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“eurozona” In piena bolla economica


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Categories : Tributarista

“eurozona” In piena bolla economica.

Informarsi per comprendere

Il concetto di Banca Centrale nell’eurozona, ha portato l’euro in piena bolla economica; V’invito a seguire il video, per meglio comprendere il concetto di Banca Centrale e del motivo per il quale, la conclamata e storica crisi europea sembra sia volontariamente fatta sfociare in una gigantesca bolla economica, il prolungarsi della crisi sta innescando anche la inevitabile bolla finanziaria.

<p>Per l’appunto vanno considerate le disfattiste politiche finanziarie della BCE soprattutto in occasione delle regole dettate per rispondere agli effetti negativi della pandemia da COVID-19.

Solidarietà; Sulla parola è nata la Comunità Europea, ben vengano quindi tutte quelle riforme che favoriscono la concreta distribuzione della ricchezza, attraverso la crescita economica, di tutti gli stati membri. Quando uno o ciascuno dimostra difficoltà ben venga l’intervento comune in suo favore, ben venga quindi anche la creazione della moneta e la banca centrale unica.

Perché per rispondere alle esigenze finanziarie crate dalla pandemia, la BCE non ha semplicemente immesso nell’economia danaro. Comprando o cartolarizzando i debiti delle banche. Rendendo loro liquidità da investire nella ripresa dei paesi.

In un mercato comune

La risposta deve essere comune, invece la BCE distingue le finanze dei paesi tra di loro, i risultati discriminatori verso l’Italia e gli italiani sono sotto gli occhi di tutti. Supportati dal peccato originale da espiare rappresentato dalla evasione fiscale e dalle influenze mafiose nella politica.

Per qualsiasi Banca Centrale immettere danaro è una operazione dal costo quasi pari a zero, anche per la BCE adottare questa procedura a costo quasi zero, avrebbe risolto o quantomeno contribuito alla soluzione in maniera significativa a questi tre problemi:

  1. All’economia occorre creazione di danaro, il contante è concentrato nelle mani di pochi;
  2. Le banche vogliono liberarsi dei debiti, i bilanci sono oppressi e le riserve non garantiscono le esposizioni;
  3. Il settore immobiliare ha bisogno di volumi, le compravendite appunto.

L’ultima unione

Che ci ha interessato è quella dell’Italia che ha visto protagonista il nord a discapito del sud, infatti il Regno delle due Sicilie fu assorbito con forza, per coprire le perdite di casa Savoia; Dal 1860 se osserviamo il tempo trascorso e lo dividiamo in ventenni, l’Italia è sempre stata in crescita, ha sempre visto crescere il PIL e conseguentemente il reddito pro capite, la qualità di vita, la considerazione da parte di tutte le nazioni al mondo, soprattutto gli stati concorrenti.

In coincidenza degli anni ottanta la crescita ha rallentato il suo corso si è stabilizzata fino agli anni 2000 quando in coincidenza dell’introduzione della moneta unica nel 2002, la nostra crescita è stata sempre oppressa da quella media europea. In pratica cresciamo se cresce l’Europa; E comunque cresciamo sempre meno, degli altri paesi.

Come di norma accade tra tutti gli stati che si uniscono, si realizza una Banca Centrale l’organismo è sovra azionale e non dipende da nessuno degli stati membri. Per trattato (Maastricht) la nostra BCE nemmeno può essere controllata.

In alternativa all’acquisto

Degli oneri passivi delle Banche con moneta nuova da parte della BCE; Si possono individuare i richiedenti dei prestiti e dei mutui tra quei clienti a rischio zero, oppure ancora si possono varare correzioni e variazioni di bilancio per ripianare i debiti in particolare quelli delle banche.

La politica economica dimostra il concetto di Banca Centrale della BCE, il quale implica che il deficit delle banche debba essere assorbito solo ed esclusivamente dai contribuenti. La BCE consiglia gli stati membri ad utilizzare le imposte, per ripianare i debiti delle banche. In italia poi, tra Etruria e Monte dei Paschi, non ci facciamo mancare mai niente. E così siamo tutti a pagare i default delle banche senza che esiste nemmeno una causale tra il debito delle banche ed il mancato pagamento dei mutui.

Interventi richiesti ma non attualizzati

In qualsiasi momento quindi, la BCE potrebbe intervenire per evitare deflazione e recessione, semplicemente immettendo nuova moneta contante. Aumentare così la massa monetaria in circolazione. Tenuto conto anche delle limitazioni sulla circolazione del contante, infatti ormai si sente la mancanza del contante anche per somme entro le soglie previste per limitare la circolazione.

La Banca Centrale questo non lo fa anzi attende e attende ancora fino a quando non vede le riforme. I paesi devono attuare riforme strutturali nel proprio sistema legale, altrimenti la BCE prolunga volontariamente ciascuna crisi che colpisce l’eurozona.

È forte in Italia il sospetto degli economisti

Che siano esaurite le riserve delle banche, e che la BCE non si senta garantita per i nuovi prestiti anche se in casi eccezionali comuni, come la pandemia da COVID-19 e pretende. Dall’Italia in particolare oltre le riforme della struttura legale, chiede anche la cessione ovvero la rivalutazione di beni tra mobili ed immobili, attuando così l’allentamento quantitativo.

Anche volendo assecondare le mire della BCE bisognerebbe comunque conoscerle, l’ente ricordiamo, non soggetto a controllo alcuno. Non è dato di conoscere ne la natura ne le finalità della politica economica che ci vogliono imporre dalla BCE, in quanto ci viene proposto in tema politico e burocratico, ma mai in forma tecnica.

stiamo vivendo in Italia

Una nuova guerra fredda esclusivamente economica basata sulla pressione sociale. Si sta facendo in modo che le riforme siano chieste direttamente dal popolo, sempre più bisognoso

Serpeggia nel mondo economico c.d. neo classico, una preoccupante convinzione e cioè che esiste un solo modello economico che passa attraverso lo smantellamento ed il trasferimento delle funzioni alla Banca Centrale, del Ministero delle Finanze.

Gli scandali e gli intrecci

Tra la politica ed i funzionari dello stesso ministero delle Finanze, favoriscono il convincimento e la condivisione anche dalle fasce sociali difficili da raggiungere da parte della BCE. Perchè le banche distribuite sul territorio comunque si muovono nel campo del doppio gioco, tra le direttive della BCE e le esigenze dei clienti, ciascuno di noi.

Non attuando interventi resi alla ripresa, ma piuttosto improntati allo svilire delle possibilità di crescita, vedi i risvolti del reddito di cittadinanza, il quale favorisce l’ozio ed il lavoro nero del percettore e non il suo regolare impiego. La BCE costringe a tutti noi nel pensiero che dobbiamo favorire riforme ed unione fiscale.

Tutti i mercati ci osservano

Qualsiasi circostanza negativa sia concordemente addebitata dagli economisti di tutto il mondo alla Banca Centrale Europea, di norma la BCE si difende affermando che sono i diversi Ministeri delle Finanze ad indurla in errore ed aggiunge che per evitare in futuro il ripresentarsi dello stesso problema bisogna che gli stati membri:

  1. Trasformino il sistema politico, in pratica si chiede che tutte le iniziative di utilità sociale debbano essere presentate dai burocrati della finanza e non dai politici, che rappresentano l’espressione delle necessità direttamente del popolo sul territorio;
  2. Non sarà possibile alcuna ripresa economica se non attraverso le Riforme Legali e Strutturali;
  3. Ulteriore necessaria trasformazione riguarda specificamente l’economia. La profonda radicale variazione consiste nel passaggio da una economia basata sul risparmio, ad una economia basata sugli investimenti.

Saremo obbligati

A prelevare i risparmi dalle banche e trasferirli nel mercato azionario (vedi il proliferare delle società di trading molto presenti on line) il soggetto ostico a questo sistema è già da tempo, messo in condizione di non produrre più risparmi. Al punto di consentirsi il rimando alla fortuna, vedi il proliferare delle lotterie c.d. gratta e vinci/perdi.

V’è più, per invogliare i correntisti (risparmiatori) a ritirare i soldi dalle banche per investirli direttamente nel mercato finanziario (non più protetto e garantito dalle banche), si assegnano sgravi fiscali sul capital gain, che riguarda le imposte da pagare sui guadagni da investimento.

L’obiettivo finale

Tralasciando il sistema economico cinese, ancora alla ricerca di una identità dopo lo scoppio della bolla generata dal credito basato sugli immobili rivalutati fino al 300%

Ci rimane da osservare cosa è successo al sistema economico delle tigri asiatiche (Corea del sud, Tailandia, Indonesia) come è stato assoggettato dal FMI (Fondo Monetario Internazionale con sede a Washington) il quale pur rivendicando la sua indipendenza, non nasconde evidenti favoritismi verso il sistema da imporre, infatti mente le tigri asiatiche furono costrette ad accettare investimenti dall’estero, in cambio degli aiuti richiesti. Quando fu il maggiore fondo speculativo di investimento ad andare in difficoltà, rischiando di trascinare le maggiori banche d’affari americane il FMI ha imposto a Wall Street di risolvere il problema.

Sembra proprio che la BCE segua le orme del FMI

E che quindi il modello economico previsto anche per noi irriducibili risparmiatori, sia proprio il capitalismo azionario di stile americano. Il sistema se pur ha consentito una discreta crescita agli stati uniti d’america:

  1. Favorisce la crescita della disoccupazione;
  2. Evidenzia le disuguaglianze sociali di reddito e differenzia la distribuzione di volume della ricchezza;
  3. Contribuisce significativamente alla crescita di suicidi ed episodi di delinquenza violenta;
  4. Aumenta il tasso di aggressione da parte dei creditori verso i debitori quando inadempienti. Rallentando la volontà dell’imprenditore di rischiare nell’impresa.

A questo proposito è possibile trarre convincimenti personali osservando proprio la storia della valuta cinese. Il  documentario chiude con l’ottima analisi dell’attività della BCE.

Se avete visto il documentario, Ben tornati;

Altrimenti ci possiamo fidare, dei maggiori esperti di economia mondiale

Siamo tutti coscienti che il principio di solidarietà alla base della nascita dell’unione europea, si è da tempo perso nei trattati europei, oggi il principio della BCE e del suo EURO è la proposizione di politiche monetarie che creano crisi,  che le crisi sono necessarie a favorire le riforme strutturali dei paesi membri.

E che infine con le prefate riforme, lo Stato Nazionale e le sue istituzioni interne sono ridotte ad intermediario verso i cittadini ormai europei. Svuotati di ogni identità e prospettiva di futuro.

Infatti le direttive contraddittorie e confuse della Banca Centrale Europea, diramante alle banche già di per se non capaci di produrre profitti a causa della loro stagionata organizzazione, hanno generato dalla crisi economica anche questa evidente bolla finanziaria.

Non interviene dimostra che non basta, la BCE vuole di più

Per quanto letto, studiato e soprattutto dimostrato dalla concetto di Banca Centrale della BCE è chiaro che la crisi è manipolata anche in europa, ciò soprattutto a causa del fatto che i risultati delle pressioni sui paesi membri e cioè :

  1. il trasferimento del potere legale di emettere moneta;
  2. il trasferimento del potere fiscale.

Non sono stati sufficienti anche alla nostra Banca Centrale, di attuare politiche mirate alla ripresa economica basata verso l’economia di mercato vicina al popolo ed alla coesione e non quella della finanzia asettica e senza cuore.

Quindi l’Europa chiede di più, qualcuno ha capito oppure sa che cosa? A ciascuno le proprie conclusioni, prima di continuare a lamentarci.

Potete inviare il vostro pensiero utilizzando il form sotto

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