Il nuovo blog amministrativo e fiscale. Semplice e chiaro!
Categoria: Banche
La categoria “Banche” comprende una serie di argomenti relativi al settore bancario, che gioca un ruolo fondamentale nell’economia di un Paese.
Ecco cosa può includere questa categoria:
Leggi e Regolamenti Bancari:
Questo aspetto riguarda le leggi, i regolamenti e le normative che disciplinano il settore bancario, inclusi i requisiti di licenza per le banche, le norme sulla trasparenza, sulla sicurezza e sulla tutela dei consumatori finanziari.
Prodotti e Servizi Bancari:
Questa sezione comprende una panoramica dei diversi prodotti e servizi offerti dalle banche, come conti correnti, carte di credito, prestiti personali, mutui ipotecari, investimenti, assicurazioni e altri servizi finanziari.
Attività Bancarie:
Questo aspetto riguarda le attività quotidiane delle banche, che includono la raccolta di depositi, l’erogazione di prestiti, l’investimento dei fondi, la gestione del rischio, la valutazione dei titoli e altre attività finanziarie.
Innovazioni nel Settore Bancario:
Questa sezione comprende le innovazioni tecnologiche, digitali e di processo nel settore bancario, come l’uso delle tecnologie blockchain per le transazioni finanziarie, le piattaforme digitali per il banking online, le app mobili per la gestione dei conti e altre innovazioni che stanno trasformando il settore.
Tendenze di Mercato e Sviluppi:
Questo aspetto riguarda le tendenze di mercato nel settore bancario, come la digitalizzazione dei servizi finanziari, la concorrenza tra banche tradizionali e fintech, le politiche monetarie delle banche centrali e altri fattori che influenzano l’attività bancaria.
Servizi e Assistenza ai Clienti:
Questa sezione include informazioni sui servizi offerti dalle banche ai propri clienti, come l’assistenza nella scelta dei prodotti finanziari più adatti, il supporto nella gestione dei conti e delle transazioni, l’assistenza nella gestione dei risparmi e altri servizi di consulenza finanziaria.
In sintesi, la categoria “Banche” comprende una vasta gamma di argomenti legati al settore bancario, che include aspetti legali, prodotti e servizi, attività, innovazioni, tendenze di mercato e servizi offerti alle clientela.
Sempre più banche sviluppano i loro algoritmi per sfruttare a pieno l’Intelligenza artificiale nel credit scoring.
Ci siamo già occupati del credit scoring ma in quella occasione ci occupammo della prevenzione della crisi aziendale e degli indici utili alla particolare analisi di bilancio.
Ci accompagna nella lettura chat.openai.io GPT 3.5.
Introduzione e Importanza del Credit Scoring
Le banche hanno adottato sempre più l’intelligenza artificiale (AI) e il machine learning per valutare il rischio nei processi di C.S.. Questi approcci offrono numerosi vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali, come evidenziato dalla recente ricerca della Banca d’Italia. “N. 721 – Intelligenza artificiale nel credit scoring: analisi di alcune esperienze nel sistema finanziario italiano“ In particolare, la questione della discriminazione etnica e di genere è stata oggetto di analisi approfondita. I risultati indicano che l’uso dell’AI nel C.S. non aumenta in alcun modo la discriminazione. L’importanza del credit scoring nell’ambito finanziario è fondamentale, poiché consente alle banche di valutare l’affidabilità creditizia dei clienti, facilitando decisioni cruciali sull’erogazione di prestiti, finanziamenti, rinnovi, sconti e qualsiasi altra operazione si richiede alla banca
Concetto e Funzionamento del Credit Scoring
Il C.S. è un processo statistico utilizzato dalle istituzioni finanziarie per valutare la solvibilità dei clienti. Si basa su una serie di informazioni riguardanti il richiedente e il finanziamento richiesto, fornendo un punteggio che indica il rischio di insolvenza. Questo punteggio influenza la decisione della banca riguardo all’approvazione del prestito o del finanziamento. Le informazioni considerate includono il reddito del cliente, la natura e l’importo del finanziamento, il bene da finanziare e il livello di indebitamento.
Fattori Determinanti del Credit Scoring
Alcuni fattori chiave influenzano il merito creditizio di un individuo, tra cui il reddito, la solidità finanziaria nel periodo di prestito, il livello di indebitamento e la storia creditizia passata, inclusi eventuali precedenti insolvenze o ritardi nei pagamenti. Le banche esaminano anche la reputazione finanziaria del cliente, valutando i dati registrati nelle centrali rischi. Questi elementi contribuiscono a una valutazione completa della solvibilità del richiedente. Da parte dell’algoritmo impiegato nell’esame dei dati.
Ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel Credit Scoring
L’intelligenza artificiale e il machine learning hanno rivoluzionato il settore del C.S., consentendo alle banche di analizzare grandi quantità di dati in modo rapido ed efficiente. Questi algoritmi possono identificare modelli e correlazioni nascoste nei dati, migliorando la precisione delle valutazioni di rischio. È essenziale monitorare e regolamentare attentamente l’uso di tali tecnologie per garantire l’equità e la trasparenza nel processo decisionale.
Conclusioni e Considerazioni Finali
In conclusione, l’adozione dell’intelligenza artificiale nel credit scoring offre notevoli vantaggi, tra cui una valutazione più accurata del rischio e una maggiore efficienza operativa. Resta fondamentale mantenere l’attenzione costante sulla questione della discriminazione e della privacy per garantire che il processo di valutazione sia equo e trasparente per tutti i clienti. L’evoluzione del credit scoring continuerà a essere influenzata dall’avanzamento delle tecnologie e dalle sfide emergenti nel settore finanziario, richiedendo una gestione attenta e una regolamentazione adeguata per garantire il suo ruolo cruciale nel facilitare l’accesso al credito in modo responsabile e sostenibile.
Una delle forme più antiche di finanziamento privato è il cosiddetto credito su pegno. Tornato in auge, negli ultimi tempi, a causa delle tante difficoltà economiche vissute da molte imprese. Oltre alle sempre maggiori difficoltà per l’accesso al credito bancario.
Vediamo come funziona il sistema per dare in garanzia qualsiasi bene mobile e/o immobile riservandosi l’uso ed il godimento. E comunque, ottenere un prestito ovvero una apertura straordinaria di credito bancario.
Ci occuperemo della normativa che disciplina il settore del credito bancario, quali sono le conseguenze se non si ripaga il debito contratto. Il meccanismo delle aste.
Quindi, valuteremo l’opportunità del credito su pegno, anche alla luce delle nuove tecnologie sugli smart contract ed il loro contenuto di patti ed immagini. I famigerati NFT (Non Fongible Token).
In fine segnaliamo le banche e le finanziarie che permettono di ottenere un piccolo prestito con il credito su pegno, almeno quelle principali. Le quali nonostante impieghino sempre più massicciamente la tecnologia in block chain non si prestano ancora alla realizzazione dei NFT.
Chi cerca una soluzione di questo tipo è ovviamente un soggetto in gravi difficoltà economiche, costretto ad impegnare un bene posseduto, in genere oro. Per ottenere un piccolo prestito da restituire in un secondo momento.
Il funzionamento del credito su pegno è semplice, si dà in garanzia un bene di norma mobile, si ottiene un finanziamento. E se non si restituisce il prestito, il bene impegnato viene venduto all’asta dalla banca o altro soggetto finanziatore.
In particolare all’articolo 1 del DL 59/2016, approvato dal parlamento il 29 giugno 2016 (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale). Sono definite tutte le caratteristiche di questo che appare come nuovo contratto.
In questo approfondimento vediamo chi può farlo, su quali beni, quali caratteristiche ha il contratto. In cosa consiste la nuova formalità del “registro dei pegni non possessori”.
Cercheremo anche di tracciare un profilo contrattuale per la block chain.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Quali le caratteristiche del contratto
Il contratto costitutivo, che può essere generato come NFT su block chain, a pena di nullità. Deve risultare da atto scritto e registrato con le seguenti caratteristiche:
data di stipula indicazione del creditore;
indicazione del debitore e dell’eventuale terzo concedente il pegno;
descrizione del bene dato in garanzia;
indicazione del valore di commercio ed ammontare del prestito;
indicazione del credito garantito;
indicazione dell’importo massimo garantito;
modalità di pagamento degli interessi;
scadenza del rimborso del credito.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Il registro dei pegni non possessori
Il contratto così redatto è opponibile ai terzi solo se iscritto nel registro informatizzato (“registro dei pegni non possessori”) tenuto dall’Agenzia delle entrate: l’iscrizione determina il grado della garanzia e consente l’opposizione del pegno ai terzi e nelle procedure concorsuali.
Attenzione: il pegno non possessorio non si costituisce con l’iscrizione nel registro. Essendo sufficiente la conclusione del contratto. L’iscrizione consente però di rendere la garanzia sul bene pubblica e opponibile ai terzi.
A seguito di tale adempimento, inoltre, il contratto sarà opponibile anche nelle procedure esecutive, oltre che in quelle concorsuali.
Il pegno non possessorio, anche se anteriormente costituito ed iscritto, non è opponibile a chi abbia acquistato con un precedente finanziamento. Un bene determinato che sia destinato all’esercizio dell’impresa e sia garantito da riserva della proprietà sul bene medesimo. Oppure da un pegno anche non possessorio, a condizione che il pegno non possessorio sia iscritto nel registro. E che al momento della sua iscrizione il creditore, informi i titolari della esistenza del precedente pegno non possessorio iscritto.
L’iscrizione deve indicare il creditore, il debitore, se presente il terzo datore del pegno, la descrizione del bene dato in garanzia e del credito garantito. Secondo quanto previsto dal comma 1 e. Per il pegno non possessorio che garantisce il finanziamento per l’acquisto di un bene determinato, la specifica individuazione del medesimo bene. L’iscrizione ha una durata di dieci anni, rinnovabile per mezzo di un’iscrizione nel registro effettuata prima della scadenza del decimo anno.
Tutte le specifiche del registro sono rimesse a un decreto del MEF da pubblicare entro i 30 giorni dalla conversione in legge del decreto legge.
Al registro dell’ AdE si affianca la block chain, la quale come sappiamo si presta a rendere univoca qualsiasi transazione e/o accordo, ogni transazione/accordo è rappresentata da un NFT.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
La garanzia del prestito è il bene dato in pegno
Il richiedente un prestito consegna alla banca, ma anche alcune finanziarie fanno credito su pegno. Un bene in garanzia il cui valore è sufficiente a coprire la richiesta di credito effettuata.
In cambio otterrà il prestito. Corrispondente ad un valore di stima, che andrà restituito in una certa data con in più gli interessi stabiliti ed eventuali spese dovute. Se vogliamo, il credito su pegno è una particolare forma di prestiti senza garanzie. Se per queste ultime intendiamo una busta paga od un reddito che sia.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Quali oggetti si possono impegnare
Naturalmente, le banche e le finanziarie che offrono credito su pegno tendono ad accettare in garanzia beni facilmente valutabili e vendibili. Se non si ripaga il prestito ottenuto.
Viene da sè che, soprattutto, si possono impegnare oggetti in metalli preziosi, monete, argenteria di casa, orologi di lusso e gioielli. Ovviamente, si possono impegnare anche i diamanti, ma aspettatevi una valutazione certo non a vostro favore.
Sono accettati anche altri beni di valore, come i tappeti, quadri, soprammobili e così via. L’importante è che abbiano un valore sufficiente a coprire il credito richiesto (vedremo più avanti come funziona la normativa del credito su pegno al riguardo).
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Valutazione del bene impegnato
È bene precisare che l’ammontare del prestito che concede una banca che fa servizio di credito su pegno. Non sarà mai equivalente al valore stimato del bene che andrete ad impegnare.
Vedremo poi come funziona la normativa del settore. Comunque la legge stabilisce un valore massimo del prestito che non può superare la soglia dei 4/5 del valore di stima dell’oggetto impegnato. Per quanto riguarda i beni preziosi, ed i 2/3 nel caso di altre tipologie di beni.
Quindi, se decidiamo di impegnare un’anello d’oro che il perito della banca stima con un valore di 1.000 euro. Il prestito che ci verrà concesso corrisponderà ad un massimo di 800 euro. Nel caso di una autovettura, per esempio, valutata 6.000 euro, otterremo un finanziamento fino a 4.000 euro.
La ragione di questi limiti per legge è data dal fatto che in mancanza di riscatto del bene da parte del proprietario. La banca, o finanziaria che sia, può recuperare dalla vendita del bene all’asta sia il capitale equivalente al prestito concesso che gli interessi previsti.
Per evitare di accettare una valutazione troppo bassa, se decidete di impegnare un oggetto in oro. Dovete farvi un’idea più precisa nel momento in cui decidete di impegnare un oggetto di tipo equivalente. Valutando se il valore stabilito dal perito della banca, o della finanziaria, rispecchia il reale valore del vostro bene.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Nessuna istruttoria e tempi veloci
Normalmente, quando si richiede un prestito presso una banca o una finanziaria. Viene svolta la cosiddetta istruttoria creditizia, con cui si valuta l’affidabilità del futuro debitore.
Nel caso del credito su pegno il bene consegnato fa da garanzia e quindi non è necessaria un’istruttoria o indagine patrimoniale, come la vogliamo chiamare. Questa caratteristica rende il prestito ottenuto con il credito su pegno particolarmente veloce, quasi istantaneo nella sostanza. I documenti necessari alla richiesta del finanziamento sono semplicemente un documento di identità ed il codice fiscale.
Una volta valutato il valore del pegno la banca rilascia una polizza al portatore. Con la data del riscatto del bene impegnato e l’indicazione degli interessi da pagare, vale a dire del costo del prestito. Il credito su pegno, dal punto di vista della velocità di erogazione del capitale richiesto, è l’alternativa principale ai prestiti cambializzati.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Durata e riscatto
Per legge il credito su pegno può avere una durata che va da un minimo di 3 mesi ad un massimo di un anno. In media, le banche che erogano questo servizio stabiliscono una durata di 6 mesi. Che si può successivamente anche rinnovare pagando gli interessi maturati e il diritto fisso di custodia.
Scaduto il termine del prestito, stabilito nella polizza al portatore. Il cliente debitore ha le due possibilità, seguono:
Riscatto del bene e restituzione del prestito;
Messa all’asta dell’oggetto impegnato.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
A chi conviene
Se per convenienza si intendono gli interessi, allora ci sentiamo di dire a nessuno! La verità è che il credito su pegno è considerato rischioso e quindi è costoso e non certo conveniente in genere. Ma può essere una soluzione per chi non può accedere al normale settore creditizio. Quindi è possibile superare i limiti di banche e finanziarie. Per chi non passerebbe la fase dell’istruttoria creditizia, perché non ha una busta paga, un reddito dimostrabile. Oppure ha avuto problemi nella restituzione di un precedente prestito ed è inserito in una lista di cattivi pagatori.
A questo proposito, vi consigliamo la nostra guida alle centrali di rischio. Dove troverete tutte le informazioni su quali sono e come funzionano le banche dati dei cattivi pagatori. Dalla Centrale rischi di Banca d’Italia ai vari SIC, come CRIF, il più diffuso nel nostro paese. Chi si trova in questa situazione, oltre ai prestiti cambializzati. può provare la strada del prestito tra privati. Oppure anche del Social Lending, il prestito tra privati online che sta prendendo piede sempre di più anche in Italia. In quest’ultimo caso qualche garanzia può essere richiesta, ma non è una regola fissa.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Normativa e legge del credito su pegno
Il credito su pegno viene disciplinato da una normativa risalente addirittura al 1938 ed ancora in vigore. Parliamo della Legge n° 745 del 10 maggio 1938, rivisitata soltanto con il D.LGS. 1 SETTEMBRE 1993, N. 385. La garanzia di pegno si applica su cose mobili. La normativa stabilisce anche durata minima e massima del prestito ed altre caratteristiche che andiamo ad elencare:
Durata;
Polizza al portatore;
Stima del bene;
Vendita all’asta;
Diritto di restituzione.
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Divieto del patto commissorio
Un aspetto molto importante della normativa del credito su pegno. Riguarda la proprietà del bene nel momento in cui il debitore non restituisce il prestito ricevuto. L’argomento è decisivo, perché va a legiferare la differenza di prezzo tra la stima iniziale del bene. Ed il valore che lo stesso potrebbe avere al momento della vendita all’asta. Pensiamo, per esempio, ad un oggetto in oro o in un altro materiale prezioso, la cui quotazione può variare nel tempo. Come abbiamo detto in precedenza, in questo caso la banca deve versare al cliente l’eventuale differenza di prezzo. Non può incassarla, perché il bene non diventa di sua proprietà se il cliente non lo riscatta. Può solo venderlo per rientrare del capitale finanziato e degli interessi vantati. Il divieto del patto commissorio, che alcune banche potrebbero cercare di imporre al cliente, è normato dall’articolo 2744 del Codice Civile, che recita:
“È nullo il patto (1419) con il quale si conviene che, in mancanza del pagamento del credito nel termine fissato, la proprietà della cosa ipotecata o data in pegno passi al creditore. Il patto è nullo anche se posteriore alla costituzione dell’ipoteca o del pegno (2796 e seguenti del c.c.).”
Pegno Mobiliare NON Possessorio:
Lista istituti bancari che fanno credito su pegno
Non sono poche le banche che effettuano questo servizio. Quindi vedremo la lista di quelle che, a nostro parere, ma anche per ricerche online effettuate da altri siti. Possono essere considerati gli istituti principali a cui è possibile rivolgersi per richiedere un credito su pegno.
Nella tabella seguente indicheremo anche varie caratteristiche del prestito che si può ottenere, compresi durata, interessi e costo totale. Mostreremo anche il Tan e il Taeg, così potrete farvi un’idea della convenienza o meno di questa soluzione rispetto ad altre opportunità. Come vedrete, comunque, il credito su pegno costa, non è certo a buon mercato. La tabella mostra le condizioni di un prestito per un bene impegnato con un valore di stima di 500 euro. Che quindi permette di ottenere un capitale finanziato di massimo 400 euro. Il costo totale viene calcolato, nei vari esempi, sommando il credito ottenuto e gli interessi dovuti. Questi esempi sono solo indicativi. In quanto le banche possono cambiare le condizioni del finanziamento anche con una certa frequenza. Quindi solo recandosi presso una filiale si può venire a conoscenza del costo reale del prestito.
Lista degli istituti bancari che fanno credito su pegno
Preammortamento su prestito: cos’è, a cosa serve e come si calcola ?
Quando ci si appresta a stipulare un mutuo, spesso ci si confronta con termini quantomeno insoliti od inusuali, i quali però sono capaci di confonderci le idee, soprattutto per i prestiti che beneficiano della garanzia statale del Fondo di Garanzia. Ci riferiamo nello specifico alla parola “preammortamento”
Bisogna quindi sapere cos’è il preammortamento e se eventualmente chiederlo alla banca per farlo diventare un vantaggio.
Ma nel dettaglio vediamo tre le domande che ci rivolgono i clienti, gli imprenditori piuttosto che una coppia di giovani:
Cos’è il preammortamento
È pacifico che quando si chiede un prestito, bisogna restituire l’importo finanziato in un determinato periodo di tempo che insieme con tutte le altre condizioni viene “concordato” con la banca.
Le modalità di restituzione del finanziamento alla banca quali la durata, il tasso di interesse e quello di mora, la periodicità della rata, le spese di incasso di ogni singola rata, le commissioni di istruttoria e l’eventuale assicurazione; Queste sono le informazioni utili per definire il piano di ammortamento del finanziamento.
Quota capitale: con cui si rimborsa la parte del capitale riferita al periodo;
Quota interessi: con cui si rimborsa la parte degli interessi riferiti al periodo.
La rata quindi rappresenta il rimborso o l’ammortamento del capitale e degli interessi, spesso però, prima del pagamento delle rate di ammortamento, potrebbe essere previsto un periodo di preammortamento, durante il quale si pagano delle rate più basse, in quanto contengono solo la quota interessi e non la quota capitale del finanziamento.
Durante questo periodo che anticipa l’ammortamento vero e proprio, saranno dovuti alla banca degli interessi di preammortamento.
Per darne una definizione:
Il preammortamento, è il periodo che intercorre tra la data di erogazione del prestito e la data di inizio dell’ammortamento vero e proprio.
A cosa serve il Preammortamento
Sono due le tipologie di preammortamento, distinte tra:
Il Preammortamento TECNICO:
Questo tipo di preammortamento ha lo scopo di spostare la data di scadenza della prima rata in un giorno diverso rispetto al giorno dell’erogazione.
Può essere richiesto:
dalla banca, per allineare le scadenze di tutti i finanziamenti in un determinato giorno ad esempio ad inizio mese oppure a fine mese, per evitare la confusione con le scadenze fiscali di metà mese.
dal cliente, per far si che la rata scada in un periodo del mese in cui si riesce maggiormente a pagare regolarmente, ad esempio alcuni giorni dopo l’accredito dello stipendio per un privato, alcuni giorni dopo l’incasso dei crediti dai clienti per un impresa.
Il secondo tipo di preammortamento, ha lo scopo di concedere al debitore un periodo di tempo di maggiore tranquillità finanziaria.
Infatti può beneficiare di un periodo di preammortamento di 6, 12, 24 mesi 60 per i mutui ipotecari giustificati per esempio da:
l’acquisto di un nuovo macchinario che permette un incremento del fatturato, che andrà a pieno regime produttivo entro un tempo preciso;
la costruzione di un nuovo fabbricato su terreno di proprietà, con erogazione del finanziamento a stati avanzamento lavori (S.A.L.);
una situazione di particolare incertezza come quella dell’era pandemica da COVID-19. In questo caso il periodo di preammortamento permette al debitore di dover far fronte a rate di importo inferiore, in attesa che si stabilizzi la situazione economica e si torni alla “normalità economica”.
Come si calcolano gli interessi di Preammortamento
Considerato che nel periodo di preammortamento non viene rimborsata la quota capitale, calcolare gli interessi di preammortamento è semplice.
Quella che segue è la formula matematica per il calcolo degli interessi di preammortamento in base ai giorni, che viene utilizzato in un preammortamento tecnico:
Giorni di preamm.to * capitale * Tasso % annuo / 36500
Nel caso, si debba calcolare la rata di preammortamento relativa ad un preammortamento finanziario, è consigliato utilizzare questa seconda formula di calcolo definita in mesi:
Periodicità rata preamm.to (in mesi) * capitale * Tasso % annuo / 1200
In conclusione, quando si chiede un prestito alla banca, è meglio chiedere anche un periodo di preammortamento?
Sempre meglio non chiedere il preammortamento, perché potrebbe dare l’illusione della soluzione di un problema, che invece è solo rimandato.
Preammortamento su prestito: cos’è, a cosa serve e come si calcola ?
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