ciao Gianfranco ci vediamo a mare!

ciao Gianfranco ci vediamo a mare!

Invece, il giorno 20 marzo 2018 dopo qualche minuto a mezzo giorno una pioggia battente ed una impietosa sofferenza durata circa due anni. Gianfranco smette di respirare.

In vero.

Ci lascia un amico, un valido sportivo, un affidabile e professionale imprenditore, protagonista della vita cittadina.

Il suo volto sembra sinceramente appagato, finalmente libero dal male dei mali quello che non da scampo, uno di quelli che si nutriva di chemio.

Da quando sono qua e non c’è più.

Un’aria surreale avvolge di colpo tutto, il cielo è grigio, battuto dalla pioggia sembra muoversi anzi contorcersi, allora cerco stabilità qualcosa di rassicurante guardo il mare dimostra tutta la sua forza e non si ferma. Cazzo non capisco più niente sembra un quadro di plastica fluida, metafisica pret a porté.

Vorrei impazzire ma No! semplicemente Gianfranco è fermo da quando sono qui.

Tutto si può muovere, ma il mare non si può fermare. Guardo Gianfranco vedo il grigio nei capelli, la sua forza ancora in viso, ma finalmente sereno. Penso; È così che và! e mi domando perché la vita si ferma ? La magnificenza della vita sarà la sua inutilità, se nasciamo per morire.

Ma perché nell’angoscia e nel dolore? dopo una vita da sportivo, innovatore, ricercatore, amante della vita galantuomo con tutti e le donne; Da temerario a combattente che senso ha ad armi impari. O senza.

Eventuali peccati di percorso sono automaticamente espiati da noi Cristiani con la presa di coscienza appunto della necessità della morte.

Gianfranco, pensava alla famiglia, al lavoro … al mare prima e dopo tutto.

Cercava la solitudine in mare, ma aveva un gran bisogno di comprensione, la sua discreta sensibilità non gli consentiva di invadere qualsiasi sfera privata ed altrui, così per ciascuno attento senza dover spiegare niente o troppo, si faceva capire. Per gli altri semplicemente un burbero.

Grande sportivo, con il comune denominatore vento, amava la barca a vela ed il rombo dei motori non ha mai rinunciato alla sua moto oppure ad una audi con l’elettronica modificata. Nessun appunto, solo per comprendere che un’auto una moto una barca o qualsiasi altro mezzo, se personalizzato ti da una maggiore padronanza e naturalmente più sicurezza. Questi i suoi insegnamenti, se pur semplici, ma assai efficaci. Sul lavoro poi, non ne parliamo infatti, non li pubblico su internet neanche come esempio, sono troppo importanti per me.

Grande senso dell’onore e grande responsabilità nelle sue attività, da sempre stimatissimo fornitore della Pubblica Amministrazione. Le sue aziende tra le altre la Eurochimica SrL ; non hanno mai subito inflessioni o pressioni.

Il sistema organizzativo comunque proiettato al futuro è fatto dei suoi scritti, ormai acquisiti alle certificazioni di qualità europee raggiunte dalle imprese, questa circostanza ovviamente consente quantomeno nel settore produttivo salernitano di far sentire ancora viva la sua organizzazione nel tempo.

Secondo me Gianfranco lascia il vuoto in questo mondo, ma lascia il mondo arricchito dalle tracce del suo passaggio di amore e professionalità profusi in famiglia nel lavoro nelle sue grandi passioni.

Sono sicuro; Gianfranco ti vedrò sul mare, casomai all’orizzonte oppure nelle smorfie delle imprevedibili onde, il mare sa anche come farti sentire, spero solo di avere il cuore giusto.

Il mare, si sente con il cuore ?

Le esequie muoveranno dalla residenza di Sala Abbagnano per raggiungere la chiesetta di san Giovanni al Torrione alto, dove alle 10 comincerà la funzione religiosa.

Dalle statistiche del sito sappiamo che sono venuti amici di Gianfranco da 4 continenti su sei.

 

Grazie del pensiero a Francesco Benincasa che ha pubblicato il 21 mar 2018 un suo estratto della partecipazione di Gianfranco Tortolani alla Ostar 2009. Visita il canale su YouTube.

 

Piano di autocontrollo piccola somministrazione alimenti e bevande

Piano di autocontrollo piccola somministrazione alimenti e bevande

L’autocontrollo secondo il modello HACCP in inglese Hazard Analysis and Critical Control Points rappresenta l’insieme di tutte le misure che il responsabile dell’industria alimentare deve adottare per garantire la sicurezza igienica e l’integrità dei prodotti alimentari.

La nostra Guida si propone di fungere da strumento concreto per i responsabili delle aziende della piccola distribuzione alimentare, ristorazione, pub ecc. al fine di elaborare e attuare autonomamente una documentazione individuale di autocontrollo HACCP valida e concreta la quale completa l’organizzazione strutturale delle piccole aziende che operano nel settore alimentare.

Per elaborare un sistema HACCP efficace, un’azienda deve :

  1. disporre di idonei requisiti strutturali di base;
  2. rispettare le regole generali sulle buone pratiche igieniche di lavorazione e di produzione.

Rappresentano esempi di buoni requisiti strutturali di base:

Il sistema dell’HACCP, in ogni azienda alimentare, è un sistema complesso e armonizzato che coinvolge diverse aspetti e diverse nozioni per ottenere un piano HACCP finale completo di tutte le informazioni necessarie all’azienda per ottenere uno standard lavorativo elevato, corretto e conforme.

Il piano dell’HACCP infatti si sviluppa dall’implementazione di normative vigenti (vedi Pacchetto Igiene) con la documentazione necessaria e le procedure che, pur non essendo legate ai processi produttivi, costituiscono i prerequisiti dell’HACCP e che se applicate correttamente permettono di tenere sotto controllo più fasi del processo, che altrimenti potrebbero essere considerate critiche.

I prerequisiti si basano sulle GMP (good manufacturing practice) e le GHP (good hygiene practice) e le stesse prendono ispirazione e indicazioni dalle normative vigenti.

Tra le GMP hanno notevole importanza i requisiti che riguardano gli ambienti e la struttura dell’azienda. Sono i requisiti strutturali infatti ad essere i requisiti basilari di ogni azienda e sono ben delineati a livello normativo.

I principali riferimenti normativi infatti sono il Reg. CE 852/04 e 853/04; il D.lgs 81/08; le Norme tecniche; il DPR 327/80; i Regolamenti ingienico-edilizi comunali e i DM 12 aprile 1996 e DM 28 aprile 2005.

Il Reg. CE 852/04 nell’ Allegato II definisce sia i requisiti generali applicabili alle strutture destinate agli alimenti, che i requisiti specifici applicabili all’interno dei locali dove vengono preparati, lavorati o trasformati i prodotti alimentari.

Rappresentano esempi di buone pratiche igieniche di lavorazione e di produzione:

L’utilizzo di materie prime di un buon livello qualitativo, fresche ed acquistate da produttori di fiducia;

La conservazione di detersivi, disinfettanti, medicinali ed insetticidi in luogo nettamente separato da alimenti, attrezzi da lavoro e materiali d’imballaggio;

La conservazione di alimenti sfusi in contenitori chiusi contrassegnati come idonei a venir a contatto con gli alimenti;

La rapida collocazione in frigorifero di alimenti facilmente deperibili da conservare refrigerati;

La completa separazione nei frigoriferi dei cibi già cotti e pronti per il consumo dagli alimenti crudi, in modo da evitare un nuovo inquinamento degli stessi; soprattutto le uova e il pollame possono contenere germi patogeni;

Lo scongelamento rapido (forno a microonde) oppure in frigorifero di alimenti surgelati; in questo caso il liquido prodotto dallo scongelamento non deve venire a contatto con altri alimenti;

L’utilizzo di uova pastorizzate nella preparazione di cibi a base di uova che non possono essere sottoposti a un sufficiente processo di riscaldamento;

L’uso per la preparazione dei cibi di superfici o strumenti di lavoro diversi a seconda del tipo di alimento (p. e. non mettere a contatto anche indirettamente pollame crudo e insalata);

Il controllo a campione delle condizioni di trasporto della merce fornita (p.e. controllo della merce in entrata);

Il controllo prima dell’uso dei prodotti in deposito per verificarne la data di scadenza e l’eventuale deterioramento;

Il collocamento dei cibi non a contatto diretto con il pavimento;

Speriamo di aver riassunto in maniera esaustiva che il concetto di igiene fa parte di una cultura civile che deve essere sopratutto, promossa e supportata da tutti.

In pratica. Non dobbiamo per forza avere un ristorante per dover sapere come si conservano e si preparano i cibi.

Scarica la guida per la redazione dell’autocontrollo HACCP (Si.Ri.A. Min. Sanità)

Per qualsiasi difficoltà e per la corretta interpretazione della guida non esitate a contattarci utilizzando la form.

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Fonti

Regolamento (CE) n. 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=LEGISSUM%3Af84001

https://haccproma.it/igiene-negli-ambienti-di-lavoro.aspx

http://www.asdaa.it/prevenzione/la-conservazione-degli-alimenti-in-frigorifero.asp

http://haccproma.it/News/pacchetto-igiene-i-requisiti-strutturali.aspx

Fai clic per accedere a HACCP%20semplificato%20con%20annotazioni_784_13321.pdf

un Computer sicuro quello spento!

un Computer sicuro quello spento!

un Computer sicuro quello spento!

Discutendo in materia di sicurezza informatica nella sua azienda con un valido Professionista a capo di una importante rete di distribuzione di farmaci nonché farmacista anch’esso titolare di una famosissima farmacia.

Lo stimato Professionista, dimostrando sensibilità all’argomento ma riconoscendo una imperdonabile ignoranza informatica; Delega ogni decisione/informazione al responsabile informatico.

Il quale; Da vecchio praticone del PC, smanettone del VIC 20 poi dell’olivetti M24 infine si dimostra impolverato mago di un RM-COBOL elefantiaco sorpassato e dal 2010 anche alieno nella cyber productivity.

In luogo di comprendere che l’ambiente informatico in rete, all’inizio era oscuro ma sta sempre più diventando anche pericoloso.

Apostrofa ed etichetta inutile il DPSI, perché non più obbligatorio, infatti in tema di adempimenti è necessario ricordare che la redazione del Documento Programmatico sulla Sicurezza Informatica entro il 31 marzo. Sappiamo che il D.L. 5/2012 l’ha abrogata, a partire dal 10 febbraio 2012 sia la sua redazione che l’aggiornamento annuale entro la data indicata.

Ovviamente nulla eccepito. Neanche questa sembra la sede dove si elencano crimini e misfatti perpetrati ai danni di sprovveduti o navigatori d’acqua dolce o sempliciotti fiduciosi.

Per l’occasione occorsa; rammarica il fatto che i nostri dati sensibili sanitari siano mantenuti nelle mani di persone più che sprovvedute. Anche se muovono masse di merci e cifre a molti zeri.

Per tutti gli altri, una buona copertura assicurativa potrebbe essere la soluzione dai molteplici vantaggi. Però bisogna prestare la dovuta attenzione all’organizzazione interna dell’azienda.

Infatti neanche la più sprovveduta delle compagnie pagherebbe un rischio previsto e non valutato o presidiato.

per avere un quadro correttamente esaustivo per le cyber coperture possibili, basta leggere l’interessante articolo a firma dello stimato consulente salernitano Marcello Savella. Il broker, sempre attento alle esigenze delle imprese, ci aggiorna affinché  le imprese abbiano sempre validi riferimenti. Per non trovarsi, nelle spesso inevitabili difficoltà sicuramente almeno attenuate se valutate correttamente, ma in maniera preventiva.

Valutare in maniera preventiva significa anche ricordare che le banche e le assicurazioni non sempre fanno gli interessi dei clienti.

Quindi, attenzione non tanto alle regole se ci sono o non ci sono; Ma al tipo di gioco, far giocare anche le Compagnie nella nostra azienda o studio professionale, significa che in materia esistono relazioni ed obblighi provenienti dalla L.675/1996 quindi pura filosofia; La sicurezza è una condizione non una serie sterile di regole.

un Computer sicuro quello spento

Se pur il D.L. 5/2012 ha abrogato, a partire dal 10 febbraio 2012, l’obbligo di redigere il Documento Programmatico per la Sicurezza dei dati trattati (D.P.S.) – in forma ordinaria o abbreviata, la  legge n. 675/1996, distingue altri due distinti empirici obblighi non aboliti neanche in ambito in informatico:

  1. l’obbligo più generale di ridurre al minimo determinati rischi.
  2. nell’ambito del predetto obbligo più generale, il dovere di adottare in ogni caso le “misure minime”.

È chiaro che un’azienda che ha abolito dal 2012 il dps ed il dpsi per la gestione del suo anagrafico clienti o per la gestione della contabilità ovviamente perché non più obbligatori, nulla potrà eccepire in sua difesa se chiamata per l’uso fraudolento di qualcuno dei dati contenuti nei suoi pc perchè casomai un dipendente ha aperto una email infetta dal famoso ricattatore ramsomware, oppure semplicemente si smarrisce una pennetta usb, ecc. ecc..

È facile, prevedere quindi; Che nessuno possa determinare siano correttamente gestiti i dati informatici se non preventivamente programmate le procedure di raccolta, gestione e conservazione, relativo controllo accessi alle fasi.

In aggiunta alle conseguenze da quantificare, di un danno informatico prodotto a terzi, il Codice ad oggi conferma l’impianto sanzionatorio di base secondo il quale l’omessa adozione di alcune misure indispensabili (“minime”), le cui modalità sono specificate tassativamente nell’Allegato B) dello stesso Codice, costituisce anche reato art. 169 del Codice della Privacy, che prevede l’arresto sino a due anni o l’ammenda da 10 mila euro a 50 mila euro.

Unica e costosa scappatoia al carcere si offre con l’eventuale “ravvedimento operoso” se si adempie puntualmente alle prescrizioni impartite dal Garante una volta accertato il reato, si effettua il pagamento in sede amministrativa, ottenendo così l’estinzione del reato.

La nostra esperienza fonda le sue radici nella norma originaria, da allora non ha mai subito censure in occasione delle verifiche programmate e non, non abbiamo mai subito interruzioni alle stesure del DPSI o ripensamenti, ma solo analisi dell’organizzazione aziendale, stesure di processi operativi specifici, applicazioni reali ed aggiornamenti in relazione alle mutate e crescenti capacità dell’informatica di produrre danni alle imprese ed ai professionisti, gli aggiornamenti riguardano le procedure di sicurezza che si sono anche concentrate sulla prevenzione interna spesso sull’affidabilità proprio dei dipendenti.

Infatti il mix esplosivo composto da :

  1. un mezzo potente il PC;
  2. un collegamento IN/OUT incontrollabile, quale internet;
  3. molti e diversamente dislocati esperti del settore hardware e software gli Haker;
  4. la mancanza di procedure di controllo, se ci sono misure di controllo;
  5. la superficialità dei responsabili…

Genera una vera e propria insussistenza di attivo nel bilancio dell’azienda, in caso di diffusione oppure di utilizzo dei dati non autorizzati o semplicemente una mail privata inviata o ricevuta da un pc aziendale.

Il responsabile legale dell’azienda o dello studio dovrà provvedere a difendere con adeguata tutela legale se stesso e dal 2001 sappiamo che in virtù del D.Lgs. 231 anche la eventuale società amministrata o di cui fa parte in qualità di socio, ivi compresi i professionisti titolari di studi professionali e gli studi associati.

Ben vengano quindi;  Anche le coperture assicurative specifiche e mirate come ci ricorda l’arguto broker;

Ma solo se correttamente affrontato in azienda! Il problema dei danni di provenienza informatica.

Infatti una copertura sicuramente inapplicabile, genera un senso di sicurezza e di copertura appunto, pericoloso per un’azienda e le garanzie che deve prestare ai terzi rating bancario compreso.

tracciare e nominare uno o più responsabili nelle attività:

  1. Informazione preventiva del cliente,
  2. raccolta,
  3. utilizzo,
  4. conservazione dei dati forniti dai clienti od eventuali enti,
  5. conservazione dei dati prodotti per i clienti.

Val bene quindi, la pena di richiedere la valutazione dello stato della vostra impresa o del vostro studio in materia di sicurezza informatica ed indirizzare così ogni decisione sopratutto verso la adeguata copertura assicurativa la quale nel tempo mantiene le dovute garanzie di bilancio, sempre più valutate positivamente in termini di rating dalle banche.

Forse la stessa compagnia assicuratrice sarà felice di sapere quale grado di coscienza informatica ha l’azienda di cui si rende garante per la copertura in caso di danni. È anche possibile che ne tenga conto sulla costruzione del premio annuale.

un Computer sicuro quello spento!

Fonti:

coverbroker.net

studiprofessionali.net

chicercatrova2000.it/