Concordato Preventivo Biennale Che cos’è!

Concordato Preventivo Biennale Che cos'è!

Concordato Preventivo Biennale Che cos’è!

Con la riforma fiscale, 2023 il Governo sembra proprio che abbia rispolverato l’archiviato redditometro.

Infatti attraverso il meccanismo degli Indicatori Sintetici di Attività (ISA) il governo ritiene di stimolare i cittadini ad accordarsi secondo quanto proposto dal fisco stesso. L’accordo sarà vincolante per due anni d’imposta.

Secondo quanto pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate; Tutte le partite iva potenzialmente, sono interessate all’accordo, a prescindere dal regime contabile adottato, ivi conpresi i forfettari.

Abbiamo già avuto modo di approfondire come il commercialista può sfruttare la IA generativa infatti con l’ausilio della IA riassumiamo i caratteri fondamentali del meccanismo fiscale di accordo preventivo.

Concordato Preventivo Biennale Che cos’è!

Il concordato preventivo biennale rappresenta un’opportunità significativa per le partite IVA di ridefinire e semplificare i propri obblighi fiscali. L’adesione a tale provvedimento permette di stabilire anticipatamente le imposte dovute per il biennio, offrendo maggiore previsione e stabilità nella gestione delle finanze.

I benefici potenziali includono la riduzione dell’incertezza fiscale e una maggiore tranquillità nella pianificazione economica. Tuttavia, è essenziale valutare attentamente se l’adesione a questo concordato è effettivamente vantaggiosa per la vostra specifica situazione fiscale e finanziaria.

Invitiamo tutti i possessori di partita IVA a contattarci presso il nostro storico studio Commercialisti associati DI MAIO per una consulenza gratuita sulla convenienza di aderire al concordato preventivo biennale.

Il nostro team di esperti è a disposizione per analizzare dettagliatamente il vostro caso e fornirvi tutte le informazioni necessarie, consentendovi di prendere una decisione informata e strategica.

Non esitate a rivolgervi a noi per ulteriori chiarimenti e per fissare un appuntamento.

Il blog espressosud.it esiste proprio per supportarvi e guidarvi verso una gestione fiscale più serena e controllata.

Cumulo giuridico: cosa è, come funziona

Cumulo giuridico

cumulo giuridico: cosa è, come funziona. Nasce dalla delega fiscale anche la riforma del sistema sanzionatorio. Vidnoz IA.

Introduzione al Cumulo Giuridico

Il cumulo giuridico è un concetto fondamentale nel campo del diritto che si riferisce alla pratica di aggregare o combinare più pene o sanzioni giuridiche quando una persona è ritenuta responsabile di commettere più di un reato. Questo principio è essenziale per garantire che il sistema giudiziario possa affrontare in modo efficace e equo situazioni in cui un individuo ha violato più leggi o norme contemporaneamente.

Principi del Cumulo Giuridico

Il cumulo giuridico si basa su due principi fondamentali: il principio della pluralità delle infrazioni e il principio del cumulo materiale delle pene. Il principio della pluralità delle infrazioni stabilisce che ogni singola violazione della legge costituisce un reato separato e autonomo, mentre il principio del cumulo materiale delle pene permette al giudice di sommare le pene relative a ciascun reato per determinare la pena complessiva.

Applicazione del Cumulo Giuridico

Quando un individuo è accusato di commettere più reati, il giudice deve decidere se applicare il cumulo giuridico. Questa decisione dipende da diversi fattori, tra cui la gravità dei reati, le circostanze attenuanti o aggravanti e la recidiva dell’imputato. In molti sistemi giuridici, il cumulo giuridico è obbligatorio per certi tipi di reati, mentre per altri è facoltativo.

Limiti del Cumulo Giuridico

Nonostante la sua importanza nel garantire la giustizia e l’equità nel sistema giudiziario, il cumulo giuridico può presentare alcuni limiti. Ad esempio, l’accumulo eccessivo di pene può portare a risultati ingiusti o sproporzionati, soprattutto se i reati sono legati o hanno lo stesso scopo. Inoltre, in alcuni casi, il cumulo giuridico può comportare una perdita di efficienza nel sistema giudiziario, poiché richiede risorse aggiuntive per gestire casi complessi.

Alternativa al Cumulo Giuridico

Per mitigare i potenziali problemi associati al cumulo giuridico, alcuni sistemi giuridici adottano alternative, come la commutazione delle pene o la loro sospensione condizionale. Queste alternative mirano a bilanciare la necessità di punire i reati commessi con la considerazione dei fattori attenuanti e delle circostanze individuali dell’imputato.

Conclusioni

In conclusione, il cumulo giuridico è un concetto fondamentale nel sistema giudiziario che permette di affrontare in modo efficace situazioni in cui un individuo è responsabile di più reati. Tuttavia, è importante applicarlo con cautela per garantire che le pene siano proporzionate alla gravità dei reati commessi e alle circostanze dell’imputato. Inoltre, è essenziale esplorare alternative al cumulo giuridico quando necessario, al fine di garantire una giustizia equa ed efficace per tutti i soggetti coinvolti.

Consigli per aprire un Ambulatorio Infermieristico

Consigli per aprire un Ambulatorio Infermieristico

Consigli per aprire un Ambulatorio Infermieristico.

Si parla spesso di libera professione infermieristica e della possibilità, come per i medici. Di mettersi in proprio e di aprire un centro di cura capace di accogliere i propri pazienti in un ambiente confortevole e all’avanguardia. Sono nati in Italia da qualche anno i primi Ambulatori Infermieristici.

I consigli per aprire un ambulatorio Infermieristico

Esempio di ambulatorio infermieristico

Da alcuni anni si continua a parlare della possibilità per gli Infermieri di dotarsi di P.Iva e di mettersi in proprio aprendo un’attività assistenziale: un Ambulatorio Infermieristico. In pratica una vera e propria impresa con tanto di fatture e di fatturato, di clienti e di servizi di gestione dei clienti, di una struttura fisica e di mezzi per spostarsi rapidamente sul territorio.

Ogni anno, come si legge in una recente informativa della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI (recuperando i dati forniti dal Censis nel 2015), si rivolgono agli Infermieri (spesso liberi professionisti) circa 8.7000.000 di cittadini italiani o di stranieri in Italia. Si tratta del 17,2% dei maggiorenni che vivono nel nostro Paese.

Il dato non è ottimo, anzi

Infatti, potenzialmente, la domanda di assistenza infermieristica sul territorio potrebbe riguardare:

    1. 3,1 milioni di utenti non autosufficienti;
    2. 9,1 milioni con patologie croniche;
    3. 5,6 milioni di anziani affetti da una o più patologie di lungo corso.

In totale 17,8 milioni di potenziali clienti che per oltre la metà preferiscono ancora rivolgersi al medico o ad altri professionisti della salute per pratiche assistenziali che afferiscono alle competenze degli Infermieri.

L’orientamento del Sistema Sanitario Nazionale – e di quelli Regionali – non è stato mai così chiaro come negli ultimi anni:

    1. occorre garantire la maggiore efficienza possibile;
    2. le dimissioni dagli ospedali devono essere precoci;
    3. le prestazioni Infermieristiche possono sostituire in gran parte quelle mediche.

Ciò mentre sono in essere un progressivo ed ormai evidente invecchiamento della popolazione e un aumento dei quadri poli-patologici con compromissione dell’autonomia degli stessi.

Mettersi in proprio aprendo uno Studio Infermieristico

Facile a dirsi, un po’ più complicata l’attuazione dell’idea imprenditoriale. L’Infermiere Libero Professionista non nasce per caso, ma da una scelta motivazionale profonda e dalle effettive richieste del mercato.

Requisiti Ambulatorio privato

L’ambulatorio infermieristico dovrà essere costituito da almeno un locale con una superficie di 12 mq, provvisto di lavandino; una sala di attesa; un servizio igienico a esclusivo uso dello studio, al quale si possa accedere anche dalla sala di attesa. l locali dovranno avere avere pavimenti di materiale impermeabile, facilmente lavabile e ben connesso, con pareti rivestite fino all’altezza di due metri con materiale sempre impermeabile e lavabile; sia il locale di lavoro che la sala di attesa devono essere illuminati e aerati direttamente dall’esterno; le pareti e i pavimenti del servizio igienico (composto da antibagno, WC, lavamano) devono essere lavabili. Se esiste un solo servizio igienico, questo dovrà essere utilizzabile anche dai portatori di handicap. La rubinetteria deve essere apribile con i gomiti.

Autorizzazione dell’ambulatorio infermieristico

L’infermiere interessato all’apertura dell’ambulatorio, dopo la ricerca del locale idoneo, dovrà presentare al Comune di riferimento la domanda di autorizzazione (come previsto dall’art. 193 RD 27 luglio 1934 n. 1265) seguendo il modello di domanda fornito dalla Federazione IPASVI.

Gestione dell’ambulatorio infermieristico

Ai fini del funzionamento dell’ambulatorio privato, sono necessari: il registro dei clienti; un raccoglitore per conservazione delle prescrizioni del medico ove queste costituiscano il presupposto per l’attivazione dell’intervento infermieristico; i bollettari a madre e figlia per il rilascio delle ricevute fiscali relative a compensi ricevuti dalla clientela; schedari per la conservazione delle cartelle infermieristiche o dell’altra modulistica adottata per la registrazione delle prestazioni.

Le singole Regioni stabiliscono, autonomamente, quali requisiti strutturali ed organizzativi sono poi necessari per il tipo di ambulatorio che si intende aprire. Il rilascio dell’autorizzazione prevista dall’art. 193 RD 27 luglio 1934 per l’apertura dell’ambulatorio presuppone una congrua attività istruttoria sull’idoneità igienico-sanitaria che coinvolge non solo gli ambienti in senso stretto, ma, più in generale, l’affidabilità della struttura nel suo complesso, tenendo conto anche delle attrezzature, delle apparecchiature e della loro organizzazione e conduzione da parte del soggetto richiedente, nonché di ogni altra circostanza che possa comunque influire sulla qualità del servizio.

Ricapitolando, ecco la lista dei 10 punti per aprire l’attività:

la volontà di fare impresa, di mettersi in gioco e di mettersi continuamente in discussione;

    1. una innata capacità manageriale

      , di lavorare in team e di operare a contatto con pazienti potenzialmente sempre diversi e con patologie e richieste assistenziali differenti;
    2. competenze

       acquisite sul campo o provenienti da tirocini e corsi di formazione altamente specializzanti (lavorare in un ambulatorio o al letto del paziente in ambito privato richiede delle conoscenze che purtroppo l’Università non fornisce integralmente durante la Laurea triennale);
    3. un capitale proprio

       (dai 5.000 ai 25.000 euro in base a ciò che si vuole realizzare); occorre prevedere di:
        • affittare una struttura idonea (se non si è proprietari di beni immobiliari atti allo scopo);
        • acquistare le attrezzature necessarie (per esempio scrivania, sedie, scaffali, vetrinette, lettino, fonendo, sfigmomanometro, glucometro, saturimetro, termometro digitale, macchina per aspirazione tracheale, centimetro da balia, asta porta flebo, borsa attrezzata per l’assistenza domiciliare ed altro);
        • comprare i presidi medicali e tecnici occorrenti per la gestione delle lesioni cutanee (forbici, materiale per debridement, cura e gestione delle ferite, fasciature, fasce elastiche, medicazioni avanzate, garze sterili e non sterili, disinfettanti, soluzione fisiologica, sondini naso-gastrici, sondini per aspirazione tracheale e per raccolta escreato, cateteri vescicali e sacche di raccolta urine, creme medicali utilizzabili per automedicazione ed altro);
        • dotarsi di materiale per analisi di sangue, urine, escrementi e carica batterica (aghi, sistema sottovuoto per i prelievi, provette, contenitori sterili e non sterili per le urine, contenitori per la raccolta dell’escreato e delle feci, vari tipi di tamponi e via discorrendo);
        • locare o acquistare mezzi di locomozione a seconda delle esigenze assistenziali dei richiedenti le cure (auto, bici, moto ed altro);
        • acquistare un computer e dei software per la gestione della clientela e del magazzino;
    4. una rete di conoscenze e di amicizie

       (senza una rete di contatti è molto difficile iniziare; potrebbe essere utile la complicità di colleghi che lavorano in strutture sanitarie; il passaparola e i consigli degli amici possono rivelarsi molto utili nella fase di lancio della vostra attività imprenditoriale; cercate di stipulare accordi con strutture che si occupano di analisi di laboratorio, assistenza domicilia, gestione dei presidi ed altro);
    5. un sistema informativo all’avanguardia

       e in linea con le regole del mercato di nuova generazione; dovete essere social e raggiungere i vostri potenziali clienti direttamente sul loro cellulare o sullo smartphone/tablet dei loro congiunti e care-giver (dotatevi di un buon sito internet e aggiornatelo costantemente per esempio con la le vostre esperienze assistenziali positive o magari pubblicando novità che riguardano il vostro lavoro; create una pagina professionale su Facebook, un profilo su Twitter, un account su Google+ e registratevi a Google My Bussiness; dotatevi di un numero Whatsapp per raggiungere o farvi raggiungere gratuitamente e con estrema immediatezza);
    6. una buona assicurazione

       che riesca a coprire un massimale di almeno 5/10 milioni di euro e sia la parte civile, sia la parte penale (obbligatoria per i liberi professionisti, a tutela degli utenti che giustamente pretendono, se si sbaglia, di essere risarciti); soprattutto all’inizio della vostra attività, con poca esperienza, potreste anche involontariamente creare dei danni, per questo mettetevi al sicuro;
    7. un sostituto

       del vostro stesso livello professionale/esperienziale nel caso di assenze non programmate per malattia o infortuni (garantire la qualità e la continuità dell’assistenza significa fidelizzare la clientela e offrire una tangibile qualità del servizio);
    8. una segretaria

       o un sistema di segreteria informatizzata (ci sono tante aziende che rispondono alle chiamate, prendono i contatti e gestiscono la clientela per voi; i costi non sono esagerati ed è possibile aderirvi con un semplice abbonamento “on line”); non pensate di poter fare tutto da soli, i soldi spesi per un aiuto saranno presto ben ripagati;
    9. momenti da dedicare a voi stessi e ai vostri cari

       (staccare dal lavoro e prendersi qualche ora di tempo per fare sport, uscire con il partner, andare a cena con amici, vedere un film al cinema, seguire un concerto, andare a ballare in discoteca via aiuta a staccare dal lavoro e a recuperare la lucidità e il riposo necessario per la vostra sicurezza e soprattutto per la sicurezza dei vostri assistiti).

Per maggiori approfondimenti, potete consultare il Vademecum della Libera Professione Infermieristica, realizzato dalla Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi in collaborazione con la cassa previdenziale Enpapi.

NFT Opera d’arte; fiscalità adempimenti

NFT Opera d’arte; fiscalità adempimenti

NFT Opera d’arte; fiscalità ed adempimenti fiscali, In questo articolo vediamo i passi fondamentali da seguire per essere in regola con i tuoi Non Fungible Token (o NFT); a non commettere errori che potrebbe procurarti parecchi problemi.

Per fare questo vi racconterò la mia esperienza nel mondo delle criptovalute come investitore, spesso parlo ai clienti di come stare in regola, ma pochissimi conoscono la mia storia, iniziata nell’ottobre del 2017.

I Non Fungible Token (di seguito anche NFT), possono essere definiti come “rappresentazione digitale di valore che incorpora un diritto su un bene, fisico o digitale, che utilizza la crittografia, archiviato su una blockchain.

NFT Opera d’arte; fiscalità adempimenti

Spesso abbiamo visto utilizzare gli NFT come bene che incorpora un diritto su un opera d’arte.

In questo articolo proverò a fare chiarezza sulla disciplina fiscale degli NFT, sugli adempimenti connessi alla loro detenzione, acquisto e vendita.

Gli NFT che incorporano un diritto su un opera d’arte, sono considerati beni digitali, sono trattati, fiscalmente, per assimilazione , alla relativa disciplina.

Il trattamento fiscale della cessione di opere d’arte non trova specifica disciplina nel Tuir ed è oggetto di un ampio contenzioso, che si incentra sull’eventuale rilevanza impositiva delle cessioni e sull’individuazione della più appropriata categoria di reddito.

La prima distinzione da fare è quella che considera il soggetto che pone in essere le operazioni, se lo fa in maniera professionale oppure non professionale ed, in questo ultimo caso, se capire se questo sia un commerciante occasionale ovvero un collezionista.

Il mercante d’arte

In base all’articolo 55 del Tuir, sono produttive di reddito d’impresa le attività indicate nell’articolo 2195 del Codice civile (tra cui l’intermediazione dei beni), se esercitate in modo professionale e abituale, ancorché non esclusivo, e anche se non organizzate in forma d’impresa.

Si può quindi affermare che produce reddito d’impresa l’intermediazione di non fungible token esercitata in modo professionale e non occasionale, indipendentemente dall’esistenza di un’organizzazione (necessaria solo per le attività diverse da quelle di cui all’articolo 2195 del Codice, sicché non appare corretto escludere l’attività imprenditoriale in quanto non è “organizzata”, come si legge ad esempio nella Ctr Toscana 826/31/2016).

Ciò può verificarsi, per consolidata giurisprudenza (si veda, ad esempio, la Cassazione 15931/2021 in materia di costruzione di unità abitative), anche in occasione della conclusione di un unico affare, qualora esso presenti una notevole rilevanza economica e, soprattutto, implichi il compimento di più atti prodromici.

Il collezionista

A differenza del mercante d’arte, il collezionista di NON FUNGIBLE TOKEN, acquista le opere per soddisfare il bisogno personale di appagamento estetico, e non per finalità di lucro.

Il collezionista non opera per fine di lucro, non è organizzato e non fa operazioni ripetitive nel tempo.

Lo speculatore occasionale

Figura intermedia tra le due precedenti è quella dello speculatore occasionale: colui che, in maniera episodica, magari come forma di autofinanziamento del proprio hobby, decide di acquistare e cedere un’opera d’arte per trarne profitto. Tale operazione, che come detto richiede una (anche soltanto limitata) serie di attività, può costituire un reddito diverso ex articolo 67, lettera i), del Tuir, come attività commerciale non abituale.

NFT Opera d’arte; fiscalità adempimenti

Gli indici di attività commerciale

La distinzione tra le tre figure non può che dipendere da un approccio casistico, che consideri (come chiarito dalla dottrina e dalla Cassazione 21776/2011) le modalità oggettive in cui si estrinseca l’attività di vendita e, solo su un piano indiziario, l’animus del cedente.

La peculiarità degli NFT

Un aspetto di estrema attualità legato alle opere d’arte riguarda il “fenomeno” degli Nft (non fungible token), che crea numerosi interrogativi ai fini dell’Iva.

l’Nft è una sorta di certificato digitale inserito in una blockchain che consente di dimostrare il proprio diritto (di utilizzo, di proprietà, eccetera) su un bene, che sia digitale o meno, o su dei particolari servizi (in particolare, rivolti agli aderenti di certe community)

NFT ed iva

Ci sono diversi tipi di NFT. Un primo tipo è quello che ti consente di partecipare ad una community.

Quello che rileva qui è la prestazione di servizio che sottostà al NFT, che diventa rilevante nel momento della esecuzione della stessa.

Quando l’NFT incorpora un bene fisico, se viene trasferito il bene fisico insieme al NFT, si ha una vendita di un bene attraverso un certificato, rappresentato dal non fungible Token.

NFT Opera d’arte; fiscalità adempimenti

NFT e quadro RW

Gli NFT, rappresentativi di un opera d’arte, quindi di un diritto sulla stessa, deve essere indicato nel quadro RW al pari di un opera d’arte. Se detengo un NFT che rappresenta il diritto su un opera di arte, che sia digitale o fisica, a mio parere sarebbe da indicare.

Esempio di compilazione RW per gli NFT

Il sig. Rossi il giorno 18 agosto 2021 ha comprato su OpenSea un NFT “cryptopunks” pagandolo 3 eth.

Il cambio a quella data era 1 eth = 2.567,24€. Al 31/12/21 lo stesso NFT ha un valore di vendita pari a 7 eth.

Il cambio a fine anno è €/eth = 3.235,98.

Vediamo di seguito come si compilano le varie celle:

  • cella 1: indicare il VALORE 1 (indica la proprietà degli eth)
  • cella 2: lasciare in bianco
  • cella 3: indicare il VALORE 17 (indica opere d’arte, specifico nel caso di NFT)
  • cella 4: lasciare in bianco
  • cella 5: indicare il VALORE 100 (per indicare la quota di possesso)
  • cella 6: indicare il VALORE 1 (valore di mercato)
  • cella 7: indicare il VALORE INIZIALE (costo di acquisto)
  • cella 8: indicare il VALORE FINALE al 31/12
  • cella 20: BARRARE CASELLA (indica che si presenta il quadro solo per il monitoraggio, senza la presenza di tassazione)

Intelligenza Artificiale: come cambia il commercialista

Intelligenza Artificiale: come cambia il commercialista

Grazie all’Intelligenza Artificiale: come cambia il commercialista; è questa la domanda che ci si è posti alla CCIAA di Salerno in occasione della relazione sullo stato dell’arte.

La riunione organizzata dall’Unione giovani dottori commercialisti, con il patrocinio dell’ODCEC Salerno, Martedì 12 dicembre 2023 dalle ore 15 alle 19.

Durante l’incontro si è dato ampio spazio alla gestione dei metadati, ed alla possibilità che gli enti con i quali il commercialista è costretto a confrontarsi.

Possano quanto prima attivare un proprio metaverso, all’interno del quale poter interagire con i professionisti.

Si è parlato di informatica quantistica atteso che la massa enorme di dati potranno essere gestite soltanto con i quanti.

Per evitare che il fisco abbia una marcia in più nei confronti dei contribuenti.

Proprio a causa della grande disponibilità di algoritmi in uso già all’Agenzia delle Entrate per scovare l’evasione fiscale.

(vedi Trattamento fiscale delle cripto-attività. Articolo 1, commi da 126 a 147, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 legge di bilancio 2023) e (Documento illustrativo della logica degli algoritmi AdE del 19-05-2023)

Non è che i commercialisti fomentano l’evasione, ma spesso il fisco sa rendersi ingiusto ed incomprensibile.

Da ciò la nostra costante difesa dei contribuenti vessati.

In materia contabile invece è stato stabilito che le cripto attività riguardano in bilancio i “Beni Immateriali” da ciò il trattamento civile dell’OIC 24.

INDICE

Intelligenza Artificiale negli Studi Commerciali;

Il Metaverso degli Enti Pubblici;

Occupazione e Nuove Opportunità per i Commercialisti;

Gli Smart Contract;

La Storia dello Studio DI MAIO attraverso l’Evolvere delle Tecnologie.


Intelligenza Artificiale: come cambia il commercialista

Intelligenza Artificiale negli Studi Commerciali

L’Intelligenza Artificiale (IA) ha rivoluzionato il settore degli studi commerciali, offrendo soluzioni innovative per ottimizzare processi e migliorare le decisioni aziendali.

Le tecnologie di IA, come l’apprendimento automatico e l’analisi dei dati, consentono agli studi commerciali di ottenere insights più profondi, predire tendenze di mercato e automatizzare compiti ripetitivi.

Il Metaverso degli Enti Pubblici

Nel contesto degli enti pubblici, il Metaverso è diventato un terreno fertile per l’applicazione dell’IA. Attraverso simulazioni virtuali e ambienti digitali, gli enti pubblici possono migliorare l’efficienza operativa, offrire servizi più personalizzati e coinvolgere i cittadini in nuovi modi. L’implementazione di tecnologie di IA all’interno del Metaverso può portare a una governance più trasparente e partecipativa.

Occupazione e Nuove Opportunità per i Commercialisti

L’evoluzione dell’IA ha ridefinito anche il ruolo dei commercialisti.

Se da un lato alcune attività tradizionali possono essere automatizzate, dall’altro si aprono nuove opportunità professionali.

I commercialisti possono specializzarsi nell’implementazione e gestione dei sistemi di IA, fornendo consulenza strategica alle imprese per massimizzare i benefici derivanti da queste tecnologie emergenti.

Gli Smart Contract

Gli smart contract, basati sulla tecnologia blockchain e supportati dall’IA, stanno trasformando il modo in cui vengono gestiti i contratti commerciali.

Questi contratti auto eseguibili consentono transazioni sicure e automatizzate, riducendo i costi e migliorando l’efficienza.

L’IA può essere utilizzata per analizzare dati complessi e facilitare la creazione di clausole contrattuali più sofisticate.

La Storia dello Studio DI MAIO attraverso l’Evolvere delle Tecnologie

Lo studio DI MAIO, fondato a Milano il 30 marzo 1921, ha attraversato un secolo di trasformazioni tecnologiche. Dai calcoli a mano dei primi anni del secolo scorso, ha abbracciato le macchine elettrocontabili negli anni ’50, introducendo l’informatica negli anni ’70.

Nel 1996, ha affrontato la rete Internet, implementando infrastrutture hardware e software.

Oggi, lo studio DI MAIO si posiziona all’avanguardia nell’uso dell’IA per migliorare i servizi offerti ai contribuenti.

Per rimanere aggiornati sulle attività future dello studio, si invitano gli utenti a registrarsi sul sito e beneficiare delle nuove opportunità offerte dalle tecnologie emergenti.

Anche compilando il form che segue.

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Legge di bilancio 2024

Legge di bilancio 2024

Legge di bilancio 2024, le novità per imprese e privati, di seguito proponiamo il riepilogo delle principali misure previste dal Governo per il prossimo anno.

In totale sono stati approvati (in via preliminare e passano alle Commissioni competenti) 4 Decreti Legislativi e nel dettaglio:

  • il Decreto legislativo semplificazione degli adempimenti tributari,
  • il Decreto Legislativo con modifiche allo Statuto del Contribuente.
  • il Dlgs riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche,
  • il Dlgs fiscalità internazionale,

Sommario:

1) Legge di Bilancio 2024

2) Acconti imposta: prevista la rata del 16 dicembre 2024

3) Collegato Fiscale in gazzetta ufficiale del 18 ottobre

4) Delega fiscale: prima attuazione riduzione IRPEF

5) Delega fiscale: prime attuazioni di fiscalità internazionale

Legge di bilancio 2024, le novità per imprese e privati

Tra le principali novità si evidenzia che, sono in arrivo le seguenti misure:

  • Rifinanziamento del Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche con 300 ML fino al 2025. Per approfondire leggi: Appalti: possibile proroga al 2024 dei ristori per il caro materiali
  • Disciplina delle norme per le rimanenze di magazzino con “una regolarizzazione” e non una sanatoria, come sottolineato dal Ministro Giorgetti,
  • Addio alla Certificazione Unica per forfettari e minimi: 
  • Un rialzo della cedolare secca per gli affitti brevi: 
  • Rimodulazione del credito di imposta per le ZES e altre misure di rifinanziamento di attuali crediti di imposta.
  • Accesso diretto del fisco sui conti correnti dei debitori, prima di procedere al pignoramento.
  • Rinvio fino al 1° luglio 2024 l’Entrata in vigore della Plastic e sugar tax.
  • Prestiti cambiari PMI agricole operanti nel settore ortofrutticolo per assicura la continuità aziendale delle imprese agricole.
  • Proroga al 31 dicembre delle agevolazioni per i mutui prima casa.
  • Diminuzione del canone Rai: Viene precisato che alla riduzione corrisponde un’integrazione del finanziamento della Rai per le spese relative agli investimenti.

Legge di bilancio 2024, le novità per imprese e privati;

2) Acconti imposta: prevista la rata del 16 dicembre 2024

Tra le novità previste dal Dlgs che regola le scadenze fiscali e gli adempimenti che verranno.

vi è la nuova possibilità di rateizzare saldo e acconto delle imposte fino al 16 dicembre 2024. 

Attenzione al fatto che la novità riguarderà l’anno di imposta in corso al 31 dicembre 2023.

Si prevede inoltre di rafforzare il valore del comportamento concludente dei contribuenti che sceglieranno di pagare a rate. 

Legge di bilancio 2024, le novità per imprese e privati;

3) Collegato Fiscale in gazzetta ufficiale del 18 ottobre

Pubblicato in GU n 244 del 18 ottobre il Dl n 145 collegato alla manovra finanziari 2024.

Anticipo conguaglio di perequazione anno 2023 –

Al fine di contrastare gli effetti negativi dell’inflazione per l’anno 2023;

Sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche, in via eccezionale, viene anticipato il conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni.

Campagna reddituale 

Si dispone; Che il recupero delle prestazioni indebite correlate alla campagna di verifica reddituale dei pensionati relative al periodo d’imposta 2021 e alle verifiche reddituali del personale degli enti di ricerca relative al periodo di imposta 2020 sia avviato entro il 31 dicembre 2024.

Rinvio del versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette – 

Si prevede, solo per il 2023 per le persone fisiche titolari di partita IVA che nel periodo d’imposta precedente dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170 mila euro, il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi, con esclusione dei contributi previdenziali, entro il 16 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento, senza interessi.

Il versamento può essere dilazionato fino a 5 rate mensili, da gennaio a maggio, con scadenza il giorno 16 di ciascun mese, con applicazione, in tal caso, degli interessi, a partire dalla seconda rata.

Disposizioni urgenti in tema di procedure di riversamento del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo

Si proroga al 30 giugno 2024 il termine entro cui le imprese possono aderire alla procedura per il riversamento, senza l’applicazione di interessi e sanzioni, del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo maturato in uno o più periodi di imposta a decorrere da quello successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019 e utilizzato indebitamente in compensazione alla data del 22 ottobre 2021.

Inoltre, si proroga di un anno il termine di decadenza per l’emissione degli atti impositivi da parte dell’Agenzia delle entrate per i crediti interessati dalla regolarizzazione e utilizzati negli anni 2016 e 2017.

Legge di bilancio 2024; Riduzione delle accise sui prodotti energetici – Si prevede che il provvedimento di riduzione delle accise sui prodotti energetici usati come carburanti o come combustibili per riscaldamento per usi civili, in caso di aumento del prezzo internazionale, espresso in euro, del petrolio greggio possa essere adottato se i prezzi dei carburanti aumentano, sulla media del precedente mese (e non più, come è attualmente, dei precedenti due mesi), rispetto al valore di riferimento, espresso in euro, indicato nell’ultimo Documento di economia e finanza o nella Nota di aggiornamento presentati alle Camere.

Sport 

Coni: si prevede un incremento pari a 13 milioni di euro per l’anno 2023 in favore del Coni per le attività connesse alla preparazione olimpica e al supporto della delegazione italiana per i Giochi Olimpici di Parigi 2024; velodromo di Spresiano: si prevede un contributo pari a 8 milioni di euro per il 2023 in favore della Federazione ciclistica italiana al fine di assicurare il completamento della realizzazione di un Velodromo nel comune di Spresiano. 

Fondo nazionale delle politiche sociali – Si incrementa di 10 milioni di euro per l’anno 2023 la dotazione del fondo nazionale per le politiche sociali.

Adempimenti contributivi – Si prevede la regolarizzazione degli obblighi contributivi a carico delle pubbliche amministrazioni per i periodi di paga fino al 31 dicembre 2004, a condizione che sia correttamente implementata la posizione assicurativa.

Misure per le scuole dell’infanzia paritarie – Si incrementa, per l’anno 2023, il contributo statale alle scuole dell’infanzia paritarie previsto dalla legge di bilancio per il 2022.

Legge di bilancio 2024, le novità per imprese e privati;

4) Delega fiscale: prima attuazione riduzione IRPEF

Legge di bilancio 2024; Attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi (decreto legislativo – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi (legge 9 agosto 2023, n. 111).

Il decreto introduce norme finalizzate a realizzare la revisione del sistema di imposizione del reddito delle persone fisiche e la graduale riduzione della relativa imposta (IRPEF) in base a principi e criteri direttivi specifici volti a:

  • garantire il rispetto del principio di progressività nella prospettiva del cambiamento del sistema verso un’unica aliquota d’imposta, attraverso il riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito, delle aliquote di imposta e delle detrazioni dall’imposta lorda;
  • conseguire il graduale perseguimento dell’equità orizzontale prevedendo, nell’ambito dell’IRPEF, la progressiva applicazione della stessa no tax area e dello stesso onere fiscale per tutte le tipologie di reddito prodotto, privilegiando tale equiparazione innanzitutto tra i redditi di lavoro dipendente e i redditi di pensione.

a. Revisione della disciplina dell’imposta sul reddito delle persone fisiche

Si interviene con disposizioni in materia di imposta sul reddito delle persone fisiche volte a rimodulare, per il solo anno 2024, le aliquote e gli scaglioni di reddito da applicarsi in sede di determinazione dell’imposta lorda.
In particolare, si prevede una riduzione a tre degli scaglioni di reddito e delle corrispondenti aliquote progressive di tassazione del reddito delle persone fisiche, così come segue:

  • 23 per cento per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35 per cento per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
  • 43 per cento per i redditi che superano 50.000 euro.

Sempre per il 2024, si innalza da 1.880,00 a 1.955,00 euro la detrazione prevista per i titolari di redditi da lavoro dipendente (esclusi i redditi da pensione) e di alcuni redditi assimilati fino a 15.000,00 euro.

In tal modo, si amplia fino a 8.500,00 euro la soglia di no tax area prevista per i redditi da lavoro dipendente che viene parificata a quella già vigente a favore dei pensionati.

In conseguenza di tali interventi, si modificano le norme relative al requisito per la corresponsione ai lavoratori dipendenti del trattamento integrativo, in modo da assicurare il mantenimento delle condizioni oggi previste.
Inoltre, si introducono norme volte a garantire la coerenza della disciplina delle addizionali regionale e comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche alla nuova articolazione degli scaglioni.

b. Revisione della disciplina delle detrazioni fiscali

Si prevede, per l’anno 2024, una riduzione di 260,00 euro della detrazione complessivamente spettante in relazione a particolari spese sostenute dai contribuenti con reddito complessivo superiore a 50.000,00 euro. Sono fatte salve le detrazioni spettanti per spese sanitarie.

c. Maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni

In attesa della completa attuazione della revisione delle agevolazioni fiscali alle imprese, per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 (anno 2024 per i soggetti con esercizio coincidente con l’anno solare), si introducono incentivi per le nuove assunzioni.

Le agevolazioni sono realizzate attraverso una maggiorazione del costo del lavoro dei nuovi assunti ai fini della determinazione del reddito e spettano:

  • ai titolari di reddito d’impresa (soggetti di cui all’articolo 73 del TUIR);
  • alle imprese individuali, comprese le imprese familiari e le aziende coniugali;
  • alle società di persone ed equiparate ai sensi dell’articolo 5 del TUIR;
  • agli esercenti arti e professioni che svolgono attività di lavoro autonomo ai sensi dell’articolo 54 del TUIR.

L’agevolazione spetta ai soggetti che hanno esercitato l’attività nel periodo d’imposta 2023 per almeno 365 giorni e presuppone che l’impresa si trovi in condizioni di normale operatività.

Sono escluse dall’ambito soggettivo le imprese in liquidazione ordinaria, liquidazione giudiziale (fallimento) o che abbiano fatto ricorso ad altri istituti di risoluzione della crisi di impresa di natura liquidatoria.

Nell’ambito delle nuove assunzioni è prevista una maggiore incentivazione per particolari categorie di dipendenti che si ritiene necessitino di ulteriore tutela, quali, tra le altre:

  • lavoratori “molto svantaggiati” ai sensi della normativa europea;
  • persone con disabilità;
  • minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare;
  • donne di qualsiasi età con almeno due figli minori;
  • giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile;
  • ex percettori del reddito di cittadinanza che non integrino i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione.

Legge di bilancio 2024, le novità per imprese e privati;

5) Delega fiscale: prime attuazioni di fiscalità internazionale

Attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale (decreto legislativo – esame preliminare il testo passa alle commissioni)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale.
Il testo introduce norme volte:

  • alla revisione della residenza fiscale delle persone fisiche, delle società e degli enti diversi dalle società quale criterio di collegamento all’imposizione, in coerenza con le prassi internazionali e con le convenzioni per evitare le doppie imposizioni;
  • a conformare il sistema d’imposizione sul reddito a una maggiore competitività sul piano internazionale, anche attraverso specifiche norme di vantaggio per i lavoratori impatriati e per le imprese o attività produttive che ritornano a investire in Italia (reshoring);
  • al recepimento della direttiva (UE) 2022/2523 del Consiglio, del 14 dicembre 2022, volta a garantire un livello d’imposizione fiscale minimo globale per i grandi gruppi multinazionali d’imprese e i gruppi nazionali su larga scala nell’Unione (global minimum tax);
  • alla semplificazione e razionalizzazione del regime delle società estere controllate.

Residenza fiscale

In particolare, per le persone fisiche si sostituisce il criterio civilistico del domicilio con un criterio di natura sostanziale, in cui il domicilio è il luogo in cui si sviluppano in via principale le relazioni personali e familiari del contribuente e si aggiunge quello della presenza fisica nel territorio dello Stato.

Resta fermo il criterio civilistico della residenza.

Tali criteri devono essere verificati per la maggior parte del periodo d’imposta, tenendo conto anche dei periodi non consecutivi. Ai fini del computo dei giorni si considerano anche le frazioni di giorno.

In merito alla residenza delle persone giuridiche, si eliminano i riferimenti al criterio dell’”oggetto principale”, che ha dato luogo a controversie e rischi di doppia imposizione, e al criterio della sede dell’amministrazione.

La residenza di società ed enti viene quindi ricondotta a tre criteri alternativi tra loro e quindi in grado di fondare, anche singolarmente, il collegamento personale all’imposizione delle persone giuridiche:

  • il criterio della “sede legale”, con carattere formale, che rappresenta un elemento di necessaria continuità con la normativa in vigore anteriormente alla riforma;
  • il criterio della “sede di direzione effettiva” e quello della “gestione ordinaria in via principale”, che presentano aspetti innovativi e hanno natura sostanziale, riguardando rispettivamente il luogo in cui sono assunte le decisioni strategiche e si svolgono concretamente le attività di gestione della società o ente.

Lavoratori impatriati e reshoring di aziende

Ai lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia sarà riconosciuto, dal 2024, un nuovo regime agevolato per un massimo di 5 anni.

Potranno beneficiare di una riduzione della tassazione del 50%, entro un limite di reddito agevolabile pari a 600.000,00 euro, i lavoratori in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione che non risultano essere già stati residenti nel nostro Paese nei tre periodi d’imposta precedenti al conseguimento della residenza. 

I lavoratori impatriati

Dovranno restituire le agevolazioni, pagando gli interessi, se non mantengono la residenza fiscale nei cinque anni successivi.

Invariate le disposizioni per i ricercatori, professori universitari e lavoratori dello sport già previste.

Inoltre, si promuove lo svolgimento nel territorio dello Stato italiano di attività economiche, attraverso un incentivo fiscale che consiste nella non concorrenza alla formazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’IRAP del 50% del reddito imponibile derivante dalle attività d’impresa e dall’esercizio di arti e professioni esercitate in forma associata trasferite in Italia e precedentemente svolte in un Paese estero, diverso da uno Stato appartenente all’Unione europea o allo Spazio economico europeo. 

L’agevolazione si applica

Nel periodo d’imposta in cui avviene il trasferimento e per i cinque periodi di imposta successivi alla scadenza del regime di agevolazione.

Si prevede il recupero del beneficio qualora l’attività economica trasferita, per la quale si è goduto dell’agevolazione, venga successivamente trasferita in uno Stato non appartenente all’Unione Europea e allo spazio economico europeo durante il periodo in cui si beneficia dell’agevolazione o entro dieci periodi di imposta dal termine del regime di agevolazione.

Non sono incluse tra le attività agevolabili quelle esercitate nel territorio dello Stato nei 24 mesi antecedenti il loro trasferimento.

Tale limitazione è volta ad evitare che siano agevolate attività già in precedenza esercitate in Italia e trasferite all’estero per poi essere nuovamente trasferite nel territorio dello Stato al solo fine di beneficiare del vantaggio fiscale.

Global minimum tax

Si recepisce la direttiva (UE) 2022/2523, seguendo l’approccio comune condiviso a livello internazionale in base alla guida tecnica dell’OCSE sull’imposizione minima globale, con l’introduzione, tra l’altro, di:

  • un’imposta minima nazionale dovuta in relazione a tutte le imprese, localizzate in Italia, appartenenti a un gruppo multinazionale o nazionale e soggette a una bassa imposizione;
  • un regime sanzionatorio, conforme a quello vigente in materia di imposte sui redditi, per la violazione degli adempimenti riguardanti l’imposizione minima dei gruppi multinazionali e nazionali di imprese e un regime sanzionatorio effettivo e dissuasivo per la violazione dei relativi adempimenti informativi.

La direttiva recepisce nel mercato unico il nucleo principale dell’accordo globale sul cosiddetto “secondo pilastro” o “Pillar 2” raggiunto in sede OCSE/G20, che mira ad introdurre una tassazione minima effettiva delle imprese multinazionali a livello globale (“global minimum tax”).

L’obiettivo della global minimum tax consiste nel raggiungere un livello di parità concorrenziale tra imprese a livello globale, fermare la corsa al ribasso delle aliquote e promuovere efficienti decisioni di investimento e localizzazione delle attività d’impresa.

È stato quindi definito un sistema coordinato di regole, in grado di assicurare che i grandi gruppi d’imprese siano soggetti a un livello impositivo minimo pari almeno al 15 per cento in relazione a ciascuno dei Paesi in cui tali gruppi operano e producono reddito, attraverso l’introduzione di una “aliquota di imposizione integrativa” che, in ciascun Paese e in relazione a ciascun esercizio, è data dalla differenza tra l’aliquota minima d’imposta del 15% e l’aliquota d’imposizione effettiva.