Legge di Bilancio 2023 da 35 miliardi

Il Consiglio dei ministri, ha approvato la Legge di bilancio

Legge di Bilancio 2023 da 35 miliardi; Il Consiglio dei ministri, ha approvato la Legge di bilancio da 35 miliardi di euro per il 2023.

All’ordine del giorno sono stati discussi anche un decreto su accise carburanti, enti locali, Marche e la direttiva Euratom (Sulla esposizione alle Radiazioni ionizzanti).

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto alle ore 10 di oggi, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, la conferenza stampa per presentare i provvedimenti contenuti nella manovra di bilancio, che per buona pace di tutti non prevede sconfinamenti.

La manovra è chiusa. Ci sono anche le misure chieste dalla Lega. come di consueto al Consiglio dei Ministri, c’è stato il vertice di governo sulla manovra. La legge di bilancio già definita “coraggiosa. Infatti ci sarà un aumento delle pensioni minime.

Energia, famiglia e criptovalute, tutte le misure, nuova stretta su tax expenditures, aumentano le pensioni minime.
Dal cuneo fiscale alle misure a favore delle famiglie più numerose, passando per la stretta al Reddito di cittadinanza, sono le principali novità che verranno introdotte con la prima manovra del governo Meloni.

CUNEO FISCALE

Il taglio andrà interamente ai lavoratori. Secondo l’ultimo orientamento, sarà di 2 punti per i dipendenti con redditi fino a 35mila euro, e di 3 punti per quelli fino a 20mila euro.

STRETTA AL REDDITO DI CITTADINANZA

Uscita soft per i cosiddetti occupabili: 12 mesi, che però potrebbero essere ridotti a 8, di ‘cuscinetto’ per l’inserimento nel mondo del lavoro, accompagnati da corsi di formazione obbligatori. Dal 2024 il sussidio sarà solo per gli inabili al lavoro.

INCENTIVI PER CHI ASSUME UNDER36 E PERCETTORI DI RDC

Una decontribuzione fino ad un massimo di 6mila euro per le aziende che intendono assumere, a tempo indeterminato, giovani under 36 con già un contratto a tempo determinato. Lo sgravio si applica anche per i percettori del reddito di cittadinanza.

PENSIONI

Si va verso un aumento delle pensioni minime da 523 euro a circa 600 euro. La novità, a quanto si apprende, inserita nella manovra in discussione nel Consiglio dei ministri. Su questa misura ha insistito in particolare Forza Italia.

IN PENSIONE A QUOTA 103

La manovra all’esame del consiglio dei ministri prevede, secondo quanto si apprende, per il 2023 l’uscita anticipata con ‘quota 103’, ovvero la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 di età. Cambia ‘Opzione donna’: l’anticipo della pensione per le lavoratrici con almeno 35 anni di contributi, che in manovra è prorogato di un anno, è anche legato al numero di figli. Secondo quanto si apprende potranno uscire a 58 anni le lavoratrici con due o più figli, a 59 chi ha un figlio e a 60 chi non ne ha.

FLAT TAX

Per gli autonomi viene confermato il regime fiscale forfettario al 15%, con soglia di reddito aumentata da 65mila a 85mila euro, e viene introdotta anche una flat tax incrementale il 15% si applica sull’incremento rispetto al maggiore dei redditi dichiarati nei tre anni precedenti.

CONTRO IL CARO BOLLETTE

Un “mix di aiuti” per coprire i primi tre mesi del 2023. Conferma per bonus sociale e crediti di imposta, con aliquote più vantaggiose per le piccole attività (dal 30% al 35%) e le imprese (dal 40% al 45%).

SCONTO SUI CARBURANTI

Dal primo dicembre si riduce, quasi dimezzandosi. Si passa, a dicembre, da uno sconto al distributore di 30,5 a 18,3 centesimi.

SOSTEGNI ALLA FAMIGLIA

Aumenta l’assegno unico familiare raddoppiato da 100 a 200 euro la maggiorazione per i nuclei con 4 o più figli e di 100 euro in più per i figli gemelli, c’è un intervento sui congedi familiari.

SOCIAL CARD

L’estensione a chi ha un reddito inferiore alla soglia dei 20 mila euro della Social card per i meno abbienti. La carta per gli acquisti per i beni di prima necessità, che oggi è concessa a over 65 e bimbi sotto i tre anni con particolari requisiti i titolari sono i genitori, è cmulabile con la pensione minima e, come già avviene, sarà distribuita dai Comuni.

CAMBIA LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI

Prendendo a riferimento il regolamento Ue, gli extraprofitti si misurano sugli utili, e l’attuale aliquota al 25% viene innalzata al 30-33%.

RAZIONALIZZAZIONE DELLE TAX EXPENDITURES

Si rivede il décalage che ora riduce il valore di alcuni sconti fiscali al crescere del reddito. Negli ultimi giorni è stato studiato un abbassamento delle soglie che farebbe scattare le riduzioni a partire da 60mila euro per arrivare all’azzeramento a 120mila euro.

PLUSVALENZE DA CRIPTO-VALUTA

Finora per prassi l’Agenzia delle entrate ha equiparato le valute virtuali a quelle estere, assoggettando le conversioni all’imposta del 26%. Si va verso un quadro normativo con una specifica definizione.

PLASTIC E SUGAR TAX

Nuovo rinvio dell’entrata in vigore dell’imposta sul consumo di plastica monouso e di quella sulle bevande zuccherate.

RAZIONALIZZAZIONE BONUS EDILIZI

È attesa nel decreto fiscale collegato: seguirebbe la stretta sul superbonus inserita nel dl Aiuti quater.

IVA SU PANE E PASTA

Nella manovra NON c’è l’azzeramento dell’Iva su pane, pasta e latte. L’ipotesi era emersa dopo il vertice di governo di venerdì.

IVA AL 5% PER PRODOTTI INFANZIA E ASSORBENTI

Secondo quanto si apprende, è prevista la riduzione al 5% dell’Iva sui prodotti di prima necessità per l’infanzia (come pannolini, biberon, omogeneizzati, attualmente al 22%) e sugli assorbenti (attualmente al 10%).

TREGUA FISCALE

Cancellazione per le cartelle fino al 2015, al di sotto dei mille euro e riduzione di sanzioni e interessi, con rateizzazione in 5 anni, per le altre. Pare accantonata l’ipotesi della ‘voluntary disclosure‘ sui capitali all’estero.

LOTTERIA DEGLI SCONTRINI ISTANTANEA

Arrivano incentivi per l’adeguamento di pos e casse per la lotteria degli scontrini, trasformata dal dl PNRR di giugno in un gioco a premi istantaneo.

TETTO AL CONTANTE

Dal primo gennaio 2023 aumenta a 5mila euro.

AIUTI ALLE MARCHE

Sono stanziati 200 milioni di euro per la regione colpita dall’alluvione di settembre. Altri 200 milioni sono autorizzati con un decreto atteso in Consiglio dei ministri.

PONTE SULLO STRETTO

Viene riattivata la Stretto di Messina spa, in liquidazione da nove anni, nata nel 1981 per la realizzazione del Ponte fra Sicilia e Calabria.

IPOTESI MISURA PER FERMARE AUMENTI DI MULTE STRADALI

Nella manovra entra una norma per bloccare l’automatismo previsto dal Codice della strada che da gennaio 2023 farebbe scattare un aggiornamento al rialzo degli importi delle multe stradali.

Legge di Bilancio 2023 da 35 miliardi

Compro un motoscafo; Rischio l’accertamento fiscale?

Compro un motoscafo; Rischio l'accertamento fiscale?

Compro un motoscafo; Rischio l’accertamento fiscale? Il possesso di una barca non fa scattare il redditometro: purché inferiore a 10 metri.

L’Agenzia delle Entrate non può basare un accertamento fiscale con Redditometro se esso si basa solo sul possesso di una barchetta di ridotte dimensioni fino a 10 metri “un natante”.

È quanto chiarito dalla Cassazione con la sentenza n. 23794/16 del 23.11.2016.

Infatti, si legge nella pronuncia in commento, il solo possesso di un natante non è indice di una maggiore capacità contributiva. Ed ha escluso in modo convincente I ‘efficacia probatoria dei suddetti elementi quali indici rivelatori di una maggiore capacità contributiva. 

Cosa significa piccolo natante?

Il termine «natante» è stato correttamente considerato alla stregua dell’art. 3 lett. d) del d.lgs. 171/2005, che definisce le unità da diporto «scafi di lunghezza compresa fra 2,5 e 24 metri, distinte in natanti se inferiori a mt. 10; imbarcazioni se superiori a mt. 10»

All’interno della categoria si parla di:

  • natante da diporto con riferimento a ogni unità a remi ovvero con qualsiasi propulsore, con scafo di lunghezza pari o inferiore a dieci metri.
  • imbarcazioni con riferimento a ogni unità con qualsiasi propulsore se superiori a mt 10. Per tutte le unità da diporto (imbarcazioni e navi) di lunghezza superiori a 10 metri si deve versare una tassa annuale, specificando che il tipo di unità ogni costruzione di qualunque tipo e con qualunque mezzo di propulsione destinata alla navigazione da diporto.

Quanto incide una barca sul redditometro e sull’accertamento del reddito del contribuente?

Il redditometro serve per riassumere la capacità di spesa del contribuente e valutarne la compatibilità con il reddito dichiarato al fisco, se la capacità di spesa dichiarata appare più bassa di oltre il 20% rispetto al precedente valore dichiarato per l’acquisto di un bene mobile od immobile oppure per la sua gestione comporta ad esempio bolli, tasse, assicurazione, manutenzione, ecc. il contribuente viene chiamato a “chiarimenti” in ufficio, per spiegare come si è procurato i soldi.

La circostanza se rimane ingiustificata fa convalidare l’accertamento fiscale.

Di norma finiscono nel redditometro gli acquisti di beni di lusso come automobili, case, appartamenti, terreni e imbarcazioni.

Nella sentenza in commento, però, la Cassazione chiarisce che il possesso di una barca di limitate dimensioni non rientrante tra le imbarcazioni da diporto che giustificano l’applicazione indiscriminata del redditometro.

Il natante da diporto, ossia l’imbarcazione inferiore a 10 metri non incide sul reddito di una persona, nel senso che non è indice di una maggiore capacità contributiva.

Pertanto, va annullato l’accertamento fiscale, effettuato tramite redditometro, nei confronti del contribuente che abbia acquistato una piccola imbarcazione (fino a 10 metri).

Cos’è il Metaverso ?

NFT Opera d’arte; fiscalità adempimenti

Cos’è il Metaverso ?

Introduzione

Le connessioni tra i mondi, virtuale e fisico sono diventate sempre più forti. I dispositivi che utilizziamo per gestire la nostra vita ci consentono di accedere con poche semplici operazioni a quasi tutto ciò che desideriamo. Anche l’ecosistema cripto funziona allo stesso modo. NFT, giochi Blockchain e pagamenti cripto non sono più limitati ai fanatici delle cripto valute. Ora sono tutti facilmente disponibili come parte di un Metaverso in via di sviluppo. Anche la BCE non ha perso l’occasione di annunciare la sua €COIN la cripto valuta europea.

Una delle caratteristiche fondanti del Metaverso in inglese Metaverse, è la cancellazione dei limiti di spazio e di tempo.

Da questo punto di vista, gli studi professionali avranno la possibilità di offrire ai propri componenti ed ai loro clienti nuove prospettive di collaborazione e di interconnessione attraverso spazi di lavoro negli uffici virtuali collocabili dappertutto. Dello studio professionale ci occuperemo in maniera specifica sul blog prossimamente. In questo articolo vedremo come il gaming ha reso possibile il coinvolgimento di tutte le attività legate al personal computer agli smartphone ed ai tablet.

Metaverso è il concetto di un universo 3D persistente, online, che combina vari spazi virtuali differenti. Potremmo anche intendere il Metaverso come una delle future evoluzioni di Internet, ma non solo tenuto conto che internet è soltanto una delle reti esistenti, la più diffusa ma non è l’unica rete, pensiamo infatti alle intranet estesa a tutti i partecipi ad una azienda.

Come detto per gli uffici questo ambiente permetterà agli utenti di incontrarsi, giocare e socializzare in questi spazi virtuali 3D.

Il Metaverso non esiste ancora del tutto, ma molte piattaforme contengono alcuni elementi che si avvicinano molto al concetto.

I videogiochi ad esempio offrono attualmente l’esperienza di Metaverso più vicina a questa idea senza spazio e tempo.

Gli sviluppatori hanno superato i loro limiti rispetto a cosa può essere considerato un gioco, organizzando eventi in-game oppure creando economie virtuali al loro interno.

Anche se non sono essenziali in questo ambito, le cripto valute possono essere perfette per il Metaverso.

Consentono di creare un’economia digitale con diversi tipi di utility token e oggetti da collezione virtuali (NFT).

Il Metaverso trarrebbe anche vantaggio dall’uso di wallet come Trust Wallet e MetaMask.

Inoltre, la tecnologia Blockchain già alla base delle cripto valute può fornire sistemi di governance trasparenti e affidabili.

Esistono già in Blockchain delle applicazioni in stile Metaverso, che offrono alle persone dei veri e propri redditi.

Ad esempio Axie Infinity è un gioco play-to-earn che molti utenti utilizzano per integrare il proprio reddito.

SecondLive e Decentraland sono altri esempi di come mescolare con successo il mondo blockchain e le app sviluppate in realtà virtuale.

Quando guardiamo al futuro, sono i grandi giganti della tecnologia che stanno cercando di fare da guida.

Tuttavia, gli aspetti decentralizzati del settore Blockchain stanno offrendo anche ai player più piccoli l’opportunità di partecipare allo sviluppo del Metaverso.

Perché i videogiochi sono legati al Metaverso?

Sin dagli albori dell’informatica il gioco ha sempre fatto parte della programmazione estrema, un tipo di programmazione capace di esasperare tutte le risorse del più completo e complesso computer, non a caso i pc dedicati al gioco si sono sempre distinti dall’aggettivo “multimediale”. Naturalmente visto il diffuso utilizzo della realtà virtuale in 3D, i videogiochi offrono attualmente l’esperienza che si avvicina di più a quella di un Metaverso.

Ma c’è di più oltre all’esperienza in 3D. Ora i videogiochi offrono servizi e funzionalità che toccano altri aspetti della nostra vita quotidiana. Ad esempio il videogioco Roblox ospita anche eventi virtuali come concerti e incontri.

I giocatori non si limitano a “giocare”, ma usano il gioco anche per altre attività e gli aspetti legati alla vita all’interno di questo “cyberspazio” del proprio “Avatar”. Ad esempio, nel videogioco multiplayer Fortnite, 12,3 milioni di giocatori hanno partecipato al tour musicale virtuale di Travis Scott all’interno del gioco.

In che modo le cripto valute si fanno spazio nel Metaverso?

Il gaming fornisce l’aspetto 3D del Metaverso, ma non fornisce tutto ciò che serve in un mondo virtuale, in grado di coprire tutti gli aspetti della vita quotidiana.

Le cripto valute aggiungono un cruciale tassello mancante infatti, possono offrire altri aspetti fondamentali, come la prova “digitale” che attesti la proprietà di un oggetto, il trasferimento di valore, la governance e l’accessibilità. Ma cosa significa esattamente ?

Se, in futuro, lavoreremo, socializzeremo, acquisteremo, venderemo anche articoli virtuali nel Metaverso, avremo bisogno di un modo sicuro per dimostrare, in tutti gli ambiti, la proprietà i suoi vincoli oppure i suoi trasferimenti.

Dovremo anche sentirci al sicuro, mentre trasferiremo questi oggetti e il denaro all’interno del Metaverso. Infine, se tutto questo costituirà una parte così importante della nostra vita, vorremo anche avere un ruolo nel processo decisionale che prenderà piede nel Metaverso.

Alcuni videogiochi contengono già alcune soluzioni di base a questi problemi, ma molti sviluppatori utilizzano le cripto e la tecnologia Blockchain per migliorare questi aspetti. La Blockchain offre una nuova modalità di gestione decentralizzata e trasparente, mentre l’approccio dei videogiochi è sempre stato più centralizzato e residente sul server dell’ideatore.

Anche gli sviluppatori sulla Blockchain sono stati influenzati dal mondo dei videogiochi. La gamification è molto presente nella Finanza Decentralizzata (DeFi) e nel GameFi. Sembra che in futuro ci saranno sempre più somiglianze tra questi due ecosistemi (giochi e cripto) e i due mondi potrebbero avvicinarsi sempre di più. Gli aspetti chiave della Blockchain in relazione al Metaverso sono:

1. Prova di proprietà digitale: possedendo un wallet con accesso alle tue chiavi private, puoi dimostrare immediatamente la proprietà di un’attività o di un asset sulla Blockchain. Ad esempio, mentre sei al lavoro, potresti mostrare una trascrizione esatta delle tue transazioni sulla Blockchain, così da mostrare quanto sei responsabile. Un wallet è uno dei metodi più sicuri e robusti per stabilire un’identità digitale e la prova sulla proprietà.

2. Collezione digitale: proprio come possiamo stabilire chi possiede qualcosa, possiamo anche dimostrare come un articolo sia originale e unico. Per un Metaverso che cerca di incorporare più attività della vita reale, questo aspetto è molto importante. Attraverso gli NFT, possiamo creare oggetti unici al 100% e che non possono mai essere copiati fedelmente o falsificati. La Blockchain può anche rappresentare e dimostrare la proprietà di oggetti fisici non solo digitali.

3. Trasferimento di valore: un Metaverso avrà bisogno di un modo per trasferire i valori in modo sicuro e di cui gli utenti si possano fidare. Le valute in-game nei giochi multiplayer sono meno sicure delle cripto valute in una Blockchain. Se gli utenti trascorrono grandi quantità di tempo nel Metaverso e guadagnano anche del denaro, hanno bisogno anche di una valuta affidabile ed inconfutabile alla stregua del danaro contante.

4. Governance: la possibilità di controllare le regole di interazione con il Metaverso, deve essere un’altra caratteristica importante per gli utenti. Nella vita reale, possiamo avere il diritto di voto nelle aziende e scegliere leader e governi. Anche il Metaverso avrà bisogno di alcuni modi per implementare una governance equa e la Blockchain è già una tecnologia collaudata per questo scopo.

5. Accessibilità: la creazione di un wallet sulle Blockchain pubbliche, è aperta a chiunque in tutto il mondo. A differenza di un conto bancario, non è necessario pagare denaro o fornire dettagli. Questo rende la tecnologia Blockchain una delle modalità più accessibili per gestire le proprie finanze e la propria identità digitale ovvero il proprio avatar, online.

6. Interoperabilità: la tecnologia Blockchain migliora incessantemente la compatibilità tra le diverse piattaforme. Progetti come Polkadot (DOT) e Avalanche (AVAX) consentono di creare Blockchain personalizzate in grado di interagire tra loro. Un singolo Metaverso dovrà collegare più progetti tra loro e la tecnologia Blockchain propone già delle soluzioni utili a questo scopo.

Cos’è un lavoro nel metaverso?

Come accennato, il Metaverso combinerà tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana in un unico luogo virtuale. Considerando che molte persone lavorano già da casa con una interazione distribuita e non simultanea pensiamo ai trasferimenti di file di documenti oppure allo streaming audio e video, nel Metaverso potrai entrare nell’ufficio 3D e far interagire il tuo avatar con gli avatar dei tuoi colleghi. Anche il tuo lavoro potrebbe essere legato al Metaverso e fornirti un reddito direttamente utilizzabile al suo interno.

Al momento la GameFi e i modelli di gioco play-to-earn, forniscono fonti di reddito stabili a persone in tutto il mondo. Questi lavori online sono degli ottimi candidati all’implementazione futura del Metaverso, poiché mostrano come le persone sono disposte a trascorrere il proprio tempo vivendo e guadagnando all’interno dei mondi virtuali. Giochi play-to-earn come Axie Infinity e Gods Unchained non hanno nemmeno mondi 3D o avatar. Tuttavia, la loro caratteristica, legata al fatto di poter guadagnare del denaro esclusivamente in un mondo online, potrebbe farli diventare parte del Metaverso.

Esempi di Metaverso

Anche se non esiste ancora un unico Metaverso, abbiamo molte piattaforme e progetti che si avvicinano a questa idea. In genere, come detto sopra questi incorporano gli NFT e altri elementi della tecnologia Blockchain. Esaminiamo tre esempi:

1. SecondLive:

‌Rappresenta l’ambiente virtuale in 3D, dove gli utenti controllano gli avatar per socializzare, apprendere e fare business. Il progetto ha anche una Marketplace NFT per lo scambio di oggetti da collezione. Nel settembre 2020, SecondLive ha ospitato l’Harvest Festival di Binance Smart Chain in vista del suo primo anniversario. L’expo virtuale ha mostrato diversi progetti dell’ecosistema BSC, con cui gli utenti hanno potuto interagire ed esplorarne i contenuti.

2. Axie Infinity

Il un gioco offre ai giocatori dei paesi in via di sviluppo l’opportunità di ottenere un reddito costante. Acquistando o ricevendo in dono tre creature note come Axies, un giocatore può iniziare il farming del token SLP (Smooth Love Potion). Vendendo questo token sull’open market, qualcuno potrebbe guadagnare circa dai 200$ ai 1000$ (USD), a seconda del tempo di gioco e del prezzo di mercato.

Sebbene Axie Infinity non fornisca un personaggio o un avatar in 3D personalizzato, offre agli utenti l’opportunità di un lavoro simile a quelli che potrebbero esserci in un Metaverso. Potreste aver già sentito la famosa storia di molti abitanti delle Filippine, che usano questo gioco come alternativa a un lavoro a tempo pieno o ai sussidi pubblici.

3. Decentraland

Mondo digitale online che combina elementi social con le Cripto valute, NFT e immobili virtuali. Inoltre, i giocatori assumono un ruolo attivo nella governance della piattaforma. Come in altri giochi basati sulla Blockchain, gli NFT vengono utilizzati per rappresentare degli oggetti da collezione. Gli NFT vengono utilizzati anche per LAND, gli appezzamenti di terra da 16 x 16 metri, che gli utenti possono acquistare nel gioco utilizzando la Cripto valuta che prende il nome di MANA. La combinazione di tutti questi elementi crea una cripto-economia abbastanza complessa.

Qual è il futuro del Metaverso?

Facebook è uno dei nomi più influenti nella creazione del Metaverso unificato. Questo aspetto è particolarmente interessante in relazione a un Metaverso basato sulle cripto valute, considerando il progetto Diem, e la cripto valuta stablecoin ideata da Facebook. Mark Zuckerberg ha dichiarato più volte i suoi piani relativi alla progettazione di un Metaverso per supportare il lavoro da remoto e migliorare le opportunità finanziarie per le persone nei paesi in via di sviluppo. Essendo il proprietario di piattaforme social media, di comunicazione e cripto, Facebook si trova in un’ottima posizione di partenza per combinare tutti questi mondi in uno. Anche altre grandi aziende tecnologicamente avanzate stanno puntando alla creazione di un Metaverso, tra le quale segnaliamo Microsoft, Apple e Google.

Quando parliamo della creazione di un Metaverso basato sulle cripto valute, l’integrazione tra i mercati NFT e gli universi virtuali in 3D sembra essere il passo successivo da compiere. I possessori di NFT possono già vendere i loro prodotti su diversi marketplace come OpenSea e BakerySwap, ma non esiste ancora una piattaforma 3D popolare, dove possa avvenire tutto questo. Su una scala più ampia, gli sviluppatori che lavorano sulla Blockchain, potrebbero creare delle applicazioni simili a un Metaverso con utenti più organici, rispetto ad un prodotto sviluppato da una grande tech company.

Conclusioni

Mentre l’idea di un unico Metaverso è probabilmente molto lontana, possiamo già intravedere alcuni sviluppi che potrebbero indurre alla creazione. Questa idea sembra essere un’altra applicazione fantascientifica grazie alla tecnologia Blockchain arricchita con le certezze date dalle cripto valute. Al momento non sappiamo se in futuro riusciremo a costruire un unico Metaverso. Però nel frattempo possiamo già testare dei progetti in stile Metaverso e continuare a integrare sempre di più l’uso della Blockchain nella nostra vita quotidiana.

Agenzia delle Entrate: Ve.Ra.

L’Agenzia delle Entrate lancia Ve.Ra., il nuovo algoritmo anti-evasione.

L’Agenzia delle Entrate lancia Ve.Ra. il nuovo algoritmo anti-evasione.

Nell’evoluzione del sistema informativo tributario e delle tecniche di contrasto all’evasione fiscale, l’efficace utilizzo delle banche dati assume un ruolo sempre più determinante. Il processo evolutivo si dirige ormai veloce verso il ricorso alla cosiddetta “intelligenza artificiale” per combattere l’evasione fiscale.

Tuttavia, l’utilizzo di forme di intelligenza artificiale per il contrasto all’evasione fiscale implica una valutazione, anche sul piano giuridico, circa lo “scontro” tra interesse fiscale e interesse alla tutela dei diritti del contribuente.

Dopo redditometro e spesometro arriva Vera

Il nuovo software anti evasione messo a punto dall’Agenzia delle Entrate realizzato per scovare i furbetti del Fisco.

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del ministro dell’Economia con il nulla osta del garante della Privacy, che mette a disposizione del Fisco uno strumento di ultima generazione basato sull’intelligenza artificiale, applicata al contenuto dei data base più diversificati.

Con cui sarà possibile orientare i controlli ed ottenere le liste selettive impiegate nell’attività dell’Agenzia delle Entrate.

Come funziona il nuovo algoritmo dell’Agenzia delle Entrate

Saranno creati due dataset, ovvero due liste di contribuenti.

  1. Nella prima verranno individuate platee di contribuenti che potrebbero essere a rischio di evasione ben più alto rispetto agli altri.
  2. Nella seconda lista, invece, finiranno i contribuenti che presentano uno o più rischi fiscali.

Non saranno utilizzati i nomi reali dei contribuenti ma solo degli pseudonimi.

Solo nel momento in cui verrà inviata la lettera (di compliance con l’invito a saldare oppure il vero e proprio accertamento), allora verrà reso noto il nome.

Ve. Ra. è l’acronimo di Verifica dei Rapporti

È un software che osserva i dati contenuti nelle dichiarazioni dei redditi, relativi al patrimonio mobiliare e immobiliare, nonché tutte le informazioni ritenute a contenuto finanziario e permettere così di scovare il maggior numero di evasori.

A fare il lavoro “sporco” è l’algoritmo, che potrà mettere in connessione i dati presenti su web, sulle banche dati digitali più disparate, realizzato il profilo del contribuente acquisendone elementi che emergono dalla dichiarazione dei redditi, dal conto corrente, dalle app di acquisto e pagamento online dal numero di accessi alle cassette di sicurezza, da tutti i movimenti con moneta elettronica, i registri immobiliari e gli acquisti registrati in qualsiasi banca dati digitale.

Nello specifico, i controlli di Ve.Ra.

Si concentreranno nei confronti dei comportamenti fraudolenti più lesivi e riguarderanno: frodi, abuso del diritto, false compensazioni, e fruizione indebita dei sostegni erogati durante la pandemia di Covid-19. 

Sotto la lente del Fisco anche i soggetti italiani che nutrono debiti con l’Agenzia delle Entrate limitatamente a multe, bolli non pagati, evasione dalle tasse, e altri comportamenti lesivi a livello erariale.

In caso di evidenti discostamenti, Ve.Ra.

Segnalerà il caso all’Agenzia delle Entrate. Segnalati al contribuente in maniera soft attraverso le lettere di compliance, ormai largamente impiegate.

Attraverso l’istituto il contribuente ha la possibilità di far rettificare i dati personali inesatti. Ovvero aderire alla presunzione erariale risparmiando sulle sanzioni e sulle penalità.

Sino a detta acquiescenza, tutto sarà garantito dall’anonimato, visto che nella prima fase i dati saranno coperti da un codice che creerà una sorta di pseudonimo e soltanto in caso di segnalazione si potrà accedere al nominativo reale.

L’Agenzia delle Entrate lancia Ve.Ra. il nuovo algoritmo anti-evasione.

Crisi d’impresa nelle mani del fisco

Crisi d’impresa nelle mani del fisco

Crisi d’impresa nelle mani del fisco

Proprio grazie alla voluntary disclosure la Crisi d’impresa potrebbe essere nelle mani del fisco. Che rappresenta un’autodenuncia da parte dei soggetti che detengono all’estero investimenti e attività di natura finanziaria, anche indirettamente o per interposta persona.

Relativamente ai quali sia stata omessa la dichiarazione. Ai fini delle imposte sui redditi e relative addizionali, delle imposte sostitutive, dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’imposta sul valore aggiunto. Da qui il nome voluntary disclosure, cioè collaborazione volontaria.

Come ha affermato l’Agenzia Entrate[1], la finalità perseguita dal legislatore è quella di:

“… consentire ai contribuenti di riparare alle infedeltà dichiarative passate. E porre le basi per l’avvio di un rapporto col Fisco., improntato alla reciproca fiducia. Secondo le linee guida tracciate dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

Se questa è l’attività, la norma ormai abbraccia anche i versamenti d’imposta per i quali si è dichiarato l’ammontare ma non eseguito il versamento.

In tale circostanza si possono rilevare squilibri finanziari che hanno non poca attinenza con la presumibile continuazione dell’attività.

Anche il ritardo nei pagamenti quindi. Rappresenta un indicatore della crisi d’impresa. Da ciò l’Agenzia delle Entrate sta procedendo segnalando agli imprenditori morosi per somme superiori ai 5.000,00 euro, un eventuale stato di crisi.

L’Agenzia delle Entrate quindi invia ad alcuni contribuenti una serie di lettere nelle quali sono riportate delle anomalie rinvenute. Nelle loro dichiarazioni dei redditi, ovvero nelle liquidazioni periodiche IVA, riguardanti omissioni o infedeltà. Riscontrate mettendo a confronto i dati dichiarati con quelli che l’Agenzia ha a disposizione all’interno delle proprie banche dati.

In questo modo, prima che l’Agenzia notifichi un avviso di accertamento, il destinatario della comunicazione potrà regolarizzare l’errore o l’omissione attraverso il ravvedimento operoso.

Al contrario, se il contribuente non ritiene corretti i dati indicati nella sua dichiarazione. Basterà comunicarlo all’Agenzia, inviando eventuali elementi e documenti di cui l’Agenzia non è a conoscenza.

Come detto l’impresa che non ha pagato. Anche solo 5 mila euro di un qualsiasi debito erariale ad esempio l’iva del primo trimestre. Deve adeguarsi e valutare o verificare se è in crisi.

Crisi d’impresa nelle mani del fisco

Compliance

Lo prevedono i nuovi avvisi di compliance che l’Agenzia delle entrate sta recapitando agli imprenditori. Avere un debito Iva dichiarato e non versato, maggiore a 5 mila euro, infatti. Fa presumere l’esistenza di possibili sintomi di crisi d’impresa. Con la conseguente necessità che l’imprenditore debba rivolgersi alla camera di commercio per far nominare l’esperto negoziatore.

È quello che sta succedendo in questi giorni a seguito delle comunicazioni di irregolarità inviate dall’Ade. Ai titolari di partita Iva che non hanno integralmente pagato il debito risultante dalla dichiarazione periodica (lipe) presentata il 31 maggio scorso.

La segnalazione

L’invito-consiglio è conseguente alle novità introdotte dall’art. 30 sexies della legge 33/2021. In corso di recepimento e inserimento nel CCII, come previsto dal dlgs approvato dal Governo lo scorso 15 giugno (si veda espressosud.it). Disposizioni che entreranno in vigore il prossimo 15 luglio e che comporteranno altresì l’obbligo di attuare le nuove misure e assetti organizzativi previsti dall’art. 3 del CCII, con l’ulteriore obbligo di segnalazione. Da parte degli organi di controllo di invitare anch’essi gli amministratori ad attivare la Cnc o uno degli altri strumenti alternativi alla liquidazione giudiziale. Previsti dall’ordinamento.

Quali le conseguenze della Crisi d’impresa nelle mani del fisco

Le nuove segnalazioni sono velocissime. Prima dell’entrata in vigore dell’art. 30 sexies legge 233/21 l’Ade impiegava dai 12 ai 18 mesi per segnalare le irregolarità nei versamenti iva. Normalmente 24 mesi per inviare l’avviso bonario ex art. 54-bis dpr 633/72 (20 rate e sanzioni al 10%).

L’avviso inviato è formulato in maniera tale da indurre a dubitare che ciò sia ancora possibile, ancorché nella comunicazione le disposizioni siano citate.

Che fare. Con l’entrata in vigore del CCII, la segnalazione all’imprenditore e all’organo di controllo comporterà la necessità. Di esaminare con attenzione là situazione economico finanziaria dell’impresa e ciò. Richiederà di attivare il test di risanamento che la Cciaa mette a disposizione su www.composizionenegoziata.camcom.it.

Al fine di ridurre le responsabilità dei controllori. Gli stessi faranno pressione per la nomina dell’esperto della crisi, con i vantaggi e gli svantaggi dell’avvio del procedimento.

Gli amministratori indolenti invece rischieranno di essere segnalati al Tribunale.

La riforma del Csm è legge: cosa cambia?

La riforma del Csm è legge: cosa cambia?

La riforma del Csm è legge: cosa cambia?

Dalla separazione delle carriere tra giudici e pm alla contestata presunzione di innocenza.

Vediamo i cambiamenti apportati dalla norma.

Dopo aver approvato le riforme del processo penale e civile, il Parlamento trasforma l’ordinamento giudiziario e il Consiglio Superiore della Magistratura.

Dalla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri a un «fascicolo per la valutazione» dei magistrati, dall’assegnazione degli incarichi al sistema del Csm in Commissioni.

E poi il divieto di parlare con i giornalisti, anche solo per smentire una notizia.

Ecco come cambia l’ordinamento giudiziario italiano.
Il futuro Consiglio Superiore della Magistratura sarà composto da 33 membri e soprattutto più quote rosa..

Tre quelli di diritto:

  • il Presidente della Repubblica;
  • il Primo Presidente di Cassazione;
  • il Procuratore Generale presso la Cassazione.

Dieci i laici eletti dal Parlamento.

Venti i togati:

  • due in rappresentanza della Cassazione;
  • cinque dalle Procure
  • tredici per la Magistratura Giudicante.

I Magistrati voteranno in sette collegi :

  • uno per la Cassazione;
  • due per la magistratura inquirente;
  • quattro per la giudicante.

In ciascun collegio si eleggeranno due componenti.

Inoltre per i giudicanti una distribuzione proporzionale di cinque seggi a livello nazionale e per i requirenti il recupero di uno, miglior terzo.

Per candidarsi non sono previste le liste; ciascun candidato presenta liberamente la propria candidatura individuale.

Devono esserci un minimo di 6 candidati.

Se non arrivano candidature spontanee o non si garantisce la parità di genere, si integra con sorteggio.

Le pagelle degli avvocati e lo stop alle nomine pacchetto
Per gli incarichi direttivi e semi direttivi, si decide in base all’ordine cronologico delle scoperture.

Sono introdotti corsi di formazione per tutti, a cura della Scuola Superiore della Magistratura, sia prima di aver accesso alla funzione che dopo.

Si rendono trasparenti le procedure di selezione, con pubblicazione sul sito Intranet del Csm di tutti i dati del procedimento e dei vari curricula, dando modo di partecipare alle scelte su direttivi e semi direttivi anche ai magistrati dell’ufficio del candidato.

Si prevede l’obbligo di audizione di non meno di tre candidati per ciascun incarico.

Nell’ambito del Csm, si dovrà individuare un contenuto minimo di criteri di valutazione, per verificare tra l’altro anche le capacità organizzative. Quanto alle valutazioni di professionalità, nei Consigli giudiziari locali ci sarà anche il voto degli avvocati, ma esclusivamente a seguito di un deliberato del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati.

Stop alle porte girevoli
Per quanto riguarda le sovrapposizioni tra mandato politico e funzioni giudiziarie, si prevede innanzitutto che non sarà più possibile esercitarli nello stesso tempo, nemmeno in distretti diversi.

Per assumere l’incarico politico, il magistrato dovrà quindi collocarsi in aspettativa.

Al termine del mandato elettivo, i magistrati non potranno più tornare a svolgere una funzione giurisdizionale pubblica.

Se si sono candidati ma non sono stati eletti, per tre anni non possono tornare a lavorare nella regione dove si sono candidati né in quella dove lavoravano, né potranno avere incarichi direttivi.

Se hanno avuto incarichi apicali in organismi di governo per oltre dodici mesi (tipico il caso di capi di gabinetto), restano per un anno fuori ruolo – ma non in posizioni apicali, poi rientrano nella funzione d’origine, ma per i tre anni successivi non possono ricoprire incarichi direttivi.

Valutazione annuale dei magistrati
Sappiamo che esiste già un fascicolo personale di ogni magistrato, istituito dal 2006.

Attualmente, ad ogni valutazione di professionalità (cioè ogni 4 anni) il magistrato deve presentare al Consiglio giudiziario locale poi al Csm, provvedimenti a campione sulla propria attività svolta, e le statistiche relative alle attività proprie e comparate a quelle dell’ufficio di appartenenza.

Il fascicolo andrà ora aggiornato annualmente, seguendo l’iter dei vari provvedimenti.

Tra gli indicatori da tenere in considerazione da parte del Consiglio, gli eventuali segnali «di grave anomalia».

Limiti territoriali
Arrivano nuovi limiti territoriali per essere eletti: per le cariche elettive nazionali, regionali, province autonome di Trento e Bolzano, Parlamento Europeo, come anche per gli incarichi di assessore e sottosegretario regionale, si prevede che i magistrati non siano eleggibili nella regione in cui è compreso, in tutto o in parte, l’ufficio giudiziario in cui hanno prestato servizio nei precedenti tre anni.

Anche per le cariche di sindaco, consigliere o assessore comunale, il magistrato non potrà più candidarsi se presta servizio o ha prestato servizio nei tre anni precedenti la data di accettazione della candidatura presso sedi o uffici giudiziari con competenza ricadente in tutto o in parte nel territorio della provincia in cui è compreso il comune o nelle province limitrofe.

Il principio da tutelare sembra essere che non dev’esserci alcun sospetto di un retroscena politico nell’azione del magistrato sul territorio.

Separazione tra le funzioni
Nel settore penale, sarà possibile un solo passaggio tra la funzione requirente e quella giudicante. Attualmente sono possibili fino a quattro passaggi di funzione.

La scelta andrà fatta entro dieci anni dall’assegnazione della prima sede.

Non ci sarà alcun limite, invece, per il passaggio al settore civile e viceversa, nonché per il passaggio alla Procura Generale presso la Cassazione.

Vietato parlare con la stampa
È una delle norme della riforma più contestate dai giornalisti.

L’articolo 11 estende il rilievo disciplinare delle dichiarazioni agli organi di stampa introducendo un nuovo illecito disciplinare per quei magistrati che informano la stampa dei risultati dell’attività di indagine, anche se solo per smentire una notizia sbagliata.

Gli unici autorizzati a parlare con i giornalisti saranno i Procuratori della Repubblica, solo in conferenza stampa ed esclusivamente in casi di rilevanza pubblica.