Legge di Bilancio 2021 tutela i più deboli

Tra le altre misure, il bonus per mamme con figli disabili, l’accesso al superbonus per abbattere barriere architettoniche, aumento fondi per non autosufficienze, caregiver, dopo di noi e contrassegno auto disabili

Legge di Bilancio 2021 tutela i più deboli

Legge di Bilancio 2021: tutte le misure per le persone disabili e le loro famiglie

Tra le altre misure. Il bonus per mamme con figli disabili, l’accesso al superbonus per abbattere barriere architettoniche, aumento fondi per non autosufficienze, caregiver. Dopo di noi e contrassegno auto disabili.

Nell’ultimo giorno di approvazione utile, dopo una sfilza di DPCM focalizzati sulla gestione dell’emergenza Covid nei giorni di festa. Il 30 dicembre 2020 è finalmente stato pubblicato in gazzetta ufficiale il testo della Legge di Bilancio 2021. Ovvero la normativa che contiene il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.

Riassumiamo di seguito. Anche grazie all’approfondimento dedicato sul sito dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le misure previste all’interno della Legge dedicate al mondo del sociale, alle persone con disabilità e alle loro famiglie.

CONTRIBUTO ALLA FISH

Il comma 337 dell’Art. 1 della legge n. 160 del 27 dicembre 2019 aveva stanziato un contributo di 400.000 euro da destinare alla Federazione Italiana Superamento Handicap. Ora la Legge di Bilancio sancisce un ulteriore contributo di 400.000 euro, per un totale di 800.000.
I fondi, stando a quanto definito dal comma 156, sono volti a garantire le attività di inclusione sociale delle persone con differenti disabilità in base agli obiettivi e ai princìpi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata ai sensi della legge 3 marzo 2009, n. 18.

TUTELA DEI LAVORATORI FRAGILI

All’Art. 1, commi 481/482, la Legge riprende le tutele previste per i cosiddetti “lavoratori fragili” originariamente previste dall’Art. 26 del DL Cura Italia e le reintroduce per il periodo dal 1° gennaio 2021 al 28 febbraio 2021.

Legge di Bilancio 2021, tutela i più deboli

Indicazioni operative per il riconoscimento della tutela previdenziale della malattia

Dal 1° gennaio fino al 28 febbraio, dunque, per questa categoria l’assenza dal posto di lavoro sarà equiparata al ricovero ospedaliero, senza pesare sul periodo di comporto.
Inoltre, viene estesa fino a fine febbraio anche l’opportunità che i lavoratori fragili svolgano di norma la prestazione lavorativa in modalità agile anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento.
Ricordiamo che le agevolazioni si applicano ai lavoratori dipendenti pubblici e privati in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, ivi inclusi i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità.

CONTRIBUTO ECONOMICO PER FIGLI CON DISABILITÀ

I commi 365-366 sanciscono lo stanziamento di un contributo per i tre anni a venire (2021, 2022, 2023) destinato alle madri disoccupate o monoreddito facenti parte di nuclei familiari monoparentali con figli a carico aventi una disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60 per cento.

Il contributo, corrisposto mensilmente, avrà valore massimo di 500 euro netti, anche se non sono ancora chiari i criteri di graduazione dell’importo, demandati dal testo a successivi decreti attuativi ministeriali.
Non sono pochi i dubbi che solleva questo stanziamento, a partire da quel 60% d’invalidità, richiesto nonostante per i minori non sia prassi assegnare una percentuale, per arrivare all’esclusione dei padri. Per fugarli dovremo, ancora una volta, attendere i dettagli operativi.

SUPERBONUS 110% PER L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Come anticipato, i commi 66-74, non solo prorogano la detrazione al 110% (il cosiddetto superbonus) per gli interventi di efficienza energetica e antisismici effettuati sugli edifici fino al 30 giugno 2022, ma ne ampliano anche l’applicabilità a interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche, anche nel caso siano effettuati in favore di persone aventi più di 65 anni.
Si tratta di adattamenti che riguardano ascensori e montacarichi o finalizzati alla realizzazione di strumenti tecnologici che favoriscono la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone con disabilità grave (legge 104/1992).

Legge di Bilancio 2021, tutela i più deboli

FONDO PER LE NON AUTOSUFFICIENZE

Dopo l’aumento di stanziamenti previsto dal Decreto Rilancio, il Bilancio 2021 destina, per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, ulteriori 100 milioni (per un totale di 668 milioni per il 2021, 667 milioni per il 2022 e 665 milioni per il 2023.

FONDO PER IL DOPO DI NOI

Anche in questo caso, in aggiunta all’incremento già previsto dal Decreto Rilancio, la Legge stabilisce, per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, un aumento del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare di 20 milioni (per un totale di 76 milioni per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023).

FONDO PER I CAREGIVER FAMILIARI

Con il comma 334 la legge di bilancio (re)istituisce – dopo il tentativo fallito della legislatura precedente – un fondo destinato alla copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale svolta dal caregiver familiare, come definito dal comma 255 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205. La dotazione del Fondo sarà di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023.

FONDO PER LA CURA DI SOGGETTI CON AUTISMO

Con i commi 454-456 viene aumentato di 50 milioni per il 2021 il “Fondo per la cura di soggetti con autismo”.

Le risorse, in questo caso, vengono così suddivise:
a) una quota pari al 15% per lo sviluppo di progetti di ricerca riguardanti le basi eziologiche, la conoscenza del disturbo dello spettro autistico, il trattamento e le buone pratiche terapeutiche ed educative;
b) una quota pari al 25% all’incremento del numero delle strutture semiresidenziali e residenziali pubbliche e private con competenze specifiche sui disturbi dello spettro autistico in grado di effettuare il trattamento di soggetti minori, degli adolescenti e degli adulti, con contributo da erogare alle strutture private subordinatamente al conseguimento dell’accreditamento da parte del SSN;
c) una quota pari al 60% all’incremento del personale del SSN preposto alla prestazione delle terapie indicate nelle linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico adottate dall’Istituto Superiore di Sanità.

FONDO CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Ai sensi dei commi 1134-1139 viene istituito il “Fondo contro le discriminazioni e la violenza di genere“, con una dotazione di 6 milioni di euro totali per il triennio 2021-2023.
Nonostante il nome si concentri sulla questione di genere, il Fondo sarà destinato, in senso molto più ampio, a garantire le attività di promozione della libertà femminile e di genere e le attività di prevenzione e contrasto delle forme di violenza e discriminazione fondate sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.

SPAZI RISERVATI ALLA SOSTA DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

Al fine di favorire la mobilità urbana ed extraurbana, anche con riferimento alla mobilità delle persone con disabilità, – recita il comma 819 –nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è istituito un fondo con una dotazione di 3 milioni di euro per l’anno 2021 e di 6 milioni di euro per l’anno 2022, destinato all’erogazione, nei limiti delle risorse disponibili per ciascuno degli anni 2021 e 2022, di contributi in favore dei comuni che, con ordinanza adottata entro il 30 giugno 2021 ai sensi dell’articolo 7 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, provvedono a istituire spazi riservati destinati alla sosta gratuita dei veicoli adibiti al servizio di persone con limitata o impedita capacità motoria muniti di contrassegno speciale ovvero delle donne in stato di gravidanza.

INCLUSIONE SCOLASTICA

I commi 960-963 toccano il capitolo dell’inclusione scolastica sotto diversi aspetti: formazione del personale, numerosità degli insegnanti di sostegno e ausili e strumenti didattici.
Il comma 960 definisce un progressivo incremento degli insegnanti di sostegno5.000 per prossimo anno scolastico, 11.000 dall’anno scolastico 2022/2023 e 9.000 a decorrere dall’anno scolastico 2023/2024.
Il 961, invece, sancisce l’incremento, per il 2021, di 10 milioni del fondo (ex cosiddetta “Buona scuola”) da destinare alla formazione obbligatoria del personale docente impegnato nelle classi con alunni con disabilità.
Il comma successivo, poi, stabilisce che, al fine di realizzare l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, per ciascuno degli anni scolastici 2021/2022, 2022/ 2023 e 2023/2024 sono stanziati 10 milioni di euro per l’acquisto e la manutenzione di attrezzature tecniche e di sussidi didattici.
Infine, il comma 963, regolamenta l’assegnazione delle risorse professionali di sostegno didattico e di assistenza specialistica agli alunni con disturbi specifici di apprendimento, diagnosticati ai sensi della legge 8 ottobre 2010, n. 170. A questi ultimi – si legge – spettano esclusivamente le misure educative e didattiche di supporto di cui all’articolo 5 della citata legge n. 170 del 2010, senza l’impiego delle risorse professionali di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, erogate in attuazione dell’articolo 3 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66.

MISURE PER IL SOSTEGNO ALLA PARTECIPAZIONE POLITICA

Attraverso i commi 341-342 sono stanziati 100mila euro annui, a decorrere dal 2021, per la realizzazione di una piattaforma per la raccolta delle firme digitali per la richiesta di referendum previsti dalla Costituzione e sulla iniziativa legislativa del popolo.

La piattaforma consentirà, a partire dal 2022, la raccolta di firme anche da parte di persone allettate o che non possono lasciare la propria abitazione.

PROROGA DEI PIANI TERAPEUTICI

Dopo la proroga dei piani terapeutici fino al 31 agosto 2020, da parte di AIFA, la durata degli stessi viene ulteriormente estesa, eccezionalmente, per i casi in cui, per criticità locali legate alla pandemia, non sia ancora possibile seguire i percorsi di ordinario monitoraggio delle terapie.

Legge di Bilancio 2021, tutela i più deboli


“eurozona” In piena bolla economica

“eurozona” In piena bolla economica.

Informarsi per comprendere

Il concetto di Banca Centrale nell’eurozona, ha portato l’euro in piena bolla economica; V’invito a seguire il video, per meglio comprendere il concetto di Banca Centrale e del motivo per il quale, la conclamata e storica crisi europea sembra sia volontariamente fatta sfociare in una gigantesca bolla economica, il prolungarsi della crisi sta innescando anche la inevitabile bolla finanziaria.

<p>Per l’appunto vanno considerate le disfattiste politiche finanziarie della BCE soprattutto in occasione delle regole dettate per rispondere agli effetti negativi della pandemia da COVID-19.

Solidarietà; Sulla parola è nata la Comunità Europea, ben vengano quindi tutte quelle riforme che favoriscono la concreta distribuzione della ricchezza, attraverso la crescita economica, di tutti gli stati membri. Quando uno o ciascuno dimostra difficoltà ben venga l’intervento comune in suo favore, ben venga quindi anche la creazione della moneta e la banca centrale unica.

Perché per rispondere alle esigenze finanziarie crate dalla pandemia, la BCE non ha semplicemente immesso nell’economia danaro. Comprando o cartolarizzando i debiti delle banche. Rendendo loro liquidità da investire nella ripresa dei paesi.

In un mercato comune

La risposta deve essere comune, invece la BCE distingue le finanze dei paesi tra di loro, i risultati discriminatori verso l’Italia e gli italiani sono sotto gli occhi di tutti. Supportati dal peccato originale da espiare rappresentato dalla evasione fiscale e dalle influenze mafiose nella politica.

Per qualsiasi Banca Centrale immettere danaro è una operazione dal costo quasi pari a zero, anche per la BCE adottare questa procedura a costo quasi zero, avrebbe risolto o quantomeno contribuito alla soluzione in maniera significativa a questi tre problemi:

  1. All’economia occorre creazione di danaro, il contante è concentrato nelle mani di pochi;
  2. Le banche vogliono liberarsi dei debiti, i bilanci sono oppressi e le riserve non garantiscono le esposizioni;
  3. Il settore immobiliare ha bisogno di volumi, le compravendite appunto.

L’ultima unione

Che ci ha interessato è quella dell’Italia che ha visto protagonista il nord a discapito del sud, infatti il Regno delle due Sicilie fu assorbito con forza, per coprire le perdite di casa Savoia; Dal 1860 se osserviamo il tempo trascorso e lo dividiamo in ventenni, l’Italia è sempre stata in crescita, ha sempre visto crescere il PIL e conseguentemente il reddito pro capite, la qualità di vita, la considerazione da parte di tutte le nazioni al mondo, soprattutto gli stati concorrenti.

In coincidenza degli anni ottanta la crescita ha rallentato il suo corso si è stabilizzata fino agli anni 2000 quando in coincidenza dell’introduzione della moneta unica nel 2002, la nostra crescita è stata sempre oppressa da quella media europea. In pratica cresciamo se cresce l’Europa; E comunque cresciamo sempre meno, degli altri paesi.

Come di norma accade tra tutti gli stati che si uniscono, si realizza una Banca Centrale l’organismo è sovra azionale e non dipende da nessuno degli stati membri. Per trattato (Maastricht) la nostra BCE nemmeno può essere controllata.

In alternativa all’acquisto

Degli oneri passivi delle Banche con moneta nuova da parte della BCE; Si possono individuare i richiedenti dei prestiti e dei mutui tra quei clienti a rischio zero, oppure ancora si possono varare correzioni e variazioni di bilancio per ripianare i debiti in particolare quelli delle banche.

La politica economica dimostra il concetto di Banca Centrale della BCE, il quale implica che il deficit delle banche debba essere assorbito solo ed esclusivamente dai contribuenti. La BCE consiglia gli stati membri ad utilizzare le imposte, per ripianare i debiti delle banche. In italia poi, tra Etruria e Monte dei Paschi, non ci facciamo mancare mai niente. E così siamo tutti a pagare i default delle banche senza che esiste nemmeno una causale tra il debito delle banche ed il mancato pagamento dei mutui.

Interventi richiesti ma non attualizzati

In qualsiasi momento quindi, la BCE potrebbe intervenire per evitare deflazione e recessione, semplicemente immettendo nuova moneta contante. Aumentare così la massa monetaria in circolazione. Tenuto conto anche delle limitazioni sulla circolazione del contante, infatti ormai si sente la mancanza del contante anche per somme entro le soglie previste per limitare la circolazione.

La Banca Centrale questo non lo fa anzi attende e attende ancora fino a quando non vede le riforme. I paesi devono attuare riforme strutturali nel proprio sistema legale, altrimenti la BCE prolunga volontariamente ciascuna crisi che colpisce l’eurozona.

È forte in Italia il sospetto degli economisti

Che siano esaurite le riserve delle banche, e che la BCE non si senta garantita per i nuovi prestiti anche se in casi eccezionali comuni, come la pandemia da COVID-19 e pretende. Dall’Italia in particolare oltre le riforme della struttura legale, chiede anche la cessione ovvero la rivalutazione di beni tra mobili ed immobili, attuando così l’allentamento quantitativo.

Anche volendo assecondare le mire della BCE bisognerebbe comunque conoscerle, l’ente ricordiamo, non soggetto a controllo alcuno. Non è dato di conoscere ne la natura ne le finalità della politica economica che ci vogliono imporre dalla BCE, in quanto ci viene proposto in tema politico e burocratico, ma mai in forma tecnica.

stiamo vivendo in Italia

Una nuova guerra fredda esclusivamente economica basata sulla pressione sociale. Si sta facendo in modo che le riforme siano chieste direttamente dal popolo, sempre più bisognoso

Serpeggia nel mondo economico c.d. neo classico, una preoccupante convinzione e cioè che esiste un solo modello economico che passa attraverso lo smantellamento ed il trasferimento delle funzioni alla Banca Centrale, del Ministero delle Finanze.

Gli scandali e gli intrecci

Tra la politica ed i funzionari dello stesso ministero delle Finanze, favoriscono il convincimento e la condivisione anche dalle fasce sociali difficili da raggiungere da parte della BCE. Perchè le banche distribuite sul territorio comunque si muovono nel campo del doppio gioco, tra le direttive della BCE e le esigenze dei clienti, ciascuno di noi.

Non attuando interventi resi alla ripresa, ma piuttosto improntati allo svilire delle possibilità di crescita, vedi i risvolti del reddito di cittadinanza, il quale favorisce l’ozio ed il lavoro nero del percettore e non il suo regolare impiego. La BCE costringe a tutti noi nel pensiero che dobbiamo favorire riforme ed unione fiscale.

Tutti i mercati ci osservano

Qualsiasi circostanza negativa sia concordemente addebitata dagli economisti di tutto il mondo alla Banca Centrale Europea, di norma la BCE si difende affermando che sono i diversi Ministeri delle Finanze ad indurla in errore ed aggiunge che per evitare in futuro il ripresentarsi dello stesso problema bisogna che gli stati membri:

  1. Trasformino il sistema politico, in pratica si chiede che tutte le iniziative di utilità sociale debbano essere presentate dai burocrati della finanza e non dai politici, che rappresentano l’espressione delle necessità direttamente del popolo sul territorio;
  2. Non sarà possibile alcuna ripresa economica se non attraverso le Riforme Legali e Strutturali;
  3. Ulteriore necessaria trasformazione riguarda specificamente l’economia. La profonda radicale variazione consiste nel passaggio da una economia basata sul risparmio, ad una economia basata sugli investimenti.

Saremo obbligati

A prelevare i risparmi dalle banche e trasferirli nel mercato azionario (vedi il proliferare delle società di trading molto presenti on line) il soggetto ostico a questo sistema è già da tempo, messo in condizione di non produrre più risparmi. Al punto di consentirsi il rimando alla fortuna, vedi il proliferare delle lotterie c.d. gratta e vinci/perdi.

V’è più, per invogliare i correntisti (risparmiatori) a ritirare i soldi dalle banche per investirli direttamente nel mercato finanziario (non più protetto e garantito dalle banche), si assegnano sgravi fiscali sul capital gain, che riguarda le imposte da pagare sui guadagni da investimento.

L’obiettivo finale

Tralasciando il sistema economico cinese, ancora alla ricerca di una identità dopo lo scoppio della bolla generata dal credito basato sugli immobili rivalutati fino al 300%

Ci rimane da osservare cosa è successo al sistema economico delle tigri asiatiche (Corea del sud, Tailandia, Indonesia) come è stato assoggettato dal FMI (Fondo Monetario Internazionale con sede a Washington) il quale pur rivendicando la sua indipendenza, non nasconde evidenti favoritismi verso il sistema da imporre, infatti mente le tigri asiatiche furono costrette ad accettare investimenti dall’estero, in cambio degli aiuti richiesti. Quando fu il maggiore fondo speculativo di investimento ad andare in difficoltà, rischiando di trascinare le maggiori banche d’affari americane il FMI ha imposto a Wall Street di risolvere il problema.

Sembra proprio che la BCE segua le orme del FMI

E che quindi il modello economico previsto anche per noi irriducibili risparmiatori, sia proprio il capitalismo azionario di stile americano. Il sistema se pur ha consentito una discreta crescita agli stati uniti d’america:

  1. Favorisce la crescita della disoccupazione;
  2. Evidenzia le disuguaglianze sociali di reddito e differenzia la distribuzione di volume della ricchezza;
  3. Contribuisce significativamente alla crescita di suicidi ed episodi di delinquenza violenta;
  4. Aumenta il tasso di aggressione da parte dei creditori verso i debitori quando inadempienti. Rallentando la volontà dell’imprenditore di rischiare nell’impresa.

A questo proposito è possibile trarre convincimenti personali osservando proprio la storia della valuta cinese. Il  documentario chiude con l’ottima analisi dell’attività della BCE.

Se avete visto il documentario, Ben tornati;

Altrimenti ci possiamo fidare, dei maggiori esperti di economia mondiale

Siamo tutti coscienti che il principio di solidarietà alla base della nascita dell’unione europea, si è da tempo perso nei trattati europei, oggi il principio della BCE e del suo EURO è la proposizione di politiche monetarie che creano crisi,  che le crisi sono necessarie a favorire le riforme strutturali dei paesi membri.

E che infine con le prefate riforme, lo Stato Nazionale e le sue istituzioni interne sono ridotte ad intermediario verso i cittadini ormai europei. Svuotati di ogni identità e prospettiva di futuro.

Infatti le direttive contraddittorie e confuse della Banca Centrale Europea, diramante alle banche già di per se non capaci di produrre profitti a causa della loro stagionata organizzazione, hanno generato dalla crisi economica anche questa evidente bolla finanziaria.

Non interviene dimostra che non basta, la BCE vuole di più

Per quanto letto, studiato e soprattutto dimostrato dalla concetto di Banca Centrale della BCE è chiaro che la crisi è manipolata anche in europa, ciò soprattutto a causa del fatto che i risultati delle pressioni sui paesi membri e cioè :

  1. il trasferimento del potere legale di emettere moneta;
  2. il trasferimento del potere fiscale.

Non sono stati sufficienti anche alla nostra Banca Centrale, di attuare politiche mirate alla ripresa economica basata verso l’economia di mercato vicina al popolo ed alla coesione e non quella della finanzia asettica e senza cuore.

Quindi l’Europa chiede di più, qualcuno ha capito oppure sa che cosa? A ciascuno le proprie conclusioni, prima di continuare a lamentarci.

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