Annullato il regolamento elettorale dei commercialisti

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Annullato il regolamento elettorale dei commercialisti.

Il Tar Lazio, con la sentenza n. 4706, ha bocciato le regole in vigore per eleggere i Consigli degli Ordini dei dottori commercialisti, degli esperti contabili, dei collegi dei revisori in carica dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2024.

La decisione nasce in seguito al ricorso presentato da una delle donne dottore commercialista. La quale ha impugnato, chiedendone l’annullamento. Il regolamento elettorale, lamentando l’assenza di disposizioni in materia di contrasto alla discriminazione di genere e promozione delle pari opportunità. In violazione dell’articolo 51 della Costituzione.

L’evidenza della presenza di un effettivo squilibrio tra i generi è per la ricorrente la circostanza secondo la quale. Su 131 presidenti dei collegi territoriali solo 14 sono donne e che solo 2 di esse fanno parte dei 21 membri del Consiglio Nazionale.

Nel giudizio sono stati coinvolti.

Il Consiglio Nazionale che ha adottato l’atto amministrativo di natura regolamentare e il ministero della Giustizia che lo ha approvato.

I giudici amministrativi come detto accolgono il ricorso ricordando che il Dlgs 139/2005 (Costituzione dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. A norma dell’articolo 2 della legge 24 febbraio 2005 n. 34). Contiene sì disposizioni relative alla ripartizione dei seggi a seconda del numero complessivo degli iscritti. Alla ripartizione proporzionale tra commercialisti ed esperti contabili e al requisito di eleggibilità a seconda dell’anzianità di iscrizione. Ma poiché l’articolo 51 della Costituzione non è una norma che impone una soluzione puntuale ma obbliga, a seconda dei contesti. Alla ricerca della misura più adeguata per rimediare alla lamentata disparità di genere nell’accesso alle cariche elettive. Il Consiglio Nazionale, nell’esercizio della propria potestà regolamentare, avrebbe dovuto tenere conto della necessità di conformarsi al parametro costituzionale.

In sostanza, secondo il Tar.

Il Consiglio Nazionale avrebbe dovuto porre rimedio alla condizione di sotto-rappresentanza del genere femminile nei propri organi elettivi. Inserendo in prima battuta nell’attesa dell’intervento del legislatore, una misura per contrastare l’esistente situazione di disparità.

Accogliamo con vivo interesse l’attività della collega volta alla eliminazione di ogni inaccettabile discriminazione di genere. Anche se solo attraverso usi e consuetudini in quanto ormai destituite di ogni fondamento.

A presidio del rispetto delle regole di civiltà.

Ciascun Ordine territoriale ha istituito al suo interno il Comitato Pari Opportunità. La commissione avrà quindi il compito tra l’altro della redazione del Bilancio di Genere. Attraverso il documento oltre a definire le attività svolte per la prefata parità di genere, saranno definiti i risultati raggiunti da ciascun comitato.

Le regole introdotte. Si auspica possano dare risposte e un aiuto concreto alle donne, le quali indubbiamente subiscono oneri e difficoltà maggiori. Riguardo ad esempio alla coincidenza dell’esercizio della Libera Professione e le funzioni di mamma. In occasione casomai di una udienza in Commissione Tributaria e qualche giorno di indisponibilità della prole.

A tal fine va segnalato e preso atto del nuovo regolamento elettorale del 07-06-2021 intitolato. REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE E L’ELEZIONE DEI COMITATI PARI OPPORTUNITA’, scaturito proprio dal ricorso sopra menzionato.

Annullato il regolamento elettorale dei commercialisti


Firmare i referendum online con SPID ?

Firmare i referendum online con SPID ?

Anche i referendum si possono firmare anche online autenticandosi in piattaforma con lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

L’approvvigionamento digitale che ha accompagnato la calda estate italiana ed arricchito le dotazioni informatiche riguarda la raccolta di firme in formato digitale per i referendum.

La pratica è diventata realtà, infatti per la prima volta nel nostro Paese è possibile firmare online con :

  • SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale;
  • CIE – Carta d’identità elettronica;
  • CNS – Carta nazionale dei servizi.

 i referendum e le leggi di iniziativa popolare.

Si parte subito con il referendum sull’Eutanasia Legale, attualmente in corso, che si può sottoscrivere comodamente online usando le proprie credenziali SPID.

“SPID. come richiederlo

Referendum: firme online con SPID, la svolta.

Finora nel nostro Paese l’unico modo per raccogliere le firme era allestire banchetti nelle città e utilizzare specifici moduli. Da adesso cambia tutto anche in Italia, come in tutti i paesi dell’Unione Europea, sarà possibile raccogliere le firme per indire referendum preferenze o votazioni in formato digitale.

L’identificazione del firmatario avviene tramite SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, attraverso una piattaforma predisposta da un ente certificatore convenzionato con l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID). Ovviamente viene eseguito anche un controllo preventivo per evitare il possesso di firme multiple da parte della stessa persona anche giuridica.

Si tratta di una svolta storica per il nostro Paese, la raccolta firme tradizionale rappresenta una barriera al libero esercizio di questo importante istituto democratico. Pensiamo alle persone non più deambulanti ma perfettamente abili e coscienti.

La possibilità di poter firmare le proposte di referendum con lo SPID è importantissima per aumentare la partecipazione sociale dei cittadini del paese alla politica.

Referendum sull’ Eutanasia Legale: un primo banco di prova per la firma online

La prima esperienza di raccolta di firme per le iniziative referendarie mediante sistemi di autenticazione telematici è la proposta di Referendum per l’Eutanasia Legale che, appunto, si può firmare anche online tramite SPID e CIE.

In merito al tema è indubbio che la novità ha avuto un forte impatto. Il traguardo delle 500mila firme è stato raggiunto con oltre un mese di anticipo rispetto alla scadenza prevista per il 30 settembre 2021.

Come ottenere SPID per firmare le proposte di referendum

Per richiedere e attivare le proprie credenziali SPID  basta rivolgersi a Register.it, Identity Provider accreditato dell’Identità Digitale.

Su Register.it l’attivazione di SPID è semplice e veloce tramite Spid Power, il software di registrazione include il riconoscimento individuale via webcam e l’accesso ad un’area riservata con assistenza dedicata via WhatsApp oltre contenuti esclusivi sull’uso di SPID.

Il Sistema Pubblico d’Identità Digitale non serve solo per i referendum ma ti consente di accedere con un’unica coppia di credenziali a tutti servizi online della Pubblica Amministrazione.

Un unico identificativo digitale, quindi, potrà prenotare una visita in ospedale, iscrivere i figli a scuola, accedere al Fascicolo sanitario elettronico, richiedere il Passaporto elettronico, partecipare ai concorsi pubblici, presentare il 730 precompilato, richiedere il Bonus Cultura e molto altro.