sempre di più le aziende che integrano la Business Intelligence nelle loro strategie.

Infatti le imprese che ancora non sfruttano la Business Intelligence per prendere le decisioni, vedono prevalere le altre imprese, le quali non necessariamente devono essere più valorose o capaci di produzione migliore.

Semplicemente applicano alle loro scelte aziendali le strategie di analisi dei dati raccolti.

Per le aziende i dati hanno molto valore

Danno ai responsabili un’idea di ciò che funziona e cosa no, suggerendo con precisione le opportunità più interessanti verso cui orientare le attività dell’impresa.

Dalle startup alle piccole e medie imprese, tutte stanno adottando una mentalità basata sull’analisi e sui dati.

Con la Business Intelligence i dati entrano nel quotidiano di ogni reparto, dal marketing e vendite all’ IT, dalla sicurezza informatica a quella sul lavoro.

Sono disponibili tool di Self-BI

I quali consentono agli utenti di eseguire da soli i processi di raccolta ed analisi dei dati, ciò ha reso la Business Intelligence accessibile e funzionale al sistema di lavoro di ciascuno.

La mole di dati che necessita raccogliere e gli strumenti che utilizziamo, farà disporre di informazioni anche particolari in grado di guidare qualsiasi strategia aziendale.

I dati

Come ordinarli come unirli tra loro oppure discriminarli, con così tanti dati a portata di mano, può risultare difficile sapere da dove cominciare e a cosa dare priorità.

Qualsiasi analisi che si tratti di dati finanziari, contatti commerciali, piattaforme di analisi statistiche, database anagrafici, informazioni di data shit e strumenti di project management, un Commercialista Consulente Business Intelligence può aiutare ad acquisire, organizzare, analizzare i dati specifici risultati dalle applicazioni per renderli utili e funzionali.

Questo è il valore del consulente Business Intelligence

Il consulente commerciale se iscritto al relativo albo dei Dottori Commercialisti: può aiutarti a porre le domande giuste nel momento ed alle persone più adatte, ad ordinare e sfruttare i dati, di cui hai bisogno e a valutare l’efficacia con cui utilizzi le tue informazioni e soprattutto i risvolti sulla pressione fiscale vero e proprio tallone di Achille delle imprese in Italia.

All’interno di un sistema di Business Intelligence intervengono quattro attori:

  1. L’analista di dati professionale;

L’analista di dati è un professionista che opera in ambito statistico che ha sempre bisogno di rilevare ed approfondire i dati. Il sistema di BI lo aiuta a ottenere nuove informazioni per sviluppare strategie di business uniche. tenuto conto delle esigenze proposte dall’imprenditore o dalla sua impresa.

  1. Gli utenti IT

L’utente IT svolge un ruolo dominante nel mantenimento dell’infrastruttura BI. Sarà lui a decidere se il lavoro dell’analista sarà applicato dall’impresa e rispettato da tutti i partecipi alla stessa impresa.

  1. Il responsabile dell’azienda

L’amministratore delegato e il CEO (Chief Experience Officer) possono aumentare i profitti delle loro attività migliorando l’efficienza operativa. Sostenendo gli investimenti con il risparmio fiscale e il rispetto dell’ambiente.

  1. Gli utenti aziendali

Gli utenti dell’impresa che adotta una strategia di business intelligence possono essere collocati in tutta l’organizzazione aziendale. Distinguiamo gli utenti aziendali principalmente in due tipi;

  • Utente occasionale di BI;
  • Utente esperto di BI;

La differenza tra i due risiede nella capacità di ciascuno di interagire con i dati e le direttive ricevute. Un utente esperto ha la capacità di lavorare con insiemi di dati anche complessi, mentre l’utente occasionale ha bisogno di usare dashboard per valutare gli insiemi di dati. La scrivania configurata in precedenza nel PC, sfrutta routine di elaborazione, script, plug-in. Realizzati per l’utente da un analista dei dati.

Un sistema di Business Intelligence funzionante porta i seguenti vantaggi

  1. Aumenta la produttività

Con un programma di BI, è possibile per le aziende creare report con un solo clic, risparmiando così molto tempo e risorse. Inoltre, consente ai dipendenti di essere più precisi e produttivi.

  1. Migliora la visibilità e posizionamento

La B.I. aiuta anche a migliorare la visibilità dei processi interni da sviluppare, consente di identificare tutte le aree che richiedono attenzione, e suggerisce i correttivi.

  1. Assegna la responsabilità

Il sistema di BI non lascia scampo alle responsabilità di ciascuno all’interno dell’organizzazione; In quanto in caso di errore ci sarà sempre un responsabile dei dati nella block chain del business intelligence; Sia nella fase di raccolta, che nella fase di analisi come pure in quelle di applicazione e controllo dei risultati.

  1. Offre una visione di insieme

Il sistema di BI aiuta le organizzazioni alla visione d’insieme, in contrapposizione al punto di riferimento attuale che riguarda la soluzione dei singoli problemi quotidiani.

  1. Semplifica i processi aziendali

La B.I. elimina tutta la complessità associata ai processi aziendali. Automatizza l’analisi e la rende predittiva, attraverso la modellizzazione computerizzata, il bench marking e altre metodologie informatiche.

  1. Permette una facile analisi

Il software BI ha democratizzato il suo utilizzo, consentendo anche agli utenti non tecnici o non analisti di raccogliere ed elaborare rapidamente i dati.

Soprattutto l’esperienza pandemica e le sue imposizioni sull’impiego delle risorse informatiche, ha convinto anche i più tradizionali manager, che il futuro delle imprese si basa sulla competizione nella raccolta e nell’utilizzo dei dati.

Molti altri invece chiudono l’impresa coscienti che il mercato esige prove e competenze di grande lealtà e verità.

Il nostro studio mette a disposizione delle imprese sin dagli albori dell’informatica, la sua esperienza nella raccolta dei dati la loro analisi il mantenimento in sicurezza e poi aiuta gli imprenditori a raggiungere i propri obiettivi a rispettare tutte le regole civili e fiscali, che incombono sull’attività.

Potete utilizzare la form sotto per inviare commenti o richieste di maggiori informazioni per impiegare la Business Intelligence nel vostro studio professionale o nella vostra azienda.

Come cambia la logica delle Imprese

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Legge di Bilancio 2021 tutela i più deboli

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Legge di Bilancio 2021 tutela i più deboli

Legge di Bilancio 2021: tutte le misure per le persone disabili e le loro famiglie

Tra le altre misure. Il bonus per mamme con figli disabili, l’accesso al superbonus per abbattere barriere architettoniche, aumento fondi per non autosufficienze, caregiver. Dopo di noi e contrassegno auto disabili.

Nell’ultimo giorno di approvazione utile, dopo una sfilza di DPCM focalizzati sulla gestione dell’emergenza Covid nei giorni di festa. Il 30 dicembre 2020 è finalmente stato pubblicato in gazzetta ufficiale il testo della Legge di Bilancio 2021. Ovvero la normativa che contiene il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.

Riassumiamo di seguito. Anche grazie all’approfondimento dedicato sul sito dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le misure previste all’interno della Legge dedicate al mondo del sociale, alle persone con disabilità e alle loro famiglie.

CONTRIBUTO ALLA FISH

Il comma 337 dell’Art. 1 della legge n. 160 del 27 dicembre 2019 aveva stanziato un contributo di 400.000 euro da destinare alla Federazione Italiana Superamento Handicap. Ora la Legge di Bilancio sancisce un ulteriore contributo di 400.000 euro, per un totale di 800.000.
I fondi, stando a quanto definito dal comma 156, sono volti a garantire le attività di inclusione sociale delle persone con differenti disabilità in base agli obiettivi e ai princìpi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata ai sensi della legge 3 marzo 2009, n. 18.

TUTELA DEI LAVORATORI FRAGILI

All’Art. 1, commi 481/482, la Legge riprende le tutele previste per i cosiddetti “lavoratori fragili” originariamente previste dall’Art. 26 del DL Cura Italia e le reintroduce per il periodo dal 1° gennaio 2021 al 28 febbraio 2021.

Legge di Bilancio 2021, tutela i più deboli

Indicazioni operative per il riconoscimento della tutela previdenziale della malattia

Dal 1° gennaio fino al 28 febbraio, dunque, per questa categoria l’assenza dal posto di lavoro sarà equiparata al ricovero ospedaliero, senza pesare sul periodo di comporto.
Inoltre, viene estesa fino a fine febbraio anche l’opportunità che i lavoratori fragili svolgano di norma la prestazione lavorativa in modalità agile anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento.
Ricordiamo che le agevolazioni si applicano ai lavoratori dipendenti pubblici e privati in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, ivi inclusi i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità.

CONTRIBUTO ECONOMICO PER FIGLI CON DISABILITÀ

I commi 365-366 sanciscono lo stanziamento di un contributo per i tre anni a venire (2021, 2022, 2023) destinato alle madri disoccupate o monoreddito facenti parte di nuclei familiari monoparentali con figli a carico aventi una disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60 per cento.

Il contributo, corrisposto mensilmente, avrà valore massimo di 500 euro netti, anche se non sono ancora chiari i criteri di graduazione dell’importo, demandati dal testo a successivi decreti attuativi ministeriali.
Non sono pochi i dubbi che solleva questo stanziamento, a partire da quel 60% d’invalidità, richiesto nonostante per i minori non sia prassi assegnare una percentuale, per arrivare all’esclusione dei padri. Per fugarli dovremo, ancora una volta, attendere i dettagli operativi.

SUPERBONUS 110% PER L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Come anticipato, i commi 66-74, non solo prorogano la detrazione al 110% (il cosiddetto superbonus) per gli interventi di efficienza energetica e antisismici effettuati sugli edifici fino al 30 giugno 2022, ma ne ampliano anche l’applicabilità a interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche, anche nel caso siano effettuati in favore di persone aventi più di 65 anni.
Si tratta di adattamenti che riguardano ascensori e montacarichi o finalizzati alla realizzazione di strumenti tecnologici che favoriscono la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone con disabilità grave (legge 104/1992).

Legge di Bilancio 2021, tutela i più deboli

FONDO PER LE NON AUTOSUFFICIENZE

Dopo l’aumento di stanziamenti previsto dal Decreto Rilancio, il Bilancio 2021 destina, per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, ulteriori 100 milioni (per un totale di 668 milioni per il 2021, 667 milioni per il 2022 e 665 milioni per il 2023.

FONDO PER IL DOPO DI NOI

Anche in questo caso, in aggiunta all’incremento già previsto dal Decreto Rilancio, la Legge stabilisce, per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, un aumento del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare di 20 milioni (per un totale di 76 milioni per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023).

FONDO PER I CAREGIVER FAMILIARI

Con il comma 334 la legge di bilancio (re)istituisce – dopo il tentativo fallito della legislatura precedente – un fondo destinato alla copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale svolta dal caregiver familiare, come definito dal comma 255 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205. La dotazione del Fondo sarà di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023.

FONDO PER LA CURA DI SOGGETTI CON AUTISMO

Con i commi 454-456 viene aumentato di 50 milioni per il 2021 il “Fondo per la cura di soggetti con autismo”.

Le risorse, in questo caso, vengono così suddivise:
a) una quota pari al 15% per lo sviluppo di progetti di ricerca riguardanti le basi eziologiche, la conoscenza del disturbo dello spettro autistico, il trattamento e le buone pratiche terapeutiche ed educative;
b) una quota pari al 25% all’incremento del numero delle strutture semiresidenziali e residenziali pubbliche e private con competenze specifiche sui disturbi dello spettro autistico in grado di effettuare il trattamento di soggetti minori, degli adolescenti e degli adulti, con contributo da erogare alle strutture private subordinatamente al conseguimento dell’accreditamento da parte del SSN;
c) una quota pari al 60% all’incremento del personale del SSN preposto alla prestazione delle terapie indicate nelle linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico adottate dall’Istituto Superiore di Sanità.

FONDO CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Ai sensi dei commi 1134-1139 viene istituito il “Fondo contro le discriminazioni e la violenza di genere“, con una dotazione di 6 milioni di euro totali per il triennio 2021-2023.
Nonostante il nome si concentri sulla questione di genere, il Fondo sarà destinato, in senso molto più ampio, a garantire le attività di promozione della libertà femminile e di genere e le attività di prevenzione e contrasto delle forme di violenza e discriminazione fondate sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.

SPAZI RISERVATI ALLA SOSTA DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

Al fine di favorire la mobilità urbana ed extraurbana, anche con riferimento alla mobilità delle persone con disabilità, – recita il comma 819 –nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è istituito un fondo con una dotazione di 3 milioni di euro per l’anno 2021 e di 6 milioni di euro per l’anno 2022, destinato all’erogazione, nei limiti delle risorse disponibili per ciascuno degli anni 2021 e 2022, di contributi in favore dei comuni che, con ordinanza adottata entro il 30 giugno 2021 ai sensi dell’articolo 7 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, provvedono a istituire spazi riservati destinati alla sosta gratuita dei veicoli adibiti al servizio di persone con limitata o impedita capacità motoria muniti di contrassegno speciale ovvero delle donne in stato di gravidanza.

INCLUSIONE SCOLASTICA

I commi 960-963 toccano il capitolo dell’inclusione scolastica sotto diversi aspetti: formazione del personale, numerosità degli insegnanti di sostegno e ausili e strumenti didattici.
Il comma 960 definisce un progressivo incremento degli insegnanti di sostegno5.000 per prossimo anno scolastico, 11.000 dall’anno scolastico 2022/2023 e 9.000 a decorrere dall’anno scolastico 2023/2024.
Il 961, invece, sancisce l’incremento, per il 2021, di 10 milioni del fondo (ex cosiddetta “Buona scuola”) da destinare alla formazione obbligatoria del personale docente impegnato nelle classi con alunni con disabilità.
Il comma successivo, poi, stabilisce che, al fine di realizzare l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, per ciascuno degli anni scolastici 2021/2022, 2022/ 2023 e 2023/2024 sono stanziati 10 milioni di euro per l’acquisto e la manutenzione di attrezzature tecniche e di sussidi didattici.
Infine, il comma 963, regolamenta l’assegnazione delle risorse professionali di sostegno didattico e di assistenza specialistica agli alunni con disturbi specifici di apprendimento, diagnosticati ai sensi della legge 8 ottobre 2010, n. 170. A questi ultimi – si legge – spettano esclusivamente le misure educative e didattiche di supporto di cui all’articolo 5 della citata legge n. 170 del 2010, senza l’impiego delle risorse professionali di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, erogate in attuazione dell’articolo 3 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66.

MISURE PER IL SOSTEGNO ALLA PARTECIPAZIONE POLITICA

Attraverso i commi 341-342 sono stanziati 100mila euro annui, a decorrere dal 2021, per la realizzazione di una piattaforma per la raccolta delle firme digitali per la richiesta di referendum previsti dalla Costituzione e sulla iniziativa legislativa del popolo.

La piattaforma consentirà, a partire dal 2022, la raccolta di firme anche da parte di persone allettate o che non possono lasciare la propria abitazione.

PROROGA DEI PIANI TERAPEUTICI

Dopo la proroga dei piani terapeutici fino al 31 agosto 2020, da parte di AIFA, la durata degli stessi viene ulteriormente estesa, eccezionalmente, per i casi in cui, per criticità locali legate alla pandemia, non sia ancora possibile seguire i percorsi di ordinario monitoraggio delle terapie.

Legge di Bilancio 2021, tutela i più deboli