Scopriamo la Società semplice

Scopriamo la Società semplice

Spesso si tende a ritenere che complicando le attività si raggiungono i migliori risultati, ma sicuramente così non è.

In caso di costituzione di una società nessuno pensa alla sua funzione ma si tende a concentrarsi esclusivamente sulle responsabilità e sul coinvolgimento del patrimonio personale dei soci con i fatti e le obbligazioni della società.
A ben vedere però la prima domanda da porsi quando si costituisce una società è se la stessa dovrà vivere del proprio lavoro, o più semplicemente dovrà amministrare un patrimonio.

Tutte le aziende commerciali o di servizi dotate di patrimonio immobiliare operano nell’errore  sbagliando clamorosamente approccio tributario

I nuovi indici di bilancio i famosi DSCR e l’analisi del rating ormai ci hanno convinto che l’impresa che pone il suo patrimonio a garanzia delle obbligazioni commerciali, commette un grave errore finanziario e soprattutto gli amministratori di quella società eccedono nella prudenza, ponendo il patrimonio sociale inutilmente a rischio.

Altro che trust e legge di Jersey il nostro Codice prevede la protezione del patrimonio semplice e funzionale anche al risparmio fiscale.

Vediamo perchè.

Prima di andare nel dettaglio dell’analisi dei vantaggi legati alla costituzione della società semplice va detto della previsione statutaria sulla non sequestrabilità o della non pignorabilità della quota del socio, a tal uopo occorre evidenziare che, per il perfezionamento dello strumento legato alla protezione patrimoniale occorre costituire la società semplice prima che vi siano pericoli di aggressione da parte di terzi.

Infatti, non si deve mai dimenticare che proteggere il patrimonio significa prevenire le possibili aggressioni, perché se si intervenisse quando ormai è troppo tardi, potrebbe esserci sempre la possibilità di attivare possibili azioni revocatorie; ricordiamo che la revocatoria ordinaria si estingue in cinque anni dal compimento dell’atto nello specifico dal conferimento.
Per i contabili l’invito è a leggere “Le scritture contabili e il bilancio delle società di persone” ottimo lavoro del Prof. Quattrocchio dell’Università di Torino, il quale ripercorrendo gli aspetti civili della struttura societaria, ci spiega la differenza tra rendiconto e bilancio e quale tipo di rendiconto-bilancio redigere in occasione di un particolare tipo di società semplice.
In conseguenza della non obbligatorietà del rendiconto-bilancio.

Modificabilità del contratto sociale con consenso unanime, nella società semplice

Riguardo la tutela della posizione del socio dal suo creditore particolare bisogna favorire l’analisi delle disposizioni civilistiche.

Sul punto occorre analizzare quanto dispone l’art. 2252 c.c., il quale prevede che “il contratto sociale può essere modificato soltanto attraverso il consenso di tutti i soci, se non è disposto diversamente“.

Ciò significa che nella società semplice come nelle altre società di persone è necessario il consenso di tutti i soci per modificare i patti sociali.

La modifica o trasferimento della quota nelle società di persone comporta la modifica della compagine soggettiva come identificata nell’atto costitutivo e caratterizzata dalla scelta personale e fiduciaria dei singoli soci, per questo la modifica rimane assoggettata alla necessità del consenso unanime dei soci ai sensi dell’art. 2252 c.c.

Questa situazione di fatto rende impossibile l’esecuzione forzata della quota del socio, almeno fino allo scioglimento della società per volontà dei soci e alla liquidazione pecuniaria delle rispettive quote.

Questo significa che è necessario il consenso unanime dei soci esistenti per l’introduzione di nuovi soci, così come non potrebbero essere sostituiti i soci esistenti, se non con il consenso e l’unanimità dei precedenti soci.

Riassumendo; nello statuto della società semplice che preveda limiti alla libera circolazione delle partecipazioni, non è possibile ottenere l’esecuzione forzata della quota di uno o più soci, durante la vita della società.

All’interno delle società di persone la quota sociale ha una valenza diversa da quella che si possiede nelle società di capitali.

Nella società di persone la quota rappresenta la misura della partecipazione del socio ai diritti ed agli obblighi relativi al rapporto sociale, intrinsecamente legata alla persona del socio stesso. Il medesimo socio rappresenta l’insostituibile parte animata della società la sua componente imprescindibile per il corretto funzionamento, verso il raggiungimento dello scopo sociale.

A proposito del Regime fiscale degli utili distribuiti dalla società semplice va tenuto principalmente conto che;

Gli utili distribuiti alle società semplici vanno imputati ai soci per trasparenza e seguono il regime diverso a seconda del socio percipiente per inserirli in dichiarazione si procede alle modalità che seguono tenuto conto che il 25 dicembre 2019 con l’art. 32-quater del decreto legge n. 124 del 2019 fu modificata la tassazione degli utili distribuiti alle società semplici in qualsiasi forma e sotto qualsiasi denominazione.

Fissando così il concetto della tassazione per trasparenza in capo al socio percettore.

Il regime fiscale della trasparenza in capo al socio percettore segue la sua natura giuridica e varia a seconda che si tratti di:

  • persone fisiche;
  • impresa individuale o società di persone;
  • soggetti IRES.

Va inoltre ricordato che :

  • i redditi sono imputati a ciascun socio pro quota, indipendentemente dalla effettiva percezione, unica condizione é l’approvazione del rendiconto dell’amministratore;
  • Le società semplici, non possono esercitare attività di tipo commerciale.

L’articolo 32-quater del D.L. 124/2019 (Decreto Fiscale 2020), convertito in Legge n. 157/2019 stabilisce la imposizione per trasparenza e pertanto i dividendi sono imputati ai soci e seguono la tassazione propria di ciascuno di essi.

Il trattamento fiscale degli utili che sono distribuiti dalle società semplici è differenziato, in qualsiasi forma e sotto qualsiasi denominazione la società opera, la disposizione fiscale riguarda anche le somme o i beni ricevuti dai soci in caso di recesso, di esclusione, di riscatto e di riduzione del capitale esuberante o di liquidazione anche concorsuale dalle società ed agli enti IRES residenti in Italia, secondo la provenienza.

Scopriamo la Società semplice Di conseguenza:

  • con riferimento alla quota di dividendi che è imputabile ai soggetti IRES, tenuti all’applicazione dell’art. 89 del TUIR, i dividendi attribuiti dalla società semplice sono esclusi dalla formazione del reddito complessivo per il 95 per cento del loro ammontare e vanno indicati nella dichiarazione al quadro SC al rigo RF58;
  • per la quota imputabile a soggetti titolari di reddito d’impresa, tenuti all’applicazione dell’articolo 59 TUIR, i dividendi attribuiti dalle società semplici sono esclusi dalla formazione del reddito complessivo, nella misura del 41,86 per cento del loro ammontare e vanno indicati nella dichiarazione dei redditi nei righi RF58, per le imprese in contabilità ordinaria oppure RG 26 per le imprese in contabilità semplificata;
  • per la quota imputabile alle persone fisiche residenti in relazione a partecipazioni, qualificate e non qualificate, non relative all’impresa ai sensi dell’articolo 65 del TUIR, i dividendi sono soggetti a tassazione con applicazione di una ritenuta secca, nella misura del 26 per cento.

In sostanza si applica la modalità di tassazione che sarebbe operativa secondo la natura del soggetto percettore, anche ove non vi fosse il tramite della società.

Cosa dovrebbe contenere il contratto sociale di una società semplice per essere efficace.

  1. l’atto costitutivo di una società semplice
  2. Punti fondamentali dell’ atto costitutivo

Scopriamo la Società semplice l’atto costitutivo di una società semplice

L’atto costitutivo rappresenta il momento in cui almeno due persone sia fisiche che giuridiche, si accordano sulla costituzione di una S.s. e serve a regolare tutti i diritti e gli obblighi che i soci hanno sia tra loro che nei confronti della stessa società, ovvero verso i terzi.

Ma e soprattutto nei confronti del raggiungimento dello scopo sociale.

Siccome lo statuto della S.s. rappresenta l’accordo dei fondatori per la gestione della società e consentirle di raggiungere lo scopo sociale. Lo statuto della S.s. è anche rappresentato o definito “contratto”, la sua redazione non comporta esclusivamente la forma scritta, ma in caso i soci intendano conferire beni immobili è obbligatoria sia la forma scritta che l’atto pubblico.

La legge deduce l’esistenza di una società semplice anche solo tramite comportamento concludente ovvero per facta concludentia dei soci.

Ovvero dalla manifestazione tacita di una volontà di gestione. È infatti possibile limitarsi a stabilire un accordo di natura verbale per concretare una S.s. di fatto, tuttavia se dovessero insorgere complicazioni interne alla società sarà decisamente più complicato fare fede agli accordi presi, poiché formulati esclusivamente a voce.

Pertanto la stesura di un atto o contratto costitutivo comunemente indicato come statuto in forma scritta rende molto più facile il lavoro all’interno anche di una società semplice.

Ciò è dovuto principalmente al fatto che la legge non dà disposizioni precise, perciò l’atto costitutivo può aiutare a colmare quelle lacune lasciate dalla legge aiutando così a prevenire ambiguità e conflitti interni.

Il contratto sociale scritto di una società semplice è obbligatorio ai sensi dell’articolo 1350 del Codice civile solo se i soci conferiscono beni mobili o altri diritti reali immobiliari.

In linea di principio, tuttavia, raccomandiamo che ogni S.s. rediga per iscritto un atto costitutivo, i soci preventivamente alla firma lo sottopongano alla verifica di un notaio di un avvocato o meglio di un Commercialista.

I soci possono trarre grande beneficio dalla costituzione di una società semplice con atto scritto, il quale comprende sia l’atto costitutivo sia lo statuto, attraverso i patti contenuti.

Nell’Atto Costitutivo viene definita prima di tutto l’attività economica ma non commerciale che i soci intendono esercitare insieme; inoltre vengono determinati i conferimenti, i criteri di ripartizione degli utili e delle perdite, il potere degli amministratori e tutte le altre indicazioni che ritengono opportune.

Da non dimenticare la previsione statutaria del vincolo di trasferimento delle quote.

L’importanza dell’accordo scritto in quanto documento legale di riferimento si rivela in particolar modo utile al presentarsi di una delle seguenti situazioni:

  • Situazione economica svantaggiosa: in tempi di crisi il contratto può servire a regolare la distribuzione delle competenze;
  • Conflitti tra soci: conflitti di interesse e divergenze personali possono mettere a repentaglio l’esistenza della S.s.;
  • Distribuzione degli utili: un accordo scritto diventa praticamente indispensabile in caso di profitto da distribuire tra i soci se pur procurato da uno solo;
  • Scioglimento della S.s.: se i soci concordano sul fatto che la S.s. debba essere sciolta, senza un accordo scritto non è chiaro l’esatto svolgimento di tale processo, ma soprattutto la sua possibilità di soluzione.

Scopriamo la Società semplice Punti fondamentali dell’atto costitutivo

Come già accennato, nella pratica l’atto costitutivo è associato lo statuto che rappresenta l’accordo scritto nei patti sociali. Il primo definisce la volontà di creare la società, mentre il secondo ne regolamenta la gestione. Un accordo scritto che regolamenta una S.s. deve contenere:

  • I dati dei soci
  • La ragione sociale e la sede della S.s.
  • L’oggetto sociale
  • La natura, l’ammontare e l’attribuzione dei conferimenti
  • L’organizzazione amministrativa
  • La durata della società
  • Le norme sulla distribuzione degli utili/perdite
  • Le preclusioni sul trasferimento delle partecipazioni
  • Le regole per la rescissione o lo scioglimento
 Il socio è obbligato a eseguire i conferimenti suscettibili di valutazione economica determinati nel contratto sociale.
Quando i conferimenti non sono determinati, si presume che i soci sono obbligati a conferire, in parti uguali, quanto è necessario per il conseguimento dell’oggetto sociale. Così recita l’articolo 2253 del Codice civile il quale con questa formulazione rimarca l’importanza dell’impegno preso verso il conferimento. Impegno assunto con la costituzione della società semplice.
Vediamo cosa deve contenere esattamente il documento.
Sul web si trovano diversi esempi di contratti sociali per società semplici da scaricare gratuitamente. Accertatevi però che affrontino tutti gli aspetti importanti per la costituzione della vostra S.s.

Scopriamo la Società semplice Ragione sociale

Una società semplice è definita dal suo scopo, la vera ragione per cui le persone si riuniscono per formare una S.s.
Nel contratto questo punto deve essere in cima e rappresentare il credo vincolante della società.
A tal fine è necessario definirlo nel modo più comune possibile, in quanto si applica in ugual misura a tutti i soci.
Va usata una formulazione più chiara e semplice possibile: descrivendo nel modo più breve e preciso possibile ciò che la S.s. vuole essere e lo scopo che si prevede di raggiungere, possibilmente servendosi di un solo e corto periodo.
La ragione sociale può essere associata oppure seguire la denominazione e la sede legale della società nel primo paragrafo tra i patti dello statuto o contratto sociale.

Scopriamo la Società semplice Conferimenti dei soci

Come contenuto nell’articolo 2253 cc. sopra citato, ogni socio si prende l’impegno con l’apporto di beni e servizi di lavorare per raggiungere lo scopo comune della società.

Scopriamo la Società semplice. Nello specifico si fa riferimento a:

  • beni mobili o immobili
  • denaro
  • crediti
  • attività lavorativa

Tutto ciò indica il capitale sociale e come è stato conferito.

Scopriamo la Società semplice Ripartizione degli utili e delle perdite

Dopo aver approvato il rendiconto compreso del prospetto di riparto, ogni socio detiene il diritto di riscuotere la propria parte di utile, a meno che non sia stato deciso diversamente, come nel caso di conferimenti disuguali da parte dei singoli soci.

Nell’atto costitutivo si andrà a regolamentare il criterio di ripartizione degli utili. Se non si fa, ci pensa la legge a definire la ripartizione nel modo seguente:

  • ciascuno dei soci detiene il diritto di percepire parte degli utili, in proporzione al suo conferimento;
  • salvo quanto specificato nell’atto costitutivo, i conferimenti sono ritenuti pari ed uguali per tutti i soci;
  • se il conferimento è rappresentato da attività lavorativa o servizi, l’utile da ripartire va calcolato in mediazione preventiva oppure da un giudice secondo un principio di equità.

Scopriamo la Società semplice Amministrazione

L’amministrazione della società deve avere come unico fine quello di agire per realizzare l’attività economica e lavorare per ottenere lo scopo della società tramite i cosiddetti atti di gestione.

E’ possibile scegliere tra i diversi tipi di amministrazione:

  • disgiunta: ogni socio ricopre separatamente un ruolo amministrativo;
  • congiunta: qualsiasi atto di gestione va effettuato previo consenso di tutti i soci;
  • mista: si possono stabilire diverse categorie di atti di gestione per cui variano i ruoli amministrativi;
  • amministratore unico: un solo amministratore.

Durata

Si può decidere di dare una vita limitata alla società semplice, definendo già in anticipo la data del suo scioglimento.
In alternativa è possibile stabilire che la S.s. esista finché non venga conseguito il suo oggetto sociale.

Le informazioni contenute in questo articolo sono da considerarsi a titolo conoscitivo e non rappresentano attività di consulenza specifica, richiedibile gratuitamente compilando il form che segue.

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I redditi da capitale derivano da rendite finanziarie

I redditi da capitale sono tutti quei redditi che derivano da rendite finanziarie di varia natura e dai dividendi da partecipazione.

I redditi da capitale derivano da rendite finanziarie

Unica tassazione al 26%

Anche se non sai distinguere il tipo di partecipazione in tuo possesso non hai alcun problema.

Infatti, per gli utili maturati nel 2021. Che tu sia in possesso di una partecipazione qualificata o non qualificata, viene applicata una ritenuta a titolo d’imposta pari al 26%. In capo alla società.

La ritenuta, come detto, è in capo alla società, e tu socio non devi assolutamente fare nulla. Perché questi dividendi, essendo già tassati, non li devi indicare nemmeno nella dichiarazione dei redditi.

I dividendi essendo sottoposti a ritenuta a titolo d’imposta, come tale, viene pagata direttamente da chi effettua l’erogazione e va a rappresentare tutta l’imposta dovuta.

In questo caso, essendo la società ad erogare gli utili, è lei a versare la ritenuta del 26%.

Se i dividendi sono distribuiti a persona fisica?

Quanto detto succede solo se la tassazione riguarda i dividendi distribuiti nei confronti dei soci persona fisica.

La tassazione dei dividendi varia ancora quando questi vengono distribuiti nei confronti di soggetti che agiscono in regime d’impresa.

In questo caso, non solo cambia la tassazione, ma è necessario che vengono indicati in dichiarazione.

Agire in regime d’impresa significa che chi riceve i dividendi è una ditta individuale. Una società di persona o una società di capitali: sostanzialmente è una partita IVA.

In questo caso è bene fare una distinzione, perché, tra i vari soggetti appena detti, la tassazione varia e di molto.

Infatti:

– se i dividendi vengono erogati dalla Srl ad una Società di persona (Sas o Snc) o una ditta individuale, viene applicata la tassazione progressiva IRPEF.

La tassazione non andrà a colpire il 100% del dividendo ma solo il 58,14% è imponibile il restante 41,86% è esentato da imposte.

Quindi sulla base imponibile verrà applicata l’aliquota IRPEF di appartenenza del percettore perché, non è stabile ma varia a seconda del reddito da lui prodotto.

Se i dividendi sono distribuiti a soggetti IRES? Tassazione più conveniente

Se, i dividendi vengono erogati da una Srl ad un’altra società di capitali, quindi avviene uno scambio tra soggetti IRES,

– il 24% lo andrai a pagare solo sul 5%, mentre il 95% restante è totalmente esentato da tasse.

Una cosa molto importante, nel caso cui i soci sono solo persone fisiche non operanti in regime d’impresa, è consigliabile verificare se adottare o meno la tassazione del reddito per trasparenza, che consiste nel tassare il reddito prodotto dalla società non più in capo ad essa, ma in capo ai soci stessi (come avviene per la società di persona).

La tassazione dei dividendi erogati dalla Srl, dipende da come li prelevi e da come ci si inquadra, se sei solo socio persona fisica oppure si agisce in regime d’impresa.

La tassazione, infatti, può andare dallo 0% a oltre il 45%.

L’articolo pubblicato rappresenta l’esposizione sterile della normativa fiscale in vigore, non le nostre strategie di pianificazione fiscale, strumento importante per ridurre il carico fiscale e far crescere il proprio business.

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Come cambia la logica delle Imprese

Come cambia la logica delle Imprese, questa la sfida del prossimo decennio per i commercialisti alle prese con le nuove tecnologie informatiche.

Business Intelligence o BI

Per poter comprendere come funziona la Business Intelligence bisogna essere d’accordo sulla circostanza secondo la quale le aziende si pongono degli obiettivi di guadagno sperando di investire e pagare la quantità di imposte minima consentita di ottimizzare la produzione riducendo i costi e potendo smaltire i residui delle lavorazioni in maniera compatibile con il rispetto dell’ambiente.

Sembra impossibile ma non lo è.

Infatti, raggiungere obiettivi impone porsi delle domande. Le stesse oggi trovano risposta tramite la raccolta e l’analisi dei dati, i dati devono essere completi e analizzati per consentire alle aziende di crescere ampliando il proprio mercato.

L’intero strumento è un sistema di Business Intelligence.

La BI rappresenta  la “tecnologia ed il metodo di analisi dei dati a supporto delle decisioni, convenzionalmente utilizzata per descrivere il processo di analisi dei dati costruito per assumere le decisioni strategiche aziendali.

L’analisi dei dati disponibili,  attraverso l’impiego dei progressi compiuti dalle tecnologie informatiche quali ad esempio lo streaming, le cloud storage, la block chain od il data processing, rappresentano quindi gli strumenti utili all’impresa per le analisi self-service.

Oggi la Business Intelligence rappresenta un settore all’avanguardia, da cui nessuna organizzazione aziendale può prescindere.

Cosa comprende

La Business Intelligence riguarda tutti gli strumenti che le aziende hanno a disposizione per essere più tempestivamente informate, e più strategicamente presenti nel mercato di riferimento.

È la ponderata combinazione di scienza dei dati e analisi in prospettiva di business, che può aiutare le aziende a produrre di più investendo il minimo, ad operare in sicurezza ad investire riducendo i rischi, ad assumere ed  organizzare il lavoro oppure regolare gli scarti di lavorazione in maniera sostenibile.

La Business Intelligence di norma si concentra:

  • Ricerca del core business;
  • Miglioramento dei processi produttivi;
  • Strategie di scala tenuto conto del settore;
  • Ottimizzazione del posizionamento nel marketing e nelle vendite;
  • Identificazione di inefficienze;
  • Analisi delle azioni correttive;
  • Previsione di scenari/esigenze future;
  • Ricercare e suggerire decisioni sicure e fiscalmente sostenibili.

La conoscenza necessaria deriva dall’estrazione di dati interni ed esterni, strutturati e non strutturati, passati e presenti.

Un analista BI può aiutare a convertire i dati provenienti dalle fonti più disparate in uno o più report dettagliati.

Grazie a strumenti di analisi di business quali Microsoft Power BI, che trasformano i dati aziendali in elementi visivi avanzati, queste informazioni approfondite diventano uno storytelling, la cui narrativa prende la forma di dashboard interattive, composta da elementi grafici dinamici e reports dettagliati.

È per tutti

Sono sempre di più le aziende che integrano la Business Intelligence nelle loro strategie.

Infatti le imprese che ancora non sfruttano la Business Intelligence per prendere le decisioni, vedono prevalere le altre imprese, le quali non necessariamente devono essere più valorose o capaci di produzione migliore.

Semplicemente applicano alle loro scelte aziendali le strategie di analisi dei dati raccolti.

Per le aziende i dati hanno molto valore

Danno ai responsabili un’idea di ciò che funziona e cosa no, suggerendo con precisione le opportunità più interessanti verso cui orientare le attività dell’impresa.

Dalle startup alle piccole e medie imprese, tutte stanno adottando una mentalità basata sull’analisi e sui dati.

Con la Business Intelligence i dati entrano nel quotidiano di ogni reparto, dal marketing e vendite all’ IT, dalla sicurezza informatica a quella sul lavoro.

Sono disponibili tool di Self-BI

I quali consentono agli utenti di eseguire da soli i processi di raccolta ed analisi dei dati, ciò ha reso la Business Intelligence accessibile e funzionale al sistema di lavoro di ciascuno.

La mole di dati che necessita raccogliere e gli strumenti che utilizziamo, farà disporre di informazioni anche particolari in grado di guidare qualsiasi strategia aziendale.

I dati

Come ordinarli come unirli tra loro oppure discriminarli, con così tanti dati a portata di mano, può risultare difficile sapere da dove cominciare e a cosa dare priorità.

Qualsiasi analisi che si tratti di dati finanziari, contatti commerciali, piattaforme di analisi statistiche, database anagrafici, informazioni di data shit e strumenti di project management, un Commercialista Consulente Business Intelligence può aiutare ad acquisire, organizzare, analizzare i dati specifici risultati dalle applicazioni per renderli utili e funzionali.

Questo è il valore del consulente Business Intelligence

Il consulente commerciale se iscritto al relativo albo dei Dottori Commercialisti: può aiutarti a porre le domande giuste nel momento ed alle persone più adatte, ad ordinare e sfruttare i dati, di cui hai bisogno e a valutare l’efficacia con cui utilizzi le tue informazioni e soprattutto i risvolti sulla pressione fiscale vero e proprio tallone di Achille delle imprese in Italia.

All’interno di un sistema di Business Intelligence intervengono quattro attori:

  1. L’analista di dati professionale;

L’analista di dati è un professionista che opera in ambito statistico che ha sempre bisogno di rilevare ed approfondire i dati. Il sistema di BI lo aiuta a ottenere nuove informazioni per sviluppare strategie di business uniche. tenuto conto delle esigenze proposte dall’imprenditore o dalla sua impresa.

  1. Gli utenti IT

L’utente IT svolge un ruolo dominante nel mantenimento dell’infrastruttura BI. Sarà lui a decidere se il lavoro dell’analista sarà applicato dall’impresa e rispettato da tutti i partecipi alla stessa impresa.

  1. Il responsabile dell’azienda

L’amministratore delegato e il CEO (Chief Experience Officer) possono aumentare i profitti delle loro attività migliorando l’efficienza operativa. Sostenendo gli investimenti con il risparmio fiscale e il rispetto dell’ambiente.

  1. Gli utenti aziendali

Gli utenti dell’impresa che adotta una strategia di business intelligence possono essere collocati in tutta l’organizzazione aziendale. Distinguiamo gli utenti aziendali principalmente in due tipi;

  • Utente occasionale di BI;
  • Utente esperto di BI;

La differenza tra i due risiede nella capacità di ciascuno di interagire con i dati e le direttive ricevute. Un utente esperto ha la capacità di lavorare con insiemi di dati anche complessi, mentre l’utente occasionale ha bisogno di usare dashboard per valutare gli insiemi di dati. La scrivania configurata in precedenza nel PC, sfrutta routine di elaborazione, script, plug-in. Realizzati per l’utente da un analista dei dati.

Un sistema di Business Intelligence funzionante porta i seguenti vantaggi

  1. Aumenta la produttività

Con un programma di BI, è possibile per le aziende creare report con un solo clic, risparmiando così molto tempo e risorse. Inoltre, consente ai dipendenti di essere più precisi e produttivi.

  1. Migliora la visibilità e posizionamento

La B.I. aiuta anche a migliorare la visibilità dei processi interni da sviluppare, consente di identificare tutte le aree che richiedono attenzione, e suggerisce i correttivi.

  1. Assegna la responsabilità

Il sistema di BI non lascia scampo alle responsabilità di ciascuno all’interno dell’organizzazione; In quanto in caso di errore ci sarà sempre un responsabile dei dati nella block chain del business intelligence; Sia nella fase di raccolta, che nella fase di analisi come pure in quelle di applicazione e controllo dei risultati.

  1. Offre una visione di insieme

Il sistema di BI aiuta le organizzazioni alla visione d’insieme, in contrapposizione al punto di riferimento attuale che riguarda la soluzione dei singoli problemi quotidiani.

  1. Semplifica i processi aziendali

La B.I. elimina tutta la complessità associata ai processi aziendali. Automatizza l’analisi e la rende predittiva, attraverso la modellizzazione computerizzata, il bench marking e altre metodologie informatiche.

  1. Permette una facile analisi

Il software BI ha democratizzato il suo utilizzo, consentendo anche agli utenti non tecnici o non analisti di raccogliere ed elaborare rapidamente i dati.

Soprattutto l’esperienza pandemica e le sue imposizioni sull’impiego delle risorse informatiche, ha convinto anche i più tradizionali manager, che il futuro delle imprese si basa sulla competizione nella raccolta e nell’utilizzo dei dati.

Molti altri invece chiudono l’impresa coscienti che il mercato esige prove e competenze di grande lealtà e verità.

Il nostro studio mette a disposizione delle imprese sin dagli albori dell’informatica, la sua esperienza nella raccolta dei dati la loro analisi il mantenimento in sicurezza e poi aiuta gli imprenditori a raggiungere i propri obiettivi a rispettare tutte le regole civili e fiscali, che incombono sull’attività.

Potete utilizzare la form sotto per inviare commenti o richieste di maggiori informazioni per impiegare la Business Intelligence nel vostro studio professionale o nella vostra azienda.

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Legge di Bilancio 2021 tutela i più deboli

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Legge di Bilancio 2021 tutela i più deboli

Legge di Bilancio 2021: tutte le misure per le persone disabili e le loro famiglie

Tra le altre misure. Il bonus per mamme con figli disabili, l’accesso al superbonus per abbattere barriere architettoniche, aumento fondi per non autosufficienze, caregiver. Dopo di noi e contrassegno auto disabili.

Nell’ultimo giorno di approvazione utile, dopo una sfilza di DPCM focalizzati sulla gestione dell’emergenza Covid nei giorni di festa. Il 30 dicembre 2020 è finalmente stato pubblicato in gazzetta ufficiale il testo della Legge di Bilancio 2021. Ovvero la normativa che contiene il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.

Riassumiamo di seguito. Anche grazie all’approfondimento dedicato sul sito dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le misure previste all’interno della Legge dedicate al mondo del sociale, alle persone con disabilità e alle loro famiglie.

CONTRIBUTO ALLA FISH

Il comma 337 dell’Art. 1 della legge n. 160 del 27 dicembre 2019 aveva stanziato un contributo di 400.000 euro da destinare alla Federazione Italiana Superamento Handicap. Ora la Legge di Bilancio sancisce un ulteriore contributo di 400.000 euro, per un totale di 800.000.
I fondi, stando a quanto definito dal comma 156, sono volti a garantire le attività di inclusione sociale delle persone con differenti disabilità in base agli obiettivi e ai princìpi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata ai sensi della legge 3 marzo 2009, n. 18.

TUTELA DEI LAVORATORI FRAGILI

All’Art. 1, commi 481/482, la Legge riprende le tutele previste per i cosiddetti “lavoratori fragili” originariamente previste dall’Art. 26 del DL Cura Italia e le reintroduce per il periodo dal 1° gennaio 2021 al 28 febbraio 2021.

Legge di Bilancio 2021, tutela i più deboli

Indicazioni operative per il riconoscimento della tutela previdenziale della malattia

Dal 1° gennaio fino al 28 febbraio, dunque, per questa categoria l’assenza dal posto di lavoro sarà equiparata al ricovero ospedaliero, senza pesare sul periodo di comporto.
Inoltre, viene estesa fino a fine febbraio anche l’opportunità che i lavoratori fragili svolgano di norma la prestazione lavorativa in modalità agile anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento.
Ricordiamo che le agevolazioni si applicano ai lavoratori dipendenti pubblici e privati in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, ivi inclusi i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità.

CONTRIBUTO ECONOMICO PER FIGLI CON DISABILITÀ

I commi 365-366 sanciscono lo stanziamento di un contributo per i tre anni a venire (2021, 2022, 2023) destinato alle madri disoccupate o monoreddito facenti parte di nuclei familiari monoparentali con figli a carico aventi una disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60 per cento.

Il contributo, corrisposto mensilmente, avrà valore massimo di 500 euro netti, anche se non sono ancora chiari i criteri di graduazione dell’importo, demandati dal testo a successivi decreti attuativi ministeriali.
Non sono pochi i dubbi che solleva questo stanziamento, a partire da quel 60% d’invalidità, richiesto nonostante per i minori non sia prassi assegnare una percentuale, per arrivare all’esclusione dei padri. Per fugarli dovremo, ancora una volta, attendere i dettagli operativi.

SUPERBONUS 110% PER L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Come anticipato, i commi 66-74, non solo prorogano la detrazione al 110% (il cosiddetto superbonus) per gli interventi di efficienza energetica e antisismici effettuati sugli edifici fino al 30 giugno 2022, ma ne ampliano anche l’applicabilità a interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche, anche nel caso siano effettuati in favore di persone aventi più di 65 anni.
Si tratta di adattamenti che riguardano ascensori e montacarichi o finalizzati alla realizzazione di strumenti tecnologici che favoriscono la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone con disabilità grave (legge 104/1992).

Legge di Bilancio 2021, tutela i più deboli

FONDO PER LE NON AUTOSUFFICIENZE

Dopo l’aumento di stanziamenti previsto dal Decreto Rilancio, il Bilancio 2021 destina, per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, ulteriori 100 milioni (per un totale di 668 milioni per il 2021, 667 milioni per il 2022 e 665 milioni per il 2023.

FONDO PER IL DOPO DI NOI

Anche in questo caso, in aggiunta all’incremento già previsto dal Decreto Rilancio, la Legge stabilisce, per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, un aumento del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare di 20 milioni (per un totale di 76 milioni per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023).

FONDO PER I CAREGIVER FAMILIARI

Con il comma 334 la legge di bilancio (re)istituisce – dopo il tentativo fallito della legislatura precedente – un fondo destinato alla copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale svolta dal caregiver familiare, come definito dal comma 255 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205. La dotazione del Fondo sarà di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023.

FONDO PER LA CURA DI SOGGETTI CON AUTISMO

Con i commi 454-456 viene aumentato di 50 milioni per il 2021 il “Fondo per la cura di soggetti con autismo”.

Le risorse, in questo caso, vengono così suddivise:
a) una quota pari al 15% per lo sviluppo di progetti di ricerca riguardanti le basi eziologiche, la conoscenza del disturbo dello spettro autistico, il trattamento e le buone pratiche terapeutiche ed educative;
b) una quota pari al 25% all’incremento del numero delle strutture semiresidenziali e residenziali pubbliche e private con competenze specifiche sui disturbi dello spettro autistico in grado di effettuare il trattamento di soggetti minori, degli adolescenti e degli adulti, con contributo da erogare alle strutture private subordinatamente al conseguimento dell’accreditamento da parte del SSN;
c) una quota pari al 60% all’incremento del personale del SSN preposto alla prestazione delle terapie indicate nelle linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico adottate dall’Istituto Superiore di Sanità.

FONDO CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Ai sensi dei commi 1134-1139 viene istituito il “Fondo contro le discriminazioni e la violenza di genere“, con una dotazione di 6 milioni di euro totali per il triennio 2021-2023.
Nonostante il nome si concentri sulla questione di genere, il Fondo sarà destinato, in senso molto più ampio, a garantire le attività di promozione della libertà femminile e di genere e le attività di prevenzione e contrasto delle forme di violenza e discriminazione fondate sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.

SPAZI RISERVATI ALLA SOSTA DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

Al fine di favorire la mobilità urbana ed extraurbana, anche con riferimento alla mobilità delle persone con disabilità, – recita il comma 819 –nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è istituito un fondo con una dotazione di 3 milioni di euro per l’anno 2021 e di 6 milioni di euro per l’anno 2022, destinato all’erogazione, nei limiti delle risorse disponibili per ciascuno degli anni 2021 e 2022, di contributi in favore dei comuni che, con ordinanza adottata entro il 30 giugno 2021 ai sensi dell’articolo 7 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, provvedono a istituire spazi riservati destinati alla sosta gratuita dei veicoli adibiti al servizio di persone con limitata o impedita capacità motoria muniti di contrassegno speciale ovvero delle donne in stato di gravidanza.

INCLUSIONE SCOLASTICA

I commi 960-963 toccano il capitolo dell’inclusione scolastica sotto diversi aspetti: formazione del personale, numerosità degli insegnanti di sostegno e ausili e strumenti didattici.
Il comma 960 definisce un progressivo incremento degli insegnanti di sostegno5.000 per prossimo anno scolastico, 11.000 dall’anno scolastico 2022/2023 e 9.000 a decorrere dall’anno scolastico 2023/2024.
Il 961, invece, sancisce l’incremento, per il 2021, di 10 milioni del fondo (ex cosiddetta “Buona scuola”) da destinare alla formazione obbligatoria del personale docente impegnato nelle classi con alunni con disabilità.
Il comma successivo, poi, stabilisce che, al fine di realizzare l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, per ciascuno degli anni scolastici 2021/2022, 2022/ 2023 e 2023/2024 sono stanziati 10 milioni di euro per l’acquisto e la manutenzione di attrezzature tecniche e di sussidi didattici.
Infine, il comma 963, regolamenta l’assegnazione delle risorse professionali di sostegno didattico e di assistenza specialistica agli alunni con disturbi specifici di apprendimento, diagnosticati ai sensi della legge 8 ottobre 2010, n. 170. A questi ultimi – si legge – spettano esclusivamente le misure educative e didattiche di supporto di cui all’articolo 5 della citata legge n. 170 del 2010, senza l’impiego delle risorse professionali di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, erogate in attuazione dell’articolo 3 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66.

MISURE PER IL SOSTEGNO ALLA PARTECIPAZIONE POLITICA

Attraverso i commi 341-342 sono stanziati 100mila euro annui, a decorrere dal 2021, per la realizzazione di una piattaforma per la raccolta delle firme digitali per la richiesta di referendum previsti dalla Costituzione e sulla iniziativa legislativa del popolo.

La piattaforma consentirà, a partire dal 2022, la raccolta di firme anche da parte di persone allettate o che non possono lasciare la propria abitazione.

PROROGA DEI PIANI TERAPEUTICI

Dopo la proroga dei piani terapeutici fino al 31 agosto 2020, da parte di AIFA, la durata degli stessi viene ulteriormente estesa, eccezionalmente, per i casi in cui, per criticità locali legate alla pandemia, non sia ancora possibile seguire i percorsi di ordinario monitoraggio delle terapie.

Legge di Bilancio 2021, tutela i più deboli


“eurozona” In piena bolla economica

“eurozona” In piena bolla economica.

Informarsi per comprendere

Il concetto di Banca Centrale nell’eurozona, ha portato l’euro in piena bolla economica; V’invito a seguire il video, per meglio comprendere il concetto di Banca Centrale e del motivo per il quale, la conclamata e storica crisi europea sembra sia volontariamente fatta sfociare in una gigantesca bolla economica, il prolungarsi della crisi sta innescando anche la inevitabile bolla finanziaria.

<p>Per l’appunto vanno considerate le disfattiste politiche finanziarie della BCE soprattutto in occasione delle regole dettate per rispondere agli effetti negativi della pandemia da COVID-19.

Solidarietà; Sulla parola è nata la Comunità Europea, ben vengano quindi tutte quelle riforme che favoriscono la concreta distribuzione della ricchezza, attraverso la crescita economica, di tutti gli stati membri. Quando uno o ciascuno dimostra difficoltà ben venga l’intervento comune in suo favore, ben venga quindi anche la creazione della moneta e la banca centrale unica.

Perché per rispondere alle esigenze finanziarie crate dalla pandemia, la BCE non ha semplicemente immesso nell’economia danaro. Comprando o cartolarizzando i debiti delle banche. Rendendo loro liquidità da investire nella ripresa dei paesi.

In un mercato comune

La risposta deve essere comune, invece la BCE distingue le finanze dei paesi tra di loro, i risultati discriminatori verso l’Italia e gli italiani sono sotto gli occhi di tutti. Supportati dal peccato originale da espiare rappresentato dalla evasione fiscale e dalle influenze mafiose nella politica.

Per qualsiasi Banca Centrale immettere danaro è una operazione dal costo quasi pari a zero, anche per la BCE adottare questa procedura a costo quasi zero, avrebbe risolto o quantomeno contribuito alla soluzione in maniera significativa a questi tre problemi:

  1. All’economia occorre creazione di danaro, il contante è concentrato nelle mani di pochi;
  2. Le banche vogliono liberarsi dei debiti, i bilanci sono oppressi e le riserve non garantiscono le esposizioni;
  3. Il settore immobiliare ha bisogno di volumi, le compravendite appunto.

L’ultima unione

Che ci ha interessato è quella dell’Italia che ha visto protagonista il nord a discapito del sud, infatti il Regno delle due Sicilie fu assorbito con forza, per coprire le perdite di casa Savoia; Dal 1860 se osserviamo il tempo trascorso e lo dividiamo in ventenni, l’Italia è sempre stata in crescita, ha sempre visto crescere il PIL e conseguentemente il reddito pro capite, la qualità di vita, la considerazione da parte di tutte le nazioni al mondo, soprattutto gli stati concorrenti.

In coincidenza degli anni ottanta la crescita ha rallentato il suo corso si è stabilizzata fino agli anni 2000 quando in coincidenza dell’introduzione della moneta unica nel 2002, la nostra crescita è stata sempre oppressa da quella media europea. In pratica cresciamo se cresce l’Europa; E comunque cresciamo sempre meno, degli altri paesi.

Come di norma accade tra tutti gli stati che si uniscono, si realizza una Banca Centrale l’organismo è sovra azionale e non dipende da nessuno degli stati membri. Per trattato (Maastricht) la nostra BCE nemmeno può essere controllata.

In alternativa all’acquisto

Degli oneri passivi delle Banche con moneta nuova da parte della BCE; Si possono individuare i richiedenti dei prestiti e dei mutui tra quei clienti a rischio zero, oppure ancora si possono varare correzioni e variazioni di bilancio per ripianare i debiti in particolare quelli delle banche.

La politica economica dimostra il concetto di Banca Centrale della BCE, il quale implica che il deficit delle banche debba essere assorbito solo ed esclusivamente dai contribuenti. La BCE consiglia gli stati membri ad utilizzare le imposte, per ripianare i debiti delle banche. In italia poi, tra Etruria e Monte dei Paschi, non ci facciamo mancare mai niente. E così siamo tutti a pagare i default delle banche senza che esiste nemmeno una causale tra il debito delle banche ed il mancato pagamento dei mutui.

Interventi richiesti ma non attualizzati

In qualsiasi momento quindi, la BCE potrebbe intervenire per evitare deflazione e recessione, semplicemente immettendo nuova moneta contante. Aumentare così la massa monetaria in circolazione. Tenuto conto anche delle limitazioni sulla circolazione del contante, infatti ormai si sente la mancanza del contante anche per somme entro le soglie previste per limitare la circolazione.

La Banca Centrale questo non lo fa anzi attende e attende ancora fino a quando non vede le riforme. I paesi devono attuare riforme strutturali nel proprio sistema legale, altrimenti la BCE prolunga volontariamente ciascuna crisi che colpisce l’eurozona.

È forte in Italia il sospetto degli economisti

Che siano esaurite le riserve delle banche, e che la BCE non si senta garantita per i nuovi prestiti anche se in casi eccezionali comuni, come la pandemia da COVID-19 e pretende. Dall’Italia in particolare oltre le riforme della struttura legale, chiede anche la cessione ovvero la rivalutazione di beni tra mobili ed immobili, attuando così l’allentamento quantitativo.

Anche volendo assecondare le mire della BCE bisognerebbe comunque conoscerle, l’ente ricordiamo, non soggetto a controllo alcuno. Non è dato di conoscere ne la natura ne le finalità della politica economica che ci vogliono imporre dalla BCE, in quanto ci viene proposto in tema politico e burocratico, ma mai in forma tecnica.

stiamo vivendo in Italia

Una nuova guerra fredda esclusivamente economica basata sulla pressione sociale. Si sta facendo in modo che le riforme siano chieste direttamente dal popolo, sempre più bisognoso

Serpeggia nel mondo economico c.d. neo classico, una preoccupante convinzione e cioè che esiste un solo modello economico che passa attraverso lo smantellamento ed il trasferimento delle funzioni alla Banca Centrale, del Ministero delle Finanze.

Gli scandali e gli intrecci

Tra la politica ed i funzionari dello stesso ministero delle Finanze, favoriscono il convincimento e la condivisione anche dalle fasce sociali difficili da raggiungere da parte della BCE. Perchè le banche distribuite sul territorio comunque si muovono nel campo del doppio gioco, tra le direttive della BCE e le esigenze dei clienti, ciascuno di noi.

Non attuando interventi resi alla ripresa, ma piuttosto improntati allo svilire delle possibilità di crescita, vedi i risvolti del reddito di cittadinanza, il quale favorisce l’ozio ed il lavoro nero del percettore e non il suo regolare impiego. La BCE costringe a tutti noi nel pensiero che dobbiamo favorire riforme ed unione fiscale.

Tutti i mercati ci osservano

Qualsiasi circostanza negativa sia concordemente addebitata dagli economisti di tutto il mondo alla Banca Centrale Europea, di norma la BCE si difende affermando che sono i diversi Ministeri delle Finanze ad indurla in errore ed aggiunge che per evitare in futuro il ripresentarsi dello stesso problema bisogna che gli stati membri:

  1. Trasformino il sistema politico, in pratica si chiede che tutte le iniziative di utilità sociale debbano essere presentate dai burocrati della finanza e non dai politici, che rappresentano l’espressione delle necessità direttamente del popolo sul territorio;
  2. Non sarà possibile alcuna ripresa economica se non attraverso le Riforme Legali e Strutturali;
  3. Ulteriore necessaria trasformazione riguarda specificamente l’economia. La profonda radicale variazione consiste nel passaggio da una economia basata sul risparmio, ad una economia basata sugli investimenti.

Saremo obbligati

A prelevare i risparmi dalle banche e trasferirli nel mercato azionario (vedi il proliferare delle società di trading molto presenti on line) il soggetto ostico a questo sistema è già da tempo, messo in condizione di non produrre più risparmi. Al punto di consentirsi il rimando alla fortuna, vedi il proliferare delle lotterie c.d. gratta e vinci/perdi.

V’è più, per invogliare i correntisti (risparmiatori) a ritirare i soldi dalle banche per investirli direttamente nel mercato finanziario (non più protetto e garantito dalle banche), si assegnano sgravi fiscali sul capital gain, che riguarda le imposte da pagare sui guadagni da investimento.

L’obiettivo finale

Tralasciando il sistema economico cinese, ancora alla ricerca di una identità dopo lo scoppio della bolla generata dal credito basato sugli immobili rivalutati fino al 300%

Ci rimane da osservare cosa è successo al sistema economico delle tigri asiatiche (Corea del sud, Tailandia, Indonesia) come è stato assoggettato dal FMI (Fondo Monetario Internazionale con sede a Washington) il quale pur rivendicando la sua indipendenza, non nasconde evidenti favoritismi verso il sistema da imporre, infatti mente le tigri asiatiche furono costrette ad accettare investimenti dall’estero, in cambio degli aiuti richiesti. Quando fu il maggiore fondo speculativo di investimento ad andare in difficoltà, rischiando di trascinare le maggiori banche d’affari americane il FMI ha imposto a Wall Street di risolvere il problema.

Sembra proprio che la BCE segua le orme del FMI

E che quindi il modello economico previsto anche per noi irriducibili risparmiatori, sia proprio il capitalismo azionario di stile americano. Il sistema se pur ha consentito una discreta crescita agli stati uniti d’america:

  1. Favorisce la crescita della disoccupazione;
  2. Evidenzia le disuguaglianze sociali di reddito e differenzia la distribuzione di volume della ricchezza;
  3. Contribuisce significativamente alla crescita di suicidi ed episodi di delinquenza violenta;
  4. Aumenta il tasso di aggressione da parte dei creditori verso i debitori quando inadempienti. Rallentando la volontà dell’imprenditore di rischiare nell’impresa.

A questo proposito è possibile trarre convincimenti personali osservando proprio la storia della valuta cinese. Il  documentario chiude con l’ottima analisi dell’attività della BCE.

Se avete visto il documentario, Ben tornati;

Altrimenti ci possiamo fidare, dei maggiori esperti di economia mondiale

Siamo tutti coscienti che il principio di solidarietà alla base della nascita dell’unione europea, si è da tempo perso nei trattati europei, oggi il principio della BCE e del suo EURO è la proposizione di politiche monetarie che creano crisi,  che le crisi sono necessarie a favorire le riforme strutturali dei paesi membri.

E che infine con le prefate riforme, lo Stato Nazionale e le sue istituzioni interne sono ridotte ad intermediario verso i cittadini ormai europei. Svuotati di ogni identità e prospettiva di futuro.

Infatti le direttive contraddittorie e confuse della Banca Centrale Europea, diramante alle banche già di per se non capaci di produrre profitti a causa della loro stagionata organizzazione, hanno generato dalla crisi economica anche questa evidente bolla finanziaria.

Non interviene dimostra che non basta, la BCE vuole di più

Per quanto letto, studiato e soprattutto dimostrato dalla concetto di Banca Centrale della BCE è chiaro che la crisi è manipolata anche in europa, ciò soprattutto a causa del fatto che i risultati delle pressioni sui paesi membri e cioè :

  1. il trasferimento del potere legale di emettere moneta;
  2. il trasferimento del potere fiscale.

Non sono stati sufficienti anche alla nostra Banca Centrale, di attuare politiche mirate alla ripresa economica basata verso l’economia di mercato vicina al popolo ed alla coesione e non quella della finanzia asettica e senza cuore.

Quindi l’Europa chiede di più, qualcuno ha capito oppure sa che cosa? A ciascuno le proprie conclusioni, prima di continuare a lamentarci.

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il ruolo strategico dell’IoV nella Blockchain

il ruolo strategico dell’IoV nella Blockchain

Il nostro ufficio come per altro molti altri in Italia. Ormai siamo sempre più attenti all’Internet of  Value, infatti la ricca serie di casi e di esperienze di cui ci occupiamo. Segnalano un rapporto sempre più stretto tra Internet dei Valori e Blockchain.

Spesso ci domandiamo come, la Blockchain delle Imprese e dei Professionisti. Possa prepararci alla nuova “Internet” quella del Valore Aggiunto, il valore di riferimento per la stabilità oppure della Crescita.

In strettissima correlazione la Blockchain interfaccia le attività d’impresa con quelle dei Professionisti che orbitano intorno al mondo del lavoro;

Possiamo sicuramente confermare che la Blockchain sta assumendo un ruolo sempre più importante nel mondo del business. Sia quello finanziario dei servizi che in quello del manifatturiero in particolare.

Il merito va anche al rapporto sempre più stretto tra la tecnologia di gestione dei Big Data e gli sviluppi dell’Internet of Value.

Grazie all’intuizione e alla lungimiranza di alcune imprese tra le quali le startup ovvero di molti professionisti. Si è compreso il valore di sviluppo e di crescita. Del proprio core business che “Internet del Valore” poteva cogliere nel momento in cui ai contenuti per servizi o di prodotti. Posti in internet veniva associata e garantita una specifica identità del fornitore del produttore, del titolare dello studio professionale o di un artista.

Sul tema la Blockchain sta dimostrando la sua vocazione a nuove soluzioni sempre più accessibili e affidabili.

Proprio per dare evidenza e cercare di rendere la portata di questa prospettiva anche il nostro Studio promuove la sostenibilità dell’attività con la Blockchain per. Imprese/Professionisti, come tanti altri studi all’avanguardia dedichiamo un intero settore interno al rapporto tra “Blockchain e Internet of Value”

Ma e soprattutto dedichiamo tanto spazio e tanta attenzione alle soluzioni che si riferiscono a progetti aziendali ovvero  artistici o professionali basati sulle nuove tecnologie; Per supportare il valore del proprio core business, che si può generare solo con l’impiego massivo delle nuove tecnologie.

L’IoV (Internet of Value)

È certamente un tema stimolante permeato di strategia che può essere applicato e sfruttato da tutti, ma solo nel momento in cui si ha una visione di insieme delle prospettive legate alla Blockchain.

Ed è proprio su questi nuovi e stimolanti temi, che si concentra l’attività dei commercialisti ed anche del nostro Studio.

L’impegno è dedicato alle imprese in generale interessate al mondo del business ivi compresi i Professionisti, siamo tutti chiamati a mettere a disposizione indicazioni, stimoli, idee, strumenti e quella serie di esperienze individuali per capire come e quando la Blockchain può portare valore alla vostra impresa, quando e come occorre prepararsi od attuare i correttivi necessari per per l’ufficio Professionale.

 

In questa fase verte il nostro studio il quale concentra la sua attività per dedicarla all’Internet of Value con esempi di soluzioni e applicazioni possibili; Blockchain e Intelligenza Artificiale, Blockchain e Big Data, conduciamo il nostro impegno in approfondimenti dedicati ai mercati come il manifatturiero, l’ industria 4.0, fashion, agrifood, trasporti e logistica, energia, farmaceutico, finance, media e tutti gli altri.

Siamo convinti, che tutti possono accedere liberamente al sostenibile sviluppo della Blockchain, unito alla fidelizzazione della clientela.

Vero ed unico mostro, cerbero di tutte le attività. È possibile richiedere maggiori informazioni o dettagli anche per esigenze specifiche in maniera anonima e gratuita semplicemente compilando il form che segue:

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